La lobby omosessuale si vendica di Lucio Dalla, gli amici rispondono
- Ultimissime
- 06 Mar 2012
Anche i funerali di un grande artista come Lucio Dalla sono diventati l‘occasione per attaccare la Chiesa, ma in realtà quello che sta emergendo è questo: una vendetta della comunità omosessuale contro il cantante, perché egli non voleva saperne di essere usato come una bandiera per la loro ideologia.
Lo ha detto chiaramente padre Padre Bernardo Boschi, confessore del grande artista: «La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore quando questi fa un certo cammino. Questi soloni che imperversano, dicendo che la Chiesa è ipocrita non sanno niente della Chiesa. Dalla era una persona di grande fede e non ha mai voluto conclamare la propria omossessualità, le polemiche sono una vendetta dei gay che vogliono fare del cantante una bandiera». Ildefonso Chessa (nella foto a sinistra), che ha celebrato il rito funebre, ha affermato: «Avrei celebrato i suoi funerali anche se si fosse dichiarato con un coming out».
Facciamo comunque una sintesi di tutto quanto sta accadendo: il nostro sito ha voluto sottolineare la fede incrollabile di Lucio Dalla, il suo sentirsi cattolico pienamente, il sito di Vatican Insider ha invece ricordato l’ultima intervista, proprio alla televisione cattolica TV2000: «C’e’ un disegno che tutti noi abbiamo e devo ringraziare Dio per tutto quello che ho avuto». I frati francescani di Bologna, dai quali Lucio andava a Messa, hanno ricordato che Dalla «aveva una sensibilità religiosa che gli faceva sentire la presenza di Dio nella natura e nella vita, era la fede di un uomo che, nonostante il successo, aveva fragilità personali vissute con dolore, sperimentava la fatica del vivere». Spiegano anche che la canzone “L’anno che verrà”, «l’aveva composta assieme a Padre Michele Casali in parlatorio». Anche “Avvenire” e “L’Osservatore Romano” lo hanno ricordato con belle parole.
La giornalista Lucia Annunziata lo ha invece insultato. Poche settimane fa ha rischiato di essere travolta dalla furia omosessualista per aver pronunciato questa frase in televisione: «Io avrei difeso Celentano anche se avesse detto che i gay vanno mandati nei campi di sterminio», ora sta cercando di redimersi invitando i gay nella sua trasmissione e attaccando Lucio Dalla per essere stato «vicino all’Opus Dei, ma di non aver mai mosso un passo per chi era gay, come lui». Eppure lo stesso Dalla disse di apprezzare il messaggio del fondatore dell’Opus Dei, San Josemaria, ma chiarì di non essere iscritto (lo ha confermato il portavoce del movimento ecclesiale). La giornalista ha poi attaccato la Chiesa: «Ti seppelliscono in cattedrale se non dici che sei gay», eppure -come ha detto don Chessa-, anche se Dalla fosse stato omosessuale non sarebbe stato diverso da chi commette altri peccati morali, come pecchiamo tutti noi. Oppure qualcuno vuole scagliare la famosa “prima pietra”? Ricordiamo che il grande Giovanni Testori, omosessuale e cattolico, non solo ricevette il funerale cattolico ma anche i ringraziamenti per la sua testimonianza di credente da parte del quasi beato mons. Luigi Giussani, che celebrò le esequie. La Chiesa accoglie e aiuta tutti i peccatori, non respinge nessuno.
Rosy Bindi ha subdolamente approfittato della morte di Dalla per chiedere il matrimonio omosessuale (ogni occasione è buona, no?), mentre Aldo Busi, violento anticlericale e omosessuale, ha insultato Dalla, parole che Paolo Flores D’Arcais ha sottoscritto pubblicandole su Micromega: «Ho sempre pensato che Lucio Dalla fosse un checchesco buontempone, un chierichetto furbastro – le sue interviste sono un vero florilegio di banalità in ossequio alla morale comune e all’autorità costituita- e non basta la morte per cancellare la magagna del gay represso cattolico». Lo definisce «povero cristo scansafatiche indegno di altra attenzione», «indigesto, per amore della pila sapeva individuare bene dove andare a fare il baciapile». Concludendo: «Non so se le canzoni di Dalla sono belle o brutte, come ne sento l’attacco alla radio, spengo». L’Associazione Nazionale Sociologi e l’Osservatorio sui Diritti dei Minori hanno invece definito Aldo Busi un “pro-pedofilia”, dato che il laicista sostiene il diritto di fare sesso con i tredicenni e nel 1996 ha dichiarato: «ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?». All’altro omosessuale militante, Franco Grillini, che sta strillando contro la Chiesa come una zitella, perché avrebbe vietato le canzoni durante il funerale per il fatto che Dalla era omosessuale, ha risposto invece Alfonso Signorini: «Ma che discorsi sono? Io sono omosessuale e cattolico praticante, e conosco le liturgie..e non si è mai visto che a Messa venissero suonati canti profani».
Fortunatamente in tanti stanno comunque condannato gli omosessualisti, perfino i radicali ironizzano sulla Annunziata, impegnata «a diffondere il vangelo dell’omosessualità dalle tribune televisive e dai tribunali di carta». Il “Corriere della Sera” ha parlato di «tentativo, goffo e fallimentare, non privo di un certo bigottismo laico», perfino il teologo ateo Vito Mancuso ha difeso “a suo modo” la Chiesa. Michele Serra ha affermato che la Chiesa è offensiva perché all’inizio del funerale un sacerdote ha spiegato quel che in tutti i funerali si dice: “Chi vuole accostarsi alla Comunione deve essersi prima confessato”. Per Serra è stato un attacco agli omosessuali presenti ai funerali, ma è stato a lui risposto su “Europa”. Gli sciacalli omosessuali stanno anche polemizzando perché Marco Alemanno è stato definito semplicemente un “compagno”, ma ad essi ha risposto Benedetto Zacchiroli, carissimo amico del cantante, teologo e gay dichiarato: «La definizione di Marco Alemanno quale amico e collaboratore di Lucio Dalla, l’ho scritta io. Non c’entra niente Santa Romana Chiesa […] Io stesso non gli ho mai chiesto se fosse gay, né lui me l’ha mai detto. Sono stanco di questo modo “antico” di essere gay, di gente che pretende che uno si dichiari per poi strumentalizzarlo. Tra l’altro non è vero che se Lucio fosse stato gay dichiarato non gli avrebbero fatto i funerali in Chiesa. Non esiste nessuna “postilla” in questo senso. Quanto poi alla liturgia era quella delle domenica di Quaresima. Nessuno della famiglia ha mai chiesto che ci fossero le musiche di Dalla. E’ stata una cerimonia sobria, come lui avrebbe voluto».
