Al Policlinico di Napoli vince la vita, nessun medico abortista
- Ultimissime
- 20 Mar 2012
Al Policlinico federiciano di Napoli ha vinto la vita, per un po’ nessun essere umano verrà più soppresso perché non c’è più un medico disposto ad uccidere quel che l’embriologia definisce “nuovo essere umano, unico e irripetibile”. La decisione è stata di sospendere il servizio di Ivg e la somministrazione della pillola Ru486.
Dopo il blocco delle liste d’attesa, le donne sono state dirottate in altri presidi ospedalieri, la decisione è maturata dopo la morte del ginecologo Francesco Leone, unico medico abortista rimasto. Il direttore generale del Policlinico, Giovanni Persico, ha chiesto alla Regione l’autorizzazione ad assumere un altro ginecologo non obiettore, ma come ci dicono le statistiche gli obiettori superano notevolmente l’80%. D’altra parte sono solo loro che vedono cosa sia davvero l’embrione e il feto umano, e bisogna riflettere sul perché vi sia questa maggioranza bulgara di medici non disposti ad uccidere un essere umano.
Per restare in tema, fanno ridere, se non indignare, le urla di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputato radicale e presidente onoraria dell’Associazione Luca Coscioni (sai che onore…), che si scaglia contro il cimitero per i feti abortiti a Firenze, voluto dal sindaco Matteo Renzi (PD), inneggiando a «provvedimenti contro i farmacisti “obiettori”». La definisce una decisione «di retroguardia e oscurantista» quella di provvedimenti che prevedono «la sepoltura di feti come fossero esseri umani, sconcerta che un analoga decisione sia ora adottata dalla giunta di centro-sinistra di Firenze». Evidentemente il centro sinistra dovrebbe ignorare le evidenze scientifiche (e nella maggior parte dei casi effettivamente lo fa, mentre il centro destra non ignora ma fa poco per essere coerente con questa presa di coscienza). Le posizioni oscurantiste della Coscioni superano perfino l’alleanza politica dato che lo stesso Renzi milita nella stessa area politica, il quale comunque risponde prontamente parlando di “norma di civiltà”.
Qui sotto un video dimostrativo di cosa sia il feto umano dalla 10° alla 14° settimana (si consideri che in Italia l’aborto è previsto fino alla 22°)
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132 commenti a Al Policlinico di Napoli vince la vita, nessun medico abortista
Il giorno che non ci saranno più medici abortisti, cosa faranno i prochoice? Costringeranno gli obiettori a praticare aborti, violando così la loro stessa amata legge?
Sono davvero curiosa.
Nel frattempo, battaglia culturale, ragazzi!
La cosa più ridicola è che continuano a parlare di autodeterminazione, che varrebbe per tutti tranne che per questi medici.
E’ morto l’ultimo medico abortista a Napoli: chissà quanti neonati che avrebbe ammazzato nasceranno invece. Quando si dice dare la vita per gli altri.
Non mi va personalmente parlare di questa morte, né eventualmente di gioire. Di fatto non ci sono più medici abortisti e questa è una bella notizia, ma la morte di una persona non lo è mai.
leggo: ” ‘Il nuovo regolamento di Polizia mortuaria regolamenta la prassi gia’ in atto di consentire alle donne che lo desiderano di poter seppellire in un’apposita area a Trespiano i feti mai nati.”
“Alle donne che lo desiderano…”, solo a quelle…
Le sinistre,a partire dai radical-opportunisti, non amano definirsi “libertarie”…??
E lo sono veramente quando vogliono imporre i loro sentimenti di nicchia a tutto l’universo mondo….?
Mi pare giunto il momento di smascherarli totalmente.
destra, sinistra….che noia.
Libertari? ma quando mai! Secondo questo particolare tipo di laicismo, il laicismo abortista, l’unica libertà è quella dell’aborto, che cancella tutte le altre, a partire dalla libertà di non abortire, garantita alle donne da associazioni come il Movimento per la Vita che infatti questi invasati vorrebbero tenere fuori dai consultori. Per non parlare della libertà dei medici di non praticare aborti, o della libertà di donne che hanno avuto un aborto spontaneo di trovare sollievo nel loro lutto seppellendo dignitosamente il figlio: non possono farlo perchè “dove si parla di sepoltura di prodotti abortivi e del concepimento si attacca la 194”, come testualmente cito dall’ultimo link di questo articolo. Non vorrebbero nemmeno che se ne parlasse: siccome per loro sono “prodotti del concepimento” nessuno può chiamarli figli, e siccome loro vogliono la libertà di ammazzarli, nessuno può avere la libertà di amarli e piangerli.
E’ una prepotenza inaudita, che si esprime attraverso forme verbali degne della peggiore dittatura. Non c’è niente di più illiberale del fronte abortista: il loro parlare di “diritti” è tutto facciata, questo dobbiamo ricordarlo sempre.
Stupisce che in un ospedale grande come il Policlinico siano tutti obiettori.
Di solito qualcuno ideologizzato lo si trova.
L’evidenza scientifica comincia a superare l’ideologia?.
La tesi degli abortisti è questa: quando fu istituita la legge 194, l’obiezione aveva senso, perchè chi aveva iniziato la sua professione non aveva messo in conto di dover praticare aborti; ma al giorno d’oggi chi opera in ambito ginecologico DEVE metterlo in conto, oppure rinunciare alla professione (in barba al giuramento di Ippocrate, alla scienza e a un sacco di altre cosucce etico-legali).
Ah, e la carenza di nuove leve, cioè giovani medici e assistenti non obiettori è da imputare a una specie di lobby ciellina presente nelle facoltà di medicina (di tutta Italia, evidentmente…)
guardate che gli atei amorali non danno alcun valore ai giuramenti.
Quello che trovo veramente incredibile è che coloro che si ergono a difensori della libertà lanciano appelli all’Autorità affinchè prenda provvedimenti contro le iniziative che non gli garbano.
Dal sito di “Avvenire”:
Mozione bipartisan alla Camera “per dare piena attuazione al diritto all’obiezione di coscienza in campo medico e paramedico e garantire la sua completa fruizione senza alcuna discriminazione o penalizzazione, in linea con l’invito del Consiglio d’Europa”. L’iniziativa dei deputati Volontè (UdC), Fioroni (PD), Roccella (PdL), Polledri (Lega Nord), Buttiglione (UdC), Binetti (UdC), Capitanio Santolini (UdC), Calgaro (UdC), Di Virgilio (PdL) e Mantovano (PdL) mira a “tutelare l’obiezione di coscienza non solo di coloro che sono impegnati a vario titolo nelle strutture ospedaliere, ma anche quella dei farmacisti”.
Adesso vedremo che decisione assumerà il Presidente della Regione, cioè se manderà loro un medico aggiunto oppure no.
Il problema non è certamente l’obiezione di coscienza, che in questo caso è un’istituzione “legittimissima” che solleva eventualmente il medico da un compito che può cozzare ampiamente con la sua coscienza, con il suo punto di vista sulla faccenda.
Il problema è che un ospedale dovrebbe garantire questo servizio, che è legale attualmente ed è previsto che ci sia, e non lo fa.
A costo di promettere condizioni più vantaggiose al nuovo medico non obiettore (secondo un’ovvia legge di mercato), quel particolare ospedale deve colmare questa lacuna.
E il fatto che l’aborto possa essere visto come deprecabile, che la 194 vada abrogata eccetera… è un’altra questione.
