L’antropologo Julien Ries: «il primo uomo apparso è religiosus»

Non lo immaginava neanche lui che Benedetto XVI lo scegliesse per diventare cardinale, tanto che Julien Ries sorride e afferma: “Per me è stata una grande sorpresa. Sento una grande riconoscenza nei confronti del Santo Padre”. Ma chi è Julien Ries? Professore dell’Università cattolica di Lovanio (Belgio), è considerato il più grande studioso delle religioni vivente. Ha 92 anni ed è nato ad Arlon, comune della Vallonia sito a 185 km dalla capitale. Viene inoltre considerato come il fondatore di una disciplina scientifica, l’antropologia religiosa, per la quale si impegna dal 1968.

In un’intervista ad Avvenire, il neo-cardinale afferma che da oltre 40 anni spiega che l’uomo da quando esiste, ovvero da 2 milioni di anni, è già un essere religioso: «L’uomo fa esperienza del sacro sin dai suoi primordi e la sua coscienza razionale si è sviluppata non in senso fisico, ma come coscienza della sua esistenza nel mondo e della presenza di un essere trascendente al di là del mondo eterno». Nell’intervista trova spazio anche una critica verso il pensiero marxista, pericoloso soprattutto perché non dà valore all’uomo, ma alla collettività, in modo che questo non abbia legami con il sacro. Ries, invece, con il suo lavoro riesce invece a mostrare che c’è un’antropologia religiosa profonda che accomuna tutti: greci, romani, buddhisti o induisti. E’ l’esperienza del sacro, per l’appunto. L’altra critica è verso il pensiero strutturalista, un altro “rischio” per il cristianesimo.

In una seconda intervista, pubblicata sull’Osservatore Romano, Ries afferma che l’uomo anche in futuro non potrà fare a meno della religione, perché l’uomo è soprattutto homo religiosus e questo è decisamente evidente in seguito alle ultime scoperte. L’uomo è nato dunque, come homo religiosus e come homo symbolicus. D’altronde, anche gli stessi studiosi di preistoria, tra cui il prestigioso Yves Coppens, sono d’accordo: proprio dalla preistoria, si riesce a constatare una crescita continua della religione, e l’incarnazione di Gesù non può che rappresentarne l’apice“Le grandi religioni – afferma Ries – continueranno, perché sono una via, un senso per l’uomo. Ai lati di una via ci sono certamente i sassi (che potremmo paragonare alle sétte) ma le religioni, quelle grandi, continueranno. D’altronde, si possono trovare prove di questo in tutto il pianeta. Se si fa una panoramica mondiale, ci si rende conto che l’uomo ha bisogno della religione.” 

Infine, Julien Ries ci tiene a sottolineare che ha donato la sua biblioteca all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove un’intera equipe sta lavorando sul suo pensiero circa l’antropologia religiosa. La casa editrice è Jaca Book.

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46 commenti a L’antropologo Julien Ries: «il primo uomo apparso è religiosus»

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  1. Vronskij ha detto

    Lorenzo, leggi questo articolo anche come una risposta per la domanda fatta a me (da te, nell’altra tema) che lo studio delle mitologie rischia di fare una minestrone religioso. Soltanto in questo modo la religione è molto di più convincente, e più spiegabile come evoluzione (sempre con anelli mancanti), e più accetabile ecc.

    • Gabry ha detto in risposta a Vronskij

      Scusa, ma la lingua in cui scrivi è la stessa con cui parli?

      • Vronskij ha detto in risposta a Gabry

        Lo stesso anche per Dante. Heidegger ha un scritto (parlato) un po di pagine per la differenza tra la lingua parlata e la lingua scritta.

    • Gabry ha detto in risposta a Vronskij

      P.S.
      Non credo che la religione abbia bisogno di essere più convincente tramite una spiegazione scientifica.

      • Vronskij ha detto in risposta a Gabry

        Per te si, ma per quelli che sporcano le mani con la scienza, non è più convincente, ma è evidente. Cosi contenti tutti.

