Pinguini gay: il “Corriere della Sera” e le marchette alla lobby Lgbt
- Ultimissime
- 27 Mag 2012
Non passa giorno che il “Corriere della Sera” non offra ai lettori del suo sito web una storiella, spesso sciocca e frivola, a sfondo omosessuale: Gigi ha detto di amare Lucio, Gina ha dato un bacio saffico a Nunzia, il portaborse dell’ex consigliere dell’assessore alle pari opportunità del comune di Pizzo Calabro ha detto di essere favorevole alle nozze gay, e così via. Titoli sparati e contenuti miseri, offensivi a nostro avviso, innanzitutto per gli stessi omosessuali che si vedono citati solo per banalità da giornaletto di gossip. Ma si sa, l’opera di “gayzzazione dell’Occidente”, come dice l’omosessuale Walter Siti, e dell’Italia, passa principalmente dal martellamento ossessivo sul popolo bue.
Il 23 maggio si legge sul quotidiano di Ferruccio De Bortoli: “Un «figlio» per la coppia di pinguini gay”. Interessante osservare quelle virgolette attorno alla parola “figlio”…nessuna protesta e macchina del fango contro il “Corriere” (anche se si tratta di animali), da parte della lobby omosessuale, che però scatta quando Francesco D’Agostino fa notare, con grande realismo, che «il matrimonio gay è naturalmente sterile». L’articolo, a dir poco comico se si pensa che siamo sul “primo” quotidiano italiano, è firmato da un certo Elmar Burchia, abbastanza preso in giro dalla rete per scrivere «dei più svariati argomenti senza avere la benché minima competenza in niente» (altri esempi qui e qui) e per, fatto un po’ più grave, per avere il vizietto –così si legge– di copiare le notizie che poi spara sul “Corsera”.
Il testo incomincia subito equiparando palesemente l’adozione omosessuale umana e quella animale, per poi specificare che si vuole parlare di «due esemplari maschi di pinguini “innamorati”» nello zoo di Madrid, che «fanno discutere». Secondo l’autore dunque ci sarebbe una polemica in corso (inventarsi una finta polemica per istigarne una vera è la stessa tecnica usata, ad esempio, da Eleonora Bianchini quando ha commentato un nostro articolo sull’ex omosessuale Adamo Creato, a cui abbiamo ironicamente risposto fin dal titolo). Burchia ha quindi citato il custode dello zoo: «Si amano e si corteggiano l’un l’altro come fossero maschio e femmina perciò volevamo dare loro un qualcosa per il quale potessero stare insieme e per questo un mese fa gli abbiamo dato un uovo, per evitare che si deprimessero». Una frase strana quest’ultima, quasi offensiva, che però è completamente inventata dal giornalista del “Corriere”, dato che il custode non l’ha mai pronunciata. Burchia cita anche la responsabile dei due pinguini, Yolanda Martin, la quale ha il merito di confutare completamente la notizia: «La donna, però, sottolinea che la coppia, in verità, non è gay: “Si tratta solo di due grandi amici“», scrive il giornalista. Si scopre, dunque, che non sono pinguini gay, che il titolo è sbagliato e lo è anche tutta l’introduzione dello stesso giornalista. Nonostante la rivelazione della donna, Burchia comunque continua come se nulla fosse e conclude: «Non è la prima volta che “pinguini gay” salgono agli onori delle cronache».
L’importante, appare evidente, è buttare in pasto ai distratti lettori la notizia che anche negli animali è presente l’omosessualità, sperando che non leggano tutto l’articolo. C’è negli animali? Dunque è qualcosa di naturale, da approvare e incentivare, da prendere a modello. Argomento pericoloso e controproducente perché è fin troppo facile far notare che nei pinguini esiste anche l’ex omosessualità, come per famosi duedi San Francisco, e anch’essa sarebbe allora naturale, da accogliere e legittimamente da incentivare. Allo zoo di Toronto invece, i due pinguini gay, sono stati allontananti con la forza, guarda caso per salvare la specie (ma attenzione: è vietato dire che è un rapporto sterile!!).
Grazie a questa ennesima marchetta del “Corriere della Sera” alla lobby gay, il sito web di “Tempi” ha pubblicato un articolo interessante svelando le evidenti pressioni ideologiche che si celano dietro ad articoli del genere: «se lo fanno gli animali, perché dovrebbero farsi dei problemi i bipedi umani, che sono animali pure loro?». Peccato che, continua l’autore dell’articolo, a questo punto «gli umani pedofili potrebbero ben rivendicare la naturalità delle loro pratiche: hanno l’abitudine di accoppiarsi con esemplari non ancora sessualmente maturi sia le talpe che gli ermellini. E lo stesso potrebbero fare gli stupratori, dato che il sesso forzato è molto diffuso in natura. È praticato sia fra gli insetti (da alcune varietà di ragni) che fra i mammiferi (da erbivori che presentano una forte differenza di stazza fra il maschio e la femmina). Per non parlare degli uccelli: soprattutto oche e anatre arrivano al rapporto sessuale vero e proprio con una serie di violenti assalti alla femmina». Per gli scarabei d’acqua lo stupro è sistematico, anche i delfini dal naso a collo di bottiglia sottomettono la femmina in gruppo. «Il cannibalismo sessuale è un’altra pratica piuttosto diffusa nel mondo animale. In particolare fra i ragni e le mantidi l’uccisione e la divorazione del partner a rapporto avvenuto è molto comune», continua. In una coppia di germani reali è stata osservata perfino la necrofilia (in versione omosessuale) e lo stesso nel rospo delle canne (anche con oggetti inanimati).
La conclusione è ottima: «Volete davvero prendere a modello la sessualità del mondo animale per giustificare la pretesa di “normalizzare” le coppie omosessuali umane e altro ancora? Andate avanti prima voi, noi restiamo dove siamo».
139 commenti a Pinguini gay: il “Corriere della Sera” e le marchette alla lobby Lgbt
Alucni cani mangiano i loro escrementi ed a scuola la caprofagia umana non viene insegnata il Corriere non si indigna?
In condizione di cattività può capitare che animali sviluppino comportamenti omosessuali, succede anche presso alcune specie di pesci, ma ciò non significa certo che l’omosessualità sia una condizione “naturale”, anzi, ciò avviene solo in condizioni del tutto particolari!
Andrea quello che affermi è totalmente falso. “Today we know that homosexuality is a common and widespread phenomenon in the animal world. Not only short-lived sexual relationships, but even long-lasting partnerships; partnerships that may last a lifetime.”
Fonte:
http://www.nhm.uio.no/besok-oss/utstillinger/skiftende/againstnature/index-eng.html
Negli animali è a lunga durata? E perché negli uomini una relazione dura mediamente 3 mesi? Senza contare gli innumerevoli partner (alcuni dichiarano oltre 100 in un anno!!)
Sembra tu non sappia nulla dei rapporti tra persone dello stesso sesso. Leggiti “Omosessuali moderni” di Marzio Barbagli e Asher Colombo, che sono scienziati e non pericolosi peccatori sodomiti, oppure la ricerca “Stare insieme” a cura di Maria Rosaria Marella, ed. Jovene, e capirai meglio.
Le convivenze omosessuali in Italia sono mediamente più lunghe dei matrimoni civili.
Mi spiace ma non sono studi in peer-review.
La durata media delle relazioni omosessuali è 1,5 anni: Maria Xiridou, et al, “The Contribution of Steady and Casual Partnerships to the Incidence of HIV Infection among Homosexual Men in Amsterdam,” AIDS 17 (2003): 1031.
Solo il 25 per cento degli intervistati gay ha dichiarato di essere monogamo Ryan Lee, “Gay Couples Likely to Try Non-monogamy, Study Shows,” Washington Blade(August 22, 2003): 18
La proposizione “il pinguino è gay” è di tipo descrittivo.
La proposizione “essere gay è eticamente corretto” è di tipo prescrittivo.
Per la Legge di Hume, non si può passare da proposizioni descrittive (a posteriori) a proposizioni prescrittive (a priori).
Conclusioni: imbecille.
La legge di Hume è applicabile solo ove ontologico e deontologico siano distinguibili, ma in Dio non lo sono; dunque se per via puramente descrittiva puoi dimostrare che Dio esiste ed è creatore, hai con ciò stesso dimostrato l’esistenza dell’unico ente da cui la giustificazione delle relazioni (che si danno di fatto nel linguaggio e nella vita di tutti i giorni) tra ontologico e deontologico dipende. Infatti, essendo Dio semplicità e perfezione assoluta, che non deve divenire niente che già non sia, a Lui la legge di Hume non si applica e dunque tutto ciò che Egli crea, è per ciò stesso normativo in ragione delle proprie leggi ontologiche.
Non per niente siamo al 60° posto nella classifica della libertà di stampa su, mi pare, centotrenta posizioni.
Non sono solamente le due lobby finaziario-mediatiche Berlusconi-Mediaset e L’Espresso-Panorama, sono anche molti troppi giornalisti che hanno trasformato la diffusione di notizie nello strumento della loro lotta politica.
Notizie manipolate, taroccate, tutto per portare la mente delle masse nella direzione che loro vogliono, ossia fare il lavaggio del cervello generalizzato ad un enorme numero di invidui con un martellamento continuo ed incessante.
Sempre più spesso l’equazione giornalista = manipolatore di notizie da dare in pasto alle masse, è verificata.
E non è solo l’ormai classica sinistra post-sassantottina…guardate da quali testate vengono gli attacchi alla Chiesa del caso Boffo e il libro costruito sui documenti trafugati dal corvo del Papa…giornali filo-brigatisti?
Massoneria destro-liberista e sinistra post-sassantottina vanno a braccetto, alleati contro la Chiesa Cattolica.
E oseranno chiedermi il voto tra meno di un anno..ehehehe..piuttosto di darglielo a TUTTI E DUE i compagni di merende, mi taglio la mano con cui faccio la crocetta sulla scheda !!!!!!!
Mah, per me bisognerebbe capire con che criterio si stabilisce che un certo animale è “omosessuale”.
Di certo non se un animale ha rapporti sessuali con individui dello stesso sesso, altrimenti il 100% dei bovino domestici sono omosessuali (statisticamente impossibilie) e nemmeno se due individui dello stesso sesso passano molto tempo assieme, perchè qua entra in gioco “uno dei peccati capitali dell’etologia”, l’antropoformismo.
Una volta si diceva che non è possibile essere solo amici, tra uomo e donna.
Poi il gioco è andato più in là, ed è diventata impossibile l’amicizia tra uomini.
Le celebri coppie maschili della storia, della letteratura (p.e. Frodo e Sam) devono essere omosessuali, o diventano incomprensibili. Adesso pure gli animali.
A mio parere questo ha un solo significato: non si comprende più cosa sia l’amicizia, il condividere vita e pensieri senza per questo condividere il letto. L’altro diviene solo qualcuno da sfruttare: cessa di essere una persona e diventa un oggetto se non di potere quantomeno di piacere.
Non si hanno più amici ma tutt’al più compagni, o complici, perché manca ciò che può rendere tali: un riconoscersi fratelli mossi da uno stesso intento buono.
genitalizzazione dell’amicizia e/o del rapporto affettivo in genere …effettivamente è una chiave di lettura molto interessante
Per fortuna qualcuno ha commentato l’articolo anche sul sito del Corriere e mi pare che i commenti siano migliori dell’articolo (ma ci voleva poco). 🙂
Da affezionato (non so per quanto) lettore del Corriere, mi duole davvero vedere questo quotidiano liberale, dove in passato scrivevano Montanelli ed Enzo Biagi ed altri giornalisti intelligenti scrivono tuttora, ridursi a pubblicare articoletti da “Chi” o “Novella 2000”. E purtroppo, come dice questa pagina, esempi del genere ormai sono tutt’altro come rari.
non fa una piega
Non si possono assolutamente paragonare i comportamenti degli animali con quelli perversi dell’uomo. Prima di tutto in ambito etologico un comportamento apparentemente “omosessuale” è sempre spiegato. Un esempio tipico è la dominanza tra i canidi e le scimmie. Il coito non è altro che una dimostrazione di possesso, non c’entra nulla l’omosessualità. Per non parlare delle disfunzioni ormonali.
L’articolo sui pinguini e nulla in confronto a come, il 17 maggio, è stata impostata in alcune scuole italiane la giornata contro l’omofobia.