Sono d’accordo, se questa è la legge in questo caso il Policlinico è fuori legge. Tuttavia se nessuno è disposto a commettere soppressioni o feticidi come si fa? Resta il fatto che la battaglia non è solo permettere l’obiezione di coscienza ma rendere illegale l’omicidio anche in quelle 14 settimane in cui è attualmente permesso.
Sono dell’idea che se si comincia a pagare di + chi lo fa, li si trovano.
Altrimenti un’alternativa può essere la pillola abortiva, però non ne so granchè…
Ah sì? In quale norma di legge è prescritto che ogni ospedale pubblico deve fornire il servizio aborto?
Credo l’art.9 della 194.
Potrei pure sbagliarmi, non sono un esperto… in ogni caso il problema si sposta + in là, ovvero lo stato deve garantire l’applicazione di una propria legge
Garantire dove? In qualunque ospedale? A casa tua a domicilio? Mi sembra una richiesta pretestuosa.
Ripeto, non sono un esperto di leggi, quindi sarò + generico.
Magari l’ospedale non sarà nell’illegalità, di sicuro c’è però un problema perchè un servizio non è garantito
Ti ripeto, non solo non c’è nessuna legge che affermi che lo stato debba garantirti il “servizio aborto” in qualunque luogo, ma una legge simile sarebbe pure assurda. Non c’è alcun “problema” ad avere ospedali senza “servizio aborto” esattamente come non c’è alcun problema ad avere ospedali che non facciano, che so, chirurgia nefrologica. L’idea che lo stato debba mandarti l’abortista a domicilio è ridicola.
Ok.
Con “a domicilio” immagino tu intenda in ogni ospedale.
In questo senso ti do ragione.
pagare stipendi maggiorati lede il principio dell’uguaglianza…
Io potrei essere d’accordo solo cambiando la professione da “ginecologo” a “ginecologo killer”….
debbo portare un esperienza raccolta.. con il secchiello di latta tra le ginocchia e pronto a ricevere, e per la spazzatura ospedaliera, il feto , il chirurgo gridò…”basta mi sono rotto non ce la faccio più” e finì nell’altra stanza dove doveva nascere un bambino e pure in gravidanza difficile..qualcuno può capire il confitto interiore (ed il dramnma) di questi medici che in una stanza sono chiamati a far abortire (e magari una minorenne) mentre nell’altra a far nascere un bambino?
L’ obiezione di coscienza è giusta ovviamente.l’ aborto non è giusto ,anzi ,non dovrebbe nemmeno rientrare nel ventaglio delle soluzioni per risolvere una gravidanza non desiderata
Tuttavia non si può ignorare il dato soggettivo della questione circa le donne che ricorrono all’ interruzione di gravidanza. Molte donne (e non sono poche)hanno scelto di interrompere la gravidanza per situazioni economiche-famigliari molto tragiche.
Quindi tutelati i farmacisti,i medici ecc….ma non è tutelato sufficientemente il diritto di una donna a vivere la gravidanza con tutte le cure e attenzioni necessarie.Questo lo trovo un fallimento sociale, non può essere un atto eroico dare alla luce dei bambini.
Andrea, se gli abortisti di ogni comune aiutassero i Centri alla Vita ad aiutare queste donne economicamente (il 99% abortisce per motivi economici!) allora la situazione sarebbe risolta.
Lucy, secondo la legge italiana, qualunque donna impossibilitata può lasciare in affidamento e in adozione il proprio bambino. Ci sono migliaia e migliaia di famiglie che vorrebbero crescerlo. Non è vero, quindi, che si abortisce “per motivi economici”.
Ci sono studi che lo confermano: https://www.uccronline.it/2010/04/22/le-donne-abortiscono-maggiormente-per-motivi-superficiali/
Purtroppo molte donne si scoraggiano alla prospettiva della gravidanza non solo perchè non potrebbero crescere il bambino (e nessuno le ha invitate a riflettere sulla possibilità dell’adozione) ma anche perchè datori di lavoro senza scrupoli licenziano in tronco al primo accenno di gravidanza. Dunque si abortisce anche per motivi economici, ma il vero scandalo, come dice giustamente Lucy, è che questi gran paladini della libertà della donna non muovono un dito per aiutare quelle che la gravidanza non vorrebbe interromperla, per esempio sostenendole in battaglie legali, adottandole a distanza come si può fare con il Progetto Gemma o anche semplicemente stando loro accanto. Queste cose le fanno i cattolici, prendendosi pure gli insulti delle femministe, che parlano, parlano, parlano e… basta.
Spaice contraddirti, Lucy, ma dei circa 110 mila bambini salvati dall’aborto dai CAV poco più del 10% ha usufrutio del (piccolo) contributo del Progetto Gemma.
La causa principale dell’aborto è la solitudine della donna di fronte alla decisione.
Bella gatta da pelare per il direttore del policlinico considerando che il servizio di interruzione di gravidanza deve essere sempre garantito.
Sull’obiezione di coscienza mi vengono dei dubbi anche se non so bene come funzioni.
Ad esempio un ginecologo sa bene – anche prima dell’assunzione – cosa sia un feto, un embrione, etc e quindi può benissimo farsi un’idea sull’aborto. Se la regione decide di assumere dei ginecologi non obiettori, è consentito che questi diventano obiettori dopo l’assunzione? Mi sembrerebbe assurdo.
Se non sbaglio le Ivg possono essere effettuate anche in strutture private convenzionate con il SSN: qual è la percentuale di obiettori presso le strutture private? Se fosse molto bassa sarebbe il caso di interrogarsi sui veri motivi che spingono ad essere obiettori nel comparto pubblico.
Inoltre per quei ginecologi che operano anche in strutture private sarebbe opportuno indagare se sono obiettori nel pubblico ma effettuino aborti nelle strutture private: sarebbe un ottimo motivo per essere licenziati e denunciati.
Dovrebbe esser garantita anche la possibilità per una donna di abortire senza pressioni dei datori di lavoro affinché abortisca per non assentarsi… O no?
Comunque è vero, la stragrande maggioranza delle donne che abortiscono lo fanno per questioni di pressioni sul posto di lavoro o perché “prese al collo” da situazioni economiche gravi; ma più per il primo motivo.
Caro Andrea,
dovrebbe essere garantito che una donna possa portare a termine la gravidanza e non abortire per paura di perdere il posto di lavoro su pressione del proprio datore di lavoro tramite l’abbietta pratica delle dimissioni in bianco.
Questa garanzia era assicurata in Italia da una legge (188/2007) che è stata abrogata dal decreto legge 112/2008 nel totale silenzio del mondo cattolico.
E’ già stato risposto più volte a queste tue fantasie sul “silenzio”. L’unico silenzio è stato il tuo e quello del mondo ateo quando la Consulta di Bioetica (Laica) ha aperto all’infaticidio proprio alcuni giorni fa. Un silenzio assordante…
Un ginecologo capisce cos’è un feto non sui libri ma quanto pratica l’aborto ad esempio. L’altra cosa in cui sbagli è che vuoi reprimere il cambio di idea e la conversione etica.
“Un ginecologo capisce cos’è un feto non sui libri ma quanto pratica l’aborto ad esempio”
Non credo che la medicina si impari solo sui libri.
Quindi un medico che chiede di essere assunto come ginecologo non obiettore non ha nessuna idea (anche etica e morale) di cosa sia un feto e cosa sia un aborto??!! Andiamo bene allora….