    • lorenzo ha detto in risposta a Vronskij

      Tra le righe della Bibbia si intravede come la religione ebraica si sia evoluta dal primitivo politeismo al concetto di un dio nazionale e da questo si sia arrivati a concepire un Dio universale: a questo punto, giunti alla “pienezza dei tempi”, avviene l’Incarnazione e la Rivelazione.

      A questo punto, il modo più semplice per combattere il cristianesimo è quello di utilizzare l’antropologia religiosa per mischiare le radici ed i percorsi formativi delle singole religioni: forse l’albero darà ancora qualche frutto, ma non saranno mai quelli che doveva dare.
      Come vedi, un percorso scolastico che inculcasse l’equivalenza dei vari percorsi religiosi e dei loro frutti, sarebbe molto più utile dell’insegnamento dell’ateismo.

      • Vronskij ha detto in risposta a lorenzo

        Il modo migliore di combattere il cristianesimo è inculcamento di cristianesimo bigotto: “basta la Bibbia”, “cristianesimo unica verità” (le altre, ebraismo, islamismo, buddismo, islamismo ecc, bugie inculcate, o nel caso migliore deviazioni), “la NOSTRA denominazione (cattolico, ortodosso, protestante, Testimoni di Geova ecc, fino all’infinito) è la verità di Dio incarnata nella storia” (la vostra è di satana). Satana qui è Satana là, poi, chiamato in continuazione questo coso di Satana, viene veramente lui sotto forma di Mussolini, Hitler e Stalin, adorati dal vivo più del Cristo trucidato in crocce dal vivo. Per questa ragione i bigotti naif in Germania pregavano la foto di Hitler ogni mattina per proteggerli dalle temperie della giornata, e i loro colleghi russi peggio: la fotto di Stalin lo hanno messo, oltre nel angolo “bello” (dove stava icona) dell’isba, anche sull’altare di diverse chiese. Per non urtare troppo, taccio sul altri fatti ancora più orrendi.

        Con poche parole il nemico più temibile è se stesso.

        Per la tema ho da aggiungere: la Bibbia è una buona fonte, ma non basta per descrivere, e per di più per spiegare, evoluzione religiosa. Non posso spiegare con un commento tutto, ma il merito Coppens e di Ries è più grande di quello che mette in evidenza articolo. Chi spiegherà evoluzione religiosa (compreso i anelli mancanti) avrà la statua più grande di tutti i vari darwinisti ed i studiosi e scienziati di ogni genere messi insieme. Soltanto che per spiegare i anelli mancanti in questo caso (ma anche nei altri), non devi avere rotelle mancanti nel cervello (peccato originale).

        Con poche parole c’i vuole una nuova rivelazione (come è promesso nell’Apocalisse), è unica attitudine giusta di un vero credente è una apertura mentale globale, al livello orizzontale verso altre denominazioni e religioni, e al livello verticale, verso Dio che ha ancora cose da rivelare.

        • Kosmo ha detto in risposta a Vronskij

          E quindi? Viva il frullato di tutte religioni, che sono tutte vere.
          Viva la Società Teosofica!

          • Vronskij ha detto in risposta a Kosmo

            Un altro novità delle tue, adesso anche accusa per teosofia. In quello che ho detto io non ha niente di teosofico che è una caricatura di una nuova rivelazione. Non ho fatto nessun frullato di religioni e non consiglio in nessun modo di farla a nessuno. Non consiglio neanche le conversioni, ma di essere veri nel proprio religione di nascita. Ho risposto una volta per questo problema ad Antonio72. Per te non ho niente da dire oltre il fatto che tu in tutto quello che dici sei motivato soltanto dall’odio per le persone che non lo pensono e lo sentono come te. Pensa sei arrivato a dire che 100% di arte moderna è uno schifo.

        • lorenzo ha detto in risposta a Vronskij

          Credo che bigottismo ed integralismo non siano che l’altra faccia del relativismo religioso.
          Se i primi infatti leggono: “Non avrai altro dio al di fuori del MIO…”, i secondi completano con: “…e chi decide cos’è dio sono IO”
          La verità assoluta, da queste persone, non viene cercata in Dio, ma nell’io.
          Come invece ben specificato nell’enciclica “Fides et Ratio”, pur se la retta ragione può condurre al concetto di Dio, è solo attraverso la Rivelazione che la fede nell’unico e vero Dio trova la sua conferma razionale.

