“L’obiettore è un buon medico”, parla Renzo Puccetti
- Interviste
- 25 Giu 2012
Come abbiamo già informato, il 6 giugno 2012 la Consulta di Bioetica Laica (già nota per altre vicende) ha avviato una crociata contro il diritto dei medici di essere obiettori di coscienza nei confronti dell’interruzione della vita dell’essere umano nella prima fase della sua esistenza (tecnicamente “aborto”). L’intollerante campagna è stata chiamata “Il buon medico non obietta”, e ha il chiaro intento di debellare l’obiezione di coscienza dei medici (grande ospitalità sui media e volantinaggio fin dentro gli ospedali).
UCCR ha voluto contattare alcuni medici, giuristi ed esperti di bioetica per chiedere loro un parere su questa azione intimidatoria verso la libertà di coscienza
Il dott. Renzo Puccetti, è specialista in medicina Interna, membro della Research Unit della European Medical Association, referente per l’area bioetica della società medico-scientifica interdisciplinare Promed Galileo e socio fondatore dell’Associazione Scienza & Vita. Ha cortesemente risposto così ad alcune nostre domande:
“Dott. Puccetti, perché lei ha deciso di essere obiettore di coscienza?”
«Perché è la cosa più naturale che il medico non uccida gli esseri umani, così come è naturale che un ingegnere non progetti ponti destinati a crollare. La parola “medico” deriva dal sanscrito “madh” che indica colui che che sa e colui che cura. Questo è il medico, colui che cura perché sa farlo. L’aborto è l’uccisione di un essere umano su indicazione di un altro essere umano che stabilisce la diagnosi e che indica al medico come unica cura detta uccisione; beh, credo sia difficile negare che l’aborto abbia davvero poco a che fare con la vera medicina, per questo, appena laureato, scrissi al medico provinciale, allora si faceva così, la mia dichiarazione di obiezione di coscienza, una scelta che non mi ha portato alcun beneficio economico o di carriera, ma che ha portato un enorme beneficio alla mia coscienza.»
“Cosa ne pensa di questi tentativi di limitare la libertà del medico, obbligandolo a compiere azioni contro la sua coscienza?”
«Sono la sostanza feroce che si cela dietro l’apparenza melliflua del buonismo relativista. Da un lato la bioetica relativista adotta il dogma dell‘assenza di verità ed il conseguente precetto assoluto che tutto è buono, purché liberamente scelto, ma dall’altra questa stessa bioetica si fa latrice di un attacco alla libertà di dire “no” di fronte a determinate richieste come quella di abortire. C’è qualcosa d’incoerente in tutto questo; sbaglierò, ma ho l’impressione che abbia a che fare con l’odio per colui che si sottrae alla logica del “tutti partecipi, tutti d’accordo, nessun misfatto, tutto è bene”, forse il medico obiettore disturba questo disegno.»
“I medici obiettori sono accusati di non essere dalla parte della donna, cosa ne pensa lei?”
«Questa è la più grossa sciocchezza sotto il profilo scientifico. Abbiamo una mole di dati a questo proposito. È stato dimostrato dallo studio STAKE, una valutazione di tutte le donne in Finlandia per un periodo di oltre 14 anni, che la mortalità totale delle donne che abortiscono ad un anno dall’evento è tre volte maggiore rispetto a quella delle donne che danno alla luce un figlio. È stato dimostrato sia dall’American Psychiatric Association che dal British Royal College of Psychiatrists che l’aborto non offre nessun beneficio effettivo in termini di salute mentale per la donna, l’aborto è cioè sotto questo profilo un intervento futile. Infine è da poco uscito su PlosOne, una delle riviste ad impatto scientifico più alto, uno studio che sfata un altro mito, quello per cui attraverso la legalizzazione dell’aborto si riduce la mortalità materna, cioè la mortalità entro 14 giorni dal termine della gravidanza: l’analisi condotta su 50 anni di mortalità materna in Cile ha mostrato che la proibizione legale dell’aborto ha condotto ad una riduzione delle donne morte. Per questi fatti, per delle evidenze scientifiche, posso affermare con serenità che la contrarietà all’aborto significa essere dalla parte delle donne.»
