Ecco tutta la pericolosità dell’aborto volontario per la donna

Una donna statunitense, nel tentativo di sbugiardare quella che per lei è “propaganda” pro-life, è arrivata a fotografare il suo aborto creando un apposito blog per documentare il tutto. E ribadire che quella dell’aborto legale è una procedura semplice e sicura. Già, bella sicurezza.

Peccato che nel 79% dei casi le donne che abortiscono non vengono correttamente informate di alternative possibili e almeno il 55% delle volte giungono a questa scelta in seguito a forti pressioni esterne. Peccato che la mortalità materna dopo un aborto volontario – eseguito in completa sicurezza, of course – sia tripla rispetto a quella seguente ad un parto. Peccato che un aborto volontario aumenti del 60% il rischio di futuri aborti spontanei.

Peccato che l’aborto indotto aumenti significativamente il rischio di cancro al seno, peccato che le donne che hanno subito un aborto indotto abbiamo forti probabilità  di ripercussioni psicologiche, peccato che l’aborto indotto alzi nettamente il rischio di successive nascite premature e lo stesso dicasi per danni e infezioni all’utero. Peccato non voler parlare degli altissimi tassi derivati da un aborto volontario di soffrire di placenta previa.

Peccato, soprattutto, che dopo un aborto volontario – per quanto legale e sicuro – un figlio unico ed irripetibile non potrà più venire al mondo, vedere la luce del sole, sentire il profumo del mare, ascoltare il vento. E sorridere, donando a chi lo guarda l’impressione che, per quanto tutto appaia incerto e contraddittorio, al mondo una sicurezza ci sia ancora: l’amore.

Giuliano Guzzo

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80 commenti a Ecco tutta la pericolosità dell’aborto volontario per la donna

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  1. Si vede che è arrivata l’estate 😉 Un solo articolo, e per giunta già comparso giorni fa su Libertà e Persona 🙂

    • Giorgio P. ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Vabbè, anche loro devono riposarsi ogni tanto. L’importante è non lasciarsi sfuggire le notizie importanti.

      • Francesco Santoni ha detto in risposta a Giorgio P.

        A occhio direi che quelli che aggiornano il sito siano studenti universitari che nella pausa post pranzo pubblicano gli articoli. Ma ormai superata la metà di luglio, quanti di loro saranno ancora all’università facendo vita da universitari? 🙂

        • Piero ha detto in risposta a Francesco Santoni

          a me mi mettevano gli esami il 27 luglio!

          • GiuliaM ha detto in risposta a Piero

            Mi ricorda qualcosa 😉 io per fortuna ho finito oggi!

            • Francesco Santoni ha detto in risposta a GiuliaM

              Ecco un’altra giovinotta, comincio a sentirmi vecchio a frequentare questo blog…

              • Piero ha detto in risposta a Francesco Santoni

                A chi lo dici…
                (con la voce del classico vecchietto del vecchio West…)
                “… e dovevate vedere la meraviglia di tutti quando fu introdotta in facolta’ la fantastica innovazione della luce elettrica! Tutti stupiti che potevamo fare la punta alle nostre penne d’oca senza mettere troppo vicina la candela!” 😉

                A parte gli scherzi, in molte aule non c’era il microfono e un prof si faceva crescere la barba, e parlava piano, per non farsi leggere il labiale…

              • Piero ha detto in risposta a Francesco Santoni

                Sarai vecchio quando pronuncerai “decine” come “diecine”
                e “gioco” come “giuoco” 😉

            • Piero ha detto in risposta a GiuliaM

              Complimenti!
              Adesso pero’ fai come scrisse sul quel minuscolo foglietto quell’antico saggio napoletano interrogato da quell’altrettanto antico imperatore cinese che decapito’ innumerevoli saggi cinesi che non sapevano rispondere adeguatamente alla sua domanda sul modo migliore di vivere…
              😀

    • Mariasole ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Di questo non si parla mai abbastanza!!! L’unico modo per combattere la propaganda è l'”antipropaganda”.. e magari ce ne fossero tanti di siti così!!! Da bombardare tt le scuole d’Italia !!!

      p.s. anche a voi capita che Fb blocchi il collegamento al sito?

      • Francesco Santoni ha detto in risposta a Mariasole

        Mai capitato.

      • Piero ha detto in risposta a Mariasole

        Come fa facebook a bloccare il collegamento al sito?
        magari il tuo provider (ma mi sembra assurdo)
        Magari puoi provare questo:
        http://www.downforeveryoneorjustme.com/

      • Paolo ha detto in risposta a Mariasole

        Sì Mariasole, non si parlerà mai abbastanza contro l’aborto. A proposito, vorrei citare un celebre brano di M.Niemoller sull’eugenetica, con qualche variante, tra parentesi.
        “In Germania (Italia)hanno cominciato con i comunisti (i democristiani), ma non presi affatto la parola, perchè non ero democristiano.
        Poi se la sono presa con gli Ebrei ( i bambini non ancora nati), ma io non c’entravo, perchè non ero Ebreo (nel grembo materno).
        Poi si sono inventati altri nemici, i sindacalisti
        (quelli che pagano le tasse), ma io ero ancora fuori gioco, perchè non ero un membro del sindacato (un cittadino con un “certo” reddito).
        Ancora, è arrivato il momento dei cattolici, ma non potei nemmeno allora pronunciarmi, perchè ero un valdese.
        Infine, sono arrivati a casa mia (cittadino rispettoso della Legge), ma in questa circostanza non è rimasto nessuno a prendere la parola.
        L’idea del pensiero unico dominante occidentale, postilluminista, liberale e libertario, per il quale gli unici che meritano di nascere sono quelli voluti e certamente non meno che perfetti, ha un qualcosa di “sinistro”, e che mette tutti in quarantena, in pericolo. Chi decide e perchè, per quali caratteristiche di perfezione, la nostra tessera fiscale (che si acquisisce, com’è noto, subito dopo la nascita)?
        The evil notion, that the only ones who deserve to live are perfect, places all of us in danger. Because who decides what is perfect?