  2. Gab ha detto

    Ridurre la religione come fenomeno sociologico (oltretutto da parte di un prete) lo trovo piuttosto ridicolo. Si fa un discorso così asettico che si perde di significato. Non si può parlare della religione come fenomeno dell’uomo e basta. Dall’uomo parte solo il dato intuitivo. Ma non si può fare la frittata di tutte le religioni e “spiegarle” attraverso la sociologia. “Le grandi religioni” continueranno… futurismo che lascia il tempo che trova.

    Perché il dato della Rivelazione viene riposto nel cassetto? Oltretutto un tempo c’era la sana abitudine di parlare della Religione.. e non dellE religioni.. ecumenismo insensato e fuorviante.

    • Contedduca ha detto in risposta a Gab

      Non penso che per le religioni rivelate si possa parlare di dato intuitivo. Se c’è una Rivelazione non esiste alcuna intuizione.
      Ma prima degli ebrei, vi sono state molte religioni non rivelate, come l’animismo, e le religioni politeiste che comunque danno riscontro di quel bisogno di religiosità dell’uomo, di qul suo comprendere che non siamo padroni del creato e di tutto ciò che ci circonda.

      • Gab ha detto in risposta a Contedduca

        “religionI rivelate” … ?? siamo alla frutta

      • Gab ha detto in risposta a Contedduca

        L’intuizione c’è da sempre in tutti gli uomini. La Rivelazione viene a fare ordine. Le intuizioni scompaiono per lasciar posto alla Verità, che è una sola, non “varie”.

        • alessandro pendesini ha detto in risposta a Gab

          Direi che varie sono le verità, es: mi chiamo Pietro, ti chiami Paolo…sono verità indicutibili; per contro, fino prova contraria, solo la Realtà è UNICA ! Ma potrei sbagliarmi…..
          Gradirei, se ve la sentite, avere spiegazioni e esempi in merito.
          Anticipatamente ringrazio.

    • Marco ha detto in risposta a Gab

      Contedduca ha sbagliato a parlare di “religioni rivelate”, quando invece ce n’è solo una.

      Tu Gab sbagli a interpretare male Ries. Come hai sparato la tua verità contro i movimenti ecclesiali, così spari contro un Cardinale e uno dei più grandi scienziati della Chiesa. Scommetto che non hai mai letto un suo libro, vero? Eppure sembri sapere già tutto…

      • Vronskij ha detto in risposta a Marco

        Gab non ha bisogno di sapere tutto, a lui basta che ha in tasca l’unica verità, la sua.

        • Kosmo ha detto in risposta a Vronskij

          La verità non ce l’ha in tasca Gab, ma si sforza, come tutti noi, di seguire l’Unica Verità, che è in Cristo.
          Tutto il resto va sotto il nome di ‘sincretismo’.

          • Vronskij ha detto in risposta a Kosmo

            Chi vincerà “voi” di Roma o “noi” di Juventus?

            • Kosmo ha detto in risposta a Vronskij

              Franza o Spagna, purchè se magna?
              Dio, Allah, Visnù… chissenefrega d’e differenze, l’importante è che stamo bbene? Se famo du’ spaghi?

      • Gab ha detto in risposta a Marco

        Scommetto che tu non sai neanche chi sia S. Tommaso d’Aquino.