Infine, l’ultima questione: qualcuno continua a insistere comunque che Dalla fosse omosessuale, ma a rispondere è lo stesso artista in un’intervista datata ad una rivista per gay: «Non mi sento omosessuale, ma veramente, spero che lo capisca. Non mi sento omosessuale e mi sembra imbecille che dica di esserlo e mi sembrerebbe ancora più imbecille se mi sentissi omosessuale e non lo dicessi […] la mia cultura non è una cultura omosessuale, il mio modo di organizzare il lavoro non è omosessuale […]. Ho un grande rispetto per gli omosessuali come per tutti gli uomini in genere anche per quelli che in realtà mi sembrano miei nemici» (qui l’intervista integrale). Informiamo anche che “il Corriere della Sera” ha pubblicato le dichiarazioni degli amici più stretti di Lucio Dalla: «Mi sorprende che una giornalista seria come Annunziata abbia parlato con tanta sicurezza e leggerezza di cose che non sa. Ha delle informazioni private? Io ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere Lucio più di trent’anni fa e di aver lavorato accanto a lui per venti anni, eppure non mi sentirei di affermare con sicurezza quello che ha affermato Annunziata», dice Bruno Sconocchia, il manager di Dalla. Su Marco Alemanno invece -la persona che negli ultimi anni è stata più vicina al cantante-, il manager dichiara: «La ragazza che è stata tutto il tempo accanto a lui in chiesa è la sua compagna da anni. Lo sa questo Annunziata?».
Insomma, un’altra occasione in cui la Chiesa esce a testa alta dimostrando che non è come viene solitamente descritta, un’altra conferma di quanta ideologia ci sia nei giochini laicisti-omosessualisti. Peccato che non si possa stare in silenzio a salutare e celebrare un grande uomo (omosessuale o eterosessuale che sia), senza il continuo disturbo delle varie lobby.
Qui sotto Giuliano Ferrara, perplesso di fronte al rancore verso Lucio Dalla e la Chiesa (anche sul nostro canale Youtube)
AGGIORNAMENTO 7/03/12
Simone Baroncini, cugino di primo grado di Lucio Dalla, ha risposto così ad un giornalista che chiedeva dell’omosessualità del cantante: «Lei è di Bologna? E sa con certezza che Lucio fosse gay? L’ho visto spesso con delle donne, mentre pur essendo stato in vacanza con lui alle Tremiti (anche con Marco Alemanno) non ho mai notato più di un profondo affetto fraterno, anzi, paterno da parte di mio cugino nei confronti dell’amico e collega». Le voci sulla sua omosessualità nascono «dal fatto che nella sua vita ha convissuto spesso con degli uomini, come fu per Ron e come era fino a qualche giorno fa con Marco, che ha sempre presentato come amico. Fra l’altro Alemanno è fidanzato con una ragazza. Non l’ha vista la giovane donna che gli stava al fianco durante i funerali?».
Mario Luzzatto Fegiz, critico musicale e firma storica del “Corriere della Sera” scrive: «Il coming out è roba da militanza anni ’70, decisamente anacronistico. Chapeau a Lucio Dalla quindi». E ancora: «Quello che sto vedendo attorno alla morte di Dalla ha l’aspetto di un bidone di spazzatura. Mi riferisco ai comportamenti associazioni gay, dei gay piu’ o meno famosi e di quei giornalisti da operetta come l’Annuziata che invece di rispettare un uomo e un grande artista scomparso, strumentalizzano la sua morte per promuoversi, per farsi pubblicità per attaccare (come sempre) la chiesa. Sono spregevoli. Di fronte ai morti si prega».
L’ateo e anticlericale Aldo Busi ha rincarato la dose contro Dalla: «Un uomo gay di nascosto e massimamente se uomo pubblico […] mi indigna fino a provarne schifo e, proprio come un evasore, lo costringerei ad andare in giro con la gogna al collo»
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81 commenti a La lobby omosessuale si vendica di Lucio Dalla, gli amici rispondono
Opus day?
Michele, mi hai battuto per pochi minuti!
Chiediamo venia…un articolo creato con troppa fretta e possono scappare fuori cose del genere. 🙂
Doverosa stima all’Opus Dei e in particolare a Pippo Corigliano, storico portavoce dell’Opera.
per fortuna che nella fretta e visto l’argomento non avete scritto Opus gay, allora sì che ci sarebbe stato da divertirsi
😉
Diciamo che si è generato solo un eccesso di inglesismo.
Grazie per l’esaustiva sintesi.
Dalla non l’ho conosciuto, Testori invece sì: e non avrei esitato un attimo ad affidargli i miei figli.
Quanto grande un uomo è non si misura dalla grandezza dei suoi peccati, ma dall’amore che ha.
Bellissimo articolo, molto completo!
Comunque, per sbaglio è stato scritto “Opus Day”, al posto di “Opus Dei” al 4° capoverso.
E’ incredibile l’ipocrisia di chi accusa di ipocrisia. A parte il fatto che tutto il mondo dell’ideologia del “sesso come voglio” si permette di disquisire del sesso di qualcun altro, il che è veramente il colmo, è patetico vedere come questa gente si ostini a rappresentarsi e rappresentare un’immagine del tutto distorta della Chiesa, un po’ per ignoranza e molto per cattiva fede pura e semplice. Ferrara ha colto il punto, Annunziata invece è riuscita a coagulare in una frase un numero sorprendente di scemenze astiose. E tutto solo per restare fedeli all’idea della Chiesa cattiva con i gay. Che pena.
Una situazione davvero assurda. Noto anche un completo imbarazzo dei media che sono impostati per difendere sempre gli omosessuali ma questa volta fanno fatica. Eppure se ci fate caso, in tutte le ricostruzioni della vicenda, la loro parola è messa per ultima, in fondo all’articolo. Per condizionare il “popolo bue” è fondamentale di chi sia l’ultima parola.
La zitella isterica Franco Grillini: “Lucio Dalla era omosessuale”
Lucio Dalla: “Non mi sento omosessuale, ma veramente, spero che lo capisca”.
Lucia Annunziata dovrebbe vergognarsi per tanto provinciale bigottismo.
Ferrara ha fatto bene a parlarne male.
“Lucia Annunciata” scritto in neretto.
Alla perdurante discriminazione culturale, confessionale, politica e giuridica verso gli omossessuali e le coppie di fatto abbiamo una eccezione col rito funebre a Bologna per Lucio Dalla ed il suo compagno di vita.
Una eccezione, comunque non per tutti, e solo in chiesa che potrebbe risuonare come un accenno d’apertura.
Una eccezione anche con la comunione “offerta” al divorziato precedente premier nostrano.
Non cosi’ avvenne per la compagna di vita del militare italino morto in Afghanistan, escusa in ospedale e alle esegue istituzionali.
Cosi’ anche per la cremazione. Dinnanzi alla crescente opzione, a Milano scelta da oltre il 55% dei cittadini , ci si adegua. Non si contrasta tale soluzione, purche’, precisano le gerarchie, non concepita in odio alla chiesa (perche’ mai?)e non si disperdano le ceneri.
Non andrebbe sottaciuto che l’avversione espressa da oltre sedici secoli dal Vaticano e’ fondata dalla cancellazione della pratica diffusa nel mondo pagano ed orientale.
Nel mondo cattolico si tratta di non smentire l’antica intimazione:”cenere sei..” Si torni cenere, ma senza disperderla per consentire alla fine dei tempi la ricomposizione dei corpi ed il ritorno della propria anima.
Se queste ispirazioni si dedurrebbero dai “sacri testi “, strano che in molti casi le deduzioni mutano, secondo non l’interprete, ma il tempo, la crescita, la maturazione dell’autodeterminazione delle persone.
mmm… da quando non si fa il funerale alle persone di orientamento omosessuale?
