La conversione cattolica (segreta) di Giorgio Bocca

E’ il rispetto l’unica reazione lecita davanti alla morte di un uomo ed è con il massimo rispetto che rinnoviamo i saluti per uno degli intellettuali più incisivi e sopra le righe del giornalismo italiano. Giorgio Bocca ci ha lasciato il 25 dicembre dell’anno appena trascorso dopo una breve malattia alla veneranda età di 91 anni.

Politicamente inclassificabile, fu fascista prima e partigiano poi, uomo dalla penna tagliente e provocante. Tuttavia sono proprio le sue interviste e quelle con la moglie che mostrano come in quel cuore grande e libero albergasse anche una domanda che speriamo possa aver trovato risposta nei momenti finali della sua vita terrena. E’ la vedova che, intervistata da “Il Giornale”, risponde con titubanza al giornalista che le chiede conferma della notizia sulle sue supposte nozze “segrete” in chiesa. Silvia Giacomoni risponde diffidando molto di un giornale schierato come “avversario” delle correnti di pensiero del marito, fondatore di “Repubblica”, ma con grande onestà conferma e avvalora il tutto: «Mi sento un po’ confusa. Ho difficoltà a parlare di un argomento tanto delicato con un giornale che non lo è. Bocca mi ha insegnato che ai colleghi si risponde sempre. Ma non mi metto a raccontare che l’ho accompagnato all’altare. Però se tu fossi stato ai funerali avresti ascoltato un’omelia con dei contenuti precisi. Più che parlare con me bisognerebbe parlare con il sacerdote. Quella cerimonia voleva dire qualcosa.»

Una vita ricca di affascinanti contraddizioni quindi, fatta di battaglie intellettuali e grande giornalismo, divisa fra la certezze e i dubbi che attanagliano solo le grandi menti. Un’altra dichiarazione di Bocca, questa volta a Gabriella Colarusso di Lettera 43 che nell’aprile scorso lo interpellava sull’importanza della Costituzione: «Della Costituzione italiana me ne frego. A me importa della costituzione morale. Credo di più al Vangelo che non alla Carta. Mi sembra più convincente, perché nel Vangelo c’è qualcosa di divino che nelle costituzioni liberali non c’è.» (cfr. Ultimissima 3/5/11) Rincariamo la dose, sempre nella stessa conversazione con la Colarusso: «Dal punto di vista morale sono un po’ vigliacco, sono molto cattolico: la penitenza, la confessione…». E ancora, sempre nella medesima intervista, parlando di quando durante la Guerra tolse la vita a un uomo: «I preti sarebbero contenti di dire che ho un rimorso di questa roba, spesso me la ricordo… Credo che il mito che la vita umana è sacra, un dono di Dio, sia una cosa religiosa. Un timore, un rimorso che ti viene dall’educazione religiosa».

La vedova ovviamente ribadisce al giornalista de “Il Giornale” che non è assolutamente lecito parlare di “conversione”, soprattutto perché forse Bocca ha sempre avuto i germi silenziosi della religiosità dentro di se, almeno a giudicare dalle sue ultime interviste: non ci si può convertire a qualcosa se già la si sente propria, almeno in parte. Magari “propria” ma di nascosto, per la carriera, per senso di distacco da una famiglia da lui stesso definita “più superstiziosa che religiosa” (“La Neve e il Fuoco”, Feltrinelli 2011). Magari per le agitazioni di uno spirito acuto e forte, talmente tanto inquieto dal fargli cercare battaglie nobili e duri scontri per tutta la vita, sia nel giornalismo che nella politica. ”Certi uomini non cercano qualcosa di logico come i soldi, non si possono comprare né dominare, non ci si ragiona né ci si tratta. Certi uomini vogliono solo veder bruciare il mondo.” E’ proprio questa frase tratta dal film “Il Cavaliere Oscuro” che può descrivere un uomo come Bocca, un incendiario contro il moralismo stantio e un terrorista contro il becero bigottismo intellettuale moderno, una vita vissuta sulla punta della penna e sul filo del rasoio, libero dai compromessi e dai luoghi comuni che intrappolano i pavidi e gli ignavi. Capace di darsi del vigliacco per provare rimorsi ma facendo di una potente morale il cardine portante della sua vita, senza bandiere e senza compromessi. E capace di cambiare idea sulla Fede e sulla vita grazie a una donna straordinaria come sua moglie.

Salutiamo nuovamente Bocca augurandoci che negli ultimi istanti abbia deciso di riappacificarsi anche con l’ultimo dei suoi avversari di sempre, sperando che Egli possa perdonare errori e sviste della sua gioventù in favore di quanto di grande e bello ha fatto per la cultura del nostro paese. Ma si sa, la Misericordia per eccellenza è proprio la Sua. «La mia famiglia era più superstiziosa che religiosa. Adesso che mia moglie è molto religiosa, vedo che essere religiosi è una cosa molto diversa» (Giorgio Bocca, “La Neve e il Fuoco”, Feltrinelli 2011)

Marzio Morganti

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31 commenti a La conversione cattolica (segreta) di Giorgio Bocca

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  1. Anduril ha detto

    Complimenti per l’articolo.
    Molto bello.

