Perniciosi automatismi nella critica a Benedetto XVI


 

di Alessandro Giuliani*
*biostatistico e primo ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità

 

 

L’articolo di Gilberto Corbellini apparso sul domenicale del Sole 24 Ore del 22 Aprile in cui si critica il papa Benedetto XVI per il suo supposto disamore per la scienza e il misconoscimento dei grandi benefici per l’umanità provenienti dalla scienza e dalla tecnica non meriterebbe di essere commentato se non per mettere in luce alcuni automatismi che purtroppo ottenebrano il giudizio di molta parte della nostra ‘intellighenzia’. Superiamo con un salto la curiosa posizione di chi considera un ‘nemico della scienza’ un papa che (tra le altre mille affermazioni nello stesso senso) celebra il cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ Università cattolica con frasi come «scienza e fede hanno una reciprocità feconda, quasi una complementare esigenza dell’intelligenza del reale» ed entriamo più nel merito della critica del prof. Corbellini.

Il suo punto fondamentale è espresso così «..proviamo anche ad essere obiettivi. E non irrispettosi verso larga parte degli abitanti di questo pianeta che ancora vive condizioni sanitarie, sociali e politiche analoghe a quelle esistenti in occidente prima dell’Illuminismo, e che diciamo di voler aiutare a star meglio. Cioè ad avvicinarsi al nostro modo di vivere. Andando contro la scienza e l’addestramento dei giovani all’uso della ragione davvero si pensa di contribuire a migliorare le cose del mondo?». Salta subito agli occhi l’incredibile contrasto di questa affermazione con la realtà della Chiesa che da sola si fa carico di circa il 30% della’assistenza sanitaria in Africa, che nelle zone più disagiate del mondo, grazie all’abnegazione ed al sacrificio dei suoi missionari consente ai giovani di andare a scuola, di migliorare il loro stato e la loro consapevolezza. Il martirio, il terribile prezzo di sangue che i cristiani stanno pagando in gran parte del mondo si deve proprio a questo, alla lotta a fianco dei fuori casta in India, alle lotte per contrastare gli stupri e le violenze indiscriminate contro le donne in Pakistan, in Indonesia, fra le migranti filippine in vari paesi musulmani …

Tutte lotte che il prof. Corbellini dovrebbe contemplare con compiacimento e ammirazione, ma no, questo non è possibile, andrebbe contro il suo sistema di pensiero per cui la Chiesa DEVE ESSERE IRRAZIONALE ED OSCURANTISTA. E lo capiamo da un piccolo particolare, la parola ‘Illuminismo’ messa a discrimine tra un periodo di barbarie sociale e condizioni socio-sanitarie orribili e l’inizio della vera civiltà. Una persona sensibile ed esperta come il prof. Corbellini di cui ricordo con gran piacere un bellissimo saggio sulla storia della malaria in Italia in cui faceva notare come il netto declino della mortalità iniziasse ben prima dell’eradicazione del vettore e fosse dovuta al netto miglioramento delle condizioni di vita (con conseguente incremento delle difese immunitarie della popolazione), in cui spiegava bene l’importanza dell’uso del chinino (anche se tralascia di rimarcare che l’uso del chinino, scoperto dai Gesuiti, fu a lungo osteggiato nelle colonie inglesi in quanto ‘perfida invenzione della cattolicità’ e quindi per definizione inattivo o pericoloso), dovrebbe sapere che la ‘transizione epidemiologica’ dalle nostre parti è molto più tarda dell’Illuminismo e data (con minime differenze da paese a paese) al periodo tra gli anni trenata e cinquanta del secolo scorso. Il prof. Corbellini sa di sicuro che la rivoluzione industriale in Inghilterra portò ad un netto peggioramento delle condizioni di salute della popolazione con un drammatico aumento di morbidità e mortalità. Sa benissimo insomma che l’indubbio miglioramento delle condizioni materiali delle popolazioni dovuto allo sviluppo della scienza e della tecnica ha avuto storia, motivazioni e dinamica molto più complesse rispetto ad un supposto colpo di bacchetta magica dell’Illuminismo, ma la maledizione dell’equazione Illuminsimo = Antireligione = Benessere annebbia la sua lucidità e questo dispiace.

Come dispiace la sussiegosa concessione «insomma, mettiamo pure in conto qualche inconveniente causato dall’ebbrezza indotta in taluni frangenti e contesti geografici dalla falsa percezione di poter controllare tutto, ed essere nel giusto, per il fatto di affrontare un problema con metodo scientifico». Insomma considerare ‘qualche inconveniente’ il razzismo, il colonialismo, gli orribili genocidi del ventesimo secolo spiegati e giustificati dal darwinismo sociale, dall’eugenetica, dalla supposta ‘scientificità’ dei sistemi sociali (‘comunismo ed elettrificazione’), la diffusione sistematica dell’odio mascherata da ‘culto della ragione scientifica’ è veramente un po’ troppo. Come può una persona intelligente e sensibile come il prof. Corbellini (a cui sono debitore di due inviti a scrivere articoli sulla rivista Darwin da lui diretta che andavano contro il ‘comune sentire’ di gran parte del comitato di redazione e degli editori per suo puro e disinteressato amore di verità e che solo ora, con il rapido declino di una visione rigidamente genocentrica della biologia ammessa a denti stretti pure nei ‘giornaloni’ di casa nostra è stata ‘sdoganata’ dal mainstream dell’intellighenzia mediatica nostrana) avere tali distorsioni di prospettiva ?