Cioè? Che hanno fatto?
…in ALCUNE scuole, perchè in quella dove sono io non se n’è accorto nessuno.
E il 17 maggio era un giovedì, io ero a scuola.
Nè gli insegnanti, nè gli studenti, giorno come tutti gli altri.
Gonfiare i casi di discriminazione fa comodo a loro, la gente NORMALE (normale di cervello, non mi riferisco alla sessualità) non ha atteggiamenti particolari nei confronti degli omosex, sia positivi che negativi.
Chi fa azioni aggressive nei loro confronti sono solo quattro deficienti decerebrati che trovano negli omosex sono un appiglio per esternare la loro frustrazione in atti balordi, e agli omosessualisti fa comodo ingigantire questi abbastanza rari casi per dare manforte alla battaglia mediatica per le loro porcherie.
Ci vuole polso fermo, ma con giustizia.
Purtroppo anche le ultime vicende vaticane dimostrano a cosa porti la mancanza di polso e di controllo del capo: il generale DEVE avere il controllo dei suoi ufficiali, altrimenti l’esercito va allo sbando….(scusate l’OT)
Io non me la sentirei di dare la colpa di tutto al “comandante in capo”. Ci sono eserciti che si rivoltano contro capi dispotici e dal polso non di ferro ma d’acciaio. Gli eserciti seguono un capo che amano o che spara loro quando voltano le spalle per fuggire. Certo il nostro Papa non è un comandante di quest’ultimo tipo né credo che vorremmo un Papa cosí.
Io credo che ció che sta accadendo stia accadendo NONOSTANTE il Papa, nonostante la sua guida illuminata e dolcissima. E che tutto ció che sta accadendo stia procurando una sofferenza immensa al Papa. Un papà puó indicare la strada ai propri figli ma questi poi hanno la responsabilitá personale di decidere se seguirla o scantonare.
Purtroppo anche gli ecclesiasti sono uomini e come tutti gli uomini hanno le loro debolezze e le loro tentazioni. E quella del “potere” é una delle tentazioni più forti e più pericolose.
É un brutto momento per la Chiesa. E questo é solo uno dei motivi per cui preoccuparsi. Se va in crisi la Chiesa cosa ci rimarrà come dimensione comunitaria all’interno della quale far crescere la nostra fede?
Anche questo é un OT ma credo che sia il momento di pregare per la Chiesa (che siamo anche noi) e per il Papa, perché sappia trovare il modo per traghettarci incolumi fuori da questa tempesta. Con la certezza che “gli inferi non prevarranno”.
Nella scuola che frequentano i miei figli hanno avuto un’idea superlativa e geniale: tutti, studenti ed insegnanti, dovevano andare a scuola indossando qualcosa di … rosa!
Ecco, indipendentemente da come uno la pensi su questo tema, credo che queste siano cose che prima di tutto nuocciono a chi le propone. E infatti l’adesione a questa brillante iniziativa mi dicono i miei figli che e stata bassissima.
Comunque, se non altro non hanno occupato (verbo politicamente corretto, 🙂 ) ore di scuola a discutere delle attitudini sessuali dei pinguini, con ció dimostrandosi più seri di certi giornalisti.
Gab scrive che “in ambito etologico un comportamento apparentemente “omosessuale” è sempre spiegato”. Certo, e la spiegazione è che l’omosessualità è perfettamente naturale e ampiamente diffusa tra gli esseri viventi, come abbondantemente e bene illustrato nella mostra itinerante “Against Nature?” curata dall’Università di Oslo (http://www.nhm.uio.no/besok-oss/utstillinger/skiftende/againstnature/index-eng.html). Per quanto riguarda gli attacchi diretti verso il Corriere perché sarebbe intento a fare marchette alla solita famigerata “lobby gay” ecco una lista di (alcune) altre testate che hanno trattato lo stesso argomento (e limitandosi solo ad alcuni esempi in inglese). Tutti agli ordini della POTENTISSIMA lobby gay??
http://www.care2.com/causes/11-gay-animals-slideshow.html
http://www.huffingtonpost.co.uk/2012/05/23/gay-penguins-at-madrid-zoo-to-become-parents-after-receiving-donated-egg_n_1538855.html
http://abcnews.go.com/blogs/technology/2012/05/madrid-zoos-gay-penguins-given-egg-of-their-own/
http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/howaboutthat/9283214/Gay-penguin-couple-given-egg-of-their-own.html
http://www.treehugger.com/natural-sciences/same-sex-penguin-couple-allowed-adopt-egg.html
http://www.metro.co.uk/weird/899967-gay-penguins-inca-and-rayas-get-their-own-egg-to-look-after
http://www.thejournal.ie/gay-penguin-couple-await-the-birth-of-baby-in-madrid-460536-May2012/
http://travel.aol.co.uk/2012/05/22/gay-penguins-get-their-own-egg-in-madrid/
e quindi? vogliamo rifare gli elenchi dei comportamenti sessuali diffusi tra gli animali e vedere se vogliamo applicarli anche agli uomini perchè ‘naturali’?
Tipo la mantide religiosa che divora il maschio dopo l’accoppiamento… 🙂
Domenico io ho fatto l’elenco (parziale) degli articoli solo per sfatare il mito che Il Corriere della Sera sia un organo di stampa in balia della “pericolosissima e potentissima” lobby omosessuale che, secondo la leggenda metropolitana, avrebbe l’intento di “gayezzare” il mondo intero. Per quanto riguarda l’omosessualità in natura l’argomento è rilevante solo per rispondere a rispondere che l’omosessualità sarebbe contro-natura e ‘scelta’ fatta solo da certi uomini dalle menti perverse, dediti a chissaà quali pratiche peccaminose, mentre l’evidenza dimostra che i legami tra appartanenenti allo stesso sesso 1) non recano danno a nessuno (altro che mantide religiosa) 2) sono assolutamenti “naturali” in quanro ampiamente diffusi in natura.
Veramente la lunga selezione di articoli internazionali che hai fatto fa sorgere proprio la domanda: perchè tanto interesse su un tema tanto risibile ed insignificante (tra l’altro neanche nuovo visto che è il pinguino maschio che cova uova è un fenomeno ben noto agli etologi sia in natura che in cattività e che nulla ha a che fare gli orientamenti sessuali)?
L’argomento ‘si osserva in natura’ è molto debole.
Qui un elenco di pratiche sessuali osservate tra gli animali (http://en.wikipedia.org/wiki/Animal_sexual_behaviour):
ognuno scelga quella che preferisce e ci può fare una mostra intitolandola ‘Against Nature?’.
Domemico da un punto di vista puramente giornalistico due pinguini che si prendono accuratamente cura di un ‘nuovo arrivo’ sono un simpatico e positivo esempio di supporto tra esseri della stessa specie, il prendersi cura dei piccoli che ci accomuna tutti, umani e non. L’ “insofferenza” e il fastidio in certi ambienti ogni qualvolta i media parlano di queste cose nasce dal fatto che c’è riluttanza ad accettare il fatto che anche una coppia dello stesso sesso possa prendersi cura e allevare un neonato altrettanto bene di una coppia di sesso opposto. La tua affermazione “L’argomento ‘si osserva in natura’ è molto debole” è essa stessa estremamente debole, basta leggersi appunto, senza pregiudizi, le pagine riassuntive della mostra curata dall’Università di Oslo per rendersene conto.
Non sono gay, ma solo amici. Ancora non hai letto l’articolo?
Il corriere è l’unico che fa così, altrimenti lo dovrebbero fare tutti.
Non hai dimostrato nulla.
1) recano danno all’identità personale
2) anche la pedofilia e lo stupro sono diffusi in natura
Brain dimostri solo quello che è scritto nell’articolo.
Anche la pedofilia e lo stupro sono negli animali, questo risponde al tuo sciocco elenco.
E’ spiegato nella funzione etologica propria. Ho fatto l’esempio della dominanza poiché è quello più comune. L’omosessualità non c’entra nulla. E non esiste nessun atto omosessuale che autorizza a dire che l’animale è gay. Semplicemente la funzione è altra. Ad esempio sai perché la bovina quando va in calore può montare altre bovine?
Se non lo sai risparmiaci le tue idiozie.
vogliamo ricordare a chi non lo sapesse che per i pinguini maschi è normale occuparsi delle uove covandole e che non per questo diventano ‘la moglie’ della coppia?
Addirittura nel pinguino Imperatore solo il maschio si occupa delle uova ma non per questo gli etologi dicono che diventa ‘mamma’ o ‘moglie’!
“A female emperor penguin transfers a single egg to the top of her mate’s feet. The female goes to sea to feed while the male incubates the egg alone”.
http://www.seaworld.org/infobooks/penguins/hatching.html
quindi nel comportamento di quei due pinguini non c’è nulla di particolare se non nella testa degli addetti dello zoo (che forse vogliono farsi anche un pò di pubblicità grazie ai media che abboccano).
A questo proposito, vi suggerisco la visione della parte introduttiva di “Kaos” dei F.lli Taviani, ispirato da alcune delle “Novelle per un anno” di Pirandello.
Potete scaricarlo gratis da Youtube…è un capolavoro di arte cinematografica che merita di essere visto.
In un ambiente cuturalmente e socialmente assai arretrato di fine 800, dei pastori arrozziti dalla durezza del lavoro, fanno il tiro al bersaglio con le sue uova ad un corvo maschio sorpreso a covare, e poi…..
L’omosessualità è una naturale espressione della sessualità umana… Naturale? Dipende da cosa si intende con la parola naturale. Se, per naturale, si intende un fenomeno osservabile in natura e non determinato da artificio, allora non c’è dubbio: l’omosessualità è naturale. Tuttavia, in questo senso, è naturale anche un carcinoma allo stomaco.
Il problema è capire se l’omosessualità è secondo il progetto naturale.
Qual’è il progetto naturale secondo te? Mangiare cibi prodotti a seguito di innesti e sperimentazioni fatte dall’uomo, selezionando e modificando specie vegetali ed animali (senza arrivare agli Ogm) lo è?
Bè gli “innesti” uomo-donna già si praticano: i cosidetti trans. E non sono certo “esperimenti” promossi dai cattolici.
Guarda che le selezioni e gli incroci nelle specie vegetali per arrivare alle varie cultivar presenti nel mercato, è perfettamente naturale in quanto non modifica i geni, ma incrocia razze della stessa specie per arrivare a delle piante che abbiano caratteristiche particolari, ma tutto secondo natura.
Gli incroci che hanno successo, infatti, sono tra portainnesti e marze che siano compatibili a prescindere.
Se c’è incompatibilità tra i due, ci puoi provare un milione di volte, non verrà fuori mai niente.
Gli innesti di cultivar produttive sono qualcosa come gli incroci tra le razze degli uomini: un bianco sposa una negra, per esempio, il figlio è mulatto.
Dunque l’esempio che hai portato sui cibi ottenuti da cultivar selezionate frutto di innesti, lo è perfettamente: con l’impollinazione succede anche spontaneamente, chiaramente con i tempi naturali, che sono enormemente superiori a quelli umani.
Appunto, sono processi che seguono la natura, anche se accelerati dall’intervento umano. E cosa c’è di così innaturale se una persona, seguendo la sua indole, liberamente, che è determinata dal suo genoma specifico, rimane attratta da un altro individuo del suo stesso sesso?
niente di innaturale, si tratta semplicemente di una deviazione sessuale, un disturbo.
Questo non significa che sia buona, anzi essendo una deviazione dall’ordine naturale delle cose, non può essere buona per definizione
Tu pensi che sia un disturbo, io e molti altri pensiamo che sia una caratteristica. Come avere particolare inclinazione per la musica, o per la pittura, rispetto a chi non sa nemmeno tenere un pennello in mano e non imparerebbe mai. Pochi medici e scienziati ormai pensano che l’omosessualità sia un disturbo.
Non vedo come possa essere il contrario dato che verrebbero diffamati sui media. Vuoi mettere non allinearti?
La Chiesa comunque parla di disordine (e non di disturbo), cioè dal fatto che la natura umana è eterosessuale e il comportamento è omosessuale. Questo disturbo genera confusione identitaria.
Ma dov’è sto genoma misterioso?
Tra cent’anni l’avranno trovato, o saranno ancora lì che lo cercano?
