Il Centro Ricerche ENEA sulla Sindone: «rimane un mistero per la scienza»

Dopo cinque anni di studi sulla colorazione simil-sindonica per capire come abbia potuto generarsi l’immagine sulla Sindone di Torino, il Centro Ricerche ENEA di Frascati, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, ha pubblicato un resoconto ufficiale arrivando ad affermare che tutti i tentativi di replica dell’immagine sinora effettuati con le più moderne tecnologie (e con i mezzi disponibili nel passato) sono falliti.

Ancora oggi la scienza non è ancora in grado di spiegare come si sia formata l’immagine. Il dott. Paolo Di Lazzaro, fisico e dirigente di ricerca presso il Centro Ricerche Enea di Frascati, ha presentando in anteprima su UCCR quel che da oggi è  disponibile sul sito web di ENEA.

I risultati hanno dimostrato la possibilità di colorare tessuti di lino in modo simil-sindonico tramite la luce UV e VUV di un laser eccimero impulsato della durata di alcuni miliardesimi di secondo. Un brevissimo e intenso lampo di radiazione VUV direzionale può colorare un tessuto di lino in modo da riprodurre molte delle peculiari caratteristiche della immagine corporea della Sindone di Torino, incluse la tonalità del colore, la colorazione superficiale delle fibrille più esterne della trama del lino, e l’assenza di fluorescenza. Tuttavia, l’immagine sindonica presenta alcune caratteristiche ancora impossibili da riprodurre, per esempio le striature e la sfumatura dell’immagine dovuta ad una diversa concentrazione di fibrille colorate gialle alternate a fibrille non colorate.

Come spiegava il fisico Di Lazzaro, è forse possibile la loro replica usando una batteria di diecimila laser eccimeri, ma evidentemente questo -sempre che sia possibile- non ci porterebbe molto lontano. La questione non è la possibilità teorica di riprodurre l’immagine con macchinari ad alta tecnologia, ma spiegare come abbia potuto formarsi prima del 1353, data universalmente accettata dagli storici come prima documentazione certa dell’esistenza della Sindone (ricordiamo che la fotografia venne inventata dopo il 1700).

Viene dunque smentita di fatto l’ipotesi del falsario medievale, indipendentemente dai controversi risultati dell’esame al C14, sui quali aleggia un’ombra di assai poca scientificità e molta “forzatura” dei risultati. Un documentario inedito a breve uscita si concentrerà proprio su questa faccenda. Si legge nel rapporto ENEA: «ad oggi la Scienza non è ancora in grado di spiegare come si sia formata l’immagine», questo perché l’immagine non si è formata dal contatto del lino con il corpo, c’è solo un’estrema superficialità della colorazione e non c’è presenza di pigmenti. Sotto le macchie di sangue non c’è immagine e quindi esse si sono depositate prima dell’immagine, formatasi in un momento successivo alla deposizione del cadavere. Inoltre, tutte le macchie di sangue hanno contorni ben definiti, senza sbavature, quindi si può ipotizzare che il cadavere non fu asportato dal lenzuolo. E ancora: «Mancano segni di putrefazione in corrispondenza degli orifizi, che si manifestano dopo circa 40 ore dalla morte. Di conseguenza, l’immagine non dipende dai gas di putrefazione e il cadavere non rimase nel lenzuolo per più due giorni». Tutto questo «rende estremamente improbabile ottenere una immagine simil-sindonica tramite metodi chimici a contatto, sia in un moderno laboratorio, sia a maggior ragione da parte di un ipotetico falsario medioevale».

Il cuore della questione è tutta qui, «indipendentemente dall’età del lenzuolo sindonico, che sia medioevale (1260 – 1390) come risulta dalla controversa datazione al radiocarbonio o più antico come risulta da altre indagini, e indipendentemente dalla reale portata dei controversi documenti storici sull’esistenza della Sindone negli anni precedenti il 1260, la domanda più importante, la “domanda delle domande” rimane la stessa: come è stata generata l’immagine corporea sulla Sindone?». Non siamo alla conclusione, dicono gli scienziati, «stiamo componendo i tasselli di un puzzle scientifico affascinante e complesso. L’enigma dell’origine dell’immagine della Sindone di Torino rimane ancora “una provocazione all’intelligenza”», citando le parole di Giovanni Paolo II pronunciate il 24/6/98.