“Perché secondo lei ci sono così tanti medici obiettori (80% in Italia, 86% negli Usa)?”
«Ci sarebbe da stupirsi del contrario. Affermare che il buon medico non obietta significa sostenere che i medici obiettori non sono buoni medici? Se così è si tratta di un’affermazione offensiva nei confronti della quale sarebbe interessante valutare i profili di responsabilità legale. Significa che l’aborto è un bene perché è legale? Ma allora anche l’obiezione è legale, allora perché attaccarla? Forse la stragrande maggioranza dei medici non effettua né partecipa agli aborti perché la scienza ci ha dimostrato chiaramente che dal momento della fecondazione si è in presenza di un essere umano vivente unico ed irripetibile, cioè di un valore incondizionato, una preziosità che la maggioranza dei medici intende quale propria missione tutelare e non sopprimere.»
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62 commenti a “L’obiettore è un buon medico”, parla Renzo Puccetti
Un abbraccio enorme a questo medico, un gigante davvero!!
Grazie.
Una bellissima intervista. Complimenti anche ai collaboratori dell’UCCR per il manifesto, che è stupendo. Si potrebbe diffondere sul web come banner.
Chi ha fatto veramente il manifesto? Lo si trova anche sulla home page di Cronache Laiche (sic!) per propagandare l’otto x mille alla ricerca.
http://www.crnachelaiche.it/2012/06/in-saecla-saecularizzationis/
Si tratta in realtà di una foto ampiamente utilizzata su internet:
http://www.google.it/search?hl=it&tbs=sbi:AMhZZisStmAEn91e_1QCd1PeFLp9KEAIc7zBZWCRAXHd1KQojZS9bki9jjQT0ZUKpAbeMDFtM7cGv4vC-B27F4PpNhUx1iUFsVIZVJpRHvZDQLCCLS0ad6cdHGzfbRiCzHSmtIfhrma2QDADtrjC2PSe94bn4EekfvTrozq-LhGHGG-jXR3MNBbKlwl6gz9UWW9gpRexY5WlIBJooJjdSPAfXkBZ1y2deF-zyEJ1XnCMJFJ0Bfpj0McQlG8tOmUrtw-nAVMAQBzEgIuJmR1Oefqd5eDIU9SUw5lh88PsdkOSneSzTRw88izMnrDkyOuwgEAHDwlk4ZBQgyot05iIA5KDT_1mB8-yqrnxxbr6skuLGVHEdXkmwKinLaxzlZFY_1l_1ZXoCASzBr-gKnNlrcKYX4AvIfVPqebu5MY67yuy1gPJFUm9Ao-PZSDDI1hBABi63gyIbn2rjsVUOJUI0S_1QszX0VGLIf4KcPY86BK1xn3oG-oQhA0PpVtxtKns1vfaUSCHQhCsEzsfYKiNNL1fxcsSVQCUi8TsRBKuYZ69hBEepRIBP4HZ7a5tbcv5w4LXh-7WhY8ocYI_1dYUjfWYfM7p5ltYfLphCX87OH6lDIHgZQRRbwQQePhpI3TbE6OeJn_1dGyVYBFwvc-NnXFzn-6n6c6F89pnrlTHPuMJO9eeOFRqgy-27gyaDQTyzXetaiBOJSbpMyQ63D8hKjP-PBJke2BfGe4b9Gl6vKqUIbyVsKkCinW5q-lN2APb9BYaSsEsOxN8tu2tSeEfvmLSpjzB9_1JkbMwpA30RsTIYHRzPh1cwGRTSx29UM9q6BiL0NJzo54KuAmP2oBYUaZ12yOtXElswdXV4WlNFfOwvcTd9_1qECbRdyLxlJ9Dnb32ZJV2v-RRaYthj8T8-UHHAbm7K2zXxSZrp861wnyuRMLH7DKURRmeMGRc3vooOrw4oN1YJhHlajjY7l8du9cj2_1HO3hXD0oGBCeMn23e1kC2fPflc8GDk3dtry7Kev7O_1QeS3tGmPPGbNiT6NwJEConSswi9AFv-h1UyrrkOb7X8NSLR8J-OgHe1sh6cIeHjXPQ6e-DM4DbamJ84fYftX0Hp-ZehcFr2psrhuAOxPawoLEqTIbXZln9l7YKRdZP_1rEG3WO-fNKtZNyRB_16fm0wX5Es8v_1dNhUbmspWPFRghBLhOWh6Wrx1CcYAiTnkN3fl5xhoJJtSelscXWWa5w7arhVIl4iOjekscL1ajezkY4GFfyCr9ZjDGoLm54-FuuDTGf-Oqq8g0b_1mqXAsLsI1YKDrBvRmV48z-KE35uRmd0cTtF3Dl-Ur1rDUNMPfwan2DR-B9vyi-MY0HI1fj8rZbZmApfZ79b2ZNrIevGHGm56DjObrGtBGJsT7KZrtxsj07zeFTKEvW8cOl6Z6RxDQwykR55yQN18JSPGfDBP-peU3fjHZfBriC4x2qKs&prmd=imvns&ei=UffpT6iDLc7T4QSaq9mWDg&start=0&sa=N&biw=1366&bih=678
