La conversione di Lisa Miller, ex lesbica in fuga per difendere la figlia
- Ultimissime
- 07 Mar 2012
Ha dell’incredibile la storia di Lisa Miller, un’ex lesbica che è finita in prima pagina su molti giornali nazionali per aver condotto dopo la sua conversione una battaglia per proteggere la figlia dal trasferimento dell’affidamento genitoriale alla sua ex partner Janet Jenkins. Una storia raccontata attraverso il libro “Only One Mommy” (New Revolution Publishers 2011), scritto da Rina Lindevaldsen, uno degli avvocati della Miller, in cui si evince che alla radice dell’infanzia da incubo di Lisa vi erano due elementi: la contraccezione e il divorzio.
Fra i suoi primi ricordi infatti vi è quello amaro di sua madre che, al momento di concepire Lisa, usava contraccettivi, in quanto non l’aveva mai voluta: «Ogni volta che mia madre era arrabbiata con me – scrive Lisa – lei tirava fuori il pacco ovale color pesca delle pillole anticoncezionale che aveva conservato per tutti quegli anni per farmi vedere che mancava solo una settimana, che fu la settimana in cui rimase incinta». All’età di sette anni i suoi genitori divorziarono, lasciando lei e suo fratello soli con una madre sempre più malata di mente, distante e crudele: fu così che cominciò a cercare conforto nelle insane fissazioni sull’alimentazione, sulle pillole dimagranti e sulla pornografia, arrivando all’autolesionismo pur di alleviare il dolore emotivo, aggiungendo cicatrici a quelle causate dalle percosse della madre. Nonostante tutto Lisa nella sua educazione ricevette anche influenze positive attraverso amicizie con i sacerdoti della sua chiesa e i suoi insegnanti. La sua educazione religiosa le sarebbe infatti tornata utile nei suoi giorni più bui, offrendole una via d’uscita della sua situazione apparentemente impossibile.
Dopo aver vissuto un matrimonio travagliato e, infine, aver tentato il suicidio, Lisa ricevette un altro duro colpo durante il ricovero in un reparto psichiatrico in Virginia, in cui un consulente la informò che lei era lesbica e che doveva cercare la compagnia sessuale di altre donne: «Non c’è da meravigliarsi che il mio matrimonio terminò lì. Sebbene in quel momento avessi lasciato alle spalle tutte le mie dipendenze d’infanzia, purtroppo, entrai nella dipendenza dell’omosessualità» scrive Lisa. Fu così che iniziò il suo rapporto, culminato in unione civile in Vermont, con un’alcolista, Janet Jenkins, con la quale decisero di ricorrere all’inseminazione artificiale di Lisa, che avrebbe portato alla nascita di Isabella. Ma fu proprio nella miseria della sua relazione sessuale immorale e conflittuale con Janet che Lisa rischiò di perdere Isabella prima che nascesse. Fu allora che fece una richiesta speciale a Dio, promettendogli che se avesse salvato la sua bambina, avrebbe lasciato lo stile di vita omosessuale. Isabella nacque sana, e sebbene Lisa non mantenne sin da subito la sua promessa, il suo rapporto con Janet continuò a deteriorarsi, creando i presupposti per la sua conversione: «Fu allora – ricorda la Miller – che Dio riportò alla mia mente il patto che avevo fatto con lui pochi mesi prima. Quando mia figlia aveva 17 mesi, lasciai lo stile di vita omosessuale e ritornai con mia figlia a casa mia in Virginia, dove lei era stata concepita ed era nata».
Fu soltanto allora che cominciò tutta la controversia giuridica della sua ex partner per ottenere il diritto di genitorialità e di tutela su Isabella e per poterla così strappare a Lisa, sua madre naturale. Sebbene il nome di Janet non comparisse sul certificato di nascita della bambina e sebbene inoltre la costituzione della Virginia negasse esplicitamente ogni riconoscimento alle unioni civili, i giudici di Vermont e Virginia hanno rigirato la legge, creandone addirittura una nuova che permettesse a Janet di poter essere considerata “madre” di Isabella con conseguente diritto di affidamento. Motivo che ha spinto Lisa Miller a lasciare il suo paese con sua figlia, tuttora ricercate dall’amministrazione Obama. «I cristiani hanno bisogno di sapere cosa sta accadendo – ha detto l’avv. Lindevaldsen – l’idea che una donna debba a quanto pare lasciare il paese per proteggere la sua bambina non dovrebbe accadere in America, e non penso che abbastanza Cristiani conoscano quanto accaduto per cui non si rendono conto che le persone per le quali votano in un anno elettorale hanno conseguenze dirette su cose come questa».