  2. Matyt ha detto

    Articolo un po’ troppo violento nei toni, che solleva però dei punti piuttosto sensati.

    Però.

    Il National Institute of Health americano non è così d’accordo con la correlazione diretta IVG – Cancro al seno.

    http://www.cancer.gov/cancertopics/factsheet/Risk/abortion-miscarriage

    L’articolo riguardante l’aumentato rischio di aborto spontaneo stabilisce una correlazione tra precedenti aborti spontanei e un’aumentato rischio che la gravidanza non arrivi a termine, non tra aborti volontari e rischio aumentato (Miscarriage è aborto spontaneo, non volontario).

    Invece, interessante (ma direi scontata…) la correlazione tra aborto e PTSD: effettivamente un aborto, specie se imposto dalle circostanze, risulta essere un evento molto traumatico per la donna… però è sempre interessante analizzare la situazione…
    Le percentuali di incidenza però, sono bassine… (14,7% negli USA, il 6 e qualcosa percento in Russia)

    Ora, soluzioni?

    • Salvatore ha detto in risposta a Matyt

      La posizione del National Institute of Health si basa su una convention con 100 esperti da loro convocati.

      Tuttavia gli studi scientifici, indipendenti e in pee-review, dimostrano proprio l’opposto: http://www.uccronline.it/2010/04/22/gli-studi-scientifici-dimostrano-legame-tra-aborto-e-cancro-al-seno/

      • Matyt ha detto in risposta a Salvatore
        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Matyt

          Il WHO innanzitutto riconosce che “alcuni studi hanno indicato un piccolo aumento del rischio, mentre altri no”. Tuttavia dice che non c’è nessun legame basandosi su 2 (DUE) ricerche scientifiche. In realtà rispetto alla mole di dati (metanalisi comprese) è davvero una posizione irragionevole.

          La tua “serie di organizzazioni mediche mondiali” non esiste, esiste solo uno studio storico (non scientifico) in cui si mostra come si è evoluto il dibattito su aborto indotto-cancro al seno.

          Wikipedia: se ci fai caso, tutte le associazioni citate si rifanno al giudizio dei 100 scienziati radunati dal National Institute of Health (NIH). Peccatoc che uno dei principali organizzatori del seminario su aborto e cancro al seno all’interno del National Cancer Institute, Louise A. Brinton, si è staccato dal politicamente corretto e ha ammesso che l’aborto «un noto fattore di rischio»: http://www.medicalnewstoday.com/releases/175394.php Ipotizza anche un ripensamento futuro da parte dell’ente.

          Se si vanno a vedere gli studi indipendenti, e non i comunicati ufficiali di alcuni enti politici, ecco che il legame aborto- cancro al seno emerge in modo chiaro:

          World Journal of Surgical Oncology: http://www.wjso.com/content/7/1/37

          Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention, condotto dal Cancer Research Center di Seattle: http://www.medicalnewstoday.com/releases/175394.php

          Nel Volume 8 del Journal of American Physicians and Surgeons si cita scetticamente la conclusione del NCI, riconoscendo invece dopo l’analisi di una serie di studi, il legame aborto-cancro al seno: http://www.jpands.org/vol8no2/malec.pdf

          Obstetrical and Gynecological Survey: “la decisione di abortire può aumentare quasi del doppio il rischio di sviluppare il cancro al seno a causa della perdita dell’effetto protettivo dovuto al completamento della gravidanza”: http://content.silaspartners.com/156/41045/156_41045_shadigian.1.pdf

          Lynn Rosenberg, editorialista del Journal of the National Cancer Institute, prima ha scritto che non c’è nessun legame, poi nel tribunale della Florida, sotto giuramento, ha ammesso di avere mentito: http://www.abortionbreastcancer.com/rosenberg%27s_testimony.htm

          Journal of Epidemiology and Community Health (rivista della British Medical Association): l’aborto indotto (e non quello spontaneo) è tra i fattori indipendenti più significativi nell’aumento di rischio di cancro al seno (circo del 30%): http://jech.bmj.com/content/50/5/481.abstract

          Come vedi devi lasciare perdere i comunicati politici (che poi in tribunale modificano opinione) e inoltrarti negli studi indipendenti pubblicati dalle maggiori riviste mediche.

          • Matyt ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Quindi, lasciamo stare la posizione dell’organo più alto della sanità mondiale, perchè, in quanto dice qualcosa che non collima con la vostra visione del mondo, è sicuramente frutto di un complotto politico?

            Non ti sembra un po’ disonesto intellettualmente?