E credo che l’originale sia questa: http://it.123rf.com/photo_2317376_cute-brunette-medico-camice-bianco-e-uno-stetoscopio-e-in-un-ospedale.html
Una lodevole iniziativa, dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’aborto.
Un medico, degno di questo titolo, risponde alla più idiota delle campagne propagandistiche mai concepite dal fronte abortista. Del resto a questi ultimi, dato che in genere sono pure ignorantelli, bisognerebbe ricordare che il giuramento di Ippocrate originale recitava: “Giammai, mosso dalle premurose insistenze di alcuno, propinerò medicamenti letali né commetterò mai cose di questo genere. Per lo stesso motivo mai ad alcuna donna suggerirò prescrizioni che possano farla abortire, ma serberò casta e pura da ogni delitto sia la vita sia la mia arte.” Questa parte non compare nel moderno giuramento, semplicemente perché politicamente scorretta e scomoda per il credo relativista. Chiamare ancora quello di oggi “giuramento di Ippocrate” è pura ipocrisia. Inoltre, dal momento che il primato della tradizione medica occidentale è dovuto alla tradizione ippocratica prima, e alla Caritas in Veritate della tradizione cristiana poi, i medici abortisti, ponendosi del tutto al di fuori da ciò, dovrebbero essere considerati alla stregua di pseudo-scienziati dediti alle medicine alternative.
Segnalo che i Radicali nel 1988 difendevano il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Il sito del Partito Radicale contiene un pezzo che riprende un articolo del “Guardian” del 28 aprile 1988 che racconta di un documento e di una petizione di dissidenti sovietici, che qualificava come “totalitarista” i governi che si opponevano al riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza.
Ecco ancora un esempio di doppia morale laicista: non importa la coerenza, l’importante è usare il linguaggio per massacrare gli oppositori politici.
http://www.radioradicale.it/argomenti-storico/totalitarismo?page=4
http://www.radioradicale.it/exagora/obiezione-di-coscienza-allest-il-documento-dei-quattrocento
Del documento solo un estratto:
“E’ una disgrazia per tutto il nostro continente che, perfino dopo il nazismo e lo stalinismo e il demone di due guerre mondiali, ci siano ancora governi che non rispettano il diritto per l’individuo di seguire la propria coscienza.”
Il dott. Renzo Puccetti, è specialista in medicina Interna…
Questo medico ha fatto una scelta coerente con i propri principii. Non vuole praticare aborti? Non fa il ginecologo ma l’internista.
Il problema dell’obiezione di coscienza è che gli oiettori pretendono di fare i ginecologi, di fatto provocando disservizi.
La legge dovrebbe consentire l’obiezione di coscienza per i ginecologi, solo se cambiano specializzazione, o se lavoranpo in strutture dove non si praticano aborti. Allo stesso modo che, all’eopca della leva militare obbligatoria, gli obiettori non facevano il militare, ma servizio civile.