29 commenti a La conversione di Lisa Miller, ex lesbica in fuga per difendere la figlia
Non pensavo che negli Stati Uniti potesse succedere una cosa come questa!.
Al massimo poteva essere il padre naturale a volere il riconoscimento (e’ comunque carne della sua carne).
Ma nel caso di una donna omosessuale, che ha avuto rapporti con la bambina fino a 17 mesi di eta’?.
E’ come se una zia facesse una battaglia legale per l’affido di una nipotina per crescerla al posto della madre (senza che la madre abbia fatto nulla per perdere la patria potesta’).
Ma Paola Concia mi dice che gli ex omosessuali non esistono….come la mettiamo?
E’ una che parla senza capire niente, troppa visibilità per una tizia che non capisce un fico (vero 🙂 )
Paola Concia nega l’evidenza…
Nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 2013 Bersani, Vendola e Di Pietro faranno di tutto per mostrarsi in linea con la Chiesa (e così non giocarsi il voto dei cattolici).
Però, non so come mai, ho la netta sensazione che, una volta vinte tali elezioni, Bersani e compagni sarebbero capaci di mettere la Concia al Ministero per le Politiche Familiari.
Primo provvedimento del Ministro Concia: i fondi (già molto striminziti, a dire il vero) previsti per le famiglie bisognose, numerose, ecc… verranno usati per dare un pubblico alloggio ed altre agevolazioni alle coppie conviventi, con preferenza per quelle omosessuali.
Perciò bisogna votare con la testa sulle spalle: un cattolico che non si sentisse di votare per Berlusconi o per la Lega, può dare il proprio voto all’UdC o all’ApI.
“Lisa ricevette un altro duro colpo durante il ricovero in un reparto psichiatrico in Virginia, in cui un consulente la informò che lei era lesbica e che doveva cercare la compagnia sessuale di altre donne.”
La informò??? Questa parte non ha senso.
“entrai nella dipendenza dell’omosessualità”? Neanche questa parte ha molto senso.
Anche se la storia fosse vera cosi come è scritta(cosa di cui dubito)si tratterebbe di un caso indubbiamente eccezionale e totalmente inadatto come spunto per una seria discussione sui temi di matrimonio,unioni o adozioni gay.
Ogni volta è un caso eccezionale? E’ un po’ troppo usuale per essere eccezionale, no? Ma tu sei lo stesso che non ha capito questo articolo: https://www.uccronline.it/2012/03/07/scienziati-si-accorgono-che-luomo-e-uomo-e-la-scimmia-e-scimmia/#comment-57046??
Siamo già a due, Gabriel.
bè in effetti è un caso molto particolare,spero che non tutti gli omosessuali abbiano avuto una tale esperienza di vita.
Invece ha senso….uno psicologo capisce bene se sei attratto da donne o uomini nel tuo inconscio. Non si parla di consulente ma di psichiatra.
Concordo con Tonino: dovresti imparare a leggere, sottolineare, capire e solo allora commentare. Voler saltare i passaggi per la foga ti porta a magre figure.
In primo luogo ovviamente la storia è stravera, LifeSiteNews è una fonte attendibile di notizie che sono comunque riportate da altri giornali come Dailymail, Nytimes, ABC news, ecc. http://www.dailymail.co.uk/news/article-1379815/Tennessee-pastor-Timothy-Miller-arrested-helping-Lisa-Miller-flee-Mexico-ex-lovers-child.html
http://www.nytimes.com/2011/04/24/us/24kidnap.html
http://abcnews.go.com/US/christian-network-helped-woman-kidnap-girl-lesbian-partner/story?id=13452729#.T1eNG_EaMrU
http://rhedit.sx.atl.publicus.com/assets/pdf/RH701001229.PDF
UCCR non è abituata a costruire e/o diffondere bufale, semmai è solita rivelarle
In secondo luogo il principale spunto di discussione e riflessione dell’articolo è rappresentato dal fatto che l’omosessualità non è una condizione irreversibile, come molti dicono, anzi. Non a caso l’UCCR sta proponendo storie di persone che dopo anni di omosessualità, di relazioni, ecc. sono ritornate all’eterosessualità, spesso tramite delle conversioni. I motivi che invece portano ad essere contrari alle unioni omosessuali sono di altra natura, non tanto di natura legale come nell’articolo; mentre i motivi contrari alla concessione di figli alle coppie omosessuali risiedono in quello che affermano studi scientifici e vari scienziati in merito. Saluti
Grazie Raffaele, ottimo articolo!