Tirare fuori la storia di Berlusconi poi è semplicemente sciocco, perchè non è detta che il pretino che gli ha dato l’ostia sapesse delle sue vicende private. Se io fossi divorziato potrei tranquillamente accostarmi all’eucaristia, mica mi fanno il check prima…
La cremazione poi è una scelta che un cattolico può fare, non ho capito cosa ti turba.
Infine tiri fuori i “sacri testi” in un contesto in cui nulla c’entrano, probabilmente per ignoranza (nel senso di colui che ignora).
Ciao, e stà attento… Cristo ti sta cercando
Ma da cosa si è desunto che Dalla fosse omosessuale?
Dal fatto che gli piacesse spiluccare nel piatto dei cocommensali al ristorante?
Dalle sue canzoni, molte con riferimenti peronali, si desumne il contrario.
Ricordo che in una sua canzone i parla della difficoltà di essere normali, in un’altra di masturbazione, ma non mi risulta ci siano sue canzoni con riferimenti all’omosessualità. Eppure poteva fargli comodo, fa moda essere o dichiararsi gay in certi ambienti, è la forma massima del political correct in voga. Da quello che si capisce Dalla era un single, che aveva un rapporto paternale con qualche giovane che trattava come suo figlio. Punto.
E qualcuno ci ha voluto ricamare.
Secondo me la posizione più equilibrata sull’argomento l’ha espressa “La Bussola Quotidiana” in questo articolo di Riccardo Cascioli: http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-giornalista-che-straparlae-i-preti-imprudenti-4707.htm
“il Codice di diritto canonico prevede (canone 1185) che i funerali in chiesa vengano negati solo a coloro che “prima della morte non diedero alcun segno di pentimento”; a “quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici”; a “coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana”; agli “altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli”.
Non c’è quindi nessuna ipocrisia, solo criteri chiari che sanno distinguere il peccato dal peccatore. Lucio Dalla non aveva mai voluto parlare della sua vita privata, e di quello che aveva nel cuore a noi non è dato né sapere né giudicare. Né ci deve interessare.
Però, proprio per questo, sarebbe stato decisamente più saggio e prudente evitare interventi extra-liturgici in chiesa, tanto più che lo stesso padre Boschi si è mostrato consapevole del pericolo cui si andava incontro. Chi voleva ricordare Dalla con un discorso poteva farlo anche all’esterno, del resto la chiesa e la messa non sono luoghi deputati a questo tipo di interventi.
La parola data a Marco Alemanno ha invece creato una oggettiva situazione di ambiguità, che ha permesso strumentalizzazioni e ha quindi dato l’impressione – aldilà delle intenzioni – di una Chiesa connivente con certi stili di vita”
Ti faccio una domanda. Ammettiamo che io sia omosessuale (non lo sono) e – anche se non sbandiero ai quattro venti la mia sessualità – convivo tranquillamente con un altro uomo e non ne faccio mistero.
Improvvisamente muoio avendo accanto l’uomo che ho amato per anni. Ovviamente non do nessun segno di pentimento prima di morire.
Se io mi trovassi in questa situazione potrei ricevere il funerale religioso?
Se io fossi un fervido credente, partecipante alla Messa e interessato ai temi religiosi ma fossi – allo stesso tempo – omosessuale e vivessi questo stato sia affettivamente che sessualmente, potrei considerarmi cristiano?
Bruno Sconocchia, il manager di Dalla: «La ragazza che è stata tutto il tempo accanto a Marco Alemanno in chiesa è la sua compagna da anni. Lo sa questo Annunziata?».
Alemanno aveva una fidanzata quindi il tuo paragone, se vuoi metterti nei panni di Dalla, è sbagliato.
Prendendolo sul serio: l’omosessualità è un peccato morale come tanti. Spetta al confessore capire il giudizio della persona e non vi sono regole ferree da seguire. Le persone non sono macchine. Un omosessuale che viva attivamente da omosessuale senza dubbi, pentimenti o richieste di aiuto sarebbe come un fervente credente che bestemmia volontariamente. Non sarebbe cristiano come non lo sono tanti che dicono di esserlo. Per essere cattolici bisogna comportarsi e agire da cattolici, seguendo la Chiesa.
Chi non vuole farlo vada da un’altra parte, si faccia cremare, si faccia dare in pasto agli animali. Non c’è nessun obbligo a seguire la Chiesa, a sposarsi in chiesa o a fare i funerali in chiesa.
Lascia perdere Dalla per un secondo: si può ragionare anche senza citarlo.
Ammettiamo che io sia omosessuale, tutti lo sanno nella comunità in cui vivo, convivo stabilmente da anni con un altro uomo e – anche se non partecipo a Gay Pride – non faccio mistero della mia situazione. Anche se frequento la Chiesa (mi considero cristiano credente) evidentemente il mio confessore non è riuscito a farmi pentire della mia omosessualità (che sia omosessuale attivo non ci sono dubbi) ed infatti muoio improvvisamente con accanto l’uomo che ho amato negli ultimi anni.
In questa situazione potrei avere diritto al funerale religioso?
Potrei considerarmi un cristiano?
Risposte semplici per due domande semplici.
Mamma mia. Ma dove l’avete letta la dottrina della Chiesa, nei fumetti o negli ultimatum della Concia?
A quanto pare, si. Che si leggano Persona Humana, quantomeno.
Sai qual’è la cosa strana, che i funerali di Dalla hanno fatto gridare allo scandalo gli integralisti, e non mi riferisco solo a quelli credenti, ma anche e soprattutto a quelli non credenti: entrambi infatti non hanno capito nulla degli insegnamenti della Chiesa e continuano a starnazzare a più non posso, confondendo il peccato con il peccatore.
Per il Magistero, infatti, le pratiche omosessuali erano, sono e rimarranno sempre dei peccati gravissimi, come lo sono del resto l’omicidio volontario, l’oppressione dei poveri, e l’ingiusta retribuzione dei lavoratori.
Ribadito questo, debbo rilevare che gli integralisti cristiani scordano la Misericordia Divina, e gli integralisti laici pretendono che essere misericordiosi significhi affermare la liceità dei comportamenti peccaminosi.
Proverò ora a rispondere alle tue due domande.
1) “In questa situazione potrei avere diritto al funerale religioso?”.
– A causa della debolezza della natura umana, chi più chi meno, siamo tutti peccatori: l’unica discriminante è tra chi, pur incapace di comportarsi rettamente si sforza di farlo e si riconosce peccatore, e chi ritiene di non esserlo, di non aver alcun bisogno di cercare di comportarsi diversamente e di non aver necessità di essere perdonato da alcuno.
Come vedi sono disposizioni interiori e la Chiesa, a meno che non sussistano dichiarazioni contrarie implicite od esplicite, presupponendo il pentimento dell’ultimo minuto come il buon ladrone, non negherà mai il funerale religioso.
2) “Potrei considerarmi un cristiano?”
– E’ un risposta che riguarda solo ed esclusivamente la nostra coscienza, sempre che non venga scientemente soffocata, e che nessun altro può dare al posto nostro.
Ti è stato già risposto ottimamente.
“In questa situazione potrei avere diritto al funerale religioso?”