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Matyt

              Assolutamente no, l’organo più alto della sanità mondiale si basa -da sua dichiarazione- su una convention di 100 scienziati e sulle loro opinioni.

              Tuttavia, al di là delle opinioni di questi medici “selezionati”, gli studi indipendenti da enti politici dicono ben altro. Inutile incollare nuovamente l’elenco, vero?

              Tu da che parte stai? Da quella delle opinioni personali o da quella dell’evidenza scientifica?

  3. Sophie ha detto

    Questi paladini del libertinaggio sessuale….tutti molto preoccupati di “istruire” circa l’educazione sessuale. Si preoccupano di spiegare come masturbarsi bene, come lasciarsi andare al primo appuntamento senza troppe paranoie, come farsi prescrivere il Viagra, come si usa un preservativo, come funziona la pillola, ecc. Ma guarda un pò nessuno di loro spiega i sensi di colpa che poi avrà la donna fino alla fine dei suoi giorni dopo aver abortito, come si pratica precisamente un aborto, come avviene, come si uccide un bambino, cosa succede a questo bambino e come muore con visione di relative immagini. Non sia mai proponi di far vedere un filmato magari a scuola, ai giovani… i moralisti sai come si arrabiano perchè gli sbatti in faccia la verità!? Fanno sempre così, fagli vedere come avviene e vedi come diventano delle belve.

    • Vincenzo ha detto in risposta a Sophie

      Brava Sophie! Ancora una volta sono pienamente d’accordo con Te. Molti accusano i cattolici di dire “bugie pietose” x “indorare la pillola” della sofferenza. Però tutti questi intellettuali “x il diritto all’aborto” non sono forse i primi a nascondere la verità dei fatti omettendo sempre di dire ai giovani come tecnicamente avviene un aborto sulla viva carne della donna e del concepito? Cos’è tutto questo “pudico riserbo”‘?

      • Sophie ha detto in risposta a Vincenzo

        I cattolici non dicono bugie pietose, i cattolici sono gli unici che danno al sesso tutto il valore e l’importanza che merita!

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Sophie

      Se insegnassero davvero bene come si usano preservativo e pillola, è molto improbabile che poi ci possano essere degli aborti.

      • Azaria ha detto in risposta a Roberto Dara

        Beh! Se tieni conto che il preservativo ben usato e che non si rompe non ha il 100% della riuscita direi che non e` proprio cosi`.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Azaria

          Infatti ho scritto “molto improbabile”, non “impossibile”. E comunque non è affatto detto che una donna che resti incinta dopo il fallimento del metodo anticoncezionale debba per forza decidere di abortire.

          • Azaria ha detto in risposta a Roberto Dara

            La logica non fa una piega, peccato che le zone dove tale politica si e` portata avanti (io ti faccio l’esempio di Londra in cui mi trovo ora) si sono riscontrati risultati diametralmente opposti a quelli previsti.

      • semelets ha detto in risposta a Roberto Dara

        Non credo che sia come tu dici.
        Non è un problema di tecniche, ma di mentalità: la mentalità anticoncezionale è la premessa culturale su cui attecchisce facilmente la mentalità abortiva, perchè porta a concepire l’atto sessuale come qualcosa che non deve avere conseguenze, a meno che non sia io a volerlo e ad accettare l’aborto come “soluzione” nel caso di conseguenze indesiderate.
        Una volta accettato l’aborto come possibile soluzione, la discesa nel baratro è senza fine.
        Tu stesso parli con una mentalità che potremmo definire antiquata: parli ancora di preservativo e pillola, ma in una “evoluta” società che ha accettato culturalmente l’aborto, la soluzione ai problemi sollevati dall’articolo consiste semplicemente nel potenziare la ricerca sulle varie “pillole del giorno dopo”, per eliminarne gli effetti collaterali.
        Una volta messa a punto una pillola del giorno dopo priva di conseguenze negative sulla salute della donna, perchè dovrei complicarmi la vita con scomodi accessori come preservativi o spirali?

        • Paolo ha detto in risposta a semelets

          Condivido in pieno. Proprio pochi minuti fa ho assistito a una tesi di laurea, premiata con il massimo dei voti, in un ateneo non propriamente di ispirazione “laica”, i membri della commissione non hanno minimanente avuto un sussulto, quando la candidata ha difeso le istanze migliorative sulla qualità di vita nel neonato, qualora si intervenga con la procreazione assistita. Ma qui è una questione culturale: che cosa si insegna a chi. Ormai il riduzionismo antropologico, frutto della mentalità illuminista, o meglio, del salto di ferrovia della “scienza” darwiniana, divenuta “filosofia” ufficiale della scuola ha minato anche gli organismi cattolici. Cosa sarà mai di quelli del tutto secolari?

        • Roberto Dara ha detto in risposta a semelets

          Prima di tutto il preservativo non evita solo la gravidanza ma anche una serie di malattie sessualmente trasmissibili, e comunque il discorso di fondo secondo cui la mentalità pro-anticoncezionale spinge inevitabilmente verso una mentalità abortista è un argomento fallace e che vi può solo far comodo, ma non corrisponde alla mentalità di una grande quantità di persone che usa i contraccettivi ma che è contraria all’aborto. Io ho parlato di preservativi e pillola perché Sophie ne aveva parlato.