Nel caso si facciano dei tirocini durante la specializzazione in modo che il tirocinante ginecologo sia perfettamente consapevole di cosa significhi praticare un aborto e possa decidere in coscienza prima dell’assunzione: non mi sembra un grande problema da risolvere.
“L’altra cosa in cui sbagli è che vuoi reprimere il cambio di idea e la conversione etica”.
Ognuno può cambiare idea. Ovvio che se questo cambio di idea non è compatibile con le mansioni per cui si era stato assunti si pone un problema.
Pensi forse che un poliziotto possa cambiare idea sull’uso delle armi e chiedere di essere esonerato dal servizio di strada?
Che banalità…..
Non si capisce cosa sia il feto dai libri, ma dalla pratica. Infatti l’80% dei medici in Italia sono obiettori (86% negli USA).
Loro sanno cos’è davvero l’embrione, come dice il prof. Vari: https://www.uccronline.it/2012/03/04/crescono-gli-obiettori-perche-i-medici-si-accorgono-chi-e-lembrione/
Il medico non fa solo aborti, il poliziotto invece può solo fare servizio di strada. L’aborto non è nemmeno un servizio sanitario in quanto non cura nulla e nessuno, a meno che si voglia sostenere che la gravidanza sia una malattia. Mi aspetto questo da te, d’altra parte sostieni la Consulta di Bioetica di Maurizio Mori. No?
Quindi stai affermando che un medico specializzato in ginecologia non ha mai almeno assistito ad un aborto o ad un parto??!! Andiamo bene allora….
Sicuramente non ha mai operato, una mia ex fidanzata era medico e proprio quando è entrata in reparto è diventata obiettrice. Come dice il prof. Vari: https://www.uccronline.it/2012/03/04/crescono-gli-obiettori-perche-i-medici-si-accorgono-chi-e-lembrione/
Faccio delle domande secche che non richiedono molti giri di parole.
1) Un medico specializzato ed assunto in un ospedale non ha mai operato durante il tirocinio o durante la specializzazione sotto la supervisione di un medico già specializzato?
2) Se nei tirocini e nelle specializzazioni gli specializzandi non operano di già (sotto la supervisione di un medico specializzato) cosa fanno allora?
1) Non ha mai praticato aborti.
2) Non si fanno aborti.
Art. 9
“Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui
agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l’interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di
coscienza, con preventiva dichiarazione. La dichiarazione dell’obiettore deve essere comunicata al medico
provinciale e, nel caso di personale dipendente dello ospedale o dalla casa di cura, anche al direttore
sanitario, entro un mese dall’entrata in vigore della presente legge o dal conseguimento della abilitazione
o dall’assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni dirette alla interruzione della gravidanza o
dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l’esecuzione di tali prestazioni.
L’obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al
precedente comma, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua
presentazione al medico provinciale.”
“Il servizio di interruzione di gravidanza deve essere sempre garantito”. E dove sta scritto? Ogni ospedale deve offrire il “servizio aborto”? E quale legge dello Stato lo dice?
Parafrasando il tuo pensiero potrei affermare che lo Stato non è tenuto ad offrire il servizio di radiologia o cardiologia….
Sempre usando il tuo ragionamento potrei affermare che non esiste una legge dello Stato secondo cui bisogna offrire il servizio di ortopedia. Che discorso è?
Ma siamo seri per favore….
L’aborto non fa parte del servizio sanitario in quanto non è una terapia, non guarisce nessuno e non cura nessuna malattia.
Puoi continuare a scrivere “che banalità”, “ma per favore”, come fanno gli anzianotti indignati, ma tutti i tuoi paragoni (radiologia, cardiologia) servono a curare, mentre l’aborto no. Siamo seri giovanotto, suvvia.
“L’interruzione della gravidanza e’ praticata da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale” (art. 8 – legge 194/78)
e se non si dovesse trovare più nessun medico disponibile, cosa facciamo, fuciliamo tutti i dottori???
Riconfermi ciò che ti dico più sotto. Perché tanto fervore nel far rispettare solo questa parte della legge e non tutto il resto?
Risposta semplicissima.
Si assumono dei medici non-obiettori e – nel caso lo diventino successivamente – siano licenziati perché inadatti a svolgere le mansioni per cui erano stati assunti.
I veri obiettori (quelli contro la leva obbligatoria) andavano in galera; se qualcuno resta senza stipendio non mi sembra un grande problema. D’altronde lo sapevano prima cosa avrebbero dovuto fare: se non se la sentivano nessuno li ha obbligati a presentare la domanda per l’assunzione.
Non mi hai risposto: se non si trova più nessun dottore; se, volesse Dio, non ci fosse al mondo più nessuno disponibile a questo?
E poi non possono finire in galera né essere licenziati, è previsto il loro cambio di opinione dalla legge, come ti ho risposto in altro post
Stai parlando di una situazione utopica.
Non vedo il motivo per cui un medico non possa essere licenziato se incompatibile con le mansioni per cui era stato assunto.
Si facciano concorsi per medici obiettori e per medici non obiettori. Se un medico dovesse cambiare la sua posizione etica e SE ci fosse necessità (anche in altre sedi) di avere un medico obiettore può essere assegnato ad altro incarico. Nel caso contrario sia licenziato ed aspetti un concorso per medico obiettore: le idee richiedono anche sacrifici economici.
Il fatto che la legge sia in questo modo non significa possa essere cambiata ma dubito che il legislatore voglia metterci mano.
Il medico non è solo utile per l’aborto, che non è nemmeno una prestazione sanitaria in quanto non cura alcuna malattia. I non obiettori che diventano obiettori continuano ad essere impiegati per tutto lo svolgimento medico. Nessuno viene assunto solo per fare aborti.
Secondo il Ministero della Sanità, gli obiettori sono saliti in alcune regioni anche all’80% , utopia eh?!
Guarda che i concorsi per assumere “medici abortisti” sono rifiutati proprio dagli abortisti.
I medici pro death parlano in libertà di “salute della donna”, poi però, quando vengono essere adibiti esclusivamente al servizio aborto, protestano perché si considerano “dequalificati”.
E difatti. Che fai nella vita? “Sono adibito agli aborti”. Complimenti…
Forse non lo sai, ma molti diventano obiettori proprio perché dopo un pò non riescono materialmente a sopportare di sopprimere ogni settimana decine di cuoricini che battono.
Ma non fa parte del servizio sanitario perché non è un servizio sanitario, non risana nessuna malattia.
Perché, ti risulta che in qualunque ospedale ci sia un reparto di cardiologia?
Non vedi che è ridicolo o, peggio, strumentale, quello che dici?
@agnostico,
concludi sopra: “Inoltre per quei ginecologi che operano anche in strutture private sarebbe opportuno indagare se sono obiettori nel pubblico ma effettuino aborti nelle strutture private: sarebbe un ottimo motivo per essere licenziati e denunciati.”
Indagini e denunzie….andavano fatte e DEVONO ora essere fatte più che mai,(per quanto mi riguarda, risultano a oggi mai fatte…) per il fenomeno di MASSA delle pressioni abortive sulle donne che lavorano da parte degli imprenditori, considerata la rilevanza costituzionale della legge a favore delle lavoratrici madri con oneri a carico dello Stato, ancorché implementabili.