Ripeto: tu vuoi delle regoline scritte ma il cristianesimo è un problema di libertà umana, di rapporti umani. E’ il confessore che ti conosce e saprà se sei cosciente del tuo peccato, se hai avuto voglia di essere aiutato. Inutile fare un funerale cattolico a chi cattolico non è mai voluto essere, a chi ha rifiutato la proposta della Chiesa. Sarebbe contro le sue intenzioni.
“Potrei considerarmi un cristiano?”
Cristiano e cattolico è chi si comporta tale, chi aderisce al Magistero e all’insegnamento della Chiesa. Chi rifiuta tutto questo non è cattolico, anche se dice di esserlo.
Le domande non sono semplici, sono banali che è diverso. Tu vedi il cristianesimo come un insieme di regole e precetti da seguire e non c’è nulla di tutto questo. Ma sei troppo lontano per sentire e per vedere.
Risposte semplici per due domande semplici.
Agnostico, ti rigiro la domanda:
perchè nella tua condizione personale che hai descritto (omosessuale dichiarato e pubblico con un compagno) senti la necessità o comunque vuoi frequentare una parrocchia cattolica?
Cosa cerchi o trovi nel cattolicesimo che non potresti trovare ad esempio in altre confessioni che permettono il matrimonio omosessuale?
Se vivessi questo stato sia affettivamente che sessualmente, credo che non potresti considerarti cristiano, o perlomeno saresti tra i “peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli”.
Anche perchè l’unica attività sessuale che la Chiesa ammette – chi ne sa più di me mi corregga – è quella fra coniugi, e anche qui con dei limiti (mi risulta che pratiche come il sesso anale o quello orale non siamo ammesse nemmeno fra marito e moglie). Va da se quindi che un omosessuale non casto rientra tra i peccatori.
Il diritto canonico non proibisce il dunerale ne dei peccatori ne di coloro al momento della morte non sono in grazia di Dio,pertanto le esequie possono tenersi.
Faccio presente che il rito esequiale è una preghiera perchè Dio accolga l’anima del peccatore.
Il Codice di diritto canonico dice letteralmente:
“Can. 1184 – §1. Se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche: 1) quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici; 2) coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana; 3) gli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli.
§2. Presentandosi qualche dubbio, si consulti l’Ordinario del luogo, al cui giudizio bisogna stare.
Can. 1185 – A chi è escluso dalle esequie ecclesiastiche, deve essere negata anche ogni Messa esequiale”
Un omosessuale dichiarato che ha una relazione con un altro uomo mi pare che rientri a pieno titolo tra “i peccatori manifesti ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli”. Ovviamente non è il caso di Dalla, che non ha mai dichiarato la propria omosessualità nè tantomeno di avere una relazione, però non è corretto neanche dire che la Chiesa non proibisce il funerale al peccatore: in alcuni casi lo proibisce.
Non è ipocrita far finta che lucio dalla e marco aleanno non fossero una coppia nella vita? Secondo voi, non è ridicolo e ipocrita descrivere alemanno come “collaboratore”,”amico”, ecc, quando sapevano tutti, dentro e fuori da san petronio, la verità dei fatti? non è ipocrita far finta di nulla e scansare il confronto con la realtà?
Benedetto Zacchiroli, carissimo amico del cantante: «La definizione di Marco Alemanno quale amico e collaboratore di Lucio Dalla, l’ho scritta io. Non c’entra niente Santa Romana Chiesa […] Io stesso non gli ho mai chiesto se fosse gay, né lui me l’ha mai detto».
Bruno Sconocchia, il manager di Dalla: «La ragazza che è stata tutto il tempo accanto a Marco Alemanno in chiesa è la sua compagna da anni. Lo sa questo Annunziata?».
Mi sembra che insultare in questo momento gli amici più cari di Dalla mi sembra davvero brutto. La tua mancanza di rispetto sopratutto per Lucio Dalla è vergognosa. Ti ricordo che Lucio ha vissuto parecchio anche con Ron.
Per essere tanto sicuro dei rapporti omosex fra Dalla e Alemanno devi essere stato testimone oculare degli stessi! Non basta dire ‘lo sanno tutti’.
Sanno cosa?
Scusa ma non come fate a non vedere che con la vostra pretesa di classificare le persone come omosessuali, anche quelle che rifiutano questa classificazione, compite una grave violazione della personalità? Pensi che Dalla, come persona umana, avrebbe piacere a che si discutesse della sua (presunta) omosessualità?
Non vedi che i Grillini, le Annunziata, i Serra con tutto il loro rumoroso armamentario stanno violando, per convinzioni loro, la sfera intima di una persona deceduta?
Una vera vendetta per chi ha fatto del suo orientamento sessuale l’unico scopo della vita. E’ inconcepibile per Concia e Grillini un essere che non dichiara il suo orientamento sessuale, che non fa coming out, che non partecipa ai Gay Pride. Povera gente, quante vite sprecate dietro al nulla.
Lucio Dalla era una persona riservata, forse anche timida ed introversa.
Questo è il vero peccato mortale di cui si accusa Dalla in una società contemporanea malata della sindrome del Grande Fratello. Tutti devono in mettere in piazza i propri sentimenti e pensieri, la propria anima, altrimenti vengono additati di ipocrisia e sciocchezze del genere, quando l’ipocrisia è tutt’altra cosa. E spesso oggi quando si vuole stendere tutta la propria biancheria all’esterno si ritira insudiciata fino all’ultima fibra.
I veri diversi oggi non sono gli omosessuali che fanno coming-out, ma proprio le persone come Lucio Dalla.
L’anima di Lucio Dalla appartiene solo a Lucio Dalla e a Dio, volerla strappargliela a forza ed appiattirla alle miserie della società contemporanea è pura violenza, non ci sono altre definizioni più adeguate.
Lucia Annunziata non è poi così seria e autorevole come si pensa. Basti pensare che qualche anno fa in un importante articolo su “La stampa” sul “68” ha scritto che un cubo ha 4 superfici! (riferito al lancio dei “sanpietrini” contro la polizia).
L’omosessualità vista dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
N. 2357: L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
N. 2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
N. 2359: Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
Alla luce di ciò che è scritto nel Catechismo, si può evidentemente dire che Lucio Dalla visse la sua – presunta (nessuno può confermare o smentire con assoluta certezza) – omosessualità come una prova e unì le difficoltà della propria condizione al Sacrificio di Cristo (N. 2358).
Lucio Dalla poi, come ha detto domenica il suo confessore nell’omelia, era un uomo “in cammino”, cioè alimentava la propria Fede con la preghiera e coi Sacramenti (N. 2359).
E’ evidente che la Chiesa non discrimina gli omosessuali, così come non discrimina alcun peccatore. Certo però è che gli omosessuali non possono chiedere alla Chiesa di essere d’accordo con l’approvazione di “certi diritti” che tenderebbero ad “esaltare” quella che, in realtà, è una condizione di vita oggettivamente disordinata, come è chiaramente scritto al N. 2357.
Perciò le lobby omosessualiste (ripeto: lobby omossessualiste) e i radical-chic hanno perso un’altra occasione per rendersi meno ridicoli del solito.