Ma sarà un deus-ex-machina per giustificare e rendere culturalmente “irreversibile” una scelta fatta dalla persona sotto l’influsso di altri fattori di tipo psicologico ed educativo?
Vi ricordate anni fa quando dicevano che i tossici erano tali in risposta alla carenza di endorfine su basi probabilmente genetiche, per giustificare e dare parvenza scientifica alla proposte di legalizzazione degli stupefacenti portata avanti da Pannella?
Poi dopo, di questo fantomatico gene della carenza di endorfine si sa più nulla….morto.
Roberto, io sono convinto che dell’omosessualità in quanto tale al cattolico medio gli frega poco.
A me personalmente frega quasi niente, nel senso che se uno vuol essere omosex, lo sia. Contento lui. Ci sono anche i sadomaso, i famolostranisti…Quello che non accetto e contro cui combatto NON è l’omosessualità come scelta sessuale, ma la sua istituzionalizzazione con, soprattutto, il diritto di adozione ed inculcare ai bambini l’omosessualità che, in quel caso, è INNATURALE al 100%. In altre parole, il VOLER CREARE l’omosessualità culturalmente, artificialmente, partendo da presupposti che chiunque abbia figli, sa che sono errati: ossia il fatto che i bambini nascerebbero sessualmente tabula rasa, e la nostra cultura maschilista, cattolica, e tutti gli epiteti del mondo, gli farebbe il lavaggio del cervello per inculcare loro fin da giovanissima età il concetto di eterosessualità, mentre chi ha figli sa bene che appena si forma l’abilità della scrittura, il bambino già scrive diverso dalla bambina, spontaneamente; e il bambino gioca con giocattoli diversi da quelli delle bambine. Tutti coloro che hanno figli piccoli vedono questo.
Ripeto: se un maggiorenne si sente attratto dallo stesso sesso, faccia pure, son affari suoi, ma sarò sempre contrario all’adozione.
Se l’omosessualità fosse solo una scelta sessuale, non ci sarebbero tutti sti problemi e sti casini. I problemi intervengono quando entra in campo il fattore culturale.
Del resto la campagna aggressiva in corso dei gays parla da sè: non mi ricordo il nome e dove l’abbia scritto, ma uno dei leaders del movimento gay newyorkese, pubblicò una dichiarazione di intenti che incomincia con questa frase: “Sodomizzeremo i vostri figli…”.
Ad una espressione così, cosa pretendono, che la gente gli risponda coi baci Perugina?…Non so, eh?!
Parallelo fallace e intellettualmente disonesto. L’orientamento sessuale della persone non puo’ in alcun modo essere paragonato ad una patologia clinica.
Non credo che l’omosessualità sia una patologia. Non penso che lo credi nessuno.
Però vorrei farti una domanda: la pedofilia è un orientamento sessuale secondo te?
Se l’essere gay non è una patologia, rientra è pur sempre una di queste tre anomalie:
1 – anomalia morale
2 – anomalia biologica
3 – anomalia psicologica.
Gennaro bedi le categorie ufficiali dell’Organizzazione Modiale della Sanità riportate più sotto. La pedofilia è una parafilia, mentre l’omosessualità è un orientamento sessuale, come l’eterosessualità, che rientra nei naturali (e non dannosi, né per se né per gli altri) comportamenti e modi di essere dell’umanità.
Ma se domani l’OMS dice che chi usa il “nickname” come Brain ha problemi neuropsichiatrici?
Non capisci che non solo sono risultati temporanei come qualunque studio scientifico, ma per di più trattano di qualcosa -la psicologia- su cui nessuno sa nulla? Sono semplici affermazioni politiche, tant’è che c’è una forte spinta a rendere la pedofilia un orientamento sessuale: https://www.uccronline.it/2011/04/11/ora-anche-la-pedofilia-diventa-variante-naturale-della-sessualita/
“seguendo la sua indole, liberamente, che è determinata dal suo genoma specifico,…”
Se l’indole è determinata dal “genoma specifico” (tesiassolutamente indimostrata e che, alla lettera, significherebbe che il genoma di una specie determina l’indole… di tutta la specie?), nulla avverrebbe “liberamente” ma “necessariamente”.
LA GIOIA DEL CAMMINO VERSO L’ETEROSESSUALITA’
50 giovani tra i miei amici di Facebook sono “legati” al mondo dell’omosessualità.
Cambiare si può, lo dice anche l’Organizzazione mondiale della sanità nel codice F66.1 della ICD-10 della decima revisione della classificazione ICD. Ma poi lo dicono le tantissime testimonianze in tutto il mondo. Storie che vengono puntualmente smentite o ridicolizzate da chi con prepotenza ha voluto per anni nascondere questa verità agli occhi del mondo. Le loro dichiarazioni vengono cancellate da internet o puntualmente vengono coperte con messaggi tipo “Questo sito può danneggiare il computer” . Vengono minacciati di morte, insultati, cancellati i loro profili Facebook eppure loro sono sempre più in tanti, sempre più motivati e sempre più felici di vederne i risultati. Il mondo ne deve prendere atto.
Per molti è stato un incontro con la fede, come Luca di Tolve, ex attivista gay ora sposato da più anni o Adamo Creato, entrambi conosciuti in tutta Italia per le loro dicihiarazioni pubbliche d’essere usciti dall’omosessualità. Meno conosciuto è il motivo che l’ha portato ad essere omosessuale: “ … Mio fratello mi costringeva a masturbarlo. Ero piccolo e ricordo che”quella cosa” non mi piaceva per nulla e cercavo sempre di fuggire le occasioni in cui mio fratello avrebbe potuto approfittare. Ho cercato di analizzare molto bene questo aspetto della mia vita anche con molta difficoltà perchè anche il solo pensarci ti fa venire il vomito: le immagini che ti tornano alla mente creano un disagio forte dentro. In seguito (come era prevedibile) quell’atto era proprio quello che privilegiavo (cercavo) neirapporti sessuali con gli uomini. …” Alcuni libri e testimonianze:
http://omosessualitaeidentita.blogspot.com/2010/12/libri-in-italiano-per-uscire.html
https://www.uccronline.it/2011/09/23/omosessualita-uscirne-si-puo-io-lho-fatto/
https://www.uccronline.it/2012/03/13/mi-chiamo-andrea-e-ce-lho-fatta-sono-uscito-dallomosessualita/
Per altri è stato un incontro con l’amore come ha raccontato Maria Italia: “…Nel paese dove vivo, c’era una copia gay non piu’ ragazzini, stavano insieme da un po’ di anni, uno di loro ha iniziato a trovare scuse, piano piano si sono lasciati, fino qui direte voi tutto normale. Si, tutto normale, se non fosse che uno dei due si e’ innamorato di una donna, ora dopo 2 anni stanno ancora insieme, felicemente…” . Oppure Massimiliano incontrato da Povia sul treno dopo avergli raccontato la sua storia ne ha fatto in seguito la canzone “Luca era gay”.
In fine vi è un nuovo terzo gruppo di ragazzi, alcuni credenti altri no, che hanno scoperto grazie alle nuove scienze della fisica quantistica che per anni gli sono stati raccontati un mucchio di bugie. Non sono i geni a modificare i pensieri, bensì il contrario. La forza del pensiero e delle convinzioni che derivano dall’inconscio creano una realtà che si può cambiare, grazie a tecniche di riprogrammazione dell’inconscio. Alcuni di loro con gioia ne danno già testimonianza.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__cambia.php
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__evolvi-il-tuo-cervello.php
http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2012/01/grazyna-gosar-e-franz-bludorf-dna-e.html?spref=fb
http://www.scienzaeconoscenza.it/scienza/lipton_biologia_credenze.htm
http://www.macrolibrarsi.it/video/__la_mente-piu_forte_dei_geni-dvd.php
http://acarrara.blogspot.com/2012/04/omosessualita-cervello-ii.html?spref=fb
http://acarrara.blogspot.com/2012/05/omosessualita-cervello-iii.html?spref=fb
http://www.youtube.com/watch?v=BqVaaFR7tHA&feature=share
http://www.youtube.com/watch?v=PpPWaue5WsQ&feature=youtu.be
Con le nuove scienze le lobby gay, sanno d’aver finito di tenere sottomessi migliaia di ragazzi, nascondendo loro la verità per anni . Ora cercano con queste ultime pubblicazioni di zittire anche la scienza facendoci credere che siamo solo vittime del nostro cervello:
http://brainfactor.it/index.php?option=com_content&view=article&id=673%3Anoi-siamo-il-nostro-cervello-un-libro-scomodo&catid=36%3Arecensioni&Itemid=3
Mentre l’intero mondo scientifico sta inseguendo i neutrini nella direzione opposta, medici, psicologi, biologi, chimici, fisici…. OMOFOBI sono tutti coloro che vi vogliono vittime del cervello mentre la scienza ha dimostrato che ne siete creatori. Le pulsioni omosessuali non sono una scelta, quella di seguire i sogni cambiandole sì.
Alida, scrivi: “Cambiare si può, lo dice anche l’Organizzazione mondiale della sanità nel codice F66.1 della ICD-10 della decima revisione della classificazione ICD.” Prima domanda: di quale “decima revisione” stai parlando? di quale manuale e di quale discilplina scientifica? E, soprattutto, ti spiace indicare la fonte? Hai messo tanti link…tranne quello, guarda caso…
Quanto all’ammaliante titoletto che hai dato al tuo intervento: ognuno le gioie del cammino che si compie nella vita decide di condividerlo con qualcun altro, c’è chi compie questo cammino con una persona del sesso opposto, chi invece condivide la propria vita con una persona dello stesso sesso. Invece di lanciare PROCLAMI e ricette della felicità lascia che ognuno viva la propria vita secondo il prorpio sentire, il proprio cervello, i propri sentimenti.
Guarda il video: https://www.uccronline.it/2012/04/18/franco-grillini-e-lomosessualita-egodistonica/
F66.1 Egodystonic sexual orientation
The gender identity or sexual preference (heterosexual, homosexual, bisexual, or prepubertal) is not in doubt, but the individual wishes it were different because of associated psychological and behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it.
Guardate che si parla di orientamento sessuale egodistinico, NON di omosessualità, dalla quale Alida invitava ad uscire, prospettando un cammino radioso verso l’eterosessualità, mentre l’OMDS mette gli orientanti sullo stesso piano, infatti precisa che “The diagnostic manual notes that a sexual orientation is not a disorder in itself”.
scusate, refuso non era orientanti ma orientamenti, penso si capisse lo stesso ma ho preferito precisare.
F64Gender identity disorders
F64.0Transsexualism
A desire to live and be accepted as a member of the opposite sex, usually accompanied by a sense of discomfort with, or inappropriateness of, one’s anatomic sex, and a wish to have surgery and hormonal treatment to make one’s body as congruent as possible with one’s preferred sex.
F64.1Dual-role transvestism
The wearing of clothes of the opposite sex for part of the individual’s existence in order to enjoy the temporary experience of membership of the opposite sex, but without any desire for a more permanent sex change or associated surgical reassignment, and without sexual excitement accompanying the cross-dressing.
Gender identity disorder of adolescence or adulthood, nontranssexual typeExcl.:fetishistic transvestism (F65.1)
F64.2Gender identity disorder of childhood
A disorder, usually first manifest during early childhood (and always well before puberty), characterized by a persistent and intense distress about assigned sex, together with a desire to be (or insistence that one is) of the other sex. There is a persistent preoccupation with the dress and activities of the opposite sex and repudiation of the individual’s own sex. The diagnosis requires a profound disturbance of the normal gender identity; mere tomboyishness in girls or girlish behaviour in boys is not sufficient. Gender identity disorders in individuals who have reached or are entering puberty should not be classified here but in F66.-.
Excl.:egodystonic sexual orientation (F66.1) sexual maturation disorder (F66.0)
F64.8Other gender identity disorders
F64.9Gender identity disorder, unspecified
Gender-role disorder NOS
F65Disorders of sexual preference
Incl.:paraphilias
F65.0Fetishism
Reliance on some non-living object as a stimulus for sexual arousal and sexual gratification. Many fetishes are extensions of the human body, such as articles of clothing or footwear. Other common examples are characterized by some particular texture such as rubber, plastic or leather. Fetish objects vary in their importance to the individual. In some cases they simply serve to enhance sexual excitement achieved in ordinary ways (e.g. having the partner wear a particular garment).