  2. Alessandro M. ha detto

    Grandi uomini questi veri laici, peccato che siano sempre meno i Bocca e sempre più gli Augias

  3. Qumran ha detto

    Ma Repubblica non ha detto nulla?

  4. Luca ha detto

    Che bello quest’articolo

  5. Vronskij ha detto

    Un peu plus de sucre dans les urines, et le libre penseur va à la messe – La Bruyère.

    • Vronskij ha detto in risposta a Vronskij

      Per evitare ogni malinteso devo dire che la frase è al limite, nel senso che non è soltanto cinica (autore è un credente). Per chiarire meglio il concetto, anche altra faccia di medaglia, riporto qui una citazione da un diario di Ernst Junger, da giovane in una situazione politica molto simile con Bocca (era un esponente della rivoluzione conservatoria, del nazional-bolscevismo, pre-nazista e filo-comunista nello stesso tempo, poi democratico), e prima di morire convertito in cattolicesimo nelle situazioni ancora poco chiare.

      «Pagina 16, la famosa citazione di La Bruyère: “Un po di più di zucchero nell’urina, e il libero pensatore va alla messa”. In effetti, noi cominciamo a credere quando le cose vano male per noi. Appunto allora noi accogliamo rumori, colori, suoni, che abitualmente sono inaccessibili» – Giardini e strade.

      • Katy ha detto in risposta a Vronskij

        Boh, ma non è detto. Io ad esempio a 18 anni mi sono accorto che mi andava tutto bene, eppure non riuscivo ancora ad essere felice. Da quel momento ho capito che era sempre mancato Qualcuno che poteva davvero rispondermi. Da lì mi sono avvicinato al cristianesimo (non ancora al cattolicesimo). Dunque dire: ” noi cominciamo a credere quando le cose vano male per noi”, può essere vero per alcuni e sbagliato per altri.

        Tuttavia poco importa perché si inizia a credere, così come poco importa perché mi sia innamorato proprio di mia moglie. Spiegarmi perché mi sono innamorato, non rende il mio amore meno vero e autentico.

        • Vronskij ha detto in risposta a Katy

          Dipende cosa chiami bene, e come dici tu dipende anche dalla persona, per te non riuscire ad essere felice è stata la ragione di non stare bene. Per qualcun troppo zucchero in urina, per qualcun altro manca il zucchero nel tè, senti di tutti i colori … .

          L’amore coscienzioso del perché e come, può essere più qualitativo, che è un valore aggiunto di non poco conto.

  6. Michele Forastiere ha detto

    Veramente “luminoso” questo articolo, che ci fa riflettere sulla grandezza della Misericordia di Dio, di cui tutti abbiamo bisogno.
    Grazie, Marzio!

  7. lorenzo ha detto

    Dalla summenzionata intervista della Colarusso a Bocca:
    D. Crede in Dio?
    R. No perchè non l’ho mai incontrato. Possibile che questo Dio così potente non abbia mai trovato il tempo di manifestarsi?

    Dai “Promessi sposi” il colloquio tra il Card. Borromeo e l’Innominato:
    “Che Dio v’ha toccato il cuore, e vuol farvi suo,” rispose pacatamente il cardinale.
    “Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov’è questo Dio?”
    “Voi me lo domandate? voi? E chi piú di voi l’ha vicino? Non ve lo sentite in cuore, che v’opprime, che v’agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v’attira, vi fa presentire una speranza di quiete, di consolazione, d’una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, l’imploriate?”

  8. Andrea ha detto

    E se avesse semplicemente voluto soddisfare un desiderio della moglie?

    • Kosmo ha detto in risposta a Andrea

      Confermo… Tanta gente atea/agnostica fa il matrimonio in chiesa solo per accontentare la moglie, vedi Paolo Rossi (il comico, non il calciatore).

      • Vronskij ha detto in risposta a Kosmo

        @Andrea
        Chi ha detto che Dio non partecipa nei desideri di una persona riferiti alla sua moglie? E’ proibito soltanto il desiderio per la moglie dei altri.

        • Andrea ha detto in risposta a Vronskij

          Vronskij: io non di certo, per quanto mi riguarda non posso nemmeno escludere con certezza che sia Dio stesso a volermi non credente… Forse sto per sposarmi con una credente che mi salvera’, certo cosi’ e’ un po’ troppo comodo pero’, Pascal in versione last minute.

          • Vronskij ha detto in risposta a Andrea

            Perché le tue incertezze li deleghi a Dio. E’ logico che Dio, ammesso che esiste (un ammissione formale per te che sei agnostico), in modo naturale e con certezza vuole essere riconosciuto dalle sue creature. Se ti fa comodo di conoscere Dio conoscendoLo anche nel senso biblico del termine (vuol dire tramite il sesso della moglie) non c’è nessun problema. Anzi meglio, è un ulteriore testimonianza che Dio è amore in tutti aspetti, anche in quello “volgare”. In questo aspetto Bocca ha avuto più fortuna di Pascal.