Non è certo questione di malafede, purtroppo è un veleno sottile che assorbiamo a scuola attraverso tante piccole menzogne, apparentemente minori e trascurabili che vanno dalla falsa nozione che nel Medioevo si pensasse che la terra fosse piatta (ma allora come mai nella Divina Commedia emerge la chiara idea di Dante di una terra sferica? Ma quasi nessuno si fa questa domanda), così come si dà per pacifico che Galileo fosse stato accecato dai preti inquisitori (lo crede, secondo un recente sondaggio, il 90% degli studenti europei), che l’Inquisizione avesse fatto migliaia di morti innocenti e fosse un problema eminentemente cattolico (laddove era molto più feroce nel mondo protestante, i morti erano molti di meno e spesso legati a reati molto gravi che sarebbero perseguibili anche oggi), che esistessero cose come la cintura di castità e lo jus primae noctis ecc. ecc. Globalmente si sedimenta un pensiero che non viene più messo in discussione e cioè che ‘strutturalmente’ la Chiesa sia ‘per definizione’ dalla parte del male e della menzogna.

Uscire dal tunnel non è facile, spesso provoca penosi equilibrismi tra la percezione della bontà, apertura e disponibilità del parroco o della suora che conosciamo direttamente e quello che abbiamo imparato a scuola (è la posizione di gran parte degli sceneggiati televisivi dove al personaggio del religioso buono e positivo viene contrapposto un potere curiale maligno che passa il tempo a mettergli i bastoni fra le ruote) , a volte causa netto rifiuto di tutto ciò che sa di Chiesa, se invece si aprono gli occhi, il rischio è quello di essere accecati dalla troppa luce e di sviluppare un odio profondo per tutto ciò che è moderno, e questa anche è una distorsione grave come le altre (e che conosco bene perché è una tentazione in cui io stesso cado troppo spesso). Benedetto XVI non ha certo bisogno del mio supporto, per cui mi fa piacere chiudere questa piccola cosa sul pensiero automatico con un augurio al prof. Corbellini di poter fermarsi un attimo a considerare una realtà più sfaccettata e ad un pensiero del Papa sull’ unicità cristiana dell’integrazione di tutti gli aspetti dell’uomo: «Il Cristianesimo non relega la fede nell’ambito dell’irrazionale, è proprio percorrendo il sentiero della fede che l’uomo è messo in grado di scorgere nelle stesse realtà di sofferenza e di morte, che attraversano la sua esistenza, una possibilità autentica di bene e di vita».

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

59 commenti a Perniciosi automatismi nella critica a Benedetto XVI

« nascondi i commenti

  1. marco ha detto

    Caro prof. Giuliani,
    mi scusi se disturbo sempre con argomenti fuori tema ,ma visto che leggo che lavora all’istituto della sanita’, vorrei chiederle se sa se da qualche parte nel mondo esistono cure alternative alla malformazione cardiaca che ha mia figlia di 6 giorni.la sua malattia si chiama “cuore sinistro ipoplasico”.
    Ha il ventricolo sinistro piu’ piccolo e anche la mitrale è piu piccola(ma non piccolissima),inoltre ha un difetto interatriale e intraventricolare(cioe’ collegamento tra i due ventricoli e collegamento tra i due atri,che sarebbe il minimo).il problema principale è l’aorta che non si è sviluppata insieme alla valvola aortica.le cure chirurgiche che dovra’ affrontare sono rischiosissime e non risolveranno il problema per sempre ,infatti si parla di trapianto cardiaco in giovane eta’, se ci arriva.ora siamo ricoverati in un ottimo centro, ma cura definitive,per ora qui non ce ne sono. se qualcuno sa di cure innovative gli sarei sempre riconosciente.scusate se disturbo sempre , ma non ho in mente altro che non mia figlia

    • alessandro giuliani ha detto in risposta a marco

      Caro Marco,

      a mia conoscenza (ed anche di miei colleghi medici, io non lo sono)il percorso che ti hanno consigliato i medici è standard e probabilmente dovrai somministrare a tua figlia una cura farmacologica a base di digitale, è una cosa un pò delicata, devi stare attentissimo alle dosi ma non ci sono effetti collaterali rilevanti. Un trapianto (se sarà necessario, molto probabilmente lo sarà ma non è scontato) non è più come una volta, il figlio di un mio caro amico americano (Joe Zbilut con cui ho lavorato tanto insieme, ora non è più fra noi da qualche anno, e io sono convinto che se la rida tra gli angeli) è andato incontro ad un trapianto più di dieci anni fa ed ora sta benissimo e fa una vita normalissima.
      Fai bene ad avere in mente sempre tua figlia e questo non è certo un disturbo ma una grande ocasione, di cui ti sono grato, per fare una piccolissima cosa utile a un fratello.
      Baci alla piccola e alla mamma, state uniti ve ne prego, state uniti e questa cosa la supererete.