La Chiesa non è ipocrita con gli omosessuali, ma applica le regole (regole certe, chiare) contenute nel Catechismo. A certe persone queste regole non piacciono, ma questo non autorizza alcuno a parlare di ipocrisia da parte della Chiesa.
E poi quelli che vogliono a tutti i costi fare gli “avvocati dell’omosessuale Lucio Dalla contro l’ipocrisia della Chiesa”, senza che nessuno però glielo abbia chiesto, si ricordino che Lucio – omosessuale o no – in vita sua aveva accettato e abbracciato, in piena libertà e non costretto da alcuno, le regole della Chiesa, inclusi i N. 2357, 2358 e 2359 del Catechismo.
Daniele sono assolutamente d’accordo con te.
L’unica cosa che non mi è piaciuta sono stati i discorsi fatti durante la liturgia. Ci sono state parole dette che era meglio non dire in un contesto liturgico. Va bene ricordare il cantante, ma sarebbe stato meglio farlo a liturgia conclusa e fuori dalla chiesa, sulla piazza. A mio avviso oggi la liturgia è fin troppo personalizzata e questo non va bene. Per quanto la celebrazione sia stata sufficientemente sobria certi discorsi “extra” era meglio risparmiarseli. Avrebbero forse evitato alcune polemiche o ce ne sarebbero state di maggiori chi lo sa. Ma sarebbe più saggio per la Chiesa tutta ritornare a perseguire una regola standard. Che è quello che il Papa più volte invoca.
E’ quello che fece anche Testori.
Personalmente, non mi importa se Dalla fosse o no gay. Non che non voglia conoscere meglio questo personaggio, entrato nella vita di tutti noi con la sua musica, però, semplicemente, non penso che lo vedrei con occhi molto diversi.
Tuttavia, trovo brillante l’articolo. Perché? Perché trovo insopportabile quando qualcuno, come la Annunziata, in nome di una ideologia sfrutta per le sue battaglie il senso di pietà della gente verso una persona morta. Per di più, la critica è stata basata su una supposizione riguardante la vita privata di persona defunta, che è impossibilitata a smentire ogni affermazione su di lei e che in vita ha fatto tanto per non rendere pubblici certi aspetti della sua vita personale (in altre parole: Dalla avrebbe voluto che si parlasse così della sua vita privata? Non si è mai fatto ciò quando era in vita, dobbiamo farlo ora che è morto perché “tanto è morto”?).
«Non so se le canzoni di Dalla sono belle o brutte, come ne sento l’attacco alla radio, spengo»
questo significa avere una profonda sensibilità artistica, perbacco…
Cosa pretendi da uno che dirige un giornale chiamato “micromega”?
Articolo davvero spettacolare. Bravissimi.
Basta vedere come se la sono presa gli omosessualisti quando Renato Zero ha smentito una volta per tutte la sua presunta omosessualità dichiarando di non essere gay ma di amare le donne. Leggete i commenti http://www.gay.tv/news/entertainment/renato-zero-non-sono-gay-amo-le-donne/
Leggo di “una vendetta della comunità omosessuale contro Dalla, perché egli non voleva saperne di essere usato come una bandiera per la loro ideologia”.
Peccato che l’Arcigay Bologna abbia dichiarato: “Non abbiamo mai chiesto a Dalla di partecipare a un nostro Pride né ad altre iniziative perché sapevamo della sua scelta di riservatezza, anche se non nascondeva la sua omosessualità, e l’abbiamo sempre rispettata”. Non si capisce dove sia questa vendetta da parte degli omosessuali.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/03/05/news/dalla_dom_chessa-30986032/
Complimenti anche per aver tirato in ballo l’On. Bindi che ha addirittura affermato: ”Non ho trovato rispettoso nei confronti di Lucio Dalla l’accostamento tra la sua persona e il riemergere dei diritti degli omosessuali nel nostro Paese perche’ lui non ha mai voluto esternare le sue vicende personali”. L’unica colpa della Bindi? Aver detto “che arrivera’ un giorno in cui il Parlamento dovrà assumersi la responsabilita’ di occuparsi seriamente dei diritti degli omosessuali, come e’ stato fatto in altri Paesi del mondo”.
Per quanto riguarda l’omosessualità di Dalla, se il Sig. Alemanno non fosse stato il suo compagno (come tutti i giornali hanno scritto) era così difficile inviare un comunicato stampa alle agenzie per smentire la notizia e tutelare la propria immagine?
Fa talmente paura ammettere che un cristiano convinto fosse omosessuale?
Fa così paura sapere che due uomini si amavano?
Arrivi un po’ tardino con il tuo solito revisionismo (vedasi fallimentare campagna contro Danilo Quinto, Ici, Radicali ecc..).
Anche Hitler ha sempre negato le camere a gas. Cosa dovevano fare le associazioni? Dire: si è vero ci vendichiamo? Per fortuna che tutti hanno capito che è così, oltre a te ovviamente.
La Bindi cerca sempre di infilarci il matrimonio gay…usa ogni situazione. E’ bene che si sappia,
Mi sembra che le persone più vicine a Dalla neghino la sua omosessualità, ma anche se fosse mi sembra che non ci sia nessun problema. I funerali sarebbero stati fatti comunque, come a Testori (dichiarato) e a tanti altri omosessuali, che innanzitutto sono uomini.
Fa così paura ammettere che la Chiesa accoglie gli omosessuali?
Fa talmente paura sapere che sono tutte balle quelle che racconti in giro?
Non mi sembra di aver letto di una sola associazione gay che abbia detto qualcosa su Dalla.
Busi parla (anzi straparla) a titolo personale mentre Grillini (l’unico che può essere collegato all’arcigay) ha semplicemente detto che “uno ha diritto di dirlo e di non dirlo se è gay, Lucio Dalla era gay e lo sapevano tutti, tutta Bologna e la Chiesa cattolica”.
Ripeto: dove sarebbe la vendetta omosessuale?
Lo hanno fatto gli esponenti della lobby, come Grillini e Busi, lo ha detto Paola Concia in televisione dalla Annunziata, e lo ha detto l’Annunziata, il nuovo acquisto della lobby. Movimento di pressione ideologica che è formata molto più da etero che da omo, intendiamoci. Questa è la vendetta chiara, come ha notato anche Fegiz.
Rispetto a Grillini, si è vendicato di Dalla annunciando la sua omosessualità, cosa che Dalla non ha mai voluto fare ed è proprio questo che a Grillini non è andata giù. Avrebbe voluto usarlo per le sue campagne ma Dalla non ha mai voluto. Proprio il dichiarare l’omosessualità di Dalla quando lui non c’è più è la vendetta gay. Grillini ha certezze che le persone più vicine a Dalla non hanno…Alemanno è fidanzato, il manager non sa nulla, il cugino non sa nulla. Il confessore ha però parlato di omosessualità proprio oggi, ma anche di un cammino interiore di Lucio…la questione non è comunque questa, ma l’evidente vendetta gay nel violare la privacy di Dalla facendolo passare per represso, violando la sua libertà ma non aver voluto diventare la bandiera della lobby gay bolognese e italian.
Forse ti sfugge che anche dall’altare della Chiesa, Padre Bernardo ha reso onore all’amore tra Marco e Lucio. Anche Padre Bernardo fa parte di questa “lobby”?