Nessun giudice è stato mai indagato…
Nessun imprenditore è stato mai indagato…
Nessuno è mai stato indagato…
Ora spiegami se tu hai mai chiesto indagini di questo tipo, spiegami,se non lo hai fatto, perchè invece ritieni di attivarti selettivamente per le indagini sui medici obbiettori, piuttosto che per quelle a tutela delle lavoratrici madri.
Solo se ne hai voglia, però.
Mi trovi perfettamente d’accordo che è il caso di indagare se medici obiettori nel pubblico effettuino aborti nel privato. Secondo me qualche caso uscirebbe fuori.
Poi affronti un argomento molto scottante e molto interessante: ossia la pressione che subiscono le donne lavoratrici da parte dei datori di lavoro in caso rimangano incinte. È un problema veramente reale.
Senza fare molti giri di parole funziona così. Una donna (ma non solo) quando viene assunta (parlo nel settore privato ovviamente) oltre a firmare il contratto di lavoro firma delle “dimissioni in bianco” (ossia senza data) su carta semplice. Il datore di lavoro terrà queste dimissioni in bianco e – nel caso la donna resti incinta – potrà concludere il contratto di lavoro (ossia licenziarla) senza nessun problema. Quindi la donna che resta incinta e che ha già firmato queste dimissioni dovrà decidere se tenere il bimbo o tenersi il posto di lavoro: brutta scelta.
Cosa è stato fatto contro questo? Il Governo Prodi II nel 2007 aveva approvato una legge molto semplice (sostenuta anche dai Radicali e Comunisti) che rendeva nulle queste dimissioni su carta semplice e quindi rendeva impossibile licenziare una donna se rimasta incinta (e quindi costringerla ad abortire).
Il meccanismo lo trovi qui
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dimissioni&useformat=desktop#Dimissioni_in_bianco
Era il classico “uovo di Colombo”. Una legge semplicissima che proteggeva dal licenziamento le donne lavoratrici.
Purtroppo l’anno successivo il Governo Berlusconi ha completamente cancellato questa legge ed ha reintrodotto il sistema delle dimissioni in bianco che permette ad una donna di essere licenziata in caso di maternità (ma non solo). Questa legge è passata con il silenzio TOTALE del mondo politico ed intellettuale di area cattolica.
Per rispondere alle tue domande.
Mi chiedi se un giudice sia mai stato indagato per questo fenomeno. Questi sono reati (anzi la pratica delle dimissioni in bianco non è reato) per cui si procede a querela e non d’ufficio: se non c’è denuncia è ovvio che un magistrato non possa procedere.
Affermi che nessun imprenditore è stato indagato. Hai ragione. Infatti è una pratica legale (ossia in base alla legge). Un imprenditore può chiedere di far firmare delle dimissioni in bianco e può usarle a suo TOTALE piacimento per licenziare un dipendente: è la legge che lo permette (la legge approvata dal Governo Berlusconi IV con l’appoggio di Confindustria ed il silenzio della Chiesa che ha cancellato una legge a difesa delle lavoratrici voluta anche da Radicali e Comunisti).
Insomma è inutile chiedere indagini, cause legali e repressioni quando la legge permette l’abuso. È molto più semplice ed efficace cambiare la legge (come era stato fatto nel 2007).
Permettimi una domanda. Tu – da cattolico – perché hai taciuto quando è stata abrogata una legge a tutela delle lavoratrici?
Berlusconi….bau bau!
Sulla questione “silenzio dei cattolici”, avevamo già messo a sedere Agnostico (usa sempre gli stessi argomenti a ciclo continuo) in questo thread: https://www.uccronline.it/2012/03/17/doveva-essere-abortito-oggi-e-un-bimbo-bellissimo/#comment-59898
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/forum-famiglie-sulla-clausola-maternita.aspx,
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Rai-precari-gravidanza.aspx, http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Vietato-ammalarsi.aspx, http://www.avvenire.it/Lavoro/Editoriali/Pagine/editoriale%20riccardi%20maternit%C3%A0%20lavoro_201105250650378800000_201105270609543770000.aspx, http://www.avvenire.it/Rubriche/Pagine/Pensioni%20e%20previdenza/Il%20peso%20dell'Iva%20sulla%20maternit%C3%A0.aspx?Rubrica=Pensioni%20e%20previdenza, http://www.avvenire.it/Lavoro/Occupazione/Pagine/donne%20manager%20trentino%20albo%20sostitute_201101190954311900000.aspx
Nessun silenzio.
Mi chiedo perché Agnostico, da agnostico, continui a tacere di fronte alla Consulta di Bioetica Laica di Maurizio Mori e Beppino Englaro che apre all’infaticidio. Complice? Mmmmmm….
Tra quelli linkati ci fosse un solo articolo che riguarda le dimissioni in bianco…..
Potevi pubblicare le previsioni del tempo….
Mi chiedo come mai sei stato in silenzio di fronte alla Consulta di Bioetica Laica di Maurizio Mori e Beppino Englaro e all’apertura all’infaticidio.
Visto che giustamente ritieni un problema le dimissioni in bianco, a quando i tuoi banchetti per raccolta firme?
O l’essere agnostico ti impedisce anche di lottare per giuste cause!
Ti potrei dare due motivi:
1) Purtroppo abrogando con referendum la presente legge si creerebbe un vuoto legislativo. Il referendum è solo abrogativo e non creativo. Esistendo un vuoto legislativo la Corte Costituzionale dichiarerebbe il referendum inammissibile.
2) Esiste il Parlamento. Basta anche fare pressione sui propri rappresentanti.
Ma guarda, e secondo te le pressioni sui propri rappresentanti non le sta facendo nessuno? Com’è che per noi ci vogliono per forza i banchetti?
Fate pure pressione sui vostri rappresentanti e liberissimi di organizzare banchetti per referendum abrogativi.
Lo stesso per l’8×1000 e contro l’obiezione di coscienza. C’è una data? Magari se siete meno di tre vi vengo pure a dare una mano.
Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico: l’ultima cosa che dovrebbe avere un cattolico è assumere un comportamento diabolico.
Le leggi tributarie (come l’8 per mille) non possono essere oggetto di referendum. Te lo avevo spiegato ma continui imperterrito.
Beh, ma tentaci comunque. Tanto di tempo da perdere ne hai, no? Facciamo che vi do una mano contro l’obiezione di coscienza, ok? Data?
eh no! Pe rlui soltanto noi dobbiamo mettere i banchetti per la 194, e se non lo facciamo siamo m**de, invece lui può “combattere senza referendum”, ed è pure ganzo!
La stai menando da una settimana con il tuo cavallo di battaglia di questa legge.
Sei per caso parente di Luigi Pavone?
Peccato che il Sole 24 ore, sostenitore convinto di questo governo di servi delle banche e degli imprenditori, non sia d’accordo con te.
http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/jobtalk/2008/06/dr-job-sulle-di.html
http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/jobtalk/2008/06/dr-jobdietrofro.html
e anche qualcuno di diritto ha qualcosa da dire:
http://leggedistabilita.diritto.it/docs/25695-stop-alle-dimissioni-in-bianco
Piuttosto, il govenro della piagnucolona Fornero, come pensa di favorire la maternità e la famiglia, tassando tutto il tassabile, COMPRESA LA PRIMA CASA?