      • Sophie ha detto in risposta a Roberto Dara

        Se insegnassero che non si fa sesso solo dall’ombelico in giù non ci sarebbero tutti questi aborti, perchè spesso vengono fatti a causa di un “errore” come lo chiamano i pro-omicidio. Gli aborti sono il risultato del libertinaggio sessuale che quelli come te hanno voluto: “bisogna fare esperienza, bisogna divertirsi perchè se l’uomo non si dà da fare appena gli capita e non svuota la prostatata gli viene un tumore fulminante, la donna si deve dare da fare altrimenti le vengono disturbi psichiatrici…” Questo insegnate voi.
        Non è che trombi con chi ti pare, tanto c’è il pezzetto di plastica ed è tutto come se nulla fosse, non è così che funziona. Non v’è mai venuto in mente che alla base dell’aborto c’è un problema di comportamento e che non risolvi tutto dicendo ad una persona di scopare come un animale tanto c’è il preservativo? Almeno lo sai che quelli come te che propinano l’aborto sono colpevoli tanto quanto chi lo pratica? Sai che i Paesi col tasso più alto di aborto e di malattie sessuali sono quelli dove i contraccettivi a momenti cadono dai balconi?
        Caro Roberto ma può essere che non ne puoi fare a meno di citarmi sempre anche quando non t’ho detto nulla, t’intimorisco tanto eh? 😉

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Sophie

          Sei grande Sophie!

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Sophie

          Se dici delle cose alle quali sento di rispondere, lo faccio. Un po’ mi intimorisci, lo ammetto, sei sempre così “savonarolesca” nei tuoi giudizi… 😉 Comunque l’aborto esiste da sempre, da molto prima che esistessero metodi contraccettivi considerabili tali… Poi, sulla mentalità libertina corrente ti posso anche dare ragione, ma ci sono vari livelli secondo cui questa mentalità è presente in ogni individuo, non è corretto fare di ogni erba un fascio…

          • Sophie ha detto in risposta a Roberto Dara

            “Se dici delle cose alle quali sento di rispondere, lo faccio. Un po’ mi intimorisci, lo ammetto, sei sempre così “savonarolesca” nei tuoi giudizi”
            Non t’intimorisco perchè sono savonarevolesca ma perchè t’intimorisco e basta, senza che stai a cercare le scuse. Figuriamoci poi quando avete a che fare con donne e pure cristiane, sai che fastidio…

            “Comunque l’aborto esiste da sempre”
            Allora siccome esiste da sempre è giusto legalizzarlo. Da sempre si consuma la droga, allora legalizziamo lo spaccio di droga. Da sempre l’uomo violenta la donna, allora legalizziamo lo stupro. I tuoi canoni per valutare se una cosa è lecita sono: o il “si fa da sempre” o “la maggior parte la pensa così”. Basta uno dei due e allora per te va bene.
            Fortuna che siamo noi cattolici che andiamo avanti per dogmi…

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Sophie

              Ho scritto più volte di non essere personalmente favorevole all’aborto. Gli esempi che fai sono strumentali, lo sai bene.

              • Sophie ha detto in risposta a Roberto Dara

                Gli esempi che faccio io hanno una loro logica che al solito tu non comprendii ovviamente. Il problema è solo tuo.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Sophie

                  Evidentemente non mi ero spiegato bene nel post precedente. Quando io ho detto “l’aborto si pratica da tanto tempo” era per contestualizzare la tua argomentazione che invece diceva in sinetesi “siccome oggi c’è una mentalità anticoncezionale e libertina, allora c’è anche l’aborto”. Invece secondo me non era così. Lungi da me il voler legittimare una cosa sbagliata “perché esiste, o perché la fanno tanti o tutti”. Infatti io sono contrario all’aborto, così come sono contrario agli stupri, agli omicidi o allo spaccio di droga.

                  • Fede_81 ha detto in risposta a Roberto Dara

                    A questo punto è bene ricordare che è vero che l’aborto c’è sempre stato, ma la prima volta nella storia in cui è stato legalizzato è avvenuto sotto il regime nazista.

      • Sophie ha detto in risposta a Roberto Dara

        Ah non ho fatto in tempo a risponderti nell’altro topic. Sara Tommasi è stata in cura da alcuni dottori per problemi di depressione e seri problemi di tipo proprio psichiatrico, e la dottoressa che la segue dice che è a rischio suicidio perchè non ci sta più con la testa. Giudicare di meno e informarsi di più. Chiudo qui che sono off topic.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Sophie

          Conosco il gossip su Sara Tommasi. E’ un caso non molto dissimile da quello di tante ragazze contemporanee, di cui però non si parla sulle riviste rosa.

          • Sophie ha detto in risposta a Roberto Dara

            Roberto con tutto il rispetto però parla quando sai o quando hai semplicemente un opinione, non parlare solo per far vedere che ci sei o per una questione di competizione nei miei confronti. Grazie.

            • Sophie ha detto in risposta a Sophie

              *un’opinione

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Sophie

              Mi stai simpatica, ma non è che rispondo solo a te, prova a verificare. Lo faccio quando penso una cosa che qualcuno dice secondo me merita una mia risposta, non certo per competizione (di cosa) con qualcuno. Non è ovviamente necessario che gli altri pensino che quello che io dico sia giusto, anzi qui di solito vengo regolarmente attaccato per principio.