È proprio l’ipocrisia che impedisce di chiamare Marco Alemanno come compagno di Dalla la vera vendetta nei confronti dell’artista: ci si vergogna di un lato della sua personalità.
Padre Bernardo è proprio stato attaccato perché NON ha detto nulla su loro due, rispettando la libertà di Lucio. Ha parlato di “collaboratore”. La lobby gay, di cui fai parte anche tu, ha fatto il coming out al posto di Dalla, volendosi vendicare della sua discrezionalità. Credo che insultare il cugino di Dalla e il suo manager in questo momento di dolore, definendoli “ipocriti” tu te lo possa risparmiare. Fai finta di essere cristiano per una volta.
Tu hai fatto dell’agnosticismo la tua ragione di vita, dato che non hai un nome ma un orientamento religioso. Altri hanno fatto dell’orientamento sessuale il loro scopo nella vita, uno che non si dichiara è un represso. Questa è la vendetta contro Lucio Dalla.
Credo che Padre Bernardo non potesse fare meglio di quanto ha fatto citando Marco nell’omelia: poi lo stesso Alemanno dall’altare della Chiesa con grande semplicità ha rivelato il suo rapporto con Dalla.
Ma sai leggere? Quando mai avrei definito il manager di Dalla e suo cugino degli ipocriti? Non ho neanche fatto nessun riferimento a loro.
Ps: io sono agnostico ma per l’odio che dimostri verso tutti coloro che sono diversi da te, sicuramente tu non sei cristiano.
Nessuna rivelazione, altrimenti ne starebbero parlando.
Affermi: “È proprio l’ipocrisia che impedisce di chiamare Marco Alemanno come compagno di Dalla”
Quindi hai accusa di ipocrisia il manager e il cugino che hanno affermato che Alemanno non è il compagno di Dalla, anzi, che quest’ultimo è fidanzato con una donna. Ti sei aggiunto ad Aldo Busi.
Ps: nessun odio credimi, purtroppo non vederci in faccia fa apparire tutto freddo e sinistro, ma mi sei simpaticissimo sopratutto perché non mi hai ancora definito nazista o pedofilo. E’ raro confrontarmi con un militante (lo sei, no? Non è un’offesa) senza essere etichettati in questo modo. Io ho detto solo che c’è chi fa dell’orientamento sessuale lo scopo della vita e non concepisce chi tiene per sé la sua vita, arrivando a vendicarsi quando è morto. Tu invece fai del tuo orientamento religioso la tua identità, infatti lo usi come nickname. E’ offensivo dire questo?
Credo che le parole di Alemanno dall’altare siano più che chiare.
A meno che non ci si aspettasse che dicesse: “Io ero il fidanzato di Lucio Dalla”. Si può usare anche una certa eleganza nelle parole ed Alemanno lo ha fatto bene.
Alemanno è stato descritto come un “collaboratore”. Come mai Padre Bernardo si è rivolto proprio a lui durante l’omelia? Credo che Dalla di collaboratori (intendo come entourage) ne avesse parecchi: forse Alemanno non era un semplice aiutante.
In un Paese normale (come l’Italia non è) Alemanno sarebbe stato semplicemente presentato come il suo compagno di vita. Purtroppo l’ipocrisia mediatica e di una parte del clero impone di trovare mille etichette per non dire quello che tutti sanno: è questa l’ipocrisia a cui mi riferisco.
Non so se hai mai visto la fortunata serie tv “Happy Days”. Il mitico Fonzie aveva un grave handicap. Non riusciva proprio a dire la parola “scusa”. Gli usciva solo un “scccc…..”. Certo pseudo-moralismo fa lo stesso nel caso Dalla. Non riescono proprio a dire la parola “compagno”. Cominciano a dire la parola ma poi si perdono, non sono proprio capaci. Quindi “co…llaboratore”, “co…llega”, “co…rista”, “co…aiutante”….
Militante io? In cosa militerei? Mi sa che ti piacciono troppo le etichette. Visto che ho delle idee precise su alcuni temi allora si è subito etichettati….vabbé.
Le parole di Alemanno? Ma il manager e il cugino dicono che è fidanzato con una donna…quali parole ha detto? Ha salutato Lucio, come avrebbe fatto chiunque.
Alemanno è stato descritto come un “collaboratore” da parte del cugino e del manager. Insultare loro chiamandoli ipocriti in questo momento è degno della peggiore setta di omosessualisti.
Ti lascio con due chicche che ti rifiuti di leggere: Simone Baroncini, cugino di primo grado di Lucio Dalla: “E sa con certezza che Lucio fosse gay? L’ho visto spesso con delle donne, mentre pur essendo stato in vacanza con lui alle Tremiti (anche con Marco Alemanno) non ho mai notato più di un profondo affetto fraterno, anzi, paterno da parte di mio cugino nei confronti dell’amico e collega». Le voci sulla sua omosessualità nascono «dal fatto che nella sua vita ha convissuto spesso con degli uomini, come fu per Ron e come era fino a qualche giorno fa con Marco, che ha sempre presentato come amico. Fra l’altro Alemanno è fidanzato con una ragazza. Non l’ha vista la giovane donna che gli stava al fianco durante i funerali?».
Il manager Bruno Sconocchia su Marco Alemanno: «La ragazza che è stata tutto il tempo accanto a lui in chiesa è la sua compagna da anni. Lo sa questo Annunziata?»
Continua pure a passare le giornate a guardare Happy Days, ma fatti coraggio e lascia da parte i complotti omosessualisti e prendi in considerazione cosa hanno detto le parole dei suoi cari.
🙂
L’Agnostico ci riprova….
Bene, è giusto che ci provi e dica la sua opinione. Mi sembra che Raffa abbia comunque risposto correttamente ed esaustivamente.
non so se Lucio Dalla fosse davvero omosessuale, ma se lo fosse aveva deciso di vivererlo nella riservatezza..non capisco tutto sto casino
Guarda, siamo in due.
Io sono d’accordissimo. C’erano i funerali, gli amici erano contenti, Marco Alemanno era contento…ma qualcuno ha voluto vendicarsi e qualcuno ha difeso Dalla e i suoi cari.
L’Italia è proprio un Paese strano.
È il Paese delle verità sapute da tutti ma che non devono essere dette in pubblico.
È il Paese della rigida moralità pubblica e dalla elastica moralità privata.
Anche la Chiesa non si sa quale volto voglia mostrare.
Vi è la Chiesa di monsignor Gabriele Cavina, numero tre della Curia bolognese, che ha presentato Alemanno ipocritamente come “collaboratore” di Dalla (bisogna sempre far finta di non sapere). E la verità tanto “scandalosa” era molto semplice: ossia che Lucio Dalla era un cattolico omosessuale e Marco Alemanno il suo amato compagno di vita.