F65.1Fetishistic transvestism
The wearing of clothes of the opposite sex principally to obtain sexual excitement and to create the appearance of a person of the opposite sex. Fetishistic transvestism is distinguished from transsexual transvestism by its clear association with sexual arousal and the strong desire to remove the clothing once orgasm occurs and sexual arousal declines. It can occur as an earlier phase in the development of transsexualism.
Transvestic fetishism
F65.2Exhibitionism
A recurrent or persistent tendency to expose the genitalia to strangers (usually of the opposite sex) or to people in public places, without inviting or intending closer contact. There is usually, but not invariably, sexual excitement at the time of the exposure and the act is commonly followed by masturbation.
F65.3Voyeurism
A recurrent or persistent tendency to look at people engaging in sexual or intimate behaviour such as undressing. This is carried out without the observed people being aware, and usually leads to sexual excitement and masturbation.
F65.4Paedophilia
A sexual preference for children, boys or girls or both, usually of prepubertal or early pubertal age.
F65.5Sadomasochism
A preference for sexual activity which involves the infliction of pain or humiliation, or bondage. If the subject prefers to be the recipient of such stimulation this is called masochism; if the provider, sadism. Often an individual obtains sexual excitement from both sadistic and masochistic activities.
MasochismSadism
F65.6Multiple disorders of sexual preference
Sometimes more than one abnormal sexual preference occurs in one person and there is none of first rank. The most common combination is fetishism, transvestism and sadomasochism.
F65.8Other disorders of sexual preference
A variety of other patterns of sexual preference and activity, including making obscene telephone calls, rubbing up against people for sexual stimulation in crowded public places, sexual activity with animals, and use of strangulation or anoxia for intensifying sexual excitement.
FrotteurismNecrophilia
F65.9Disorder of sexual preference, unspecified
Sexual deviation NOS
F66Psychological and behavioural disorders associated with sexual development and orientation
Note:
Sexual orientation by itself is not to be regarded as a disorder.
F66.0Sexual maturation disorder
The patient suffers from uncertainty about his or her gender identity or sexual orientation, which causes anxiety or depression. Most commonly this occurs in adolescents who are not certain whether they are homosexual, heterosexual or bisexual in orientation, or in individuals who, after a period of apparently stable sexual orientation (often within a longstanding relationship), find that their sexual orientation is changing.
F66.1Egodystonic sexual orientation
The gender identity or sexual preference (heterosexual, homosexual, bisexual, or prepubertal) is not in doubt, but the individual wishes it were different because of associated psychological and behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it.
F66.2Sexual relationship disorder
The gender identity or sexual orientation (heterosexual, homosexual, or bisexual) is responsible for difficulties in forming or maintaining a relationship with a sexual partner.
F66.8Other psychosexual development disorders
F66.9Psychosexual development disorder, unspecified
Lorenzo, appunto: l’omosessualità NON è tra le parafilie ma nel paragrafo F66 INSIEME all’eterosessualità (la bisessualità – intermedia tra le due – sta, chiaramente, in mezzo). Dunque il “disordine” non è l’omosessualità ego-distonica, come si sosteneva una trentina di anni fa, ma più correttamente una distonia riferita al proprio orientamento sessuale QUALUNQUE esso sia (etero, omo i bisex).
cioè adesso il malato è diventato l’eterosessuale..
qua mi sa che l’unico indottrinato lavato di “brain” sei solo tu
Gab ma sai leggere? Chi ha mai affermato che “il malato è diventato l’eterosessuale”?
Mi fa piacere che ammetti che gli omsoessuali egodistonici sono disturbati. Peccato tu sia contro all’aiutarli tramite la psicologia…alla faccia della non discriminazione. Tu hai mai sentito eterosessuali egodistonici?
@Brain
Non puoi pretendere di capire le cose se le ignori!
L’espressione “contro natura” è un’espressione filosofica ben precisa, che non va assolutamente confusa, come tu fai per ignoranza, con il fatto che un dato fatto “accade in natura”. In queste due espressioni il termine “natura” è infatti usato in due significati diversi, poiché nel primo caso ci si riferisce alla natura come sinonimo di “essenza” di una data specie, mentre nel secondo caso si intende indicare la natura in generale come sinonimo di “ambiente naturale”, ossia di luogo comune a tutti gli enti non artificiali.
E’ ovvio che se si prende il termine nel significato più generale, tutto ciò che riguarda un evento biologico è un evento naturale. Ma in questo senso anche un omicidio, anche una caduta mortale, anche un cancro, ecc. sono “eventi naturali”. E come ti è stato già fatto notare, ma tu fai finta di non cogliere la forza dell’obiezione, anche il comportamento di quegli animali che mangiano il loro partner è un comportamento naturale. Se tu attribuisci legittimità (cioè bontà) ai comportamenti in base a questa accezione di natura, tutto è buono, anche lo strangolamento di un bambino a mani nude (essendo un evento ottenuto tramite mezzi del tutto naturali).
E’ ABBASTANZA CHIARA L’ASSOLUTA CASTRONERIA CHE SI ENUNCIA SEGUENDO QUESTA LOGICA?
Quando invece si dice “contro natura” si intende ciò in riferimento all’essenza o natura di una singola specie o di più specie che abbiano in comune quella data caratteristica a cui ci si riferisce. Ora, in riferimento alla natura umana, ossia a ciò che fa l’uomo come è, cioè alle sue caratteristiche di essere umano, l’omosessualità è un atto contro natura, poiché la sessualità umana è distinta in due sessi complementari (sia biologicamente che psichicamente) il cui scopo non è solo quello della procreazione, ma anche quello dell’educazione morale (tipo di educazione sconosciuta agli animali, che non sono liberi, ma guidati unicamente dall’istinto) e intellettuale (altra caratteristica che gli altri animali non hanno).
Per questo nel caso dell’uomo, che ha una relazione opposta con i propri istinti rispetto agli altri animali (poiché l’uomo può e deve controllare-dirigere i propri istinti, mentre gli altri animali hanno gli istinti unicamente per esserne diretti), l’omosessualità non può mai giustificarsi, poiché l’uomo comprende il senso delle azioni che compie (al contrario degli animali) e l’omosessualità costituisce una negazione del proprio essere maschio e femmina (cioè è contro la natura del proprio essere maschio o femmina), sia a livello biologico che a livello psicologico e morale.
E’ tale e tanta la distanza dell’uomo dal mondo degli altri animali, che in molti casi non ha il minimo senso paragonarne i comportamenti; per di più cadendo spesso nell’antropomorfismo, cioè nell’errore di attribuire ad azioni materiali dello stesso tipo compiute dagli animali, il medesimo significato che hanno per l’uomo (ad esempio quando ci sembra che gli animali ridano, cosa che non possono fare in quanto non intelligenti).
Carissimo, sai quante volte ho ripetuto questo identico discorso ad altra gente? Tanto non c’è niente da fare, non capiranno semplicemente perché non vogliono capire. Distruggere le essenze fa comodo, perché così niente può essere giudicato e tutto può essere considerato, se lo si vuole, buono. Se la volontà non è inclinata alla verità, c’è poco da discutere… è il peccato originale bellezza!
Francesco, dato che stai a Tor Vergata, conosci un tuo collega di nome Luca Zaccarian? Si tratta di mio cugino acquisito, essendo marito di mia cugina…
No, non so chi sia. Ho studiato a Perugia e poi sono andato a Tor Vergata per il dottorato, quindi non conosco molto l’ambiente al di fuori del mio gruppo.
Ah, quindi hai appena finito il dottorato? Mio cugino è già prof. associato presso il dipartimento di informatica. ciao
No io il dottorato lo sto facendo, e sto nel dipartimento di ingegneria elettronica.
Ma tu credi che delle persone che sono preda di una tale confusione mentale che confondono il maschile con il femminile riescano a capire il corretto uso del termine contro natura?
Non si sa mai…
Ottimo commento a-theos=a-ethos!
Hai fatto molto bene ha chiarire quella confusione a proposito del termine “natura”. Concordo. Continuo però a non capire cosa significhi esattamente “contro-natura” (con “natura” nella seconda accezione, ovvio).
Ne abbiamo parlato in un altro post, dove al riguardo hai scritto:
*Ho detto almeno un milione di volte cosa voglia dire “contro-natura” riferito alla sessualità. Vuol dire usare gli organi sessuali contro la loro finalità procreativa*
La definizione non è soddisfacente in quanto si limita a sostituire nel definiens l’eguaglianza sessualità=finalità procreativa, lasciando indeterminato l’essenziale, cioè “contro”, che è erroneamente presente sia nel definiendum sia nel definiens.
Oddio “ha” senza “h”. 🙁
Lasciamo stare Dio, almeno per gli errori ortografici. Grazie
Luigi, capisco la tua estrema pignoleria logica, ma fai uno sforzo per correggere amorevolmente, quanto può essere facilmente corretto: contro-natura = uso che nega o devia dal raggiungimento delle finalità intrinseche a quanto in questione. Va bene così?
Ma poi sinceramente non capisco tutto questo tuo cavillare sulle questioni riguardanti la natura come essenza. Basta attenersi ad Aristotele…
Si tratta di capire le cose. E, a costo di sembrare antipatico, non ho capito nemmeno stavolta. Cosa significa “negare” o “deviare” etc.? Non è chiaro. L’unico senso lineare è quello di non realizzare quelle finalità. Ma nel nostro caso si tratterebbe di salvare l’astinenza e tutte le altre forme di vita sessuale che non realizzano quelle finalità e che intuitivamente non ci appaiono essere contro-natura. E si tratterebbe di farlo evitando il circolo vizioso, evitando cioè di tirare in ballo la nozione di contro-natura (e sinonimi!) che stiamo cercando di definire.
Luigi, chiunque ha facoltà di non fare sesso, perché non è obbligatorio avere figli. Ma se lo fai, devi farlo in modo da non tradire (andare contro, contraddire, evitare, non realizzare) le finalità che le leggi naturali governanti l’UTILIZZO (cioè quando li si utilizzi, visto che ce ne si può legittimamente astenere) di quegli organi. Non saprei come meglio spiegare e l’ho già detto molte volte. E questo è sicuro.
Non vale la tua obiezione dell’obbligatorietà a non generare, che comunque è obiezione indipendente a questo discorso.
forse sarebbe il caso di parlare di essenza e di finalità dell’ATTO SESSUALE. Ma ci sono altri problemi.
ah ah ah, davvero brillante, voi pensate che le persone omosessuali “confondano” il femminile col maschile o “rinneghino” il proprio essere maschile o femminile, mentre ne sono estremamente consapevoli e coscienti. Tutto questo è frutto della vostra rigidità mentale (derivante da opportuno indottrinamento) che non vi consente di vedere oltre dal vostro (modo di) essere. Il problema vero, per voi, è che l’omosessualità la disapprovate dal punto di vista morale, per cui cercate costantemente o di patologizzarla o di negativizzarla ad ogni occasione, mentre semplicemente dovreste semplicemente riconoscerla come “una variante naturale del comportamento umano” (Organizzazione Mondiale della Sanità, Gennaio 1993).
Che ci vuoi fare, io sono fatto così: se un uomo si accoppia con un uomo come se fosse una donna, a meno che sia affetto da malformazioni genetiche, o è un vizioso o ha dei seri problemi psicologici.
Se poi l’OMS afferma che non è cosi, ritengo che stia pigliando un granchio colossale: potrei anche supporre che lo abbiano fatto in buona fede per non creare altri problemi a chi, come te, si porta dentro l’incancellabile sensazione di essere anormale, ma questo modo di affrontare i problemi è dannoso è controproducente.
Non si aiuta chi sta annegando dicendogli: non preoccuparti, non è molto doloroso e nel giro di qualche minuto è tutto finito, ma tendendogli una mano per aiutarlo ad uscire dall’acqua.