  2. Michele Forastiere ha detto

    A proposito di automatismi di un certo tipo di pensiero: uno dei più acriticamente ripetuti è quello che Copernico avrebbe tolto l’Uomo dalla sua posizione al centro dell’Universo, abbassandolo di rango. A ben vedere, questa è una bella cavolata! Il centro era il posto più infimo dell’Universo, aristotelicamente il “luogo naturale” per gli elementi più pesanti e grossolani: del resto, Dante pone al centro della Terra la Giudecca e Lucifero stesso! Il problema teorico che comportava sostenere la Terra in moto intorno al Sole non era certo “l’abbassamento di rango dell’Uomo”; era piuttosto che si scontrava con la “fisica” aristotelica primitiva, che non riconosceva un ruolo alla verifica empirica…
    Un caro saluto

    • eaglet ha detto in risposta a Michele Forastiere

      purtroppo è ciò che insegnano a scuola la maggior parte dei docenti…

    • domenico ha detto in risposta a Michele Forastiere

      consiglierei:

      Dennis R. Danielson: “The Great Copernican Cliché”, American Journal of Physics 69 (2001): 1029–35.
      “For more than three centuries scientists, historians, and popularizers of science have been repeating the claim that Copernicus “dethroned” earth from its “privileged” central position in the universe. However, a survey of pre-Copernican natural philosophy (which viewed the earth as located in a cosmic sump) and of Copernicans’ own account of the axiological meaning of the new heliocentric astronomy (which exalted earth to the dance of the stars) demonstrates that the cliché about earth’s “demotion” is unwarranted and fit to be discarded.”

      http://adsabs.harvard.edu/abs/2001AmJPh..69.1029D

  3. Spero che questo articolo arrivi nella casella email di Corbellini e del direttore de Il Sole 24 Ore. Anzi, proporrei di fare un po’ di spam…

    • Enzo Pennetta ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Credo proprio che ci arriverà, tutto quello che viene scritto in siti come questo arriva, e una replica di Corbellini sarebbe un gesto di civiltà e da persona di cultura.

      Il fatto è che però quasi sempre chi scrive per conto del mainstream lo fa ad uso interno e/o propaganda e non ama i dibattiti, quindi preferisce far finta di non sapere.

  4. Alessandro Giuliani ha detto

    Grazie del tuo commento caro Michele, dovremmo cercare di fare progressivamente piazza pulita di questi fraintendimenti nati dalla diffusione consapevole di menzogne iniziata a partire dal XVIII secole con il fine di minare la credibilità della Chiesa. Essi si ritrovano nelle situazioni più disparate e riaffiroano nelle forme più bizzarre, mi ricordo un articolo di giornale (non ricordo se Corriere o Repubblica) che ho letto questa Estate e che commentava l’iniziativa (che anche il giornalista trovava meritoria) di un gruppo di missionari gesuiti che aveva rinverdito la gloriosa tradizione delle Reducciones gesuite del Sudamerica (baluardo per 150 anni di una libera e rigogliosa vita degli indios al sicuro dallo sterminio, è la storia di cui parla il film Mission) organizzando un’orchetra sinfonica di nativi indios.
    Bene, il giornalista candidamente commentava che i religiosi avevano fatto dei gran passi avanti rispetto al 600 in quanto non ‘..gettavano più ai coccodrilli i bambini che sbagliavano le note..’, ho letto attentamente il pezzo ed era serio…

  5. Paolo ha detto

    Splendido articolo, ma soprattutto condito di moderazione e “gentleness”:grazie, professore!

  6. Matteo Dellanoce ha detto

    … chi sbaglia storia sbaglia politica ( Giovanni Cantoni) . E quanto la manipolazione storica ( lo sbianchettar forattiniano!!!) ha fatto sbagliar politica a molti, troppi lo stiamo ahimè leggendo oggi! Grazie, anche e soprattutto, a quei leccaculo del mondo che si vestono da preti e laici cattolici ma che in realtà non sanno nulla del Sacro!
    Detestabili, anonimi Giuda che come insegna Joseph Ratzinger
    “Giuda non è affatto un genio del male, né una figura in cui si attesti la grandezza demoniaca delle tenebre: è piuttosto un gregario, che si piega al potere anonimo delle varie tendenze e di ciò che veramente paga. Ma è esattamente questo potere senza volto che ha crocifisso Gesù: poiché è stato fra la folla anonima che s’alzò il grido” A morte! Sia crocefisso!”. Omelia inedita, 22 Marzo 1978, Card. J. Ratzinger
    …. oggi sono incazzato!
    Al diavolo il dialogo!
    Con questi non si dialoga! Si va sui tetti e si annuncia … grazie Professore per la sua splendida e risonante voce! Senza paura e mai anonima ed anomica!
    Matteo Dellanoce