  3. Antonio72 ha detto

    Peccato che nell’articolo si parli solo del pensiero marxista e non del pensiero contemporaneo consumista che dissacra l’uomo fino al midollo. La sola parola “sacro” nel mondo contemporaneo è anacronistica e molte delle religioni orientali come il buddhismo o l’induismo, che vengono strappate dalle proprie radici culturali e popolari per essere trapiantate a forza in Occidente, così come richiede la logica globale consumistica, come se fossero dei Macdonald’s qualsiasi, vengono per definizione dissacrate e ridotte a mode salutistiche per ristabilire l’equilibrio psico-fisico, insomma una sorta di ginnastica.
    Stessa cosa al contrario, per es. le festività cristiane esportate in Cina, come il Natale e la Pasqua, del tutto profanizzate dal consumismo dell’albero luccicante e del coniglio di cioccolato.
    In definitiva il processo di desacralizzazione della società moderna è attuale e riesce a svuotare di significato qualsiasi festività religiosa e quindi raffreddare il sentimento religioso insito nell’uomo, appunto perchè il consumismo globale deve omogeneizzare qualsiasi cosa, annullando tutte le particolarità tradizionali e gli usi e costumi dei popoli. Qualcuno ha azzardo l’ipotesi che sia il processo entropico che lavora sotto traccia all’interno della stessa umanità, il quale stabilisce una specie di temperatura tiepida ed unica nell’intera umanità che impedisce qualsiasi scambio vitale tra le diverse culture.
    Sono d’accordo con Ries quando afferma che esiste una religiosità profonda comune a tutti i popoli e che si esprime in maniera differente. Tuttavia quando si pretende di globalizzare il senso del sacro, diluendolo o facendone come qualcuno qui ha affermato un minestrone o una minestrina, alla fine perde del tutto il suo significato più profondo e quella minestra diviene una sbobba maleodorante buona solo per il lavandino.

    • Kosmo ha detto in risposta a Antonio72

      Mio Dio! Cosa è successo!
      Sono d’accordo con te!
      😉

      • Vronskij ha detto in risposta a Kosmo

        Cosa c’è da stupirsi, cosi funziona un mondo di amore: si mettono in due per fare a pezzi un terzo, che serve come carne per cucinare la minestra. Poi si ricomincia di nuovo scambiando il posto boia con vittima. Importante avere sempre da mangiare; o mangi la minestra, o salti … .

  4. Antonio72 ha detto

    L’attuale modello consumistico necessita di quella che potrei definire “novità” o qualcuno potrebbe chiamarla “moda”. Il consumismo pretende nuovi prodotti da consumare, i quali verranno rimpiazzati da altri prodotti più performanti, o se vogliamo soddisfacenti, che a loro volta diverranno obsoleti e dovranno essere quindi sostituiti. Il processo, almeno sulla carta, è quindi senza fine, infinito, anche se non è proprio l’Infinito di Leopardi, o forse per qualcuno lo è?! Quindi il consumismo per mantenersi in vita deve investire su tutte queste componenti: progresso tecnologico, capitali di investimento (la tecnologia costa), ed una base di consumatori più allargata possibile (ovvero, esportazione della democrazia/capitalismo). Il consumo, come già detto, deve omogeneizzare la società umana (non ci deve essere differenza tra un cinese ed un americano, o un italiano, ciascuno deve sentirsi a casa sua ovunque vada, ovvero una città vale quell’altra). Ma il consumo si basa sui prodotti e quindi anche i prodotti devono avere lo stesso impatto in tutto il mondo. Viene quindi la necessità di mondializzare le festività, anche religiose, in modo da oggettivarle e proporre i medesimi prodotti a tutte le latitudini. Il progresso consumistico va quindi a braccetto con il progresso tecnologico. La tecnologia non solo oggettivizza i desideri e direi le compulsioni dell’uomo (siamo tutti malati di consumo, basta vedere gli assalti bestiali ai nuovi prodotti tecnologici o alle offerte a ribasso) ma li coltiva esponenzialmente.
    Ma come diceva bene Gesù non c’è spazio per Mammona e Dio allo stesso tempo. Ecco che allora l’uomo moderno, malato cronico forse irrecuperabile, predilige di gran lunga Mammona Tecnologia.