Tu perchè taci di fronte a questo stillicidio di soldi dalla povera gente (perchè i più furbi, la casa se la fanno A MONTECARLO e non ci pagano le tasse)
La posizione de IlSole24Ore è coerente. È il giornale di Confindustria (ossia dei datori di lavoro). Facile che i datori di lavoro non siano d’accordo con la precedente legge (in effetti hanno sempre espresso la loro contrarietà).
anche sostenendo la piagnucolona?
Come mai difendi il Fatto e non Il Sole? C’è sotto una motivazione ideologica-comunista? Mmmm, si.
Molto semplice.
Il Sole24Ore è il quotidiano della Confindustria. Su questo tema non posso pensare che abbiano una visione “terza”.
Ahhhhh…..
Imprenditori bau bau…ho capito, comunistello 🙂
Mi piace questa voglia di fare rispettare la legge ad ogni costo, peccato che tutto questo desiderio di difenderla è solo per alcune parti facendo finta di dimenticare tante altre parti della legge stessa. Premetto che sono contraria a prescindere a questa legge. Per me non ci può essere scelta: una nuova vita va protetta, ma non mi scaglio certo contro una donna che decide di farlo, perché il problema, come è stato detto già da molti di voi, sta nel contorno sociale e sanitario
1)prima di ogni cosa la legge IMPONE che il medico del consultorio familiare o della struttura cui la donna si rivolge deve prospettarle alternative e soluzioni ai problemi paventati dalla donna
Cosa che di fatto non si fa, anzi si tenta in molte città di cacciare i vari comitati pro-life
2)l’Ivg non dipende dalla volontà della donna, ovvero non è che se una donna non vuole la gravidanza può imporre ad un dottore di attuarla. Per legge infatti l’ivg può avvenire entro i 90 gg solo se dimostra che tale gravidanza può comportare un SERIO PERICOLO PER LA SALUTE FISICA E/O PSICHICA, cioè anche se ha problemi economici, deve dimostrare che siano tali da portarla alla pazzia!! E ce ne vuole.
Il fatto è che c’è poca onestà intellettuale e quindi si può aggirare il tutto magari facendo un certificato in cui si attesti il falso o, per oltrepassare ogni ostacolo, si può far passare per un intervento di appendicite o di altro genere. In entrambi i casi, purtroppo è impossibile opporsi o agire
3) dopo i 90 gg la donna può abortire solo se è a rischio la sua vita oppure se il feto mostra malformazioni tali che compromettano seriamente la vita del nascituro e la salute psichica della donna. Nel caso in cui il feto mostri la possibilità di sopravvivere, l’aborto è permesso solo se è in pericolo la vita della madre. Inoltre al feto abortito deve essere praticata qualsiasi procedura che possa mantenerlo in vita. Tutto questo purtroppo è tralasciato, tanto nessuno conosce la legge e non ci si può opporre, e capitano casi di questo genere
http://www.ilsussidiario.net/News/-Politically-incorrect-/2010/5/6/IL-CASO-L-aborto-di-Rossano-Calabro-dove-non-arriva-la-194-puo-arrivare-la-misericordia/84317/
La legge va abolita e non deve essere permesso a nessuno di decidere su una cosa così importante. Questa legge non fa altro che dare la scusa ai tanti pro-morte di distruggere la vita stessa e non di salvarla
Dimenticavo di dire che l’articolo è bello soprattutto perché ci ridà la speranza che il mondo possa cambiare. Spero che non si trovi più in tutto il mondo un dottore che pratichi l’aborto
“La legge va abolita”: a che punto siamo con la raccolta firme per il referendum abrogativo?
Per ora si organizzano le forze e si sta cambiando l’opinione pubblica.
A quanto l’abolizione dell’8×1000? Datti da fare oppure taci 🙂
Tu, Agnostico, ci rimproveri di fare poco e guarda invece cosa dice l’uaar su quanto e “troppo” stia facendo la Chiesa.
A proposito della possibilità per un dottore di diventare successivamente obiettore, che ponevi in un precedente post, nella legge è contemplata e data anche questa possibilità: basta che il dottore compili una dichiarazione e un mese dopo la consegna di questa può rifiutarsi di praticare l’ivg.
Per quanto riguarda il mio apprezzamento per l’articolo, spero sia chiaro mi riferissi a quello scritto da voi dell’UCCR, perché quello da me postato mette solo tristezza e dolore , anche se è bene che sia stato scritto per portare alla luce ciò che accade in molti ospedali
Proprio per questo è opportuno capire quanto sia la % di obiettori nel settore privato. Se è molto bassa sarebbe opportuno interrogarsi sui veri motivi che spingono ad obiettare nel settore pubblico (che forse non sono etici ma economici) e quindi cambiare la legge: mi sembra ovvio.
D’accordo con te sull’indagine ma totale disaccordo sulla legge, non va cambiata, secondo me va eliminata.
Rendere legale l’aborto a determinate condizioni non li ha diminuiti e non ha contribuito ad aiutare le donne, così come rendere legale sotto determinate condizioni ad es. la droga non diminuirà il numero dei drogati e/o li proteggerà
Pardon al posto di “non li ha diminuiti”
“non ne ha diminuito il numero”
Se vuoi eliminare la legge hai due strumenti:
1) Fare pressione sui parlamentari;
2) Organizzare un referendum abrogativo.
Auguri in entrambi i casi: ne hai proprio bisogno.
Riguardo l’aumento del numero di aborti (sia clandestini che realizzati in strutture del SSN) faresti meglio a leggere qualche relazione del Ministero della Sanità: la pensano diversamente.
Lo stesso per eliminare l’obiezione di coscienza e togliere l’8×1000. Parli tanto e poi non hai nemmeno fatto un banchetto nel tuo paese?
Alla prima parte ti ho già risposto sopra.
Per quanto riguarda la seconda parte, la diminuzione degli aborti negli ultimi anni, secondo il mio modesto parere è il risveglio, il vento che cambia. La diminuzione degli aborti è infatti dovuta alla presenza della Chiesa e dei movimenti anche atei che stanno mandando il giusto messaggio sulla inviolabilità e sacralità della vita umana fin dal suo concepimento
Inoltre non tieni conto di ciò che è presentato alla coscienza pubblica come metodo contraccettivo ma in realtà è abortivo: pillola anticoncezionale che in realtà non impedisce la fecondazione ma l’annidamento (=aborto), la pillola del giorno dopo e quella dei 5gg dopo..
Invece di appoggiare la 194 perché non far capire questo e aiutare la donna a trovare la soluzione ai suoi problemi senza aborto?
Sennò tanto vale si proponga che sia fatta una legge per i dipendenti da sostanze stupefacenti: lo Stato deve aiutarli e passar loro la droga in giuste dosi, cosicché non muoiano per overdose o per partite tagliate male?
Prima hai sostenuto che la 194 non ha diminuito il numero di aborti ed ora sostieni che la diminuzione è dovuta alla Chiesa: chiarisciti se sono diminuiti o meno.
“Invece di appoggiare la 194 perché non far capire questo e aiutare la donna a trovare la soluzione ai suoi problemi senza aborto?”
Si possono fare entrambe le cose.
Scusa, ho dimenticato di scrivere che secondo il Ministero quando la legge è stata approvata c’è stato un boom di aborti.
Inoltre devi sempre tener conto della contraccezione abortiva: uso di pillola & Co. usati come contraccettivi ma in realtà abortivi e tutti questi dati non risultano nelle statistiche o se ne parla come contraccezione appunto
Se il calo c’è stato, quindi, è sempre e solo per l’intervento di Chiesa e movimenti vari che negli anni si è fatto sempre più forte.