  7. Raggot ha detto

    Certa gente non si prende nemmeno la briga di sbirciarsi Wikipedia prima di pubblicare certe cose:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Conflict_thesis

    Segnalo anche la fantastica pagina sul mito della terra piatta che ci hanno inculcato alle elementari e nei cartoni animati:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Myth_of_the_Flat_Earth

    Suggerisco anche agli autori degli articoli di partecipare attivamente al progetto Wikipedia, perche’ ha un impatto enormemente superiore rispetto a UCCR, e sempre di piu’ sta diventando la fonte delle fonti. Chiunque puo’ modificare le pagine, potenziare i contenuti, renderle piu leggibili, aggiungere fonti eccetera.

  8. A questo punto segnalo questo mio contributo a wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Chirurgia,_anatomia_e_Chiesa_cattolica_nel_Medioevo

    Anzi, se qualcuno avesse voglia di dare un sistemata al testo, è invitato a contribuire.

    • Mattia ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Francesco Santoni, se puoi cerca di modificare la pagina di wikipedia relativa all’ANTICLERICALISMO riguardante la guerra civile spagnola dove si legge che le uccisioni degli ecclesiastici furono fatte “in risposta all’atteggiamento del clero che con toni da crociata si era schierata dalla parte dell’insurezzione antirepubblicana di Franco e che denunciava spesso gli anarchici alle autorità condannandoli a morte certa”. In realtà quelle uccisioni non furono provocate, anzi alcune di queste avvennero anche prima dell’inizio della guerra.

      • Francesco Santoni ha detto in risposta a Mattia

        E’ un argomento difficile, e per intervenire bisogna avere una preparazione tale da poter rispondere a tutte le obiezioni che sicuramente verranno mosse, preparazione che io non ho. E purtroppo al momento non ho tempo di studiarlo come si dovrebbe. Torna il discorso che ho già fatto altre volte: wikipedia, piaccia o non piaccia, esiste e la gente la legge, è necessario quindi che chiunque sia preparato apporti contenuti validi, altrimenti sarà in mano solo a faziosi, disonesti, ignoranti ecc. ecc. Immagino che un blog come questo sia frequentato da molti studenti universitari, penso quindi sia opportuno che qualcuno del settore intervenga nella voce da te segnalata, poi eventualmente io potrei dare una mano.

        • Mattia ha detto in risposta a Francesco Santoni

          Non sono tanto esperto neppure io, ma stavo leggendo dei libri che parlano anche di questo argomento e che sfatano il luogo comune che la Chiesa sia stata perseguitata perché alleata di Franco ossia “Il secolo del martirio” di Riccardi e “In nome di Dio” di M. Burleigh. Non sono iscritto a Wikipedia (e vedendo la faziosità di alcuni articoli non ci tengo molto), ma mi pare doveroso sfatare questo luogo comune. Prego dunque che qualcuno intervenga a modificare quella pagina

  9. Vincenzo ha detto

    ottimo articolo, grazie. Per chi non l’avesse ancora letto, in merito alla confutazione delle più popolari bufale anticlericali, consiglio il libro “Pensare la storia” di Vittorio Messori. E’ un testo da far leggere possibilmente anche ai figli adolescenti, che a scuola vengono spesso bombardati da false informazioni da professorucoli imbevuti di un banale anticlericalismo.

  10. Giorgio Masiero ha detto

    E’ stata per me una tristezza leggere a suo tempo l’articolo di Corbellini. Questo pover’uomo, in astinenza di fatti da commentare, con la più crassa ignoranza storica ed epistemologica e senza citare una sola parola del Papa (che, nella tradizione della Chiesa, è un estimatore delle scienze naturali), se ne inventa una caricatura intorno alla quale poi ricama un fascio di frasi senza alcun senso che non sia l’offesa gratuita. Da noi, in Veneto si dice: te tela fe’ e te tela godi.

  11. Andrea Longhi ha detto

    Ma chi è Corbellini? L’ennesimo bullo anticlericale? Odifreddi ha concorrenza, eh?

    • Daphnos ha detto in risposta a Andrea Longhi

      E’ un professore della Sapienza, credo che sia specializzato in “storia della medicina” o qualcosa del genere. E’ il tipico articolista a cui danno spazio perché dice cose in linea con le redazioni dei giornali su cui scrive.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Andrea Longhi

      E’ semplicemente il vicedirettore de La Stampa. Pensate a quali fondamentalisti sono in mano i media…gente che sputa sugli altri senza nemmeno sapere cosa questi dicono (tant’è che, come è stato detto, Corbellini non cita nemmeno una frase di BXVI ma basa tutto sul pregiudizio per cui una persona religiosa deve essere per forza contro la scienza).

      • Daphnos ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Credo che quello che citi tu non sia Corbellini ma Gramellini. Altro personaggio raccomandabile, tra l’altro: le sue invettive di indignazione senza contraddittorio su “Che tempo che fa” farebbero impallidire persino Fra Savonarola.