    • GiuliaM ha detto in risposta a Antonio72

      Sono d’accordo sul fatto che tanta gente si compra l’ultimo modello di iPad perchè è di “moda”, dimostrando una certa superficialità, però…
      Anche i computer sono tecnologia, eppure ognuno in questo blog ne fa largo uso, te compreso.
      Anche i macchinari medici sono tecnologia, eppure salvano molte vite.
      Anche un treno è tecnologia, eppure permette a molte persone di spostarsi velocemente.
      Anche una catena di montaggio è tecnologia, eppure permette di costruire tanti prodotti in poco tempo.
      Tu commetti il solito errore di vedere la tecnologia come il Demonio, non conoscendo assolutamente nulla dell’argomento. Forse hai paura che avvicinandoti ad esso tu possa perdere la fede?
      La vera Mammona non consta solo di aspetti negativi della tecnologia: è il Potere e il Denaro e tutto ciò che ruota attorno ad essi, compresi certi aspetti negativi della tecnologia.
      Ti ripeto una domanda che ti faccio da tempo: se odi così tanto la tecnologia, perchè continui ad usare il computer per scrivere in questo blog? E te ne faccio un’altra: dovremmo abolire i macchinari medici negli ospedali perchè secondo te sono malefici?

      • Antonio72 ha detto in risposta a GiuliaM

        Ma te l’ho già detto, io mi ritengo un alienato completo.
        Il Potere oggi è dato dalla tecnologia, che è l’unica a produrre denaro (la competitività globale si combatte solo sull’innovazione tecnologica; gli Stati che non si adeguano al progresso tecnologico sono destinati a soccombere o a fornire mano d’opera a basso costo, forse anche l’Italia).
        Se vuoi la prova basta guardare la Russia post-sovietica, che nonostante fosse caduta in pesante recessione economica, è riuscita a mantenere inalterato il suo arsenale nucleare e quindi a restare cmq tra gli Stati dominatori. Perchè la tecnologia è dominio. Questo discorso in un certo senso si riallaccia anche a quello precedente sulla cultura razionalistica ed androcratica occidentale.
        La tecnologia degli ospedali serve per curare le malattie prodotte dalla stessa tecnologia e/o dal suo impatto ambientale.

        • Kosmo ha detto in risposta a Antonio72

          Che tu sia alienato, non ci piove, e ce ne siamo accorti sia io che GiuliaM… 😀
          Il tuo discorso iniziale aveva (stranamente) un senso, ma poi sei caduto nel tuo solito delirio antimodernista IPOCRITA (e non mi stancherò mai di ripetertelo, ti voglio vedere quando hai mal di denti che cosa fai).
          Sgusci come un’anguilla evitando sempre di rispondere alle nostre domande:
          se ti fa tanto schifo la tecnologia e la modernità perchè non ti ritiri in una grotta?
          perchè non eviti di curarti con le tecnologie moderne? tanto se le malattie (altro DELIRIO) sono causate dalla modernità non soffrirai mai di nessuna malattia no?
          fino a che livello è “accettabile” per te la tecnologia? Ti ricordo che anche seminare, conciare le pelli, zappare, selezionare le sementi sono tecnologia.

        • lorenzo ha detto in risposta a Antonio72

          Non pigliarla come una critica, ma anch’io faccio mia la domanda che ti ha fatto Kosmo: “fino a che livello è “accettabile” per te la tecnologia?”.
          Ed inoltre: non credi che sia l’uso che l’uomo ne fa a rendere buona o cattiva la tecnologia?

        • GiuliaM ha detto in risposta a Antonio72

          Gli specchi scivolano, Antonio caro… Quindi malattie come il vaiolo e la tubercolosi, oggi quasi scomparse grazie ai progressi della medicina, esistevano perchè l’uomo nel Medioevo era ipertecnologico?

          • Kosmo ha detto in risposta a GiuliaM

            Oh, prima nel Medioevo non c’era nessuno che soffrisse di miopia.
            Arrivati gli occhiali, ecco arrivare gli affetti da miopia.
            il teorema di Antonio72 funziona… 😉

    • Vronskij ha detto in risposta a Antonio72

      Quando Voltaire legge per la prima volta il libro di Russo dove cercava di spiegare che la cultura (civiltà) ha corrotto l’uomo, allontanando dallo stato naturale, ha detto: Mai nella storia della civiltà è sprecato tanto ingegno di dimostrare che noi dobbiamo camminare a quattro piedi.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Vronskij