  4. Roberto Dara è facilmente smentito dal fatto che in tutti i paesi dove sono stati promossi al massimo anticoncezionali ed educazione (si fa per dire) sessuale nelle scuole, malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate tra le minorenni sono in continuo aumento. L’Inghilterra è il caso più clamoroso.

    • Azaria ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Da Londra posso confermare cio` che dice Francesco Santoni.

      Qui l’educazione (sembra quasi comico parlare di educazione in questi termini) sessuale e` stata un grande cavallo di battaglia, sbandierata come una grandissima conquista sociale, i preservativi facilmente accessibili a chiunque… da quanto queste “conquiste di civilta`” sono arrivate il numero di aborti e` cresciuto, in particolare fra le adolescenti.

      Non ho dati riguardo le malattie sessualmente trasmissibili di qui.

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Evidentemente l’educazione non è stata svolta correttamente, se sono veri quei dati.

      • Norberto ha detto in risposta a Roberto Dara

        Ho cercato online e mi è capitato questo risultato di uccr, guarda caso: http://www.uccronline.it/2012/05/30/gran-bretagna-piu-contraccezione-significa-piu-aborti/

        Visto che parli di “evidenza”, sarai facilmente in grado di dimostrare che l’educazione non è stata svolta in modo corretto. Grazie per i dati che sicuramente fornirai.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Norberto

          Ho solo fatto un’ipotesi. La logica dice che se si previene, si riduce il rischio. Funziona dappertutto in tutti i campi, se qui sembra che non ha funzionato vuol dire (probabilmente) che la prevenzione non è stata fatta o è stata fatta male. Poi tutto è possibile.

          • Norberto ha detto in risposta a Roberto Dara

            Non hai fatto un’ipotesi ma hai affermato: “Evidentemente l’educazione non è stata svolta correttamente”. Questa è un’affermazione perentoria e mi sembrava scontato che ora ti tirassi indietro, come su tutti gli altri argomenti di cui pensi di occuparti.

            La logica è quella esposta dal dott. David Paton: “la conseguente riduzione della percezione del rischio porta a un incremento dei comportamenti a rischio”: http://www.uccronline.it/2012/04/02/il-prof-paton-i-contraccettivi-aumentano-i-comportamenti-a-rischio/

            La vera alternativa all’aborto è un cambiamento di mentalità della società, l’educazione contraccettiva è stata un fallimento completo. Occorre un cambiamento culturale sulla sessualità, invertire i disastri umani compiuti dalla rivoluzione sessuale sessantottina.

            • Azaria ha detto in risposta a Norberto

              Roberto Dara, questa volta mi cadi veramente in basso, Norberto ha centrato perfettamente il punto.
              Se le teorie umane (quelle che stai portando avanti tu in questo post) sono perfettamente opposte alla realta` (osservata in varie zone del mondo) “tanto peggio per la realta`”?

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Azaria

                Provate a vietare gli anticoncezionali e poi ne riparliamo.

                • semelets ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Non ha molto senso spostare l’attenzione su ipotesi campate per aria (“Provate a vietare gli anticoncezionali e poi ne riparliamo”).
                  L’approccio serio è quello di verificare (nel mondo reale) se vi sia una relazione tra “educazione contraccettiva” e aumento di aborti e malattie sessualmente trasmissibili, che è l’approccio proposto da Francesco Santoni, Norberto, Azaria.
                  Continuare a sostenere che una migliore informazione contraccettiva porterebbe ad una diminuzione degli aborti mi ricorda quelli che continuano a sostenere che se il comunismo fosse applicato bene avremmo delle società migliori.

                  • Roberto Dara ha detto in risposta a semelets

                    Se la logica ha un senso, una migliore educazione contraccettiva (unita ad una migliore efficacia ed un effettivo corretto utilizzo dei contraccettivi stessi) porta ad una riduzione drastica delle gravidanze indesiderate, e quindi degli aborti. Il fatto che in alcuni luoghi si possa verificare un trend diverso può solo significare che questa educazione non sia svolta in modo efficace, e quindi non porti ad un effettivo utilizzo corretto degli anticoncezionali. Non riesco a spiegarmi altrimenti questi risultati.

                    • Paolo ha detto in risposta a Roberto Dara

                      In “The Abolition of Man” di C.S. Lewis ho trovato l’idea “forza” più stupefacente e sintetica della differenza tra le culture premoderne (comprese quelle extraeuropee contemporanee)e la nostra (comprese quelle extraeuropee che hanno copiato dalla nostra):” C’è un elemento che unisce l’aspetto magico alle scienze applicate (l’hi-tech), e nello stesso tempo le separa dalla “sapienza” dell’antichità classica: mentre per gli antichi il cuore del problema della vita stava tutto nel conformare l’animo umano alla realtà oggettiva, e i mezzi usati non erano altri che il sapere, l’ascesi personale e la virtù, per la fantasia e la tecnologia postmoderne, invece, tutto sta nel conformare la realtà alla tirannia dei desideri, e questo problema cardinale viene risolto con il ricorso alla tecnica”.