  12. Daphnos ha detto

    Più che un automatismo, mi sembra di riscontrare, nell’articolo di Corbellini, un vergognoso scaricamento di responsabilità, oltre a una quanto mai soggettiva valutazione del concetto di bene.
    Le tragedie legate al tentativo di dare un’impostazione “scientifica” alla società umana (darwinismo sociale? socialismo sovietico?) sono liquidate con l’espressione “qualche inconveniente”, mentre secondo Corbellini gli errori del passato religioso sono “tragici” e oggi “ripetuti con ostinazione” (???).
    Senza contare che la caricatura che fa dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, definite “mondo pre-illuministico per condizioni sociali, politiche, sanitarie” è talmente inverosimile che comincio a domandarmi quale sia il ‘mondo’ in cui vive Corbellini.

    Ma forse sarebbe bastato leggere questo articolo di sei anni fa http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-02-11/charles-superstar-fede-154224.shtml?uuid=AaHSYPqE e il riferimento alla religione definita “dipendente dal fatto sperimentalmente provato che la nostra specie ha sviluppato, sotto la pressione della selezione naturale e per migliorare le interazioni sociali, un capacità particolarmente sofisticata di autoingannarsi”, per capire quanto sofisticatamente il nostro Corbellini stia ingannando se stesso con la sua personalissima visione del mondo, oltre che con le sue affermazioni quantomeno azzardate…

    • Carmine ha detto in risposta a Daphnos

      Se il Papa non fosse il Papa, potrebbe benissimo trascinarlo (e vincere!) in tribunale per diffamazione. Corbellini ha attaccato Benedetto XVI non secondo qualcosa che quest’ultimo ha detto o fatto, ma partendo da un assunto inesistente.

      Ma sappiamo che la gente attacca la Chiesa perché sa di andare sul sicuro, non ci sarà nessuna reazione o denuncia.

      • edoardo ha detto in risposta a Carmine

        Purtroppo è così, ma bisogna trovare il sistema di spezzare questo circolo vizioso, bisogna contrattaccare da lupi giustamente e non subire da pecorelle.

  13. Klaus ha detto

    Purtroppo il supplemento domenicale del Sole 24ore, che qualche anno fa era splendido, è ora molto decaduto. Le posizioni ideologiche scientiste dominano incontrastate le pagine filosofiche e scientifiche. E’ vero che certi collaboratori ci sono sempre stati, ma è una questione di proporzioni attribuite alle posizioni diverse. E gli interventi del card. Ravasi come dei seguaci di altre religioni sembrano ridotte a un ruolo puramente esornativo (nel senso che gli è lasciato il loro spazietto, ma nelle altre pagine nessuno ne tiene conto).

  14. Comunque questo è un articolo da spammare nella casella email del direttore de Il Sole 24 Ore ed in quella di Corbellini stesso…

  15. edoardo ha detto

    Scusate, ma riguardo al chinimo mi par di ricordare che il suo uso nel mondo anglosassone, parallelo a quello dell’estratto di corteccia del salice, veniva giustificato in base alla “Dottrina delle Signature”, secondo la quale il buon Dio aveva creato un antidoto per ogni male che affliggeva l’umanità (non proprio tuttti), e l’aveva cammuffato e nascosto proprio dove ce n’era massimamente bisogno. Praticamente, l’uomo deve solo cercarlo, che da qualche parte ci sarà.
    In base a questo principio un tal reverendo Edmund Burke, nel XVII sec., preparò estratti di corteccia di salice concentrandone il contenuto di salicilati, e ne fece un rimedio per i dolori reumatici, allora molto in voga.
    Con lo stesso principio nelle giungle umide e malsane del Sudamerica dove imperversano le febbri malariche, è stato trovata la corteccia di china, e così via.
    Questa era una dottrina piuttosto in voga nel mondo protestante, e credo che la sua origine si possa far risalire alle ricerche alchemiche.
    Queste notizie sono un estratto di un libro che lessi parecchi anni fa: “The Conquest of Pain” di P. Fairley, un medico pubblicista esperto di terapie palliative per il dolore.
    Non metto in dubbio che i primi a diffondere l’isp degli estratti di china furono i Gesuiti, i quali operavano in quegli ambienti, e probabilmente loro l’avevano appreso dagli Indios.
    Ma, stando al Fairley, nel XVII l’estratto di china era apprezzato e conosciuto nel mondo anglosassone, ed aveva il suo posto negli scaffali degli apotecari.