        Vronskij, ti volevo avvertire che da queste parti citare Voltaire fa male alla salute, ancor più della tecnologia.
        😉

        • Vronskij ha detto in risposta a Antonio72

          Antonio, la mia salute è fare dichiarazioni e citazioni, da queste parti ed ogni altre parti, che vano bene anche i prodotti del diavolo (rovesciati come una calza) per testimoniare Dio. Ti faccio ricordare a te, e a tutti a questi parti, che Voltaire ha plagiato le sue ide dalla sua zia analfabeta, ma il suo stile è originale, per questo ragione in ogni antologia francese è preso come tra i migliori esempi, come un modello da seguire tutt’oggi. “Lo stile è l’uomo”, per questa ragione lui fu letto e ospitato dai corti di Europa, dove re, regine, vescovi e cortigiani si divertivano con le sue barzellette, raccontate in stile.

          Poi non è che (da punto di vista di queste parti) Rousseau era migliore. Lui è ancor di più responsabile di Voltaire per rivoluzione francese ed oltre francese. Ha illuminato perfino la corte reale francese e la regina, che giocavano “al mito dell’uomo selvaggio” nei orti botanici di Versailles. La regina aveva costruito un finto giardino di eden contadino (carpentiere) per uso personale. Fino qui va bene, ma il problemi sono venuti fuori quando i veri contadini e carpentieri, che abitavano fuori dei cancelli di Versailles nei giardini veri insieme con i maiali, hanno cercato di partecipare all’aristocratico gioco “uomo selvaggio”. Il primo segno che la pazzia totale imperversa nel mondo, sono tutti contaminati, anche una buona fetta del clero, che fa capo vescovo Taillerand.

          Vedo novità nel tuo vecchio battibecco tecnologico. Adesso hai messo in gioco anche Gesù, ma prima di arrivare da lui (il tecnologo falegname-carpentiere del Gerusalemme), vedi bene che ce un famoso passo in Genesi che dà all’uomo, sotto forma di ordine, di dominare il Creato (e un po più in là, di prendere cura, per cosa che in parte ti do ragione). Più grande di Dio volete essere? (sempre se si crede in Dio). Metta dei boschi e meta del petrolio avete sacrificato per trasformarli in carta protestante urlante contro la tecnologia, industrializzazione, antiglobalismo, consumismo, capitale, banche, Club Bilderberg ecc., schizofrenia totale di una cultura che sa produrre soltanto teorie di complotto, impotente di realizzare secondo i comandamenti di Genesi la potenzialità insita e innata dell’uomo di essere signore del Creato (insieme con il suo Genitore). Giorni ancor più cupi verranno se si continua a giocare all“uomo selvaggio” vestito firmato.
          In fine per la questione di moda, che è un discorso un po lungo di trattare come merita. Una citazionina soltanto per smuovere le acque:

          “Il mistero della moda è nell’unicità del fenomeno, nel fatto che nasca è si affermi nell’Occidente moderno, e in nessun altra parte” – Gilles Lipovetsky, L’impero dell’ effimero, Garzanti, Milano, 1989.

          La moda non lo hanno portato i UFO nell’Occidente.

          Poi sai che il disprezzo per tecnologia è una moda heideggeriana che lo trovi nelle riviste di moda aspettando la fila dal barbiere o dal dentista?