Ed ultimo, non meno importante, non si possono fare entrambe le cose perché la vita è sacra e inviolabile fin dal suo concepimento, non si può sostenere questo e poi permettere l’aborto.
Anche qui chiedo scusa, forse il mio messaggio precedente non era chiaro
Se calo c’è stato nel corso degli ultimi anni
@agnostico,
la legge sulle dimissioni in bianco del governo Prodi non valeva una cicca, serviva solo a dare importanza a enti per lo più molto inutili.
Bastava una legge che dicesse semplicemente: “le dimissioni date personalmente e non confermate entro 15 giorni dal dimissionario, per raccomandata da lui personalmente spedita, sono automaticamente nulle.”
In mancanza di una legge simile, uno che compra un libro a casa sua (30 Euro) da un venditore porta a porta è più tutelato di un lavoratore che viene turlupinato da due mega volponi specializzati in un ufficio di una multinazionale (200.000-400.000 euro).
All’epoca ho seguito con molto interesse il dibattito sul problema perchè un mio familiare hasubito una dimissione estorta con l’inganno negli uffici del Direttore HR.
Sei molto ingenuo, agnostico, a parte il fatto che sembri ignorare i principi distintivi del diritto del lavoro.
Se fregare le lavoratrici con il mezzuccio delle dimissioni estorte in bianco era legale e quindi non va indagato nessuno, ma, benedetto figliolo, perchè dichiararsi obiettore ti pare meno legale e quindi vanno auspicate indagini?
Agnostico, ma ti sembra che Razionalità e Ragionamenti Coerenti non hanno proprio niente da spartire?
E rispondo anche alla tua domanda…
All’epoca ho scritto una lettera molto circostanziata ai vertici del Ministero del Lavoro rilanciando quella proposta di legge riportata sopra che non è mia ma di uno specialista del diritto del lavoro.
Sbagli, quindi, dicendo “hai taciuto”, ho fatto il massimo che un cittadino di questo stato può fare.
In ogni caso se una persona non invoca indagini non può essere accusato di incoerenza.
L’incoerenza resta la tua: indaghiamo sugli obiettori obbligati da un giuramento diIppocrate, non indaghiamo sui delinquenti legali che riducono in schiavitù le lavoratrici madri.
Come Razionalista, potresti fare di meglio…difficilmente potrai fare di peggio…
Ho capito circa il 20% di quello che hai scritto e comunque non hai spiegato perché fosse una legge inutile.
Comunque hai scritto: “Bastava una legge che dicesse semplicemente: “le dimissioni date personalmente e non confermate entro 15 giorni dal dimissionario”. Infatti le dimissioni – con la legge del Governo Prodi – avevano una validità massima di 15 giorni ma dovevano essere redatte su moduli progressivi del Ministero del Lavoro e non su carta semplice.
Comunque almeno dovresti spiegare come mai sia migliore la legge in vigore ed il motivo per cui i cattolici siano rimasti in silenzio.
Indagare sugli obiettori sarebbe più che giusto.
Se un medico si proclama obiettore nel pubblico ma poi effettua aborti nel privato è ovvio che ha dichiarato il falso e deve essere licenziato.
Non capisci?
La legge con i moduli in scadenza, ultimo parto all’ultimo minuto del Governo Prodi paralizzato dai verdi e rifondazionisti, poi impietosamente per questo cancellati dall’elettorato nella successiva tornata elettorale (ricordi, Bertinotti, Pecoraro Scanio e compagnia bella…) tendeva solo a valorizzare enti inutili quali l’Ufficio del Lavoro e della Massima Occupazione….solo questo, credimi. La legge che cito io era automatica, semplicissima ed efficacissima. Se non capisci questo…
l’ente inutile l’ho citato nella dizione estesa per semplice inconscia irrisione…
Continui a non spiegarmi perché la legge attuale difenda meglio le donne di quella precedente.
Dimentica di dire che tutto il diritto del lavoro è incentrato sul concetto che il lavoratore è contraente debole per antonomasia, equindi è dirompente che un consumatore anche per cifre insignificanti risulti più tutelato di un lavoratore per cifre enormi, un salario di decine di anni…
Per la battuta sul referendum…, ti dirò che si avverte nettamente che il vento è cambiato: anche la notizia che commentiamo qui ne è un inequivocabile segnale.
dimentica=dimentico
Proprio perché il dipendente è soggetto debole pensi che la nuova legge lo tuteli meglio della precedente?
Se il vento sta cambiando non dovrebbe essere difficile raccogliere 500.000 firme: quando vedrò i banchetti?
Saranno di fianco a quelli contro l’8×1000. Avete una data?
Perché devi sempre fare sfoggio di ignoranza anche con una battuta?
Il referendum non è ammesso in caso di leggi tributarie.
Manco per non chiudere quell’ospedale, o per salvare quel lampione antico, o per mettere un dosso artificiale.
Però i banchetti li fanno lo stesso.
Ah, neanche per richiedere le dimissioni di Berlusconi è ammesso il referendum.
Confondi la “petizione di sensibilizzazione” (salviamo l’ospedale, salviamo il lampione, via il Governo, etc.) con la “petizione per abrogazione” (tramite referendum).
No. Sei TU che li confondi.
Magari dovresti spiegare anche perché io mi confonda.
Ti ho spiegato che le petizioni di sensibilizzazione possono essere effettuate su qualsiasi materia. Non esiste una soglia limite da raggiungere, le firme non devono essere validate e sono rivolte ad un destinatario preciso (una amministrazione locale, un ente, una società, etc) che potrà anche ignorare la richiesta (quindi distruggere l’ospedale, il lampione, etc.).
La petizione per “referendum abrogativo” è qualcosa di totalmente diverso. Bisogna raccogliere 500.000 firme che dovranno essere validate dalla Corte di Cassazione e successivamente il quesito dovrà essere dichiarato ammissibile o meno dalla Corte Costituzionale.
Certo che se confondi il referendum abrogativo con una semplice petizione…..
ti ho risposto sotto.
E i tuoi banchetti contro le dimissioni in bianco?
O l’agnostico è completamente amorale e acombattivo per principio?
A qualsiasi legge si può trovare l'”ingrippo” ad es. ripeto che la legge 194 afferma che le donne possono abortire per motivi economici solo se dimostra che tali motivi economici determinano SERI RISCHI PER LA SUA SALUTE FISICA E/O PSICHICA; che i consultori DEVONO AIUTARLA A TUTELARE I SUOI DIRITTI e tanto altro. Non è molto lunga la legge, perché non la leggi nella sua interezza e non solo le parti che ti fanno comodo.
Mi dici, di grazia, dove tutto ciò viene rispettato?
Il vento sta cambiando, hanno pienamente ragione!
Si può combattere anche senza referendum.
Esistendo (per fortuna) un ampio consenso di SeL-Pd-IdV a ripristinare la precedente legge non vedo perché ricorrere al referendum che – come spiegato – rischia di essere dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale.
qua ti sei appena contraddetto:
https://www.uccronline.it/2012/03/20/al-policlinico-di-napoli-vince-la-vita-nessun-medico-abortista/#comment-60736
Ma come, ci hai fracassato le p*lle per tre giorni “mettete i banchetti per abrogare la 194” e adesso te ne esci con un “Si può combattere anche senza referendum.”?