    • alessandro giuliani ha detto in risposta a edoardo

      Non so, forse hai ragione, io invece avevo letto questa cosa dell’opposizione, Enzo nel suo libro parla ad esempio del ritardo con cui fu accettata la riforma gregoriana del calendario per simili ragioni. Il punto è insomma quello dell’opposizione a priori che è sempre perniciosa, la Chiesa purtroppo non ne è stata esente anche se la sua struttura gerarchica l’ha salvata meglio di altri sistemi di pensiero da tanti eccessi, pensa che per certi ecclesiastici anche la bicicletta al suo esordio fu giudicata ‘strumento del demonio’ poi però si diffuse molto anche fra i religiosi e la figura del prete in bicicletta è diventata quasi una icona delle Pianura Padana di un tempo come le mondine e i filari di pioppi …

      • Enzo Pennetta ha detto in risposta a alessandro giuliani

        Confermo che il calendario riformato non fu accolto in Inghilterra in opposizione alla scienza “papista”.
        Il contrasto alla disinformazione che vorrebbe segnare una linea di demarcazione tra un passato “oscuro” e una modernità luminosa (che non a caso partirebbe dall’Illuminismo) è un passo necessario per poter giungere ad una corretta lettura delle vicende contemporanee. Non dimentichiamo inoltre che la cultura anglosassone dell’800 era impegnata a dipingere negativamente i cattolici per via della questione irlandese e che altrettanto fu fatto in Italia per facilitare l’attacco allo stato Pontificio.

        Sarà un lavoro lungo e impegnativo, un’opera che andrà portata avanti nelle scuole ma anche nei rapporti diretti di ogni giorno, ma sarà un lavoro facilitato dalla capacità di autoffermarsi della verità.

        Buon lavoro a tutti.

    • domenico ha detto in risposta a edoardo

      tu pensa che Oliver Cromwell morì di malaria perchè si rifiutò di usare la ‘polvere del diavolo’ portata dai Gesuiti! (Hobhouse, “Seeds of change: five plants that transformed mankind”, p.11)

  16. pietro ha detto

    La migliore storiografia ha fatto giustizia su Medioevo, Galilei, inquisizione e quant’altro. Purtroppo – da docente liceale lo constato quotidianamente – a fare opinione(anche in certa manualistica scolastica) non sono i risultati della ricerca storiografica, ma ciò che è funzionale allo schema ideologico.

  17. Enzo Pennetta ha detto

    Carissimo Alessandro,
    mi piace pensare che Corbellini interverrà rispondendo al tuo articolo, che si confronterà con quanto hai espresso con chiarezza ma anche con mitezza… ma so che non accadrà.

    Purtroppo gli esponenti della scienza che si occupano di divulgazione e dei rapporti con l’opinione pubblica, non amano il confronto, sembra che la ricerca della verità non sia importante, che il vero fine sia solo affermare quello che il “politically correct” richiede.

    Sempre più ci rendiamo conto che se si vuole veramente leggere qualcosa che non sia allineato al pensiero unico si deve cercare nel web, purtroppo nessuna speranza di trovare qualcosa sui grandi quotidiani o nelle televisioni nazionali.

    Riguardo a Corbellini, per capire meglio la persona, ne parali quando insieme alla prof. Rickards vaneggiò di “divisioni vaticane” all’attacco di Darwin:
    http://www.enzopennetta.it/wordpress/2011/12/le-divisioni-atee-allattacco-della-ragione/

  18. Max ha detto

    Dott. Giuliani, dovrebbe mandare questo articolo al prof. Corbellini o (meglio ancora) chiedere a qualche quotidiano di pubblicare una replica. Una replica ovviamente garbata nei toni, ma non nei contenuti.

    Certi “fraintendimenti”, chiamiamoli cosi’, non possono restare senza replica. Pensiamo a quante anime vengono insegnate cose non vere.

  19. Luca ha detto

    Corbellini, citando a sostegno Lucetta Scaraffia, attribuisce al papa questo strano pensiero: “L’idea che la Scienza e i dibattiti scientifici non contribuiscano a migliorare l’etica umana e che lo studio scientifico della natura, soprattutto attraverso la teoria evoluzionistica della vita, comprometta l’intuizione morale, letta in chiave metafisica, di far discendere bene e giusto da un’idea di natura culturalmente di senso comune.”
    Come Alessandro Giuliani mette in luce, anche io faccio molta fatica a ritrovare in queste parole quel poco che conosco del papa. Forse é tuttavia il caso di ammettere onestamente che queste strane idee sono abbastanza frequenti tra i cattolici, anche su queste stesse pagine. Allora (anche ri-pensando al dibattito chiuso ieri su e con l’astronomo Massimo Brescia) propongo di rovesciare queste affermazioni. La scienza ed i dibattiti scientifici possono avere conseguenza etiche da discutere in termini di fede, eppure “in sé” sono molto utili all’uomo come via verso una più piena verità. La teoria evoluzionistica della vita non può compromettere in alcun modo l’intuizione morale di cui sopra, se non nella visione distorta di qualche esagitato ideologo. A mio avviso anche una risposta cattolica tendente a rifiutare l’evoluzionismo in blocco perché portatore di queste strane idee sarebbe altrettanto cieca ed ideologica. Quello che vorrebbe Corbellini é di rinfocolare una contrapposizione frontale, cieca e battagliera tra credenti e resto del mondo, quello che dice il papa (ad esempio nella Spe Salvi), ci parla della cultura in “laica” termini certamente critici ma di dialogo fecondo (per non ricordare la Gaudium et Spes). Io credo che se vogliamo sconfessare Corbellini é su questo piano di dialogo che conviene mettersi.