@Gabriel: per consulente si intende uno psichiatra. Non è mia intenzione criticare gli psichiatri (anzi: la loro è una nobile professione), però va detto che, come del resto in qualsiasi mestiere, esistono persone più o meno capaci.
Non voglio dire che lo psichiatra che ha fatto la diagnosi di omosessualità a Lisa sia un incapace: voglio invece dire che ha agito con leggerezza.
Certo che i Repubblicani non hanno torto quando dicono che Obama è figlio del demonio.
Perchè dici questo?
L’omosessualità femminile è un disordine poiché già i Greci conoscevano ciò vi ricordo l’sola di Lesbo.
Direi anche quella maschile, dome…
E poi non è che in tutta l’isola di Lesbo si praticasse il lesbismo, l’omosessualità femminile ha preso il suo nome dall’isola per via di Saffo e delle sue presunte relazioni che le ragazze che educava! Tra l’altro non ci sono vere prove che i poemi che scrivesse lei alludessero a relazioni reali, può darsi che non fossero nulla più che espedienti letterari (pensate anche all'”Ultimo canto di Saffo” del Leopardi, dove lei si suicida per amore di un uomo), ma il mito si è diffuso molto velocemente ed è entrato nell’uso comune 🙂
Ti invito ad aprire un libro di storia.
Quello che conta è che queste relazioni non naturali minano all’umanità.
I libri di storia dicono che Lesbo fosse un’isola dove si praticava esclusivamente l’omosessualità femminile?
Il termine deriva dall’isola di Lesbo, dove visse la poetessa Saffo nel VII secolo a.C., che nei suoi versi esaltò la bellezza della femminilità e dell’eros tra donne.
“Direi anche quella maschile” ora non facciamo una questione ideologica, se si sta parlando di questo devo parlare di questo, punto.
Vedo che un certo relativismo è passato ad uso comune per certi “cristiani”
Ok scusami, forse c’è stato un piccolo “misunderstanding” 🙂
Quello che gli integralisti cattolici ed atei non riescono a capire è che il peccato non è contro Dio, ma contro l’Uomo: vuoi soffrire ed essere infelice? Pecca!!!
Ed ecco allora spuntare i buonisti, cattolici e non, con le loro abbaglianti illusioni di eliminare la sofferenza umana eliminando la parola ed il concetto di peccato: angosce e tormenti svaniscono solo ed esclusivamente rimuovendone le cause, mai negandone la realtà!!!
“tutt’ora ricercate dall’amministrazione Obama”?da Obama in persona?perchè a questo punto dell’articolo si cita Obama,l’amministrazione è americana,è un caso che vi sia Obama come presidente.Con una frase così sembra che sia tutto colpa di Obama…”abbastanza Cristiani conoscano quanto accaduto per cui non si rendono conto che le persone per le quali votano in un anno elettorale hanno conseguenze dirette su cose come questa” quindi la colpa sarebbe dell’amministrazione Obama,che i cristiani han fatto male a votare?
Immagino che tu sia informato sul fatto che da qualche mese la Chiesa cattolica americana è in totale opposizione a Obama…
No,non ne sapevo niente,come mai ce l’hanno con lui?
L’ho sempre detto io che il grande male è la disinformazione.
Due spunti: http://www.loccidentale.it/node/113637 e http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/stati-uniti-united-states-estados-unidos-12981/
Se leggi l’articolo originale in inglese da cui si trae questo articolo, capisci cosa significa ciò:
The author, who is a an associate dean and professor of law at Liberty University, told LifeSiteNews that Christians need to be aware of the Obama administration’s relentless pursuit of Miller and her daughter, and the implications of their decisions at the voting booth with regard to family issues.
“I think certainly the current administration has obviously made a commitment that this is a high priority for them, that they are going to track down a biological mother and attempt to take this child away from her biological mother and I certainly think that there is some political pressure that could be taken,” Lindevaldsen said.
“I think the word needs to get out. Christians need to know that these things are happening, the idea that a woman apparently had to flee the country to protect her child, shouldn’t be happening in America, and I don’t think enough Christians know about that and don’t realize that the people they vote for in an election year, who they vote for has direct consequences on things like this.”
Evidente la sottolineatura “amministrazione Obama” da parte di LifeSiteNews non è affatto casuale.
Solidarietà a Janet Jenkins, ed a tutti i genitori a cui un coniuge egoista sottrae i figli.
Peccato che non sia sua figlia dato che a partorire è stata la Miller, e non l’ha concepita certamente assieme a lei 🙂