Sei un medico, e sei obiettore? Fail l’internista, il chirurgo, l’oculista, l’ortopedico, o una delle altre migliaia di specializzazioni che non ti porteranno *mai* ad avere a che fare con aborti.
E perchè, scusi: una donna che voglia avere un figlio e portarlo fino al termine della gravidanza non ha il diritto di avere un bravo ginecologo amante della vita che la segue?
Io personalmente avrei avuto grossissimi problemi anche solo a far mettere sull’addome di mia moglie una sonda ecografica da un medico che con le stesse mani avesse appena praticato un aborto. E mia moglie (altrimenti qualcuno potrebbe dire che io non posso parlare a nome delle donne) la pensa esattamente nello stesso modo.
Inoltre ci sono donne che, ascoltate ed aiutate sinceramente da un medico non abortista possono tornare sui propri passi e decidere di non abortire.
Infine, aiutare una donna a mettere al mondo un bimbo è una delle cose più belle che esista (io sono stato in sala parto come pediatra tantissime volte e ho provato sempre emozioni grandissime al veder spuntare quelle testoline bagnate, sentirne il primo vagito, visitarle e rimetterle sul seno della mamma e quindi credo che le emozioni di un ginecologo-ostetrico che segue una donna ed il suo bimbo fin dai primi giorni dopo il concepimento siano ancora più grandi): per quale motivo scusi dovrebbe essere prerogativa di medici abortisti, che con le proprie azioni dimostrano chiaramente di non avere rispetto di quelle piccole vite, essere al fianco delle donne in questo meraviglioso momento che dura 9 mesi?
L’anomalia, mi dispiace dirlo ma è proprio così, non sono i ginecologi-ostetrici obiettori ma i ginecologi abortisti. L’anomalia non sono le donne che fanno nascere i propri bimbi ma la legge che permette ad altre di sopprimerli.
Quoto me stesso: o se lavorano in strutture dove non si praticano aborti.
Ripeto: agli obiettori *non* dovrebbe essere permesso di lavorare in strutture dove si praticano aborti.
Ancora meglio, specializzazione diversa.
Ancora meglio, carriera ecclesiastica, invece che medica.
Certo che a ribadire una sciocchezza ci si fa proprio una gran bella figura. Contento lei!
Ho molto rispetto per la professione medica. Un ginecologo che non pratica aborti è come un chirurgo che non esegue amputazioni. Vorresti un chirurgo così? Io sinceramente no.
La professione medica non è come quella che si vede nelle serie televisive. A volte un medico deve decidere in fretta per il male minore. Un aborto d’urgenza potrebbe evitare una morte per emorragia. Un obiettore, che deciderebbe il da farsi in base al suo indottrinamento, provocherebbe la morte della paziente. Come un chirurgo che deve amputare in fretta, per evitare conseguenze più gravi.
L’aborto non è una prestazione sanitaria, dunque non dovrebbe nemmeno essere all’interno del servizio sanitario. Soltanto in cliniche private. Un ginecologo ha il solo compito di aiutare a portare a termine la gravidanza (prestazione sanitaria) per far nascere i bambini.
Usare i casi estremi è fuori luogo, non riuscirai a convincere l’80% dei ginecologi italiani.
Non credo proprio che si possa paragonare un’amputazione ad un aborto… e poi, come spiega l’articolo, L’aborto è l’uccisione di un essere umano su indicazione di un altro essere umano che stabilisce la diagnosi e che indica al medico come unica cura detta uccisione; beh, credo sia difficile negare che l’aborto abbia davvero poco a che fare con la vera medicina.
Un’amputazione può salvarti la vita, un aborto ne distrugge una. I casi in cui la madre stessa è in pericolo sono rarissimi.
Penso che ai medici del tuo rispetto interessi ben poco. Più che altro vorrebbero essere lasciati liberi di agire secondo coscienza senza rigurgiti intolleranti dei militanti laicisti del web.
…secondo *scienza* e coscienza.
Giusta precisazione, Ugo.
La scienza conferma che il feto(ma anche prima) è un essere vivente, un essere umano al 100%.
La coscienza riconosce che è sbagliato ucciderlo e si rifiuta di farlo.
Esattamente.