La redazione

22 commenti a Il Centro Ricerche ENEA sulla Sindone: «rimane un mistero per la scienza»

  • Ivanom ha detto:

    Sono stati gli alieni a creare quell’immagine quindi Dio non esiste!

    Nemmeno io ci credo che, pur di negare Dio, si inventano la storiella degli alieni, laddove la ( buona ) scienza non sa spiegare.

    • Ugo ha detto:

      Scusa, chi lo avrebbe detto?

      • gabriele ha detto:

        beh, ci sono gli atei che non sapendo come è nata la vita sulla terra dicono che l’hanno portata gli alieni

        • Renato Valsecchi ha detto:

          Va beh ma loro dicono anche che il nulla ha creato l’universo, che la vita emerge dalla non vita, che sono liberi di dire che il libero arbitrio non esiste, ti spiegano che esiste l’autodeterminazione della persona quando sono in macchina con le cinture obbligatoriamente allacciate, ti dicono che il feto umano a tre mesi è un essere umano e a due mesi e 29 giorni non lo è, ti dicono che Dio non esiste perché gli astronauti non l’hanno avvistato e tante altre belle cose. Vogliamo davvero prenderli sul serio?

  • Laura ha detto:

    Mi fa molto molto piacere…ma noi lettori di uccr in fondo lo sapevamo già grazie al regalo del dott. Di LAzzaro 😉

  • Daniele Borri ha detto:

    «la “domanda delle domande” rimane la stessa: come è stata generata l’immagine corporea sulla Sindone?»
    Faccio notare che nell’originale questa frase è scritta in maiuscolo. Nicolotti può scrivere tutti i libri che vuole sulla storia della Sindone, ma di fatto non è tanto la storia ad accrescere interesse, ma la scienza.

  • Gianluca ha detto:

    “La Sindone non è un falso.”
    Quest’affermazione è gratuita: nè la Chiesa nè la scienza ha mai affermato una cosa del genere.

    • Luigi R. ha detto:

      Hai in parte ragione, forse sarebbe meglio dire che la scienza ha stabilito che la Sindone non è possibile che sia stata prodotta con strumenti a disposizione dell’uomo prima dell’anno 2030 (forse). E se è possibile che sia creata dall’uomo allora è da ricostruire da capo tutta la storia della scienza. La Chiesa non si espone, lascia il campo all’indagine scientifica.

  • Michele Salcito ha detto:

    Gli aspetti a mio parere più interessanti, dell’esito di questa ricerca sono due:
    1°- nessun genio medievale avrebbe potuto fabbricare la Sindone (e quindi ciò va in contrasto con l’esito del carbonio 14 del 1988)
    2° – l’immagine potrebbe essere rimasta latente per molti anni, per poi comparire “miracolosamente” sulla tela. Questo spiegherebbe molte cose, incluso il silenzio dei Vangeli e la confusione dei primi secoli fra Sindone e Santo Volto di Edessa.

    • Ermanno ha detto:

      La cosa fantastica è che la Sindone è entrata al centro dell’attenzione grazie allo sviluppo scientifico. E invece secondo i teorici del non senso della vita dovrebbe avvenire il contrario. Credo che questa sia la vera sfida.

    • Alessandra ha detto:

      notare i commenti “altamente pertinenti” nell’articolo del Telegraph

      • Karma ha detto:

        Beh i due articoli sono proprio ben fatti. Non so se hanno intervistato il dott. Di Lazzaro per riportare quelle parole oppure le ha dette lui in un’altra occasione. I commenti sono i soliti…c’è chi vuole negare l’autenticità sulla base dell’altezza dell’Uomo della Sindone e chi parla di extraterrestri. Insomma, ragazzi..questo è il livello della critica.

      • Karma ha detto:

        L’huffington come al solito è perfetto. Ed è il più visitato sito web del mondo, quindi provate solo ad immaginare quante persone sono entrate a conoscenza di questo studio!!