  20. Marco Comandè ha detto

    Entrambi gli articoli, questo e quello del Sole24ore, sono incompleti. In quello, si parla genericamente di rivoluzione industriale e illuminismo. In questo, si ignorano le frasi che ha usato Benedetto XVI nei suoi libri, cioè che la scienza non può spiegare le basi dell’etica, della morale.
    Consiglio il libro di Carl Schmitt, “Cattolicesimo romano e forma politica”. Il cattolicesimo si identifica nella campagna, nel villaggio rurale, dove i contadini sono molto religiosi e predominano i doveri sui diritti. Il protestantesimo si identifica nella città, moderna babilonia (denaro, educazione e divertimento), dove la libertà dell’individuo predomina su ogni altro potere, la famiglia, la religione, la collettività, la gerarchia economica.
    Chiaramente, nella moderna società globale le città sono più affollate delle campagne, qualche anno fa è iniziato il sorpasso.
    Però è corretto dire che la ricchezza del Nord è dipesa dalla pauperizzazione del Sud del mondo. Quello su cui non sono d’accordo è che l’industrializzazione del Nord sia stato un fenomeno negativo, il problema è come conciliare modernità e democrazia, quindi bisogna rivolgersi al futuro tecnologico per le soluzioni, non al passato medievale.
    Infine, cosa c’è di male nell’individuare nei geni le radici profonde della morale, dell’etica, della solidarietà? “Non di solo pane vive l’uomo, ma anche di ogni parola di Dio”. Benissimo: lasciamo agli scienziati il piacere di dilettarsi sulla materia e sulla coscienza, poi aggiungiamo un pizzico di religiosità che fa bene al corpo e allo spirito, nella piena e totale dialettica tra fedeli, atei, agnostici e altri.

    • Mattia ha detto in risposta a Marco Comandè

      Mi sembra troppo riduttivo dire che il cattolicesimo s’identifica nella campagna e il protestantesimo in città e che mentre il primo pone accento sui doveri, l’altro sui diritti. Non sono neppure d’accordo che il divario nord e sud sia dovuto allo sfruttamento e alla pauperizzazione del sud.

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Mattia

        Sulla pauperizzazione, pesa ancora il passaggio dal colonialismo mercantile a quello speculativo. Gli aiuti dell’UE all’agricoltura nostrana penalizzano i prodotti del Sud del mondo importati, l’invasione di prodotti occidentali a basso prezzo esportati penalizzano le imprese terzomondiste, questi e altri esempi mostrano lo squilibrio della bilancia commerciale.
        Quanto al primo punto, non è riduttivo identificare l’Impero romano con la schiavitù, quindi nemmeno il medioevo con la campagna. In più, sembra che stai dicendo che “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” di Max Weber è riduttivo!

        • Daphnos ha detto in risposta a Marco Comandè

          Su alcune cose sono d’accordo, inoltre devo riconoscere la tua notevole preparazione, ma perché devi (per la seconda volta in poco tempo) aggiungere qualcosa che mi pare del tutto fuori luogo, ovvero mettere in guardia dall’evitare un improbabilissimo ritorno al passato medievale?

          La cosa è del tutto impraticabile, e anche i reazionari più orgogliosi ne sono ben consapevoli. Oltretutto nel “passato” pre-illuministico le differenze economiche tra le varie aree geografiche del mondo non erano poi così marcate, anzi, la forbice si è improvvisamente allargata con il fenomeno del colonialismo e dell’imperialismo europeo, la cui origine poco ha a che vedere con motivi religiosi. Anzi, direi che è stato lo sviluppo industriale e tecnologico la principale causa scatenante. Per cui, prima di andare a glorificare la tecnologia e a demonizzare la spiritualità, andiamoci piano e cerchiamo di valutare con attenzione l’uso che facciamo delle due cose (e magari delle parole).

          • Marco Comandè ha detto in risposta a Daphnos

            Mi sembrava di aver già detto che la causa della pauperizzazione del Sud è l’industrializzazione capitalistica del Nord. Ma ho anche aggiunto che la soluzione è un modello di sviluppo futuro, più democratico, e non un ritorno al passato. Ogni volta sento gli appelli del Papa a rispolverare le virtù medievali, come se quelle virtù fossero veramente medievali!
            Per come l’ho interpretato io: si moriva, va bene, però si moriva nella gloria del Signore. Mi pare una libera interpretazione dei Vangeli.
            Purtroppo non riesco a trovare il passo in cui Gesù spiegava come la natura fosse una creazione divina e quindi una bellezza da cui trarre vantaggi e gioie, non un malvagio luogo di espiazione. Se mi fornissi tu l’indicazione, te ne sarei grato.

            • Daphnos ha detto in risposta a Marco Comandè

              In questo momento non lo ricordo neanch’io.