                    • semelets ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Credo sia spiegabile col fatto che negli anni è diminuita la percezione dell’aborto come qualcosa di grave, cioè la consapevolezza che l’aborto sia la soppressione di un essere umano innocente (ci sono ragazzine che chiedono una copia dell’ecografia prima di abortire, così, tanto per avere un ricordo). Questa distorsione culturale non è stata una fatalità, ma è stata voluta e perseguita, ad esempio attraverso un uso distorto della terminologia: è evidente che definizioni come “interruzione di gravidanza” e “aborto terapeutico” non hanno lo stesso impatto del termine “omicidio”.
                      E’ logico quindi che, se escludo l’ipotesi che il mio partner, occasionale o meno, possa essere ammalato di AIDS o altro, e allo stesso tempo ritengo la pratica abortiva solo una leggera seccatura ambulatoriale, unitamente all’idea che in fondo le probabilità di una gravidanza non sono altissime, non ci sia motivo per cui io debba essere così scrupoloso nell’utilizzo di anticoncezionali.
                      Ripeto comunque che il problema non è di tipo tecnico, ma culturale.
                      Il mix di banalizzazione del sesso, scissione tra rapporti sessuali e procreazione, spregio della vita umana più indifesa, ha prodotto una distorsione antropologica tale da non poter essere certo contrastata da un palloncino gonfiabile.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Capisco quello che vuoi dire Semelets, ma non credo che la società contemporanea sia peggiore di quella passata, da questo punto di vista. Pensiamo al dispregio della vita nelle epoche passate, stermini, genocidi, pene di morte, roghi umani, bambini uccisi appena nati, schiavitù, sono eventi che hanno segnato la storia dell’umanità. Lo stesso diritto romano, a cui tutta la civiltà occidentale si è adeguata, considerava un essere umano giuridicamente capace solo dopo la nascita da vivo. La cultura contemporanea è sicuramente ipocrita su tanti aspetti, compreso quello dell’aborto. Ma non credo che sia peggiore di quella passata.

                    • semelets ha detto in risposta a Roberto Dara

                      E’ vero che il male è sempre esistito e continuerà ad esistere, ma questo non significa che tutte le civiltà si equivalgano:
                      se ad esempio la nostra società decidesse di reintrodurre la schiavitù, potremmo senz’altro definire la nostra società peggiore di quella degli antichi egizi, anche se da un punto di vista formale non ci sarebbe nessuna differenza.
                      Il bene è una conquista e non è mai un dato acquisito una volta per tutte: è sempre possibile un regresso.
                      Considerare un neonato un essere umano con pari dignità di ogni altro essere umano è stata una conquista: non un semplice cambio di opinione, ma la conquista di un bene oggettivo che esisteva anche ai tempi di Sparta, ma di cui gli uomini non erano consapevoli. Se oggi si reintroducesse la facoltà (come d’altra parte è già stato proposto), di sopprimere i neonati, ad esempio a causa di qualche malformazione, allora la nostra civiltà metterebbe in atto un regresso nel bene, che la renderebbe peggiore delle civiltà del passato.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Certo, ma questo fortunatamente non sta accadendo. Le società passate, invece, hanno sempre considerato il feto come un essere umano non nato e quindi non compiuto. E’ una novità della società contemporanea quella di considerarlo o di volerlo considerare come un essere umano con diritti.

                    • semelets ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Quella che tu chiami novità è stata una conquista sulla via del bene. Il parametro di riferimento non può essere, come sostieni, ciò che hanno sempre pensato le società passate, perchè altrimenti dovremmo considerare come novità non vincolante anche la parità di diritti tra uomo e donna: il diritto al voto per le donne ad esempio è una novità molto recente e per molte civiltà del passato la donna non era nemmeno un soggetto giuridico.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                      Mi pare quindi che i miglioramenti della società siano evidenti.

                  • semelets ha detto in risposta a semelets

                    Vi sono stati dei miglioramenti e dei peggioramenti: l’abolizione della schiavitù è stata un miglioramento, la legalizzazione dell’aborto un peggioramento.

                    • semelets ha detto in risposta a semelets

                      naturalmente il mio commento precedente era in risposta a Roberto Dara

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a semelets

                      La legalizzazione dell’aborto non so se sia stato un peggioramento in senso assoluto, è stato un decrimininalizzare ciò che prima era svolto clandestinamente, ed inoltre ha stabilito il principio che il corpo della donna è della donna, e la scelta di interrompere la gravidanza è esclusivamente sua. Io sono contrario all’aborto, ma sono d’accordo con il concedere alla donna di decidere ciò che le appartiene della sua vita. L’obiettivo deve essere quello di non condurre mai una donna a dover fare questa scelta, e un’educazione sessuale corretta dovrebbe servire proprio a questo.

                    • semelets ha detto in risposta a semelets

                      @ Roberto Dara

                      Conferire alla donna potere di vita o di morte sul figlio non è stato un passo avanti, ma una regressione; un tempo forse questa prerogativa era riservata ai padri-padroni, ma credo si debba andare indietro di parecchi secoli.
                      L’idea di decriminalizzare un comportamento per il semplice fatto che viene comunque attuato non ha alcun senso, perchè allora dovremmo regolamentare anche la pedofilia, visto che viene comunque praticata, seppur clandestinamente.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a semelets

                      Il discorso è ampio e facilmente strumentabile. Io resto convinto che la donna debba autodeterminarsi, ed è anche lo spirito delle leggi sull’aborto in vigore in quasi tutti i paesi moderni.