Siamo arrivati al nocciolo del problema. La posizione dell’OMS (derivante dalla posizone comune di TUTTE le principali associazioni di dottori, medici, psicologi eccetera) la rigetti per motivi ideologici e moralistici, tant’è che continui a ritenere che l’omosessualità sia un vizio (vecchio preconcetto), non c’è niente di imparziale nè tanto meno di razionale nella tua posizione. Davvero grottesco che tu scriva che io avrei “l’incancellabile sensazione di essere anormale” quando sei TU a postare una valanga di commenti in cui continui a sostenere che le persone omosesuali sono viziose, contro-natura, anormali, devianti, con seri problemi psicologici, eccetera. Per collegarci al tuo esempio della persona che sta anngando: se tu che hai spinto la persona nell’acqua e la tua ‘mano tesa’ per ‘aiutarlo’ è condizionata al fatto che tu (ideologicamente) offri aiuto solo a patto che la persona diventi diversa da ciò che è e sente di essere, solo per piegarsi alla tua morale e alla tua etica.
Caro Brain, innanzitutto ti ringrazio perché, per merito tuo, prendendo visione dei documenti integrali, ho scoperto che l’OMS afferma, anche se in un modo alquanto ambiguo, che:
1 – l’orientamento sessuale, anche se potrebbe, in teoria, non essere considerato un disturbo, lo diventa poi nella sua attuazione pratica,
2 – l’identità di genere è solo maschile e femminile.
Riguardo all’esempio della persona che sta annegando, non sono certamente io che ti ho spinto in acqua, non sono certamente io che ti ho fatto diventare omosessuale: io ti sto semplicemente avvisando che, se non afferri la mano di che ti vuole salvare e ti invita ad uscire dalla tua omosessualità, questa ti soffocherà.
Detto questo, fai un po’ quello che vuoi, ma non pretendere che io baratti, per quieto vivere, la Verità con la menzogna.
Caro Lorenzo, grazie almeno per aver scritto un post civile e non pieno di insulti. Sono contento che tu abbia letto con attenzione i documenti dell’OMS, ti invito a leggere con altrettanta attenzione anche quelli relativi all’orientamento sessuale delle due grandi “A.P.A.” statunitensi.
American Psychological Association
http://www.apa.org/topics/sexuality/orientation.aspx
American Psychiatric Association
http://healthyminds.org/More-Info-For/GayLesbianBisexuals.aspx
1 – L’orientamento sessuale. Per l’OMS gli orientamenti sessuali sono fondamentalmente due (eterosessuale e omosessuale), eventualmente tre se si considerano anche i bisessuali che però a ben guardare si pongono semplicemente in una posizione intermedia tra i due, quindi non completamente a se stante. Il “disturbo” psicologico non nasce dall’orientamento sessuale in se (“Sexual orientation by itself is not to be regarded as a disorder”) ma solo quando è causa di disagio per la persona, che può cercare di avere un supporto terapeutico. Ma non, chiariamo bene, per modificare l’orientamento sessuale ma per capire e gestire le cause del disagio stesso, cause che possono essere moltiplici. Difatti l’Ordine degli Psicologi Italiano nel gennaio 2008 ha preso ufficialmente posizione in una nota nella quale si chiarisce che “Lo psicologo non deroga mai ai principi del Codice Deontologico nessuna ragione né di natura culturale né di natura religiosa (…) È evidente quindi che lo psicologo non può prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona.” –
2 – l’identità di genere è solo maschile e femminile. Esatto, i gay sono uomini e le lesbiche sono donne fisicamente e psicologicamente, in loro non vi è nessun conflitto riguardante la loro identità.
Per quanto il tuo cortese invito a “uscire” dall’omosessualità, lo respingo cortesemente al mittente in quanto del tutto immotivato e insensato. Primo non ho alcun problema con il mio orientamento sessuale e non vedo perchè dovrei “uscirne” da vivere quella che è la mia vita. Grazie a Dio da più di dieci anni ho un compagno al mio fianco, ci amiamo e ci sosteniamo reciprocamente. Entrambe le nostre famiglie (i nostri genitori, i nostri fratelli e sorelle, i nostri parenti) non ci hanno mai fatto mancare il loro pieno appoggio. Facciamo una vita di coppia come chiunque altro, siamo due esseri umani come chiunque altro, con le stesse aspirazioni, le stesse felicità, gli stessi dolori, gli stessi problemi. Alcuni anni fa sono stato operato di cancro, un carcinoma. Lui – insieme a familiari e amici- è stato al mio fianco, mi ha fatto le notti all’ospedale (PS: questo perchè i miei familiari non si sono opposti, in Italia non essendoci alcun riconoscimento legale della nostra unione lui non risulta mio familiare) e mi ha sostenuto nel lingo periodo di convalescenza. Cose che capitano. Si cerca di guardare avanti. E il mio guardare avanti non comprende un rinnegare o modificare quello che è, semplicemente, un aspetto della mia personalità, una parte di me, solo perchè qualcuno pensa di avere in mano una “Verità“ assoluta (la sua) che deve valere obbligatoriamente anche per me, per tutti, altrimenti “si soffoca”. Non mi sento per niente soffocato. Certamente non dal mio orientamento sessuale. Casomai saltuariamente un po’ “asfissiato” da certi commenti pieni di pregiudizi, e spesso pura e semplice cattiveria, di chi si considera superiore di me solo in virtù del proprio essere diverso da me. Ciao.
Io te l’ho detto… la natura te lo ha fatto capire in un modo più concreto che mille parole… ti stai avviando verso la morte eterna… e tu ti ostini a non voler cambiare strada… svegliati, sei ancora in tempo…
Lorenzo, che cosa intendi esattamente quando scrivi che “la natura te lo ha fatto capire in un modo più concreto che mille parole”??….
Che pistolotto immenso per dire “mamma APA” ha detto che e allora è così punto e basta”.
Peccato che gli ex presidenti di “mamma APA” abbiamo rilevato come “mamma APA” lavori: https://www.uccronline.it/2011/11/16/lex-presidente-dellapa-%C2%ABdallomosessualita-si-puo-uscire-lapa-e-solo-politica%C2%BB/
Adesso andrai ancora sotto la sua sottana? Imparate a dialogare senza rifugiarvi nelle dichiarazioni di questi organi puramente politici, ne guadagnate voi!
Caro Brain, che l’omosessualità sia DEL TUTTO innaturale e deviante, lo capisce chiunque sia in grado di guardare le cose per quello che sono, senza essere altrettanto deviato mentalmente a causa della propria pratica di vita.
Chiunque capirebbe che piazzare un pene in un buco (al fine di avere un orgasmo intrinsecamente privo della capacità di procreare) previsto dalla natura per defecare, corrisponde ad un utilizzo improprio e totalmente deviante sia del pene che dell’ano. E, poiché, come ho già detto tante volte, è altrettanto evidente la complementarietà psico-affettivo-mentale dei due sessi, sono tutti i tuoi inutili discorsi a scontrarsi con l’unica cosa che conta veramente: la realtà per quello che essa è, a dispetto di qualsiasi ideologia e di qualsiasi maggioranza o moda dogmatica di cui è preda la classe medica.
SVEGLIATI E ABBI UN MINIMO DI UMILTA’ DI FRONTE A COME LA NATURA E’ FATTA!
uuhhh, ora la classe medica sarebbe preda di “moda dogmatica” solo perchè ha cestinato vecchi dogmi di discendenza relgiosi, residuo subculturale di tempi nei quali si pensava che l’omosessualità fosse “abominio” e che la Terra fosse piatta e alcentro dell’universo. E poi sono io che dovrei svegliarmi? La natura è così com’è e l’omosessualità ne è pienamente parte, meno diffusa (così come altre caratteristiche) ma totalmente legittima e ‘naturale’ quanto l’eterosessualità. La realtà con la natura non c’entra niente, qui c’entra solo un secolare lavaggio del cervello basato su (pre)giudizi morali che niente hanno a che vedere con la realtà della natura.
Senti Brain dei Brains, almeno non prendere in giro i tuoi interlocutori. Rispondi alle domande o taci. Cosa c’è di naturale nell’utilizzare il tuo pene per avere un orgasmo infecondo nell’ano del malcapitato di turno? Mostra qui dove sta il “naturale”… E per cortesia, non continuare a ripetere le solite sciocchezze, senza tenere conto di quanto ti è stato già risposto: continui disonestamente a confondere “natura” intesa come “ambiente naturale”, con “natura” intesa come essenza. Sveglia una buona volta!
atheos alla tua domanda “Cosa c’è di naturale nell’utilizzare il tuo pene per avere un orgasmo infecondo nell’ano del malcapitato di turno?” il mio invito è di farla a tutti quegli eterosessuali che la praticano da che mondo è mondo. Tu sei fissato con la sessualità permessa e finalizzata solo ed esclusivamente per fini procreativi, un approccio di natura prettamente teologico-confessionale che NIENTE a che vedere nè con la natura, nè con l’ambiente naturale nè con la fantomatica “essenza” della natura di cui parli (e che ovviamente corrisponde alla TUA idea, che dovrebbe valere per tutti). Capisco che sia frustrante per certi ragazzi sapere che esistono un certo numero di ragazze (tra il 5 e il 10% della popolazione) omosessuali e dunque del tutto disinteressate al vostro pirulino riproduttivo, ma che vuoi farci? il mondo è bello perchè è vario.
Otto righe di commento, di cui per le prime due ti attieni a scaricare il barile e le restanti sei righe tante sovrastrutture e sofismi capziosi.
Per tutti i diavoli, finiscila di far il bastian contrario, cingiti i fianchi e rispondi.
Di fronte a risposte del genere, sarei quasi disposto a rinunciare alla mia eterosessualità, se solo potesse sfiorarlo il sospetto di quanto si rende ridicolo e insulso 😉
Fuga in pieno, eccezionale! Non sa cosa rispondere all’ottima obiezione di a-theòs=a-éthos e allora prima offende, poi scarica il barile dicendo che la domanda va fatta agli etero (che infatti sbagliano ad usare innaturalmente strutture anatomiche predisposte x evidente struttura ad altro) e infine annacqua il discorso che ingarbugliare le cose con parole e accuse a caso. Ma ancora non siamo maledettamente riusciti a capire cosa c’è di naturale nell’utilizzare a fini sessuali l’epitelio del canale anale, adatto invece alla defecazione, e non a caso molto diverso da quello vaginale. Mi sa che la domanda è troppo spinosa!
Brain, se tu fossi un minimo più accorto (eufemismo), capiresti che pretendere di affermare come “naturale” ciò che è EVIDENTEMENTE innaturale, corrisponde solo a fare la figura del poveretto.
E se fossi più accorto (eufemismo) potresti semmai obiettare che l’essere contro-natura dell’omosessualità, pur essendo fatto di per sé vero, non è un un fatto minimamente rilevante dal punto di vista morale: perché la questione morale è effettivamente una questione ulteriore al semplice fatto di essere qualcosa contro-natura. Ma riuscirai a capire ciò che ho appena detto?
Brain,
Ammesso e non concesso che le nostre idee sulla omosessualita’ siano dettate dal nostro”indottrinamento” dovresti comunque renderti conto che la dichiarazione dell’ OMS cica questo argomento e’ dettata piu’ da motivi politici ed ideologici che da dati scientifici.
A questo riguardo un mio amico che ha vissuto il periodo della contestazione giovanile mi ha raccontato un curioso aneddoto: durante le assemblee scolastiche gli studenti di sinistra si dichiaravano pubblicamente favorevoli alla scelta delle compagne di praticare il sesso libero, ma poi invece, nella loro vita privata, pretendavano che le stesse avessero rapporti solo con loro….
Forse dovresti rileggere meglio l’intervento di a-theos=a-ethos.