Scienza e coscienza.
E’ grazie alla scienza (tecnologia) che oggi il movimento pro-life è sempre più numeroso. Non a caso finanziano le ecografia 4D per averne una in ogni ospedale, di fronte alla visione del figlio il 90% delle donne cambia idea e porta a termine la gravidanza. La miglior alleata della vita è la tecnologia.
“Un ginecologo che non pratica aborti è come un chirurgo che non esegue amputazioni.”
Un ginecologo che pratica aborti è come un chirurgo che invece di eseguire un’amputazione, fa direttamente l’eutanasia.
Sono un pò confusa, mi rammenti per quale motivo esistono i dottori? Grazie.
Per salvare vite umane, non per dare più valora ad una vita *potenziale* rispetto ad una vita a tutto tondo.
eh gia’, che si fosse potuta vedere la vita “potenziale” di Ugo La Serra, a quel tempo…
Sai che tu prima di nascere eri una vita “potenziale”? Ed è stato grazie a tua madre e al fatto che non sei incappato con un dottore macellaio che ora sei qui?
Sai quante vite *potenziali* non diventano vite complete? E per quali e quante ragioni?
Anche il cinema avrebbe potuto impedire la mia nascita, se i miei genitori vi si fossero recati, invece di fare sesso e concepirmi.
Vietiamo anche il cinema? Obblighiamo tutte le coppie fertili alla procreazione?
O teniamo conto delle scelte di chi deve accollarsi una gravidanza, che possa decidere se, quando e come averla, e se portarla a termine o no?
O vogliamo obbligare le donne a portare avanti la gravidanza, anche se non vogliono? Perché alla fine è questo, obbligo punitivo. Partorirai con dolore, obbligatoriamente…
Il problema è che l’embrione non è una vita potenziale, è una vita. Punto. Non a caso Piero e Sophie quel termine l’hanno virgolettato. Quindi l’aborto è la soppressione di una vita.
Il problema è che l’embrione non è una vita potenziale, è una vita.
Questa è l’opinione dei credenti. Molti altri non la pensano allo stesso modo.
Quindi, evitate di imporre ad altri le vostre opinioni.
È questo il serio problema delle religioni. Credere di avere la verità assoluta, e non farsi problemi a volerla imporre agli altri.
“O vogliamo obbligare le donne a portare avanti la gravidanza, anche se non vogliono? ”
Ecco allora mi metto nella tua stessa ottica: perchè invece i dottori dovrebbero essere obbligati ad UCCIDERE un bambino se non lo vogliono fare?
“È questo il serio problema delle religioni.”
E’ lo stesso problema che ha il Creatore: far capire che non c’è una verità personale e relativa ma c’è solo la sua.
Il problema è che l’embrione non è una vita potenziale, è una vita.
Questa è l’opinione dei credenti. Molti altri non la pensano allo stesso modo.
Si vede che Ugo la Serra crede ancora alle favolette che quello che esce dalla pancia della mamma potrebbe essere un provolone, un cavallo, un gufo ,un elefante o una pizza.
Non è la verità delle religioni, è la verità della logica e della medicina, Ugo…
@Ugo La Serra: l’embrione non é una vita potenziale. L’embrione é una vita punto e basta. E il fatto che l’embrione sia una vita umana non é un fatto confessionale ma un fatto biologico ormai assolutamente (e da parecchio tempo anche) assodato.
Anche il cinema avrebbe potuto impedire la mia nascita, se i miei genitori vi si fossero recati, invece di fare sesso e concepirmi.
Quanto avrei voluto pagargli quel benedetto biglietto per ‘Ben Hur’!!! 😀
Ugo, non dire scemate, non hai le competenze per giudicare se uno zigote è vita o meno.
Chi queste competenze le ha, sa bene che è già un essere vivente con DNA proprio e unico che ha iniziato una cascata di eventi di divisione e specializzazione cellulare ininterrotta e definitiva.
Questo è quello che dice la scienza, qua la Chiesa non c’entra ancora.
Il discorso fino a questo punto è puramente scientifico.