Tra l’altro, vistoche ormai in Italia comanda solamente un potere mai eletto, che epr di più pretende per sè impunità assoluta, c’è il concreto rischio che il referendum verrebbe dichiarato inammissibile perchè “violerebbe i diritti della madre che vuole abortire e bla bla bla con il loro latinorum”.
Consiglio ai cattolici di costringere Berlusconi a pronunciarsi per un suo NO, così forse la Corte di cassazione ammetterà il referendum.
Inoltre non hai risposto alla mia domanda: hai fracassato le p*lle in tutti i thread con le “dimissioni in bianco”, ma se era un problema tanto urgente e necessario, perchè la piagnona (che ancora ci sta ponzando su) non l’ ha introdotta subito? Sai cosa ha fatto la piagnona come primo provvedimento, in barba alla crisi e al putiferio sullo spread? “Roma Capitale”, e poi naturalmente poltrone & poltrone & sofà…
E perchè il PD se lo ritiene tanto necessario non ha messo come condizione per far nascere il governo dei servi delle banche?
E poi, la piagnona tanto premurosa per le famiglie, non si preoccupa affatto di tassare la casa in cui si vive? la benzina a 2 euro, il massacro di tasse.. questo no eh? solo il ricattino sindacale delle “dimissioni in bianco” e’ necessario no?
Kosmo,
Sei totalmente fuori strada.
Prima di tutto la mia frase “Si può combattere anche senza referendum.” era riferito alle dimissioni in bianco. Inutile – secondo me – organizzare un referendum contro la legge sulle dimissioni in bianco. Questo per tre motivi.
1) I referendum devono tenersi per legge da aprile a giugno. Ovvio che un eventuale referendum non potrà tenersi quest’anno (mancanza di tempo) né l’anno prossimo (concomitanza delle elezioni politiche).
2) Il referendum potrebbe essere dichiarato inammissibile dalla corte costituzionale perché creerebbe un vuoto legislativo.
3) Tra le forze del centrosinistra c’è un ampio consenso ad abrogare questa legge e ripristinare la precedente (o crearne una nuova). Quindi – se il nuovo Parlamento fosse di centrosinistra – l’azione referendaria sarebbe inutile.
Un tuo primo errore. Sostieni che un eventuale referendum abrogativo della 194 sarebbe dichiarato inammissibile: niente di più sbagliato. È stato già ammesso il referendum sulla 194 e quindi la Corte potrebbe solo confermare la precedente decisione.
Secondo errore. Scrivi che “forse la Corte di cassazione ammetterà il referendum”. Sbagliato. La Corte di Cassazione deve solo validare le firme, il giudizio di ammissibilità spetta alla Corte Costituzionale.
“Si può combattere anche senza referendum” e chi dice no? Perchè ti arroghi il diritto SOLTANTO TU di farlo? Ripeto: ci hai fracassato i maroni per 3 giorni dicendo che ci volevi vedere mettere su i banchetti per abolire la 194, e adesso soltanto per te vale il “Si può combattere anche senza referendum”?
1) Il referendum sulla 194, se non si riesce a far capire ai cittadini che quel rifiuto ospedaliero speciale è un essere umano come tutti noi, è inutile farlo. E con il Corrierone, la Stampa, non parliamo di Repubblica (il Fatto a seconda se conviene a Berlusconi o no) che pompano notizie “ad cadsum”…
2) Il referendum probabilmente (specialmente se c’è una donna come presidente) verrebbe dichiarato inammissibile perchè violerebbe le libertà della donna e bla bla bla
3) Non sperarci troppo. Per lo schifo che c’è, già la prossima volta ci sarà meno del 50% di votanti, e può succedere di tutto, anche l’ingresso di una qualche nuova forza politica (e non mi riferisco a quel para*ulo di Montezemolo), o qualche “terrremoto politico”. Inoltre non contarci troppo che CI SARANNO le prossime elezioni politiche. Dipende se la graziosa crucca coi baffi (sempre che venga rieletta) e relativa finanza internazionale ce lo concederà gentilmente.
Io francamente spero che li vadano a prendere con i forconi, ne ho le p**e piene di mantenere questi parassiti, la greppia è finalmente chiusa ed è ora di tirare le somme e pagare i conti. Spero che li vadano a prendere con i forconi e li trascinino un po’ tra la polvere.
E alla fine l’hai ammesso anche tu: se si può aspettare 5 anni per ristabilire questa norma, allora tanto urgente non deve essere vero? l’importante è che serva per attaccare strumentalmente il centrodestra e la Chiesa, come stai facendo tu vero? “Adesso l’importante è che facciamo casino con ‘sta storia delle dimissioni in bianco, per provocare l’indignazione, poi si vedrà”, vero? Si capiva subito. Poi l’importante è dare un’altra paccata di soldi pubblici e potere di interdizione alla CGIL vero? Chissenefrega del lavoro, l’importante è conservare potere. Grazie per l’onestà con cui lo ammetti.
Tuo n-esimo errore.
E poi continui a non rispondere alla mia domanda: visto che con il golpe bancario di novembre chi ha perso le elezioni è andato al potere, come mai il PD non ha condizionato l’ingresso alla grepp…pardon, al governo all’approvazione di questa norma, visto che la questione è FONDAMENTALE? Forse non era tanto importante vero?
E poi come fai a conciliare questo tuo fremito a favore della maternità e della famiglia, tuo e della piagnona, con il massacro di tasse che il governo dei servi delle banche e dei finanzieri internazionali continua a sottoporci?
Dimissioni in bianco assolutamente no, tasse sulla casa, benzina alle stelle, IVA al 23%, svendita come schiavi dei figli e nipoti, svendita della sovranità sì, perchè l’importante sono le dimissioni in bianco?
“Sostieni che un eventuale referendum abrogativo della 194 sarebbe dichiarato inammissibile: niente di più sbagliato. È stato già ammesso il referendum sulla 194 e quindi la Corte potrebbe solo confermare la precedente decisione. ”
Tuo (n+1)-esimo errore. Questo non vuol dire niente. E’ stato già rifiutato un altro referendum sulla 194. E poi fanno un po’ quello che voglionom, tanto più che sono giudici diversi (inteso come persone differenti rispetto a quelle che giudicarono allora).
“Secondo errore. Scrivi che “forse la Corte di cassazione ammetterà il referendum”. Sbagliato. La Corte di Cassazione deve solo validare le firme, il giudizio di ammissibilità spetta alla Corte Costituzionale. ”
Tuo (n+2)-esimo errore. No, io volevo proprio dire la cassazione, cioè non ammetteranno proprio le firme. E che ci vuole? basta “perdere” un foglio, “smarrire” uno scatolone… Non ti ricordi come venne inc**ato Grillo qualche anno fa? Poi dipende se ad un certo potere serve mantenere la suspance potranno pure ammettere le firme, poi decidere
diversamente… Insomma come fa più comodo…
Ragazzo, sei stato messo a sedere tante di quelle volte su questo sito che ormai dovresti avere perso l’uso delle gambe. 😀
E sulla questione degli aiuti alle donne e dell’aborto solo in casi di seri problemi fisici e psichici non mi rispondi? Non penso proprio che vi sia un tal numero di donne che possano predire eventuali problemi psicologici eppure tante dichiarano di esser ricorse all’aborto per quei motivi! O forse vi è qualche studio che dichiari che qualsiasi donna con problemi economici se partorisce ha poi conseguenze psicologiche serie? Se è così dobbiamo impedire a quasi tutte le donne italiane di avere bambini!!!