Lucio, l’organizzazione Mondiale della Sanità non ha preso le posizioni che ha preso per motivi “politici e ideologici” ma sulla base delle indicazioni scientifiche che venivano, e vengono, da tutte le principali associazioni di medici, psicologi, psichiatri del mondo, rivedendo posizioni patologizzanti dell’omosessualità di natura fondamentalmente dogmatico-religiosa e che niente hanno a che vedere con la scienza.. Questi i fatti, poi di illazioni se ne possono fare finchè si vuole ma illazioni rimangono. (Quanto all’aneddotica del tuo amico sugli anni della contestazione giovanile non mi pronuncio, anche se fossero veri – cosa del tutto da dimostrare – non rappresenterebbero altro se non il comportamento falso e ipocrita di certe persone, e non credo che di persone false e ipocrite ve ne siano solo tra “gli studenti di sinistra”). Per quanto riguarda l’invito che mi fai di leggere con attenzioni i post di Lorenzo io lo faccio sempre, e ti invito di fare altrettanto. Non ci vuole molto ad analizzare le posizioni di Lorenzo e vedere che sono sempre e comunque non razionali e logiche ma affette da un potente condizionamento altamente negativo e aggressivo contro un certo orientamento sessuale che lui, moralmente ed eticamente, non approva e che solo apparentemente contasta con argomenti pseudo-logici. Ti faccio un esempio (se ne potrebbero fare decine). In un suo precedente post Lorenzo scrive che “se si prende il termine nel significato più generale, tutto ciò che riguarda un evento biologico è un evento naturale. Ma in questo senso anche un omicidio, anche una caduta mortale, anche un cancro, ecc. sono “eventi naturali”.” Questo è un paragone solo superficialmente sensato perchè Lorenzo (che se fosse un ricatore sarebbe un PESSIMO ricercatore) non porta esempi in generale di “eventi naturali” ma ne cita solo di negativi e distruttivi, quelli che gli fanno comodo. Un assassinio, un incidente mortale, una patologia mortale. Non bisogna certo essere dei militanti dell’Arcigay ma semplicemente persone di buon senso per capire quanto fallaci siano questi paragoni. Le persone omosessuali non ammazzano nessuno. I rapporti (che poi, esattamente come per gli eterosessuali, non sono necessariamente solo sessuali ma anche affettivi) tra due persone dello stesso sesso non portano alla morte. L’omosessualità non è una patologia, tantomeno mortale. Lorenzo associa sempre un modo di essere che a lui non piace (e che non capisce) al “male”. Ci vorrebbe invece, se mi posso permettere, un po’ di rispetto e comprensione per gli altri. L’umanità è composta da tante diversità, invece di essere così svelti a giudicare (e condannare) chi non è uguale a noi sarebbe forse più civile e “cristiano” cercare di rispettare chi vive la propria vita in maniera diversa dalla nostra. Ciao.
Intanto, caro, non era Loerenzo, ma ero io da dire quelle cose.
Ovviamente non ho paragonato l’omicidio all’omosessualità nel senso della gravità morale, ma nel loro essere entrambi eventi naturali (secondo la tua accezione generale di natura). Te lo spiego con un disegnino. Tu dici: omosessualità = naturale = buona e io ti obietto: poiché omicidio o cancro sono eventi naturali (nel senso che accadono nell’ambiente naturale) allora anche essi, secondo la tua logica, sono eventi buoni, cioè da valorizzare e promuovere (o per lo meno da non impedire), esattamente come tu vorresti fare con l’omosessualità.
Ragionamento illogico e fallace. Ho già ampiamente spiegato che gli esempi che tu porti (omicidio, cancro ecc) sono selezionati in quanto negativi, recano danno agli esseri umani, mentre l’omosessualità e le relazioni tra persone dello stesso sesso non recano danno a nessuno, né a chi le vive né a chi li circonda.
Va be’, inutile discutere con chi o non può o non vuole capire… La tua risposta ovviamente non c’entra nulla con la mia obiezione.
ahahah, ma che c’entra quello che dici con l’obiezione? Altra splendida fuga in pieno, è evidente che non c’è volontà di capire l’obiezione perché non saprebbe rispondere. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!
Tu hai detto: “Per quanto riguarda l’omosessualità in natura l’argomento è rilevante solo per rispondere a rispondere che l’omosessualità sarebbe contro-natura….mentre l’evidenza dimostra che i legami tra appartanenenti allo stesso sesso 1) non recano danno a nessuno (altro che mantide religiosa) 2) sono assolutamenti “naturali” in quanro ampiamente diffusi in natura.”
Qui si sta semplicemente dicendo che il punto numero 2 è inesistente, perché x te “naturale”=ciò che avviene in natura. Inoltre x te l’omosessualità essendo naturale (nel tuo senso, cioè che avviene in natura), è buona. Quindi fai 2 errori:
1) naturale (ciò che avviene in natura)= buono è sbagliato perché in natura accadono tante cose non buone, e si faceva l’esempio di una patologia, diciamo un raffreddore —–> conseguenza: non perché avviene in natura l’omosessualità è cosa giustificabile, buona
2) naturale=ciò che avviene in natura è sbagliato, non è il significato di “naturale” che intende chi ti dice che l’omosessualità non è naturale (o è contro natura, che dir si voglia). Quando sopra ti dicevano che l’omosessualità non è naturale non volevano dire che non avviene in natura, ma volevano dire che è contro la natura dell’uomo cioè contro l’essenza della specie uomo, ossia ciò che rende l’uomo un uomo, cioè le sue caratteristiche di essere umano. Sopra a-theòs=a-éthos diceva che l’omosessualità è un atto contro natura, poiché la sessualità umana è distinta in due sessi complementari (sia biologicamente che psichicamente) il cui scopo è quello di procreare, cioè di continuare la specie (scopo comune a tutte le specie animali, uomo compreso), di dare educazione morale e intellettuale (le ultime 2 caratteristiche presenti non in tutte le specie animali ma solo nella specie umana)….L’omosessualità non può mai giustificarsi, poiché costituisce una negazione del proprio essere maschio e femmina (cioè è contro la natura del proprio essere maschio o femmina), sia a livello biologico che a livello psicologico.
Capisci ora quanto sia fuoriluogo il tuo ultimo commento? Secondo me cosa vuole dire tu lo hai capito bene, ma apposta fai finta di non voler capire. Alla luce di quanto detto, riesci ad obbiettare qualcosa di sensato, oppure ti arrendi all’innegabilità di quanto detto?
Sono tutte discuisizioni basate su giudizi di valore etico e morale, dunque frutto di elaborazioni intellettuali, certamente rispettabili ma niente affatto le Sole ed Uniche Verità Innegabili che vorreste far credere. Tutto ruota intorno ad una serie di presupposti autoreferenziali e rigorosamente eterosessisti. Il vostro concetto di cosa sia l’essenza dell’uomo, e quale sia lo scopo ultimo di ogni esistenza. Per voi sembra essere riprodursi. E certamente nessuno vi impedisce, o vuole impedirvi, di farlo, accomodatevi pure. Faccio solo notare che vi sono milioni e milioni di persone al mondo (sia omo che eterosessuali) che non hanno figli e non vedo perchè si dovrebbe considerarli moralmente riprovevoli o esseri umani inferiori solo perchè non adempiono a quello che per voi sembra essere il Grande Imperativo di ogni esistenza. Tra l’altro l’omosessualità esiste ed è sempre esistita, riguarda più o meno il 5% della popolazione e dunque certamente non mette a repentaglio la continuità della specie, dunque da questo punto di vista è certamente perfettamente compatibile (e non reca alcun danno) con la naturalità delle cose. I vostri imperitivi assoluti (“L’omosessualità non può mai giustificarsi!”) non fanno altro che evidenziare quanto siate mentalmente rigidi e assolutisti, mentre la natura, oltre che moralmente neutra, e’ varia e variegata.
Brain fammi capire una cosa.
Tu sottolinei che l’OMS non ha più l’omosessualità tra i disordini. Benissimo.
Ma questa decisione l’ha presa nel 1990.
Questo vuol dire che tu prima di questa decisione saresti stato d’accordo con l’OMS a definire l’omessualità un disordine?
Insomma voglio capire: il tuo richiamo al consenso scientifico vale solo ora o sarebbe valso anche quando gli psichiatri definivano l’omosessualità un prooblema da curare?
Dando ad ognuno il suo, io ti vorrei porti una domanda su quanto mi contesti:
visto che mi accusi di mancanza di carità cristiana, è forse cristiano vedere una persona che ha imboccato una strada che lo sta portando verso un precipizio e non invitarla a cambiare strada o, peggio, fargli credere che quella strada non sia pericolosa?
Ciao Brain, grazie per la tua replica. Cerco di risponderti in maniera sintetica:
1) parli di “posizioni patologizzanti dell’omosessualità di natura fondamentalmente dogmatico-religiosa e che niente hanno a che vedere con la scienza”. Sinceramente credo invece che le posizioni patologizzanti dell’ omosessualita’ abbiano a fare in primo luogo con la morale naturale, e solo in secondo luogo con la religione. Credo inoltre che sia ragionevole affermare che la scienza e la religione Cattolica non siano in contraddizione tra di loro, e in questo sito puoi trovare diversi interessanti articoli a sostegno di questa mia affermazione.
2) Mi sembra sbagliato attribuire alla religione Cattolica un intento persecutorio nei confronti degli omosessuali: la dottrina cattolica condanna l’atto dell’ omosessualita’ ma non gli omosessuali. Sono esistiti ed esistono omosessuali che sono buoni credenti e non sarei stupito del fatto che siano esistiti anche alcuni santi con pulsioni omosessuali. Le vere discriminazioni verso gli omosessuali provengono invece in gran parte da persone ignoranti o da individui e da gruppi che fanno dell’ odio verso il diverso la loro ragione di vita.
3) Purtroppo non poche volte non siamo in grado di capire da soli cosa sia giusto e cosa sia sbagliato nel nostro modo di vivere. La nostra natura (che per me che sono credente e’decaduta e segnata dal peccato originale) spesso ci impedisce di vedere con chiarezza fino a quanto una condotta sessuale sbagliata (eterosessuale o omosessuale che sia) possa condizionare negativamente la nostra vita e i nostri rapporti con il mondo. La sessualita’ forse piu’ di ogni altra cosa ci pone davanti alla nostra fragilita’ umana e alla nostra incapacita’ di essere padroni di noi stessi.
4) Comprendo bene che la posizione della Chiesa, per la quale gli omosessuali sono chiamati alla castita’, possa sembrare molto esigente; ma non sono poche le persone che accettando di viverla con amore finiscono per trovarla come un esperienza liberatoria.
Sì, Brai hai proprio ragione! Visto che le nostre sono posizioni ideologiche, dimostraci che la natura prevede di suo che il penetrare con il pene un ano maschile realizza esattamente tutte le finalità intrinseche a quei due organi. Forza, non scappare come al solito!
atheos quando mai sono scappato? mi sembra di star qui a ripondere alle vostre inguirie, denigrazioni e insulti in modo tutto sommato abbastanza paziente e civile. Per rispondere alla tua domanda: tu identifichi la penetrazione anale con l’omosessualità mentre è solo una pratica sessuale, peraltro ampiamente diffusa anche tra gli eterosessuali, tant’è che che vi è un florido mercato di video hard anal assolutamente etero e che niente hanno a che vedere con i gay. Senza contare che le lesbiche, donne omosessuali, non la praticano affatto. Quanto alle “finalità intrinseche” (!) degli organi molti organi hanno varie finalità, ad esempio la bocca serve per mangiare ma anche per parlare (e, qualche volta, dire pure qualche cavolata…)
1) Stare lì fermo come un palo, senza nemmeno tentare di prendere seriamente in considerazione le obiezioni e risposte che ti vengo, molto pazientemente, date, equivale a scappare, perché non vale qualunque risposta, ma la risposta che sia in grado di dimostrare (o che almeno ci tenti) che l’opinione opposta è falsa.
2) Ovviamente anche il sesso anale fatto tra uomo e donna è contro-natura. L’ho mai forse negato? Anzi, in risposta a Luigi ho anche fatto un preciso elenco di tutte le pratiche sessuali contro-natura. A maggior ragione lo è se fatto tra due individui dello stesso sesso, perché la natura non prevede sessualità agita tra individui dello stesso sesso.
3) Bene, elencami allora le finalità a tuo avviso intrinseche agli organi sessuali a cui corrisponderebbe la legittimità del sesso gay.
L’affermazione BOOM della giornata: “la natura non prevede sessualità agita tra individui dello stesso sesso”. Il TOTALE negazionismo della realta’ delle cose. Ma chi sei tu, o voi, per prendere di avere voce in capitolo su cosa la natura prevede e cosa non prevede? ti rendo conto del livello di violenza e arroganza insito in certe affermazioni?
ovviamente era pretendere, non prendere. errore di battitura.