                    • semelets ha detto in risposta a semelets

                      @ Roberto Dara

                      Il discorso non è molto ampio e non mi sembra di aver fatto strumentalizzazioni.
                      L’aborto non c’entra nulla con l’autodeterminazione della donna, perchè nell’aborto ciò che viene determinato è la soppressione dell’esistenza di un altro essere umano.
                      Lo slogan vuoto dell’autodeterminazione ha permesso di ingannare le donne, le quali alla fine sono le uniche a pagarne il prezzo, in termini di conseguenze fisiche e psicologiche, come evidenziato dall’articolo di quest’area di discussione.

                    • Fede_81 ha detto in risposta a semelets

                      @Dara

                      La donna deve autodefinirsi? La donna può autodefinirsi, come l’uomo, finché non invade la libertà di autodefinirsi di un altro essere umano. E durante la gravidanza sono due gli esseri umani, con due diritti di vita e libertà. Tu invece sei favorevole alla morte di uno per dare all’altro essere umano la libertà di autodefinirsi. Cosa distingue te da un omicida?

            • Matyt ha detto in risposta a Norberto

              Beh, allora non ha ragione Roberto Dara a dire che l’educazione va fatta in modo differente?

              Anche tu, Norberto, stai parlando di un cambio della mentalità della società, e quale miglior modo per farlo che istruire in modo corretto i ragazzini?

              Non dico nell’uso dei contraccettivi (o meglio, non solo), ma anche nel far capire che il sesso deve essere un’esperienza che oltre ad avere una consistente parte decisamente ricreativa, deve avere un coinvolgimento sentimentale corretto.

              Non però imporre l’astinenza come fosse un dogma, ma spiegare perchè e per come un comportamento sessuale responsabile sia meno “pericoloso”, ma sopratutto molto più gratificante.

              • Norberto ha detto in risposta a Matyt

                E’ evidente come Roberto non sa che pesci pigliare, anche perché ignora volontariamente gli studi che lo contraddicono preferendo le sue opinioni personali.

                Sicuramente tu hai in parte ragione. Profilattico e pillole varie portano solo ad una banalizzazione del sesso e “incremento di comportamenti a rischio” (vedi link sopra). Cambiare mentalità significa far capire che il sesso è una cosa seria, tra due persone che si amano davvero, all’interno di una relazione stabile e duratura.

                Sicuramente finalizzato alla procreazione, ma non soltanto. Esistono per questo i metodi naturali di regolazione della fertilità insegnati in ogni corso per fidanzati organizzati dalle parrocchie.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Norberto

                  Beh quegli studi sono solo una parte dei tanti studi sul tema, non li ignoro, li confuto perché non rappresentano il tutto. Si analizzano delle società in base a dei dati e a delle opinioni, in particolare l’opinione è che in quelle società ci sia stata un’educazione sessuale spinta. Non analizzano poi i comportamenti effettivi delle coppie, per cui non si verifica se le coppie abbiano seguito alla lettera le indicazioni dell’educazione ricevuta o meno. Si dà un’interpretazione di parte (l’educazione sessuale spinta provoca un aumento dei comportamenti a rischio e la banalizzazione del sesso, e di conseguenza il numero di aborti in proporzione) senza andare poi ad analizzare nel dettaglio i comportamenti reali (quante donne che hanno abortito hanno sempre e correttamente adottato metodi anticoncezionali?).

                  • Norberto ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Troppe parole Dara, ogni volta pensi di confutare gli studi scientifici con le tue opinioni. Ripeto: non sai che pesci pigliare.

                • Matyt ha detto in risposta a Norberto

                  Profilattico e Pillole DA SOLI portano ad una banalizzazione del sesso.
                  Profilattico e pillole, uniti ad una educazione all’affettività obiettiva e non terroristica (dire “sesso prima del matrimonio = inferno” in una classe di 16enni significa farsi ridere in faccia, se non peggio), portano ad avere comportamenti sessuali responsabili.

                  Poi, una piccola riflessione.
                  Perchè insegnare metodi naturali, e non permettere metodi artificiali? non è ipocrita?

                  • Norberto ha detto in risposta a Matyt

                    Profilattico e pillole sono strumenti da usare proprio per una sessualità irresponsabile, è come il venditore di armi che è contro alla guerra in poche parole.

                    “Sesso prima del matrimonio” è proprio per una visione di responsabilità della sessualità. In una classe di 16anni ci si fa ridere in faccia anche dicendo che è sbagliato continuare a darsi del “frocio” a vicenda. Questo non è un parametro di valutazione.

                    Non è questione di come siano i metodi, ma di cosa porti il loro uso. La Chiesa propone una metodologia naturale, che implica la condivisione della coppia nella sessualità, una progettazione, un’unità tra i due partner. Nessuno è obbligato ad essere cattolico.

                    • Matyt ha detto in risposta a Norberto

                      Beh, paragonare i contraccettivi alle armi mi sembra un po’ fortino.
                      A questo punto, potrei pensare di obiettare con una tipica frase da produttore di armi: “Non sono le armi ad uccidere, ma le persone”.
                      Mutatis mutandis, penso si possa usare anche nel caso dei contraccettivi.
                      Non è il profilattico che catalizza un comportamento irresponsabile, ma eventualmente diventa lo strumento per un comportamento irresponsabile.
                      Una grande libertà presuppone una altrettanto grande responsabilità: ma la soluzione, nel caso il sistema non funzioni, non è limitare la libertà, ma aumentare la responsabilità.