La Fede entra in gioco nel momento in cui si prendono decisioni in merito a questa vita. Per noi Cattolici queta Vita è sacra e inviolabile, nei limiti della natura. Ci sono aborti spontanei e ne prendiamo atto dispiaciuti.
Per un non credente la questione è più difficile. Può anch’esso ritenerla inviolabile oppure, purtroppo, decidere che è una vita sacrificabile.
Quindi mettitelo bene in testa, la scienza dice che è una vita, la chiesa dice solo che in quanto tale è inviolabile.
La scienza dice che è una vita, l’abortista dice che è sacrificabile.
Ugo La Serra, questo concetto creato da “esperti” di “bioetica”, le “vite potenziali” che sarebbero un minus rispetto alle “vite vere” è simile al concetto di “untermench”, “sottoumani”, che nel periodo nazionalsocialista si applicava ad alcune popolazioni, rispetto a quelle considerate “più meritevoli”.
Ugo, io sono convinto che la tua non sia una vita, e dal momento che nessuno può impormi le sue opinioni, devo essere lasciato libero di agire secondo le mie convinzioni. E’ questo il serio problema dell’ateismo, credere che sia verità assoluta che la vita dei nati valga di più di quella dei non nati, e non farsi problemi a volerla imporre agli altri. Molti altri non la pensano allo stesso modo. Quindi spera di non dovermi mai incontrare… 😉
credere che sia verità assoluta che la vita dei nati valga di più di quella dei non nati…
Non verità assoluta. Ma la *mia* verità. Che non imporrò ad altri, obbligando a fare o non fare. Chi vuole obbligare alla gravidanza punitiva forzata per tutte le donne, sia quelle che vogliono figli, sia quelle che non li vogliono, sono i credenti.
Qualunque donna ha il diritto ad essere contraria all’aborto, ma con il proprio utero, non con quello delle altre.
Benissimo, quindi ora io mi riconosco il diritto di decidere della TUA vita, senza chiederti alcun permesso. Allo stesso modo in cui tu ammetti che qualcuno possa decidere della vita del bambino non nato senza chiedergli alcun permesso. E non ti preoccupare, non farò fare agli altri ciò che non vogliono fare, me la sbrigo da solo… 😉
Ora però ho degli scrupoli. Dal momento che so di avere a che fare con un interlocutore che sicuramente è poco avvezzo al buon uso della logica e potrebbe pertanto fraintendere, devo avvertire che il mio è un ragionamento per assurdo e non certo una minaccia di morte. Credo che sia opportuno precisare ;-), non vorrei ritrovarmi la polizia a casa.
Vorrei ricordare a Ugo che la “gravidanza punitiva forzata” è già presente (e tu, Ugo, sei d’accordo) dal terzo mese in poi, proprio in quanto anche la politica riconoscere che c’è in gioco un’altra vita.
Questo termine però dal punto di vista scientifico non è più sostenibile, in quanto l’essere umano è tale dalla fecondazione.
Vita potenziale?
Mi spieghi cosa ha di scientifico questa tua affermazione?
Vita potenziale non esiste.
Esistono gameti ed esiste lo zigote.
Lo zigote è vita.
Fragile, debole, insicura, ma vita.
Vita potenziale non ha veramente senso, ma se vuoi usare definizioni astrate fai pure, ma sappi che la scienza e il mondo accademico dicono ben altro.
@Ugo La Serra
Evidentemente non conosce la legge 194, perchè se la conoscesse, saprebbe che il medico non può oppore obiezione di coscienza in caso di pericolo di vita per la donna.
Quando si amputa, vi è sempre una parte che si stacca da un organismo intero, la quale per definizione è parte integrante di quell’organismo. Ebbene l’embrione/feto non è da considerarsi scientificamente la parte del corpo della donna. Sono due organismi distinti che interagiscono: uno già sviluppato l’altro in via di sviluppo.
Fosse solo quella la cosa che Ugo ignora…
Stefano, mi dispiace ma l’aborto viene effettuato quando il feto è un gruppo di cellule e non può provare emozioni. Mica al nono mese!
Sì, è una gran emozione far nascere dei bambini ma il compito del ginecologo è anche far abortire le donne che, per vari motivi, non vogliono il bambino.