La cosa più incredibile è che tu non te ne renda conto. I nostri organi hanno una struttura che corrisponde sempre alla funzione per cui sono preposti. Tu parli di totale negazionismo della realtà, quando sei proprio tu che stai negando l’evidente realtà delle cose e cioè che organi con struttura non appropriata alla penetrazione non hanno intrinsecamente la sessualità come loro finalità. Tu stai negando la realtà evidente che l’ano non è fatto per essere penetrato, realtà che è evidente in quanto la struttura degli organi in questione ha funzioni ben precise. Può essere che non te ne rendi conto? Può essere che non capisci che cosa la natura prevede e cosa non non siamo noi a stabilirlo, ma la struttura stessa dell’organo in questione?
Un altro problema è l’implicazione automatica contro-natura —> immorale. Una finalità delle specie è la conservazione. Agire contro la conservazione della specie è contro-natura, tuttavia nessuna giudica quella ascesi spirituale che comporta l’astinenza sessuale, e quindi un comportamento sessuale contro-natura (almeno nel senso che non corrisponde alla finalità della conservazione, ma lo è, secondo me, in un senso analogo alla omosessualità, perché il fine dell’atto sessuale è la procreazione, ma il fine degli organi sessuali è l’atto sessuale), immorale per il suo essere contro-natura (almeno contro la conservazione della specie).
In altre parole, mi pare che non tutto ciò che è contro-natura sia immorale, così come non tutto ciò che è naturale è morale.
ps. Il senso per il quale penso che il celibato sacerdotale sia almeno tanto contro-natura quanto l’omosessualità (l’onanismo etc.) è questo: sia l’omosessualità sia l’astinenza danno una forma alla vita sessuale tale che di principio le finalità procreative sono negate. Se spostiamo l’attenzione dagli organi sessuali all’atto sessuale, allora non c’è dubbio che l’omosessuale è contro-natura, mentre chi si astiene no (semplicemente perché non c’è atto sessuale); tuttavia, come la finalità dell’atto sessuale è la procreazione, così la finalità degli organi sessuali in quanto tali è l’atto sessuale, onde l’astinente è contro-natura per non realizza la finalità degli organi sessuali in quanto tali. Si direbbe che l’astinente sia più contro-natura dell’omosessuale, perché mentre quest’ultimo realizza almeno la finalità degli organi sessuali (l’atto sessuale), l’altro non realizza nemmeno questa finalità.
ps. Ma essere contro-natura non significa essere immorale. Tant’è che nessuno giudica un prete immorale per il fatto di aver fatto voto di castità, benché un tale voto sia contro-natura, sia nel senso che è negata la finalità naturale della conservazione della specie (se tutti praticassimo l’ascetismo spirituale l’umanità si estinguerebbe nel giro di poche generazioni) sia nel senso che è negata la finalità degli organi sessuali in quanto sessuali.
Luigi, anche con te diventa inutile parlare, se, dopo che ti ho già risposto tante volte, continui a riproporre le stesso obiezioni. Finiamola qua, se non ne vuoi tenere conto.
1) Non ho mai negato che il problema morale sia distinto dal fatto materiale di essere contro-natura, che è di per sé un fatto innegabile (da chi usi un minimo le proprie capacità cognitive).
2) Non c’è la minima analogia tra astenersi dal fare qualcosa che non è moralmente obbligatoria e invece il praticare quella stessa cosa nel modo sbagliato, cioè contro-natura. Questo te l’ho già spiegato mille volte. Se non vedi la differenza, indubitabile, non so che farci.
Pavone è fatto così. Individua un concetto, lo mette nella sua cartellina e passa un mese su quello tirandolo fuori in continuazione.
Per essere per l’ultima volta chiaro: ti ho già risposto sin dall’inizio che: 1) non essendo obbligatorio agire ogni facoltà che si ha, questo è il caso della generazione di nuovi esseri umani; 2) il celibato obbligatorio dunque non è contro-natura né in questo senso, dato che non è obbligatorio fare figli, né per il fatto ipotetico che se tutti facessero i preti o le suore, l’umanità si estinguerebbe, per il semplice fatto che “ab posse ad esse non valet illatio” (si tratta cioè di un puro possibile, altamente improbabile, in quanto mai verificatosi e soprattutto senza alcun pericolo che si verifichi in questo contesto sociale, nel quale la vita consacrata perde sempre più nuove leve).
Aggiungo anche che trovo persino dubbia l’aporia che si pretenderebbe derivare, anche concedendo per pura ipotesi la legittimità dell’argomento relativo al pericolo di estinzione della specie umana. Ciò perché la morte o l’estinzione non sono il male peggiore per un cattolico. Se gli ultimi superstiti dell’umanità fossero preti e suore, se ne potrebbe persino concludere che la volontà di Dio è che la vita terrena dell’umanità (comunque destinata a non durare per sempre) finisca in quel modo.
Per dare risposta anche al tuo ultimo dubbio: l’unico caso in cui la legge di Hume sia superabile è quello in cui esista Dio, poiché la legge di Hume si applica solo a ciò che è divisibile in ontologico e deontologico. Dato infatti che Dio è perfetto e che dunque non deve diventare nulla che non sia già (solo quando ci sia questa esigenza, si dà etica), in Lui ontologico e deontologico coincidono perfettamente. Da ciò ne segue che quello che Lui crea, assume valore normativo in relazione alle proprie leggi naturali, poiché, appunto, chi le ha create così, è superiore al limite individuato dalla legge di Hume.
Limite della legge di Hume, che è un puro limite relativo alla “spiegazione o giustificazione” ultima della morale, la quale invece sul piano fenomenologico si dà come fatto sia linguistico che pratico (di fatto si compiono quotidianamente passaggi tra linguaggio etico e descrittivo, così come in base a tali nessi e deduzioni si agisce).
Anche qui inutile interloquire con chi non considera minimamente risposte che gli sono state già date molte volte. Prendere atto di come le cose sono non corrisponde, ovviamente, a nessuna violenza… Sei tu che pretende che stiano come vuoi tu… = ideologia
Ho considerato le tue risposte, tant’è che le giudico di buon senso. Ma non sono risposte filosofiche. L’unico modo in cui l’essere-contro-natura da parte della sessualità è tale da includere l’omosessualità ed escludere l’astinenza è quella di considerare la finalità non già degli organi sessuali, ma la finalità dell’atto sessuale. Tuttavia, in questo modo il problema si ripresenta a un diverso livello, come ti ho spiegato, e cioè: la finalità degli organi sessuali in quanto sessuali è l’atto sessuale (la cui finalità a sua volta è la procreazione), chi se ne astiene nega quella finalità. Siamo sicuri che sono io a non considerare ciò che scrivono i miei interlocutori. E’ sempre nel mio interesse farlo, perché sono innanzitutto un filosofo, non ho ideologie. Tu buoi benissimo credere di aver dato delle risposte, in realtà non hai nemmeno considerato seriamente le domande. Libero di farlo, ma evita di girare la frittata. Le tue risposte ci sono, e sono pure di buon senso, ma non hanno il rigore filosofico che io chiedo (e che non è detto che ci sia). Io consiglierei — anche alla luce di una tesi su cui siamo d’accordo, se ho capito bene, e cioè che non esiste un teorema in virtù del quale morale = naturale — ti lasciar perdere Aristotele e il finalismo e tirare fuori le vere ragioni per cui tu consideri l’omosessualità un peccato: le vere ragioni hanno poco a che fare con il finalismo e roba varia, ma con la concupiscenza. Onde si capirebbe perché l’omosessualità sì, l’astinenza no etc.: l’omosessuale pecca di concupiscenza! Tanto chiaro! Perché scomodare il povero Aristotele? Il quale scrive:
delle cose che producono piacere alcune sono necessarie […]. Necessarie sono quelle connesse col corpo (e come tali intendo quelle che riguardano il nutrimento e l’attività sessuale) […]
Non c’è necessità inerente a una cosa qualunque se non è nella sua natura. Aristotele, in altre parole, ci dice che appartiene all’essenza del corpo l’attività sessuale (parla di necessità). E’ ovvio — per chi non ha paraocchi ideologici — che l’astinenza assoluta contravviene alla natura del corpo: è contro-natura! Nel caso della omosessualità l’essere contrario alla natura si costituirebbe ad un diverso livello, al livello dell’atto sessuale.
Dunque, caro Alessandro, io sono un filosofo, non ho interessi a difendere questa o quella ideologia, questa o quella parrocchia o partito, almeno non fino al punto di far passare come filosofici i miei pregiudizi (anch’io ho i miei pregiudizi, naturalmente).
1) La risposta non era rivolta a te, ma a Brain.
2) Aristotele: necessarie all’individuo o alla specie? Indicazioni bibliografiche, per cortesia.
3) Luigi ha scritto: “la finalità degli organi sessuali in quanto sessuali è l’atto sessuale (la cui finalità a sua volta è la procreazione)”.
Concedo pienamente. Il mio punto non cambia minimamente: non è obbligatorio moralmente attuare questa finalità. E ti farei notare che qui tu ti opponi proprio a questa affermazione più generale e non all’obbligo a non figliare. Cioè per te è obbligatorio procreare. Il che apre scenari assurdi, perché questo è un obbligo che deve essere rispettato appena si possa realizzarlo: cioè TUTTI devono fare figli e non si può mai smettere di farli, altrimenti si va contro-natura, perché, detto con le tue parole, “chi se ne astiene nega quella finalità”. Il che è perfettamente falso. Non si nega una finalità non-obbligatoria, perché ce ne si astiene, bensì quando si praticano in maniera deviante le azioni di cui essa costituisce il fine (gli atti sessuali, come tu stesso hai precisato). Atti sessuali omosessuali sono atti sessuali devianti, astensione non è un atto sessuale.
4) Quello che devo lasciare perdere non lo decidi tu, lo decide semmai la verità e tu sei ben lungi dall’avere dimostrato che la dottrina delle essenze non è un dottrina filosofica, ma solo un’opinione di buon senso.
Santi numi! Alessandro, per favore, teniamo d’occhio la palla, e soprattutto non ingarbugliamo ancor più la faccenda attribuendoci cose che non abbiamo dette. Innanzitutto:
1) non ho mai detto che sia obbligatorio realizzare le finalità dei genitali e dell’atto sessuale;
2) ho invece detto che è contro-natura non permettere che quelle finalità siano realizzate (e questo succede anche con il voto di castità, relativamente alla finalità dei genitali, e con l’omosessualità, relativamente alle finalità dell’atto sessuale)
3) Aristotele dice che l’attività sessuale è necessaria al corpo: al corpo dei singoli individui, naturalmente! Che cavolo c’entra la specie?! La specie non ha un corpo (Etica Nicomachea libro VII)
ps. Studiati bene il punto 2)! Il non permettere che le finalità siano raggiunte è cosa diversa dal permettere che non siano raggiunte!
1) Benissimo! Non è obbligatorio realizzare le finalità dell’atto sessuale, quindi posso astenermene anche per un’intera vita.
2) Passiamo all’altro punto fondamentale. Secondo te non realizzare una finalità non obbligatoria implica negare quella finalità e di conseguenza andare contro-natura. Ma anche qui tu confondi le cose. In ordine di esercizio infatti l’espressione “contro-natura” si predica propriamente e principalmente dei mezzi e solo secondariamente del fine.
Tutto qui si gioca sul significato di quel “negare”. Quando qualcuno decide di non realizzare un fine, che è pure presente in lui come inclinazione naturale (essendo moralmente possibile che egli decida di non farlo), semplicemente non pone in atto o se vuoi “in funzione” i mezzi atti a raggiungere quel fine e con ciò non nega il fine nel senso di utilizzare i mezzi atti al fine in un modo che attivamente impedisce il raggiungimento del fine.
Ma è in ciò che consiste propriamente la nozione di “contro-natura”: utilizzare dei mezzi per il fine, in un modo che porta a deviare dal fine, in un modo che, dunque, è contro la natura dei mezzi stessi (dato che quando si rispetta la natura dei mezzi il fine si realizza). Se l’atto sessuale è finalizzato alla procreazione e l’unico atto sessuale procreativo consiste nell’unione degli organi genitali maschili e femminili, la sodomia va sia contro la natura del mezzo (l’organo sessuale, la cui natura è in funzione del fine), che, DI CONSEGUENZA, contro il fine della sessualità o attività sessuale (la procreazione); e infatti se non si utilizzasse il mezzo contro-la-sua-natura, il fine ne seguirebbe.