Se riuscissi a spiegarti meglio potrei risponderti.
Qui non fare finta di non capire, ma mi voglio ripetere. Per la legge 194 il Consultorio familiare deve aiutare la donna in tutti i modi pur di cercare di impedirle l’aborto e questo succede davvero se in alcune delle più grandi città si cacciano i movimenti pro-life dai consultori?
2) Si è detto spesso che la donna abortisce per motivi economici, ma la legge dice che la donna deve dimostrare che tali o eventuali problemi economici le produrranno seri problemi psicologici. A rigor di logica non penso che
ogni donna che ha problemi economici= seri problemi psicologici
altrimenti sarebbe l’Italia un paese di folli date le ristrettezze economiche della maggior parte delle cittadine
Quindi com’è che una così alta percentuale di donne abortisce per motivi economici, se questi devono necessariamente implicare conseguenze psicologiche?
Soprattutto come fanno i medici a prevedere che quei problemi economici porteranno la donna ad avere problemi psicologici?
Hanno forse una palla di cristallo o forse hanno voluto introdurre una scappatoia per giustificare l’aborto e raggirare eventuali obiezioni?
Nei consultori non servono militanti pro-life ma psicologi ed assistenti sociali.
Scrivi: “la legge dice che la donna deve dimostrare che tali o eventuali problemi economici le produrranno seri problemi psicologici”.
La legge 194/78 non prescrive nulla di tutto ciò: tua pura fantasia. Rileggi la legge e riportami articolo e comma di questa prescrizione.
Art. 4
Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell’articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia.
Appunto. Dove sarebbe scritto che “la donna DEVE DIMOSTRARE che tali o eventuali problemi economici le produrranno seri problemi psicologici”?
Perché il dottore del consultorio cui si rivolge deve rilasciarle un certificato che attesti quanto detto nell’art. 4
Nell’art.5
“Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno
il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata
dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare
con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della
riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei
problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza,
di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno
intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo
il parto.
Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel
rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito,
ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona
indicata come padre del concepito, anche sulla base dell’esito degli accertamenti di cui sopra, le
circostanze che la determinano a chiedere l’interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei
spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture
socio-sanitarie.
Quando il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, riscontra
l’esistenza di condizioni tali da rendere urgente l’intervento, rilascia immediatamente alla donna un
certificato attestante l’urgenza.
Con tale certificato la donna stessa può presentarsi ad una delle sedi autorizzate a praticare la
interruzione della gravidanza.
Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell’incontro il medico del consultorio o della
struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la
gravidanza sulla base delle circostanze di cui all’articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato
anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l’avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per
sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della
gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi
autorizzate.”
L’art.2 che ti ho postato manca di quest’ultima parte
“La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari
per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai
minori”.
Quindi un dottore deve certificare che vi è la necessità dell’aborto perché la donna , fatti i dovuti accertamenti e prospettatele le varie vie d’uscita, dimostra che la gravidanza e la maternità le diano seri problemi a livello fisico e/o psicologico
Mi spiace ma non è così.
L’unico certificato che può rilasciare il medico è quello che attesti l’urgenza o meno dell’aborto. In mancanza di questo certificato la donna deve aspettare sette giorni ed al termine della settimana può effettuare l’Igv mentre con il certificato rilasciato dal medico può praticarlo subito: questo è l’unico potere di discrezionalità del medico.
Quindi la donna non deve dimostrare seri problemi psicologici né tantomeno il medico deve certificare questi problemi.
Prova a rileggere meglio.
E questo cosa significa?
Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell’incontro il medico del consultorio o della
struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la
gravidanza sulla base delle circostanze di cui all’articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato
anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l’avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per
sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della
gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi
autorizzate.”
Soprattutto “sulla base del documento rilasciatole…”
si tratta dell’ultima parte dell’art. 5
Perché continui a saltare a piè pari parte della legge?
Basta leggere.
“Se non viene riscontrato il caso di urgenza…il medico del consultorio, di fronte alla RICHIESTA della donna…LE RILASCIA copia di un documento”.
Non c’è nessun poter del medico di non rilasciare il documento: lo deve fare in ogni caso.
Le circostanze all’articolo 4 non vanno né provate né certificate.
Scusa le parole in maiuscolo ma non so usare il sottolineato.
Ti ho risposto più giù per sbaglio, quindi mi ripeto
“Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici..”
prima parte dell’art.5 quindi deve dimostrare
Vero basta leggere e non saltare e riportare bene:
“di fronte alla richiesta della donna di interrompere la
gravidanza sulla base delle circostanze di cui all’articolo 4, le rilascia copia di un documento”
Anzi, altrimenti ti appelli a quest’ultima cosa nuovamente:
“Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici…
Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari…
Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell’incontro il medico del consultorio o della
struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la
gravidanza sulla base delle circostanze di cui all’articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato
anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l’avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per
sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della
gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi
autorizzate.”
Dato che la legge 194 dovrebbe prevenire gli aborti, non dovrebbe accettare un consultorio la presenza di organi che aiutino ad ottenere questo?Ti posto l’articolo 2, guarda soprattutto l’ultima parte:
“I consultori familiari istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405, fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistono la donna in stato di gravidanza:
a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;
b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;
c) attuando direttamente o proponendo allo ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);
d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.
I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.”
Benedetta fretta: scusa invece di “un consultorio”
“in consultorio”
Dipende dal tipo di associazione. Se parliamo di una fondazione (che poi non è una associazione) che ha una copertura economica e può garantire un progetto di sostegno alla maternità, ben venga.
Per altre associazioni spinte solo da motivazioni ideologiche non ne vedo l’utilità.
Informati meglio
http://www.mpv.org/home_page/chi_siamo/00008617_Chi_siamo.html
guarda soprattutto i vari link come quello sulle case di accoglienza
In base al tuo ragionamento di convinzione ideologica, nei consultori non dovrebbero mettervi piede neanche i dottori che si dichiarano ideologicamente pro-aborto
L’art.2 che ti ho postato manca di quest’ultima parte
“La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari
per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai
minori”.
Quindi un dottore deve certificare che vi è la necessità dell’aborto perché la donna , fatti i dovuti accertamenti e prospettatele le varie vie d’uscita, dimostra che la gravidanza e la maternità le diano seri problemi a livello fisico e/o psicologico
Ah dimenticavo di sottolineare anche
“Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici..”
prima parte dell’art.5 quindi deve dimostrare
sul sole24ore di domenica Guido Rossi scrive del grave processo di involuzione democratica che vive l’europa e l’Italia, accusando il sistema assurdo delle Authorities e ivi Giuliano Amato che invoca il ritorno dei “visionari” nel processo di trasformazione Europea.
Per me sono segni.
Io mi auguro che tutti gli Italiani, soprattutto i Cattolici, prendano consapevolezza piena dei propri doveri e coscienza reale dei problemi, il resto viene da solo.
Anche Internet che, avrebbe provocato la primavera araba, in Italia potrebbe provocare una “primavera cattolica”, perchè no?
…altro segno di speranza.
Che Dio apra gli occhi a tutti…Io prego per questo.
con l’occasione, agnostico, ti ringrazio per la posizione controcorrente presa nel sito uaar a proposito delle cene di San Giuseppe di Santa Croce Camerina (Ecclisse totale di laicità).