              Comunque hai ragione: nel futuro dobbiamo impegnarci per diffondere con coscienza la democrazia e la stabilità politica, non c’è dubbio. Solo che io non riesco a identificare la democrazia come il punto di arrivo di un progresso tecnico-scientifico, tutto qui.

              • Marco Comandè ha detto in risposta a Daphnos

                Forse non basta l’ipotesi che fra cent’anni non sarà più necessario allevare bestiame per procurarsi carne, oppure fare sperimentazioni cliniche su embrioni e animali? Carne da cellule staminali animali coltivate in vitro, ricerche su cellule staminali umane e adulte per testare vantaggi e pericoli dei prodotti?

            • Mattia ha detto in risposta a Marco Comandè

              La creazione della natura è considerata da Dio una cosa buona così viene descritto dalla Genesi

    • alessandro giuliani ha detto in risposta a Marco Comandè

      ‘..cosa c’è di male nell’individuare nei geni le radici profonde della morale, dell’etica e della solidarietà ?’

      Due cose ci sono di male, la prima che non è vero per motivi semplicemente materiali, tutta la ricerca su questi argomenti è pseudoscienza, nessun gene può avere questi effetti perche sono di una scala assolutamente differente in cui geni come ‘agenti causali diretti’ non hanno alcun effetto (è come se mi volessi mettere a confrontare la scala della gravitazione con quella dell’elettromagnetismo ignorando i circa 30 ordini di grandezza che li separano). Questa è per me la più importante.
      La seconda è una conseguenza della prima, invocando i geni come radice di tutto ciò blocco il mondo in un panglossiano ‘migliore di mondi possibili’ e soprattutto immodificabile gettando una persona che ci credesse sul serio nel più cupo sconforto dovuto al fatto che non può modificarsi, lottare, sbagliare, migliorare, perdere e vincere.
      La terza (anche se ne ho anticipate slo due, questa è la 2.1) è che nessuno ci crede veramente a questa cosa e tutti si comportano come se fossero padroni delle loro azioni e avere una teoria separata dalla pratice e quindi inapplicabile è una cosa un pò malata.

  21. Mattia ha detto

    L’opera di Weber è stata rivalutata da parecchi studiosi anche perché sembra assai strano che i puritani facessero leva più sui diritti che sui doveri religiosi. è passato più di mezzo secolo dalla colonizzazione e il problema maggiore per l’Africa è costituito da governi che spendono la stragrande maggioranza dei soldi più per le loro tasche che per lo sviluppo del proprio paese.

  22. Marco Comandè ha detto

    Sicuro che il problema dell’Africa sia il conflitto tribale? Le tribù esistevano da ben prima che sbarcassero i bianchi con Prete Gianni… Ma dimmi un po’, dov’è che questi tiranni spendono i loro soldi? In Occidente? Noi acquistiamo da loro il petrolio e loro riportano indietro i dollari grazie a queste spese folli.

  23. Mattia ha detto

    Ma secondo te prima del colonialismo l’Africa stava bene? Guarda un pò i dittatori che c’erano prima della primavera araba da Mubarak a Ghedaffi o Ben Alì e le loro ricchezze tanto per fare un esempio. Con il petrolio poi gli sceicchi ci fanno affari d’oro, ma ovviamente difficilmente si sognano di spendere il danaro per la gente comune…

  24. Marco Comandè ha detto

    Che intendi per “prima del colonialismo”? Io parlo dell’età antecedente a quella del presunto “Prete Gianni”, cioè prima che esistesse lo schiavismo americano. C’erano le tribù, c’era qualche scaramuccia, c’era qualche regno (come la famosa regina Makeda, che fu legata al Salomone della Bibbia), ma i livelli di sfruttamento del lavoro e di conflitto non erano sullo stesso piano del futuro coloniale.

    • Salvatore ha detto in risposta a Marco Comandè

      Interessante che il più famoso ateo dell’epoca, David Hume, scriveva: «Non è mai esistita una nazione civilizzata che non fosse bianca: sono portato a sospettare che i negri, e in generale tutte le altre specie umane, siano per natura inferiori ai bianchi».

      Karl Marx: «Senza la schiavitù non ci sarebbe nessuno cotone, senza cotone non ci sarebbe nessuna industria moderna. È la schiavitù che dà valore alle colonie, furono le colonie ad aver creato il commercio mondiale, e il commercio mondiale è la condizione necessaria per l’industria di macchina in grande scala».

      Nietzsche: «Tutti desiderano l’abolizione della schiavitù, eppure bisogna ammettere che gli schiavi sotto ogni riguardo vivono più sicuri e più felici del moderno operaio e il lavoro degli schiavi è ben poca cosa rispetto a quello dell’operaio». « Avere compassione dei decadentés, concedere uguaglianza di diritti anche ai falliti, sarebbe la più profonda immoralità, sarebbe l’antinatura posta come morale»

    • Mattia ha detto in risposta a Marco Comandè

      Lo schiavismo era una realtà ben presente ben prima dell’arrivo degli europei e in certi stati africani è persino praticato anche oggi.

« nascondi i commenti