Continuano i successi delle cellule staminali adulte

Già in un precedente articolo  notavamo come i risultati delle cellule staminali adulte e cordonali stiano velocemente surclassando quelli delle embrionali, nei confronti delle quali la ricerca è stata già abbandonata in varie occasioni: il trend continua, e le staminali “innocue” riscuotono sempre maggiori successi.

Ad esempio alla San Diego school of medicine della University of California si sono studiate per la prima volte cellule viventi (artificiali) affette da morbo di Alzheimer proprio grazie alle staminali pluripotenti indotte, utili così anche per la ricerca scientifica. Nel frattempo alcune l’utilizzo delle staminali del cordone ombelicale ha trovato nuove applicazioni (ancora sperimentali) nella cura delle malattie della retina che colpiscono milioni di persone ogni anno.  Un ricercatore della Creighton University School of Medicine ha invece rilevato il mese scorso che le staminali adulte siano ora valide candidate alla sostituzione dei trattamenti di Angioplasi concernenti le arterie coronarie, tutt’ora molto invasivi ed inefficienti (un paziente su 10 sottoposto a tali trattamenti viene nuovamente ricoverato nel giro di un mese, secondo una statistica).

Risultati davvero interessanti, insomma, che meritano sicuramente di essere portati all’attenzione di chi continua a scandalizzarsi senza motivo dei “no” alla ricerca sulle staminali embrionali, complice così dell’uccisione di quegli “ammassi di cellule” -cioè la prima fase di vita dell’uomo- che secondo alcuni non avrebbero diritto nemmeno alla sepoltura.

Michele Silvi

8 commenti a Continuano i successi delle cellule staminali adulte

  • giovanni ha detto:

    le staminali embrionali sono cellule altamente instabili che in quanto tali possono generare varie forme di cancro.

    • Renato Valsecchi ha detto:

      Credo che ormai gran parte del mondo scientifico lo stia cominciando a capire.

  • Giancarlo ha detto:

    Ha dato qualche risultato di rilievo la ricerca sulle staminali embrionali? Ho sentito dire che con le staminali embrionali sarebbe possibile curare il morbo di Parchinson. Qualcuno sa qualcosa?

  • daniele ha detto:

    Da quanto ne so io, la ricerca sulle staminali embrionali è tutt’ altro che abbandonata…almeno così leggevo nella rivista “le scienze” di qualche mese fà…
    Sempre in quella rivista, si racconta che grazie alle cellule staminali embrionali, si sia riusciti a ricreare dei neuroni in laboratorio.Quindi qualche successo lo si sta ottenendo anche con quel tipo di cellule.Ovviamente si fà anche notare, che hanno un comportamento cancerogeno una volta impiantate.
    La notizia più interessante che riporta la rivista,secondo me, è il fatto che nel 2006 in giappone si sia riusciti a far regredire delle cellule staminali adulte, in cellule staminali pluripotenti, simili a quelle embrionali. Secondo me questa è la strada giusta che si deve perseguire. Si eviterà così di toccare gli embrioni…industrie farmaceutiche permettendo!

  • Maria Domenica ha detto:

    Mi piacerebbe vedere queste notizie sulla prima pagina di quotidiani e telegiornali e invece continuano a parlare delle ricerche “sorprendenti” sulle cellule embrionali.

    Non so se avete notato che, sui principali organi d’informazione, le volte che si tratta di notizie riguardanti le embrionali, tale termine viene rimarcato ed enfatizzato in ogni modo, lasciando naturalmente da parte i lati negativi emersi dagli esperimenti stessi, poi quando si tratta delle adulte è già un miracolo se viene specificato almeno una volta, se se ne parla…

    • Ermanno ha detto:

      Ho notato anch’io. Quando si tratta di staminali adulte le si chiama soltanto staminali, giusto per lasciare il dubbio che possano trattarsi di embrionali.