  • Alessandra ha detto:

    io mi sto premurando di mettere il link su tutti i video di YT sulla Sindone….:-)

  • stefan@ ha detto:

    Da quanto riportato non mi risulta che l’ipotesi del falsario medievale sia stata smentita. L’articolo afferma che ad oggi non si sa in che modo sia stata realizzata, anche le prove effettuate a Frascati non hanno dato risultato del tutto compatibili. E se non si sa come è stata formata, non si può smentire nulla. l’unico dato disponibile ad oggi è la prova del carbonio, che se si ritiene controversa andrebbe ripetuta (ma dubito che verrà fatto).

    • Alessandra ha detto:

      “Da quanto riportato non mi risulta che l’ipotesi del falsario medievale sia stata smentita” Allora dobbiamo ammettere che è esistito un falsario medievale che ha preso un uomo, lo ha torturato come Gesù nei Vangeli, lo ha crocifisso e poi ha creato un immagine che neanche con i mezzi moderni riescono a ricreare.

      In pratica abbiamo un genio del male…;-)

    • Michele Salcito ha detto:

      Spesso gli articoli sono solamente delle sintesi ed i giornalisti non possono essere tuttologi. Posso dirle che a pag. 20 del riassunto dei risultati ottenuti presso il Centre ENEA di Frascati (scaricabile dal loro sito) è riportata la frase
      “Alla luce di queste elevate difficoltà tecnologiche e scientifiche, l’ipotesi di un falsario medievale non sembra ragionevole”.
      E’ quasi un verdetto che conferma l’ipotesi di un affrattato e azzardato modo di risolvere il quesito della datazione da parte dei carbonisti nel 1988. Forse sarebbe stato meglio per loro avere lo stesso atteggiamento dei consulenti della Commissione Pellegrino (in attività dal 1969 al 1973), i quali, dalle loro ricerche e in base ai mezzi utilizzati, dichiararono di non poter confermare la presenza di sangue umano sulla Sindone ma, nemmeno di poterla escludere. Sarebbe stato più corretto tenere un atteggiamento del genere. Forse preferirono sacrificare l’interesse religioso sulla Sindone piuttosto che suscitare un calo d’interessi nei confronti della radiodatazonee e quindi poi una riduzione degli stanziamenti economici per continuare le ricerche di quel tipo.

    • Qumran ha detto:

      @stefano
      Il prof. Di Lazzaro lo ha spiegato chiaramente nei due articoli che ha scritto qui (articoli+commenti): https://www.uccronline.it/2011/10/20/un-approccio-scientifico-alla-formazione-dellimmagine-della-sindone-i%C2%B0-parte/

      Gli studi dell’ENEA smentiscono categoricamente e dichiaratamente l’ipotesi del falsario. Leggi tutto però.

  • Alessandra ha detto:

    fare una prova al carbonio su un “manufatto” che è stato manipolato per secoli era già incomprensibile ai tempi in cui fu fatto ( e questo non lo dico certo io). Prendere dei frammenti DAGLI ANGOLI del telo (i punti dove presumibilmente è stato più manipolato) dimostra pressapochismo.

    Il fatto che non siano stati pubblicati i dati grezzi denota poca scientificità. E infine il fatto che abbiano modificato uno di questi dati (e forse è per quello che questi dati non sono stati pubblicati) denota ben altro….

    Questo solo come prime impressioni.
    Inoltre la ricerca dice una cosa precisa: Non si sa come quell’immagine si è formata. Punto.

    La Sindone rimane una “provocazione per l’intelligenza”, ma sicuramente la prova al C14 è sconfessata…

  • Antonio Teseo ha detto:

    Io ritengo importantissimi gli esiti delle scoperte del dott. Di Lazzaro, perché se un giorno – come sono convinto – la scienza si arrenderà al mistero della formazione dell’immagine sindonica, si capirà finalmente che la fisica e la chimica non possono contenere la metafisica perché la si ignora per definizione, ma che viceversa la metafisica possa contenere la fisica e la chimica perché motivi “di materia” per la creazione dell’universo. In questo modo si aprirà anche la mente per coloro che non comprendono l’esistenza dello Spirito Santo.

  • MARCO ha detto:

    ALLA LUCE DI TUTTO CIO’,IO NON MI SO SPIEGARE PERCHE’ NON VIENE EFFETTUATO UN NUOVO ESAME PER RIDATARE LA SINDONE.
    PENSO (CREDO),MA SCONFESSATEMI PURE,CHE ESISTANO TECNICHE PER FARLO ,AL GIORNO D’OGGI).