                      Per quanto riguarda la metodologia di insegnamento, forse mi sono spiegato male: buttando li una affermazione così manichea come “Non si può fare sesso prima del matrimonio” senza giustificarla in modo razionale (e, oserei dire, il meno religioso possibile), si rischia di essere molto poco credibili agli occhi di chi guarda, e quindi non lasciare un segno.
                      Comunque, mi sembra abbastanza miope pensare che oggi, l’unico tipo di relazione “stabile e duratura” che si possa pensare sia solo ed esclusivamente quella di una coppia sposata.

                      Altra postilla.
                      Generalmente, dato l’elevatissimo tasso di fallimento dei metodi cosiddetti “naturali” (o forse, una scarsa abilità nell’insegnarli nel modo corretto), il contraccettivo di scelta nelle coppie è quasi esclusivamente la pillola.

                      Ma qui, si torna ancora al punto di prima: L’educazione sessuale (in senso esteso) che stiamo dando ai nostri giovani fa schifo.
                      Mi azzerderei a dire sia da una parte che dall’altra, però sono sicuro mi prendereste a male parole

                    • Norberto ha detto in risposta a Norberto

                      Il profilattico certamente serve per una sessualità irresponsabile, è lo strumento idoneo direi.

                      Al contrario, l’unico modo per garantire un non banalizzazione del sesso sono i metodi naturali, oggi decisamente sicuri (si parla di 96-98% di sicurezza): http://www.confederazionemetodinaturali.it/nuovo/languages/ita/index.html

                      Ovviamente il sesso prima del matrimonio è sconsigliato dalla chiesa per motivi non religiosi, ma morali, legati alla serietà e responsabilità dell’affetto e dell’amore. Ognuno può personalmente approfondire la posizione della Chiesa e decidere liberamente di seguirla o meno.

                      I tuoi figli riceveranno sicuramente un’educazione sessuale schifosa, ma parla per te. Non i miei figli, che hanno le ragioni chiare di come comportarsi…poi starà alla loro libertà.

      • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

        E’ un po’ curioso il ragionamento:
        siccome il metodo DEVE essere INFALLIBILE, e siccome i risultati vanno da tutt’altra parte, allora PER FORZA non e’ stato applicato bene.

        Non ti viende il dubbio che potrebbe essere il METODO, quello sbagliato?

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Piero

          Io ho sempre usato gli anticoncezionali in modo corretto, e non ho mai causato gravidanze indesiderate. Lo stesso penso che possano dire milioni di altre persone. Evidentemente NO, non penso che il metodo sia sbagliato, ma l’applicazione.

          • Norberto ha detto in risposta a Roberto Dara

            Ognuno è libero di comportarsi come vuole, anche di decidere di prendere sul serio l’affezione e il rapporto sessuale, ascoltando il giudizio della Chiesa e preferendo una progettazione attraverso i metodi naturali. Per questa scelta non deve sentirsi addosso la bava dell’odio laicista. Ci siamo capiti, Roberto?

  5. Fulton Sheen ha detto

    Un piccolo esempio delle conseguenze della cultura anticoncezionale. Basta dire che il titolo di questo filmato è “Bye Bye Europe”

    http://www.youtube.com/watch?v=0JRU4m8RGRM

  6. Paolo ha detto

    In altre parole, la verità è diventata una prostituta, pagata per quanto ci dà di “potere sulla natura” (Bacone). Non ci vuole molta immaginazione per capire in che direzione vada il nostro orientamento verso la verità, quando vediamo lo specchio del nostro rapporto con il gentil sesso. Parlo ovviamente del comportamente maschile, da maschio qual sono. Probabilmente è speculare quanto avviene per le donne nei nostri confronti, ma da un punto di vista maschile non è un caso che la Verità e la Sapienza sono quasi sempre allegorizzate, immaginate come donne, non uomini. Aletheia e sophia sono nomi femminili. Il mutamento epocale è questo: la vecchia e cara attitudine contemplativa, impregnata di obiettività, stupore, rispetto, è stata rimpiazzata da una frenesia conquistatrice e possessiva, maschia, di godimento soggettivo. E questo sia verso le donne che verso la verità. I poeti “de na volta” usavano cantare con toni lirici, contemplativi del fine, che era l’amore “gentile”, dell’oggetto dell’ammirazione, della donna, persino di adorazione. I contemporanei, i “rapp” per così dire, parlano di esse come dei mezzi piuttosto che dei fini, come di oggetti di consumo, dominio, omicidio, violenza, mutilazione. La donna è diventata da angelo a bestia, da Beatrice a Barbie, dal(La) Madonna a Madonna (Ciccone) (che differenza l’articolo!), da immagini di Dio a strumenti della nostra gratificazione. Ma questo è inevitabile, in quanto l’esperienza soggettiva del momento alto del sesso è il nostro equivalente (e surrogato) dell’esperienza mistica cui siamo chiamati da Dio (sia lodato in eterno, alleluia!). L’Aquinate dice che nessuno uomo può vivere senza gioia, per cui, privato della gioia spirituale, non può che correre, o meglio precipitarsi, dal prato bagnato di rugiada allo stagno in cui sguazzano le rane, dove si può pascere dei piaceri carnali.(è questo esempio che porto spesso ai giovani, in ospedale, per invitarli alla purezza e a disdegnare tutte quelle luci che brillano, ma non sono oro).

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