Che faccia abortire non significa che non abbia rispetto per la vita! E’ un mero pregiudizio!
Tu vorresti tornare indietro, dove le donne erano costrette a farsi mantenere da qualcun altro perché non potevano abortire un bambino indesiderato o non avevano la pillola?
Non sei tu a dover decidere. Quando si abortisce il feto è ancora dipendente dal corpo della madre e quindi parte di esso.
Chi sei tu per decidere sul corpo di una donna che non conosci?
L’argomento della funzionalità (emozioni) non vale nulla. Anche un disabile grave non prova emozioni ma nessuno è autorizzato ad uccidere qualcuno che non prova emozioni, sempre ammesso ovviamente che il bimbo appena nato provi davvero qualche tipo di emozione.
L’aborto non è un diritto, lo dice la 194. Abortire significa sopprimere un essere umano geneticamente formato, unico e irripetibile.
Nessuno può decidere della vita di un altro essere umano, chi sei tu per decidere chi deve nascere e chi deve morire?
Ah, dimenticavo: trovo curioso (ma questo è evidentemente un eufemismo!) che in nome del diritto di alcuni si neghi il diritto di altri. E non intendo solo contrapporre il diritto di madre e feto ma anche anche il diritto di un medico a scegliere la specializzazione che più gli si addice e poi ad esercitare il proprio mandato di medico nel modo che è più consono alla sua coscienza!
Di sciocchezze (e anche questo è un eufemismo) se ne dicono tante ma sostenere che solo i medici che sono disponibili ad effettuare aborti possono essere ammessi alle scuole di specializzazione in Ostetricia e Ginecologia ed esercitare la professione di Ostetrici e Ginecologi ne batte davvero tantissime!
E’ veramente comico (come direbbe qualcuno) che chi voglia fare aborti faccia il ginecologo.
Faccia il becchino che ne trarra’ piu’ soddisfazione (oppure il boia, com Ugolone).
Veramente siamo arrivati alla neolingua di orwelliana memoria!
La verità è che il diritto è un nulla di fatto, se non il riconoscimento di un rapporto di forza.
Risulta quindi evidente che, non essendo il bambino in grado di opporsi in alcun modo alle decisioni della madre, questo non possa disporre di “diritto”, a meno che qualcuno di più forte non si metta dalla sua parte per impedire che il rapporto di forza volga a suo sfavore.
In fin dei conti è “naturale” (ovvero bestiale, degno di un animale segnato dalla Caduta, a prescindere da ciò che possa aver detto un Russo’ a caso che non aveva evidentemente chiaro con chi avesse a che fare) che una madre possa uccidere suo figlio, dopotutto la madre è più forte.
Allo stesso tempo è altrettanto naturale che a noi faccia schifo che una madre possa uccidere suo figlio, perché contravviene esplicitamente a quello che chiamiamo “amore materno”, che è un ramo di quella che chiamiamo “legge naturale”.
Non si può parlare di diritti, il diritto va sempre con il più forte. L’unico modo è essere più forti dall’altra parte, oppure mettere in campo una strategia educativa che faccia capire quanto siano abominevoli certi atti (e no, non parlo di chi abortisce dopo uno stupro, in pericolo di morte o roba simile, è scontato ma tocca sempre ribadirlo) e quanto appartengano ad un mondo indegno pure di quello animale.
Io posso solo dire che grazie al cielo mia madre si è comportata da donna, nonostante ebbe a che fare con diverse bestie in quel periodo.
E no, non me ne frega niente dei “diritti” della donna, non esiste alcun diritto, in questo mondo, non esiste niente che sia “dovuto”, questa è la realtà effettuale. Esiste però lo “schifo”, e quando qualcosa fa schifo non sono disposto a farmelo piacere.
…poi succede che una madre si trova di fronte a idioti del genere:
Mamma – Buongiorno, eccomi qua sono in cinta..
Ginecoloco – cosa dice? lo teniamo?
questo è un medico!?
dai Ugo, ragiona.