  5. Antonio72 ha detto

    Come al solito si è scatenata una polemica sul nulla. Il mio commento dell’11-03 20.41 è la continuazione necessaria del mio commento precedente delle 19.10.
    Quindi non vedo come si possa concordare con il primo e rigettare in toto l’ultimo.
    Il fatto è credere ad una libertà umana incondizionata (credo che sia una caratteristica intrinseca solo di Dio) nel caso specifico dalla cultura globale dominante che è appunto quella consumistica e sulla quale si fonda il mondo moderno (ripeto, ne è il fondamento).
    Ne siamo così totalmente immersi (come i pesci rossi nell’acquario) che ci estraniamo completamente dalla necessaria spiegazione, in quanto vorremo crederci migliori di quanto siamo in realtà, anche se al centro commerciale siamo quasi spinti a comprare il cibo per i gatti pur non avendone affatto. E non ha pregio nemmeno giustificarsi riferendosi a coloro che sono affetti dal consumismo in proporzioni maggiori al limite della compulsività: quelli infatti rappresentano solo la punta dell’iceberg, una montagna di ghiaccio che in ogni caso interessa tutti.
    Ci sono diversi esperimenti che spiegano il comportamento umano nelle metropoli moderne ed anche nei diversi quartieri delle metropoli. Anche l’architettura incide sull’uomo, non solo la tecnologia, sempre se vogliamo considerare il fatto che possa esistere un’architettura atecnologica.
    Vorrei anche precisare che quando dicevo “Mi ritengo alienato” intendevo dire “Io come tutti” – la differenza è che io ne sono consapevole.
    Per quanto riguarda il solito tasto delle malattie infettive, vorrei ricordare che tuttora nei paesi del terzo mondo si muore proprio di quelle malattie e che le causa della diffusione di quelle malattie non è certo da ricercarsi in una minore disponibilità di farmaci, a meno che non vogliamo assimilare l’acqua potabile ed il cibo a dei farmaci.

    • Vronskij ha detto in risposta a Antonio72

      Antonio dammi anche a me una risposta circa il domino del creato dall’uomo nel Genesi, o devo trarre la conclusione che diversamente dai altri alienati sei, non soltanto consapevole di essere alienato, ma anche trovi piacere nel dichiararsi tale.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Vronskij

        Nella Genesi si può riscontrare un parallelo (per me non casuale) nell’assegnazione all’uomo del dominio sulla natura e sulla donna (“Alla donna disse: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà.” Gn 3,16)

        Ma poi vi è anche una sorta di ribellione della natura contro l’uomo:
        “Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre.”

        Fino all’identificazione finale uomo-natura:
        “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!”.

        Ora, è chiaro che Dio concede il dominio dell’uomo nei confronti della natura, ma questo dominio ha un inevitabile prezzo, essendo l’uomo stesso parte integrante della natura. L’uomo può di certo alienarsi completamente dal suo stato naturale con la sempre più crescente invasività tecnologica, ma alla fine la natura chiama sempre e con intensità proporzionale alla distanza che l’uomo mette tra sè e la natura. Più la tecnologia innalzerà l’uomo (ed addirittura l’uomo un giorno potrebbe divenire così potente da credersi un dio) e più rovinosa sarà la sua caduta.

        • Vronskij ha detto in risposta a Antonio72

          Con il paragone stai facendo una sforzatura, non so intenzionale o per ignoranza di non sapere il fatto elementare, ma molto importante, che ordine di dominare il creato precede la Caduta e le sue conseguenza che descrivi tu “con dolore partorirai figli”, “Con dolore ne trarrai il cibo”,“polvere tu sei e in polvere ritornerai”.

          He, he cristiano decadente sei, un grande artista sei che trovi piacere arrotolarsi nel polvere e nel fango.

    • GiuliaM ha detto in risposta a Antonio72

      E questo cosa c’entra con le domande che ti abbiamo posto? La medicina ha guarito da tante malattie come la peste e il vaiolo, e quando non c’erano le moderne tecniche dentali le persone restavano senza denti.

    • Kosmo ha detto in risposta a Antonio72

      Grazie per aver dimostrato ancora una volta la TUA alienazione.
      Qui non c’è nessun alienato, a parte te (e forse qualcun altro tuo compare).
      Hai detto che la tecnologia è la causa della diffusione delle malattie.
      E scusa, dove la vedi tu la tecnologia nel Terzo Mondo?
      Renditi conto che in Africa arrivano soltanto preservativi, mandati dagli “illuminati” razzisti.
      Lo sai che il 90% degli “aiuti” dell’Occidente ai paesi sottosviluppati se lo magnano i governanti (corrotti) stessi?
      Hai visto lo schifo di quelli che si vogliono fare belli con la beneficienza che si fregano i soldi inviati dalla povera gente (Costa a Striscia la notizia).
      E come al solito, Mr. Anguilla trova sempre il modo di sgusciare via dalle domande che gli facciamo.

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