In sintesi: si agisce contro la natura del fine, solo in quanto si agisce in primis contro la natura del mezzo (dato che in ordine di esercizio vengono prima i mezzi del fine, mentre solo in ordine intenzionale o di specificazione il fine viene prima dei mezzi).
3) È ovvio che anche l’astensione dall’azione, dall’utilizzo dei mezzi (dall’atto sessuale fecondo), ha come conseguenza la non attuazione del fine, ma questa non attuazione non è derivata da un uso contro natura dei mezzi (semplicemente non li si è utilizzati e ciò, lo abbiamo stabilito al punto 1, è pienamente legittimo). Questo fa tutta la differenza, poiché, venendo in ordine di esercizio prima i mezzi del fine, il non essere andati contro la natura dei mezzi implica anche il non essere andati contro la natura del fine. In altre parole non realizzare un fine, non equivale a mancare un fine, ad averne deviato, e dunque ad averlo negato nella propria ONTOLOGIA REALIZZATIVA, a causa di un utilizzo improprio, innaturale, CONTRO NATURA dei mezzi ad esso propri. “Contro natura” implica necessariamente il pervertimento della natura dei mezzi, cioè delle leggi naturalmente intrinseche ai mezzi, solo rispettando le quali il fine può essere realizzato.
“Secondo te non realizzare una finalità non obbligatoria implica negare quella finalità e di conseguenza andare contro-natura”
NO NO NO! Non permettere che si realizzi una finalità è contro natura! E questo succede nella omosessualità, in quanto l’omosessuale NON PERMETTE che si realizzi la finalità dell’atto sessuale; e succede nel voto di castità, in cui il sacerdote (o chiunque lo pratichi) NON PERMETTE che si realizzi la finalità degli organi sessuali in quanto sessuali. Questo è il mio punto di vista, non quello che mi attribuisci.
1) NON PERMETTERE
non significa
2) PERMETTERE NON
Solo 2) corrisponde al non obbligo a realizzare la finalità, non 1), a cui invece corrisponde l’obbligo a non realizzare la finalità.
Scusa, mi puoi dire qual’è la differenza tra “obbligare che non” (= non permettere che) e “scegliere che non”?
Luigi però io che sto seduto ed ho un paio di gambe, che or ora non sto usando, sto non permettendo che si realizzi una delle tante finalità degli arti inferiori? E dunque starei andando momentaneamente contro-natura?
Andrei a intermittenza contro-natura tutte quelle miriadi di volte che chiudo gli occhi, perché la finalità degli occhi è quella di vedere?
@uomovivo (e per conoscenza a-theos)
se stai seduto stai permettendo alle tue gambe di non camminare, in questo non stai ostacolando la loro finalità, mentre se non permetti alle tue gambe, perché ti imponi l’obbligo morale di stare seduto o perché le leghi in modo tale da non cedere alla tentazione di camminare (un equivalente della cintura di castità) ostacoli la loro finalità. Ho seguito il tuo esempio.
Più tecnicamente, la differenza che mi chiede a-theos è questa:
1) permettere che non… equivale a non obbligo a…
2) non permettere che … equivale a obbligo a non…
La condizione di chi fa voto di castità è la 2). Per fare un esempio, se io non sono obbligato ad andare a scuola, posso comunque andare a scuola; mentre, se io sono obbligato a non andare a scuola, non posso andare a scuola, mi è impedito.
ps. continuando l’esempio: se poi è nella mia natura andare a scuola, impedendomi di andare a scuola, contravvengo alla mia natura di andare a scuola.
1) Appunto, ciò che trovo sbagliato nel tuo discorso è che il nocciolo del tuo cavillare consiste nel ritenere errato non tanto che un fine naturale possa non venire realizzato in un caso o in anche in tutti i casi (sempre), ma che non venga mai realizzato a causa di una proibizione.
Quindi la tua logica è che sia contro natura il divieto di raggiungere un fine naturale (per qualsiasi ragione tale divieto viga, visto che non prendi neanche in considerazione il fatto che un tale divieto possa avere a monte giustificazioni valide), non il semplice non raggiungerlo e per questo mi pare che il tuo sia il solito problema del tipico liberalismo, che tendenzialmente non tollera proibizioni che limitino la libertà individuale… E come al solito dunque tutto appare inquadrato da un punto di vista soggettivo, poiché importa più il fatto di essere impediti a (cioè importa di più l’intollerabilità della violenza sulla coscienza individuale), piuttosto del cosa venga poi realizzato o meno.
Luigi, il tuo esempio estremo di legare le gambe alla sedia non è affatto parafrasabile nella realtà quotidiana poiché non si è mai verificato, per lo meno nel mondo ecclesiastico, che un prete si sia evirato o si sia stretto un laccio emostatico intorno al genitale pur di mantenere l’obbligo morale di rimanere casto.
Se lo fa, ha sbagliato mestiere perché la castità è una scelta cosciente e meditata, non un obbligo. Dovrebbe pensare che l’uomo un po’ di più dell’animale sia, e debba essere. Si chiama ascesi, cioè elevazione. E presuppone desiderio, volontà e grazia.
2) Poiché, se non erro, tu concordi sul fatto che non sia illecito “scegliere che non” (anche quando il “non” valga per sempre), quello che avviene in realtà con il celibato è che il seminarista (il non ancora ordinato) sceglie liberamente che quando sarà diventato sacerdote non gli sia più consentito fare figli. Esattamente come uno che si appresta a giocare a calcio sceglie che gli venga impedito di usare delle sue mani (anche se il loro uso corrisponde ad una delle finalità della sua natura umana), finché è calciatore.
3) Luigi ha scritto: “se stai seduto stai permettendo alle tue gambe di non camminare, in questo non stai ostacolando la loro finalità, mentre se non permetti alle tue gambe, perché ti imponi l’obbligo morale di stare seduto o perché le leghi in modo tale da non cedere alla tentazione di camminare (un equivalente della cintura di castità) ostacoli la loro finalità”.
1) Intanto sbaragliamo il campo dal linguaggio non filosofico: “Permettere alle gambe di non camminare” è infatti un’espressione del tutto metaforica (= questa sì, del tutto non filosofica), perché le gambe non possono decidere di camminare o meno. Chi decide è ovviamente l’uomo che possiede le gambe.
2) E’ vero che io posso decidere di non camminare sia perché (a) semplicemente non ne ho voglia (caso che anche tu non ritieni problematico), sia perché, (b) per qualche motivo, mi impongo un obbligo morale a non farlo (caso che tu, assurdamente, ritieni altamente problematico).
Nel caso (a) secondo te non si va contro natura, nel caso (b) invece sì, in quanto solo in questo secondo caso si ostacolerebbe la loro finalità.
Quello che la tua citazione significa è esattamente questo. Confermi?
(a) e (b) sono solo linguisticamente simili. In realtà in (a) mi avvalgo della facoltà di non camminare, in (b) mi impedisco di camminare. Una cosa è concedere il diritto di non andare a scuola, altra cosa è impedire di andare a scuola.
Ho capito che una cosa è “concedere il diritto di non fare qualcosa” e un’altra “proibire di non fare qualcosa”!!! Intanto io in riferimento al fatto che non c’è obbligo a realizzare ogni fine naturale, parlerei semplicemente, appunto, di possibilità morale, senza riferirmi ad alcuna “concessione”.
Inoltre contesto (con varie ragioni già esposte) che in ogni caso impedire di realizzare un fine naturale sia un male, cioè sia moralmente sbagliato in quanto contro natura. Tu non hai spiegato il perché secondo te invece è contro natura, se non continuando a insistere sul fatto che c’è tale differenza.
E, dato che tu mi sembri avere ammesso che non è moralmente illecito anche l’astenersi per sempre dal realizzare una certa finalità naturale, allora l’unico problema che rimane sul tappeto è di capire perché a tuo avviso il problema consista nella proibizione, che, invece, a mio parere, in molti casi, è del tutto legittima e non è contro-natura.
Credo che ci siano sul tappeto non pochi equivoci. Forse il più importante è che io non penso sia moralmente illecito il voto di castità, benché pensi che SE è contro natura l’omosessualità, lo è anche il voto di castità, in quanto sia nel primo che nel secondo caso si impedisce rispettivamente all’atto sessuale di realizzare il fine della procreazione, agli organi sessuali di realizzare il fine dell’atto sessuale.
Poiché tu vuoi vincolare in qualche modo il giudizio morale a proposizioni fattuali (per la cronache, come ben sapeva Kant, le proposizioni finalistiche sono altamente problematiche) intorno a ciò che è natura e contro natura, poi ti trovi a dover fare le capriole per condannare l’omosessualità e salvare la castità, quando invece dovresti semplicemente appellarti a criteri morali alla luce dei quali si potrebbe parlare di concupiscenza nel primo caso e di qualche virtù legata al dominio del passioni nel secondo.
Affinché non sorgano altri equivoci: io penso sia plausibile una ontologia finalistica in cui risulti l’omosessualità essere contro natura (a patto di vedere la contro-natura anche in ciò in cui usualmente non si vede), ma non penso che l’essere contro natura sia una condizione né sufficiente né necessaria per un giudizio morale negativo.
E diamo! Ancora scappi sulla domanda, scaricandola sugli etero. Possiamo capire cosa c’è di naturale nell’utilizzare a fini sessuali l’epitelio del canale anale, fin troppo evidentemente non adatto alla penetrazione ma alla defecazione, e non a caso molto diverso da quello vaginale, che è adatto alla penetrazione? Si, certo, lo fanno anche gli etero, infatti usano impropriamente i loro peni. Questo lo abbiamo capito, siamo d’accordo, anche gli etero lo fanno. Ma possiamo capire cosa c’è di naturale in questo? Puoi dimostrarci che la natura prevede di suo che il penetrare con il pene un ano maschile realizza esattamente tutte le finalità intrinseche a quei due organi?Perché rispondi scappando e quindi in realtà non rispondendo. La domanda è troppo spinosa?
dacci oggi il nostro gay quotidiano
http://www.corriere.it/economia/12_maggio_29/stella-quando-il-lavoro-viene-negato-ai-gay_acafe4e0-a951-11e1-a673-99a9606f0957.shtml
e poi non venitemi a dire che la redazione del Corriere non è una congrega di gay…
La discussione retorica sulla normalità o peccaminosità dell’omosessualità è utile quanto svuotare il mare con un cucchiaino.
Ci sono cittadini che vivono in quel modo e chiedono di non avere meno diritti degli altri. Quei cittadini non danneggiano nessuno (ovviamente), contribuiscono al bene comune come tutti, fanno parte del tessuto sociale come tutti, ma non possono usufruire di alcuni diritti elementari. Questa è la vera questione. Negarla è un odioso atteggiamento razzista e ideologico, della peggiore ideologia assolutista, che in un Paese civile e d’ispirazione liberale non è tollerabile.
Negare l’accesso a diritti ai cittadini omosessuali è prima di tutto un atteggiamento egoistico e ipocrita e in secondo luogo è tipico di chi ha una evidente tendenza all’integralismo, alla prevaricazione degli altri nel tentativo di mantenere uno straccio di privilegio, tipico atteggiamento antidemocratico.
Un buon cittadino dovrebbe essere contento dell’allargamento dei diritti perché solo dai diritti deriva la forza del singolo cittadino, e di conseguenza del suo gruppo sociale e del tessuto sociale intero. La negazione del diritto di un singolo porta alla disgregazione sociale e in definitiva al caos, alla corruzione, alla fine della democrazia. Ma chi propaganda la repressione dei diritti gay queste cose le sa fin troppo bene.
Ognuno si comporta come vuole essendo essere libero.
Quando si pretende un riconoscimento identico per forme di unione profondamente differenti allora la questione è pubblica e rischia di danneggiare chi invece merita di rimanere l’anello portante della società.
Ps.
Se puoi sintetizza perché ho letto solo le prime due righe
chissà se la Patacchini & co. sanno dirmi se, inserendo nel curriculum un’esperienza formativa in un club privé, o in una casa di tolleranza, o sulla Pontebbana, si ha qualche punto percentuale di preferenza…
perché se non sanno dirlo il rapporto citato da Stella è politicamente scorretto in quanto discriminante!
Il Corriere dà spazio ad autodichiarazioni di gay che dicono cosa….di essere discriminati!!!!
Noooo!! Uno studio davvero insospettabile!!!