            • Andrea ha detto in risposta a Vronskij

              Mi risulterebbe difficile stabilire se una persona che desidera accontentare la propria moglie (sempre che tale mia ipotesi sia ammisibile nell’attribuzione a Bocca) sia da considerarsi piu’ o meno vicina a Dio in virtu’ di tale sola inclinazione. Se la moglie di Bocca avesse aderito ad altro credo, probabilmente saremmo stati semplicemente di fronte all’ennesimo ateo disorientato che si converte in punto di morte…sbagliando clamorosamente religione.

              • Vronskij ha detto in risposta a Andrea

                @Andrea
                Lascia a parte Bocca, prima si fa luce per il nocciolo del problema e da un punto di vista generale, poi se vuoi ritorniamo al caso specifico, o altri casi di convertiti in senso contrario in procinto della morte (da religioso in ateo), o in caso da cristiano in mussulmano ecc.

                Premesso che Dio esiste, e che ha creato originariamente due pezzi che devono essere fusi insieme in amore, una persona che desidera accontentare SOLTANTO la propria moglie (in tutti i modi immaginabili) sia da considerarsi non soltanto “più o meno vicina a Dio in virtù di tale sola inclinazione”, ma di essere la manifestazione concreta di Dio.

                Se mi porti qui il caso di uno che è divorziato anche se cristiano accontentando la mamma che odiava la nuora, un’altro ama la moglie cristiana ma nello stesso tempo accontenta anche un amante buddista e un’altra induista, un altro ancora mette in pratica il suo complesso di Edipo accontentando la sua mamma e nello stesso tempo la suocera ecc, per me è un’altra conferma che cerchi di legittimare la tua incertezza “genetica” partendo dalla realtà incerta del bordello che stiamo vivendo.

                • Andrea ha detto in risposta a Vronskij

                  Mah non so se ho capito.

                  Possiamo attribuire all’ispirazione/manifestazione di Dio ogni buona azione compiuta dall’uomo e all’uomo stesso ogni cattiva azione, ma a quel punto siamo quasi tutti implicitamente credenti, cosa che non mi risulta nei fatti.

                  • Alèudin ha detto in risposta a Andrea

                    si, siamo tutti implicitamente credenti.

                  • Vronskij ha detto in risposta a Andrea

                    @Andrea
                    Non è che io mi aspetto tanto, e non è perché ti manca intelligenza, anzi perché hai troppo. Come ti ho detto un’altra volta, il tuo problema è che più cercano di spingerti al Centro, più tu vai alla periferia.

                    Adesso cerco di spiegare la questione in periferia (ai fatti), in modo che tu vai al Centro (“peggio per i fatti”). Quando la moglie di Bocca ha chiesto a lui di convertirsi, e lui ha esaudito il desiderio della moglie, mica non si parla di un desiderio per una caramella, neanche per amore per la chiesa, per un definito rito di conversione, omelia ecc, cose senza nessun significato (per non dire neurosi) per un ateo, per di più un ateo ex-credente convertito perche ha visto per diretta esperienza in sua famiglia che sono i credenti che svuotano la religione dal significato praticando senza religiosità. In ogni storia di conversione, comprese quelle derivate da un esperienza mistica, c’è dietro un atto d’amore concreto, di una persona che è pronto di dare tutto per te. Su questa base, per dire orizzontale, viene dopo l’esperienza mistica verticale sulla via del Damasco. Non sarebbe nessun Paolo senza Stefano, il suo amico migliore. Se la Bibbia non da nessun informazione che Stefano, prima di sacrificare per Dio, aveva dimostrato di essere pronto a sacrificare per il suo amico di cuore, allora peggio per la Bibbia, e per loro che lo leggono soltanto in modo “verticale”.

                    Non so se mi sono spiegato bene che “siamo quasi tutti implicitamente credenti”, anche se sembra “cosa che non mi risulta nei fatti”.

      • Gabriele ha detto in risposta a Kosmo

        Siano benedette le mogli, le mogli di tanti atei che finiscono per salvare l’anima dei loro mariti con preghiere appassionate e pianti d’amore. Mi viene da pensare alle cosiddette “donnette da quattro soldi” che frequentano le nostre chiese, così definite con grande disprezzo dai laicisti. Esse sono l’arma più potente contro la deriva del male, come è sempre stato nel corso dei secoli. Scusate la divagazione da influenzato!

        • Kosmo ha detto in risposta a Gabriele

          Così come viene sempre disprezzata la VENERAZIONE per la Madonna, e i pellegrinaggi presso i Santuari Mariani.
          Cosa che “ci” imputano, guarda caso, sempre i protestanti.

        • Alessandra ha detto in risposta a Gabriele

          purtroppo non sono solo i laicisti che le disprezzano, ma anche molti sacerdoti.

      • Andrea ha detto in risposta a Kosmo

        Credo che la situazione sia pure peggiore, molti lo fanno per aspetti architettural-floreali.

    • Ottavio ha detto in risposta a Andrea

      “«La mia famiglia era più superstiziosa che religiosa. Adesso che mia moglie è molto religiosa, vedo che essere religiosi è una cosa molto diversa»” (Giorgio Bocca)

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