“dai Ugo, ragiona”
… Alèudin, non ti pare di chiedere troppo? 🙂
W la libertà di coscienza, voglio vedere La Serra e tutti gli intolleranti ridotti come Emma Bonino 🙂
tra l’altro seguendo il tuo ragionamento contorto sarebbe più coerente che fossero gli abortisti a fare solo aborti e non altro in quanto fanno i medici ma vanno contro il loro stesso giuramento e missione.
Da un certo punto di vista non sarebbe sbagliato. Separare le specializzazioni potrebbe essere la strada giusta. Ciò eviterebbe le paradossali situazioni in cui si trovano la maggior parte delle strutture che *devono*, a rigure di legge, *garantire* le prestazioni sanitarie, senza avere i medici disposti ad eseguirle. Ed eviterebbe i vantaggi di carriera per i medici che operano a mezzo servizio.
Ti riporto una parte del giuramento di Ippocrate originale: “… Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo…”,
ed una parte del giuramento che i medici prestano attualmente: “…di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale…”.
Premesso che l’embrione è una vita umana, il problema non è come i medici possano opporsi all’aborto, ma come alcuni medici, nonostante il giuramento, possano praticare aborti.
Diciamo che la medicina, e l’umanità in genere, hanno fatto progressi dall’eopca di Ippocrate…Pensa ad esempio alle leggi in vigore all’epoca di Ippocrate, alla cultura dell’epoca di Ippocrate…
Per quello ti ho riportato anche il giuramento odierno in cui si giura esplicitamente “… di perseguire la difesa della vita…”: i medici abortisti, secondo te, sono spergiuri?
Ugo, dal 1973, solo negli USA, vengono sterminati almeno 1 milione e mezzo di esseri umani, ogni anno, quelli che una guida all’aborto di questo mese – giugno 2012 – del WHO (world health organization) definisce “Products of conception”, e che usano, per descrivere l’iniezione di sostanze letali nel cuore del bambino l’eufemismo ” fetal cardiac chambers”, e per descrivere l’operazione chirurgica, dicono che (the) “scalpel scrapes the uterine wall”, senza dire che cosa il bisturi rimuove dalla parete dell’utero. Non ti sembra un crimine infinitamente peggiore del Nazismo? Non ti sembra che stiamo tutti in una piscina occidentale che si sta riscaldando di un relativismo soft, disumano e che nessuno, nè giurista nè giornalista, nessuno, dica : “Ahi!? Preghiamo, preghiamo, preghiamo. Solo la fede mi fa vedere che sotto questo apparente scacco di Dio, in cui appare che Dio stia perdendo, si sta consumando la sconfitta di satana, Dracula, attraverso la Croce, che lui ingoia e che , senza che lui se ne accorga , è la sua rovina
@Ugo La Serra
Non so se la separazione delle specializzazione (qualche giudice direbbe carriera) sia una soluzione praticabile.
Tuttavia se veramente l’obiezione di coscienza fosse richiesta per motivazioni che poco hanno a che fare con la coscienza, e la diversa specializzazione fosse una soluzione per “stanare” i furbi coscienziosi per interesse, allora potrei anche essere d’accordo. Come sappiamo i sepolcri imbiancati non possono dirsi cristiani.
Ma infatti, dice bene Piero: si può sapere una volta per tutte quali sarebbero questi presunti vantaggi che otterrebbe un ginecologo dal dichiararsi obiettore? Mettete in giro questa fola, ma fondata su cosa non si sa
Ancora con questa storia dei “vantaggi”?
Nessuno di voi fondamentalisti atei ha mai portato una prova.
Quando scoprirai che quella che vuoi consentire di sopprimere è vita umana (a prescindere da quello che afferma la legge), sono certo che ti vergognerai per il resto dei tuoi giorni.
approvo l’articolo di Puccetti; quando mia moglie incinta si faceva visitare da un noto medico obiettore di Roma,a un certo punto non potette più andare da lui perchè gli incendiarono lo studio. Mi convinsi più che mai che il medico aveva ragione.Piuttosto, mi risulta che l’aborto non terapeutico (diciamo economico) è praticato anche negli ospedali religiosi o fondati dalla Chiesa, che in genere portano il nome di un Santo: spero di sbagliare, sennò come si spiega?