Per fortuna c’è anche un’altra Chiesa: è la Chiesa di padre Bernardo Boschi, amico e confessore di Lucio, che si è rivolto a Marco nell’omelia (“questo tonfo… quasi crudele, vero Marco?… ci ha lasciati tutti più soli, più tristi”). Lo stesso Padre Bernardo che poi tende la mano a Marco invitandolo a ricordare la persona amata. E Marco – all’altare della Chiesa di San Petronio – legge un brano ma prima svela quella verità da tutti saputa ma che deve essere tenuta nascosta: “Da diverso tempo ormai ho il piacere, l’onore e il privilegio di crescere al fianco di Lucio, il cantante, il musicista, il regista ma soprattutto l’uomo eterno bambino a cui devo già tanto”. Alla fine le sue lacrime e l’applauso sincero delle migliaia di bolognesi in Piazza Grande rompono il tabù dell’ipocrisia, del far finta di non sapere. È l’applauso sincero di una città ad una persona che ha perso il suo compagno amato. Marco Alemanno era questo per Lucio Dalla: il suo amore. Camuffare la verità significa mancare di rispetto a Dalla come se ci si vergognasse della sua sessualità.
A Bologna c’è stato un piccolo miracolo: in Chiesa e durante l’omelia è stato riconosciuto e reso onore all’amore omosessuale. Un plauso a Padre Bernardo.
Ci mancava pure il pistolotto contro l’Italia e gli italiani.
Da notare che Agnostico per i suoi commenti copia e incolla le parole di un credente e di un cattolico (seppur anarchico) come Marco Travaglio: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/06/lucio-marco-2/195887/
Io quello che sto vedendo attorno alla morte di Dalla ha l’aspetto di un bidone di spazzatura. Mi riferisco ai comportamenti associazioni gay, dei gay piu’ o meno famosi e di quei giornalisti da operetta come l’Annuziata che invece di rispettare un uomo e un grande artista scomparso, strumentalizzano la sua morte per promuoversi, per farsi pubblicità per attaccare (come sempre) la chiesa. Sono spregevoli. Di fronte ai morti si prega.
Vero ma non solo. Anche quest’altro mi ha ispirato.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/05/dalla-sesso-bugie-video-scemi/195652/
Sei a livelli bassi se ti metti a copiare Travaglio…potresti perfino essere denunciato da lui. Non c’è qualche agnostico a cui fare riferimento? Sempre dai cattolici ci si sente ispirati?
Io sono più ispirato da questo: http://www.ufficiostampa.rai.it/pdf/2012/2012-03-06/2012030621096911.pdf
Denunciato? Grazie per avermi fatto ridere. Se Travaglio leggesse il mio post credo si sentirebbe offeso nell’essere paragonato a me. Se ti diverti trova anche le parti del mio post prese da Travaglio perché saranno al massimo due parole.
Diciamo che se devo leggere un articolo non sto a guardare se è scritto da un cattolico o da un ateo. Vedi com’è strana la vita? Io sono per il cattolico Travaglio e tu per l’ateo devoto Ferrara.
Comunque preferisco il primo al secondo per un solo motivo: Travaglio non prende finanziamenti pubblici, Ferrara si.
Ps: poi magari un giorno vorrei discutere su chi possiamo considerare “cattolico” perché – seguendo le vostre categorie – mi sa che siete come le mosche bianche.
Ho scelto apposta l’ateo devoto. Finanziamenti pubblici? 😀
Mi sembri Santoro…ma vatti a guardare Happy Days va!!
“Molti di quelli che stanno dentro in realtà sono fuori, molti di quelli che stanno fuori in realtà sono dentro” (Bendetto XVI nel 2011 a commento dei numeri in crescita dei cattolici nel mondo)
L’ateo devoto Ferrara si è intascato più di 3.400.000 € nel 2010….
http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2009/contributi7.pdf
Forse perché è ateo? 🙂
Ora torna tra noi giovani e lascia perdere queste sciocchezze.
Dai per scontato che Dalla fosse omosessuale.
Ma da cosa lo ricavi?
Lui non l’ha mai detto nè fatto intendere, ha detto il contrario.
Tu dici che non l’ha mai detto perchè era riservato.
Non mi sembra proprio:fra le migliaia di canzoni prodotte in Italia ce n’è una sola che accenna ad un atto tipico di autoerotismo, una canzone di Dalla.
Evidentemente era riservato a fasi alterne pr te.
La verità ovvia è che Dalla era un single, magari con qualche abitudine stravagante, che aveva un affetto paternale verso qualche giovane promettente cantante. E questo era giustificato dal fatto di non avere una famiglia sua, figli suoi. Ma da ciò a dire che era omosessuale ne corre. Solo che alcuni inistono su questo tasto, falsifficando le cose.
Per convenienza? (politica)
Sulla storia tra Lucio e Marco credo che i dubbi sono veramente pochi: poi ciascuno vede ciò che vuol vedere.
Non mi sembra che Dalla abbia mai smentito di essere omosessuale. Ha solo detto di non appartenere ad una cultura omosessuale. Anche io non appartengo ad una cultura eterosessuale. Esiste poi una cultura omosessuale?
Inoltre non è bello riprendere delle parole dette da chi non può replicare però credo che Dalla – in quella intervista – abbia proprio confermato le sue tendenze sessuali.
Infatti – intervistato per una rivista gay – gli viene chiesto una dichiarazione di omosessualità. Non so tu ma se fosse fatta a me la stessa domanda, risponderei solamente: “Guarda che io sono eterosessuale”. Dalla esprime un concetto intelligente e molto articolato ed alla fine afferma: “non appartengo a nessuna sfera sessuale”.
Il suo era un discorso di rifiuto di etichette ma questo non significa che smentisca il suo orientamento (anzi….).
L’agnostico dice: “Sulla storia tra Lucio e Marco credo che i dubbi sono veramente pochi: poi ciascuno vede ciò che vuol vedere”.
Lucio Dalla risponde: «Non mi sento omosessuale, ma veramente, spero che lo capisca. Non mi sento omosessuale e mi sembra imbecille che dica di esserlo e mi sembrerebbe ancora più imbecille se mi sentissi omosessuale e non lo dicessi […] la mia cultura non è una cultura omosessuale, il mio modo di organizzare il lavoro non è omosessuale […]. Ho un grande rispetto per gli omosessuali come per tutti gli uomini in genere anche per quelli che in realtà mi sembrano miei nemici»
Simone Baroncini, cugino di primo grado di Lucio Dalla, risponde: “E sa con certezza che Lucio fosse gay? L’ho visto spesso con delle donne, mentre pur essendo stato in vacanza con lui alle Tremiti (anche con Marco Alemanno) non ho mai notato più di un profondo affetto fraterno, anzi, paterno da parte di mio cugino nei confronti dell’amico e collega». Le voci sulla sua omosessualità nascono «dal fatto che nella sua vita ha convissuto spesso con degli uomini, come fu per Ron e come era fino a qualche giorno fa con Marco, che ha sempre presentato come amico. Fra l’altro Alemanno è fidanzato con una ragazza. Non l’ha vista la giovane donna che gli stava al fianco durante i funerali?».
Bruno Sconocchia, manager di Dalla, su Marco Alemanno: «La ragazza che è stata tutto il tempo accanto a lui in chiesa è la sua compagna da anni. Lo sa questo Annunziata?».
La lobby omosessualista fallisce ancora 😉
Facciamo un giochino. Prendiamo l’intervista di Lucio Dalla che è stata linkata ed “affianchiamo” alla sua risposta anche quella di un ipotetico eterosessuale convinto (io).
Domanda: “Non ritieni che una tua eventuale dichiarazione di omosessualità darebbe un grosso contributo?”.
Risposta di Dalla: “Non appartengo a nessuna sfera sessuale…”.
Risposta di Mr. X: “Guarda che io sono eterosessuale. Che dichiarazione di omosessualità dovrei fare?”.
Domanda: “Capisci perché insisto sulla tua omosessualità?”
Risposta di Dalla: “La mia sessualità probabilmente è uguale alla tua (la rivista era una rivista gay e quindi plausibilmente lo era anche l’intervistatore ndr) come è uguale all’omosessualità di tanti altri. Cioè io non mi sento omosessuale, la mia cultura non è una cultura omosessuale, il mio modo di organizzare il lavoro non è omosessuale”.
Risposta di Mr. X: “No, ti ho già detto che sono eterosessuale. Perché insisti?”.
Se uno affermasse: “La mia sessualità è uguale a quella di tanti omosessuali” tu come lo definiresti? Omo o etero?
Francamente io non potrei mai dire che la mia sessualità è uguale a quella di tanti omosessuali. Poi, se non credi neanche alle sue stesse parole…
Agnostico, ti chiedo gentilmente una cosa. Potresti portare, invece di “giochini”, delle prove certe sulla omosessualità di Lucio Dalla? Prove che riescano a sfatare il legittimo dubbio. Non interpretazioni tue e personali. Ma fatti.
Se ci sono, allora ha senso discutere sulla condotta della Chiesa. Ma se non ci sono, che senso ha attaccare la Chiesa con tutta questa foga, proclamando pure che i cristiani hanno paura di ammettere l’esistenza di cattolici gay (commento del 7 marzo alle 19:00), accusando così alcune persone di omofobia, e ipocrisia (7 marzo alle 21:21 e 8 marzo alle 22:24)?
Mi spiace, ma mi dà fastidio quando la gente parla, parla e parla (magari di gente che mai ha visto di persona) e non ammette di non sapere. Io preferisco dire, semplicemente “Non so: non ho prove certe”.
Non mi piace fare giochini per sostenere l’insostenibile, preferisco andare dritto a questi articoli che tanto ti fanno stare male: http://www3.lastampa.it/spettacoli/sezioni/articolo/lstp/445219/
http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=66851&idsezione=4
http://www.nonmidire.it/articolo/aldo-busi-sul-mancato-coming-out-di-lucio-dalla-doveva-difendere-i-piu-deboli/27241/ Ecco Busi che riconosce di stare vendicandosi, come diceva il sacerdote.
Smettila con i giochini, affronta la realtà. Oppure anche questa volta finirai a rovinare rumorosamente a terra dopo l’arrampicata sugli specchi, come avvenne per i Radicale e per il caso Quinto. Te li sei già scordati?
Anche se, e sottolineo se, P. Bernardo, o il Papa stesso, avessero “riconosciuto e reso onore all’amore omosessuale”, come affermi tu, per il Magistero della Chiesa il peccato impuro contro natura era è e rimarrà sempre uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: è mai possibile che questo semplice concetto non ti entri in testa?
“Il peccato impuro contro natura era è e rimarrà sempre uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”: sei seguace di Volpe per caso?
Per il resto mi sembra che la Chiesa non sia “monocolore”: mi limito a constatarlo.
Lo sai quali sono i quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio e perchè sono definiti così?
Chi è Volpe?
Quello che nella Chiesa fà testo è il Magistero: le opinioni dei singoi fedeli, Papa compreso, erano, sono e rimarranno sempre, semplicemente e null’altro che le opinioni dei singoli fedeli.
Offro altri contributi interessanti su questa question:
http://www.ufficiostampa.rai.it/pdf/2012/2012-03-06/2012030621097032.pdf
http://www.ufficiostampa.rai.it/pdf/2012/2012-03-06/2012030621096911.pdf
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201203/120305bianchi.pdf
Anche in Italians di Severgnini se ne sta parlando, ed ovviamente c’e’ chi inveisce senza pieta’ (e senza ragionamento) contro la Chiesa. Vi invito a lasciare qualche commento.
http://italians.corriere.it/2012/03/07/alan-bennett-lucio-dalla-e-il-coming-out/
Non se ne puo’ piu’ di tanta logorrea senza troppo senso, piu’ che mai in un momento doloroso come la morte di qualcuno.
Eh, di Grazia che sono paladini della Libertà personale…
Ovviamente è facile sparare ai morti…
Bellissimo questo articolo: http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201203/120306giansoldati.pdf
W La Stampa!
Non ho conosciuto personalmente Lucio Dalla anche se l’ho incontrato diverse volte in giro per Bologna ed in un paio di occasioni nella basilica di San Domenico a pregare.
Non so se fosse o meno una persona omosessuale nè se la sua convivenza con altri uomini fosse di natura amicale o altro. Peraltro conosco centinaia di studenti o colleghi “fuorisede” che, per mera convenienza economica o per amicizia e cameratismo vivono insieme in appartamento e tutto sono tranne che persone omosessuali. Io stesso sono stato ospitato a casa di amici/colleghi del mio stesso sesso e se fosse necessario per motivi ad esempio lavorativi convivrei tranquillamente con altri uomini pur essendo eterosessuale (in altre parole non vedo come la convivenza di due persone sotto lo stesso tetto possa essere presa come prova inconfutabile della loro omosessualità, tanto più quando hanno interessi comuni).
Ma non è questo il punto. Trovo abbastanza di cattivo gusto discutere di una persona che è appena morta ed attribuirle sentimenti o esperienza che nessuno ha in realtà avuto mai modo di verificare direttamente o dalle parole del diretto interessato.
A me Lucio Dalla era simpatico. Lo ritengo un musicista di alto livello avendolo ascoltato e visto suonare in diverse occasioni. Di lui, come tutti noi che stiamo scrivendo qui e come anche tutti coloro che in questi giorni, anzichè fermarsi a pregare o restare semplicemente in rispettoso silenzio di fronte alla morte di un uomo, hanno fatto a gara per sparlarne o l’hanno utilizzato per sparlare della Chiesa, ho solo sentito dire delle cose di cui non ho alcuna prova provata nè mi interessa francamente averla.
E’ davvero imbarazzante vedere quanta gente sale in cattedra a giudicare un uomo. E se per qualcuno dovrebbe valere la carità cristiana, tutti comunque dovremmo ricordarci di rispettare (a maggior ragione ora che non può più eventualmente obiettare) chi, bene o male ha vissuto e ha poi lasciato questo mondo. E’ davvero incredibile come siamo capaci di rovinare … la vita anche ai morti ed ai loro cari che sopravvivono.
Una volta, quando una persona decedeva, anche se in vita era stata considerata odiosa dai suoi antagonisti, tutti facevano a gara a ricordarne gli aspetti migliori o, quando era davvero difficile trovarne, almeno tacevano. Ipocrisia o rispetto? Forse un po’ di entrambe le cose ma certamente soprattutto rispetto, per la persona ed i suoi congiunti. Dov’è finita quella sana abitudine?
Io spero che Lucio Dalla sia morto in pace con Dio (in cui credeva, come lui stesso ha scritto e detto) e con i suoi affetti. E per questo ho pregato, senza andare in Piazza Maggiore o in San Petronio.