Nuovo studio: le donne che frequentano la chiesa sono meno depresse

I ricercatori della Yeshiva University, guidati da Eliezer Schnall, professore associato di psicologia clinica, si sono concentrati sulle donne, verificando uno stretto legame tra ottimismo/felicità e la frequenza alle funzioni religiose.

Coloro che partecipano ai servizi religiosi, infatti, risultano avere il ​​56% in più di probabilità di possedere una visione positiva e ottimistica della vita rispetto a quelli che non lo fanno. Inoltre, hanno il ​27% di probabilità in meno di essere depresse, dicono gli studiosi. La ricerca è pubblicata sull’ultimo numero di “Journal of Religion and Health” e il campione utilizzato è stato di 92.539 donne, in postmenopausa, provenienti da ambienti diversi e di età superiore ai 50 anni. Schnall ha però avvertito, correttamente, che non c’è un determinato principio di causalità tra l’andare in Chiesa e la felicità, potrebbe anche essere l’inverso, ovvero che le persone più positive scelgano di andare in Chiesa.

La ricerca oltre a confermare pienamente uno studio abbastanza simile pubblicato nel 2010, appare decisamente in linea con tutta una serie sterminata di risultati di ricerche precedenti che dimostrano il fortissimo legame tra l’essere praticanti e l’essere felici. Tanto che perfino la rivista dell‘American Psychological Association (APA), ha in qualche modo voluto consigliare agli psicologi di promuovere il coinvolgimento religioso ai propri pazienti vittime di disturbi mentali, come la depressione (cfr. Ultimissima 7/3/11).  Abbiamo raccolto tutti questi tipi di studi scientifici nel dossier presente sul nostro sito web: “Fede e benessere psicofisico”.

115 commenti a Nuovo studio: le donne che frequentano la chiesa sono meno depresse

  • Enrico da Bergamo ha detto:

    Ovvio, se si hanno valori morali si vive meglio.

  • Gennaro ha detto:

    La cosa su cui vengo provocato ogni volta che leggo risultati del genere è…ma i non credenti cosa dicono?

    Se per loro vale solo ciò che si è in questa vita, allora questi dati sono un pugno nello stomaco. Cosa ne dicono i non credenti del blog?

    • Xlove ha detto:

      La domanda è interessante effettivamente…ovviamente facendo l’avvocato del diavolo, diranno che è tutta un’illusione. Ma una vita felice e positiva può arrivare da un’illusione? Beh anche se la risposta fosse assurdamente positiva, tanto vale vivere da illusi piuttosto che da non illusi depressi. In fondo, per loro dovrebbe valere solo quello che si vive oggi, come dici giustamente tu.

      • Enrico da Bergamo ha detto:

        Non credente può avere anche lui dei principi e degli scopi ma se riduce tutto ad avere non a dare.

        • Andrea Longhi ha detto:

          In parte hai ragione, tanti fanno la cosiddetta “solidarietà” o ancora peggio “filantropia”, ovvero l’ideologia della carità che diventa un obbligo della società per essere visti come “moderni”. In realtà lo fanno per mettersi a posto la coscienza, dunque è sempre un “avere” in fondo.

          • Locca ha detto:

            Interessante. Tu perchè lo faresti invece?

            • Andrea Longhi ha detto:

              Per la compassione che aveva Gesù verso i propri amici e i propri nemici, è un dono completo all’altro. Infatti sono libero dell’esito, che l’altro riconosca o meno il mio gesto, non mi determina. Ovviamente è un’ideale a cui tendere.

              • Locca ha detto:

                Quindi tu lo faresti perchè lo faceva Gesù, in pratica. Lo fai perchè è Dio che lo faceva. E io che sono donatore ADMO e non credo in Gesù, secondo il tuo ragionamento lo farei per un tornaconto personale alla fine. Ti posso dire che, da ateo, sento il bisogno di dedicare una parte della mia vita ad aiutare gli altri e non lo faccio perchè mi sento in obbligo verso qualcuno, sia questo la società o Dio, ma lo faccio perchè è più forte di me, i sensi di colpa mi ucciderebbero.

                •     ha detto:

                  ma lo faccio perchè è più forte di me, i sensi di colpa mi ucciderebbero.

                  E perchè mai? Se è giusto solo quello che è utile o secondo la moda del momento, mors tua vita mea, esiste solo il materialismo, esiste solo godere, esiste solo prendere quello che mi serve per vivere il meglio possibile, non esiste morale.
                  E poi che cretinata: i sensi di colpa non esistono, non si possono misurare, è solo una tua fissa. 😀

                  • Locca ha detto:

                    Commento sterile e privo di senso. “Se è giusto solo quello che è utile…etc” è una conclusione tua, io non l’ho mai detto.

                    •     ha detto:

                      e perchè?
                      Se Dio non esiste, che senso ha la morale?
                      Ognuno si fa i c… propri.
                      Ognuno gode come può.
                      Ognuno fa di tutto per avre di più.

                  • Locca ha detto:

                    Come prima, la tua conclusione non segue nessuna delle mie affermazioni, signor “Non Sequitur”.

                • Andrea Longhi ha detto:

                  Vedi Locca, mi fa piacere che consideri la divinità di Gesù.
                  Ma il punto di partenza è proprio lui, è lui che ha rivoluzionato il mondo e lui è l’esempio a cui guardare. Dunque lo faccio perché ho imparato da lui, come il bambino cresce imparando dalla mamma.

                  Quella di Cristo è vera carità, vero piegamento verso l’altro. Fare le cose perché “i sensi di colpa mi ucciderebbero” è mettere a posto se stessi, fai la carità per far stare bene te stesso e poi in secondo momento pensi agli altri. Invece, chi parte da Gesù (credente o ateo che sia, perché è un riferimento per tutti) la carità la fa come unico obiettivo di amare l’altro, anche se questo non saprà mai che sei stato tu.

                  Se poi lo fai perché “è più forte di me” allora non è un gesto gratuito, ma un dovere, è il dovere di fare volontariato per sentirsi brave persone.

                  • Locca ha detto:

                    Non sono d’accordo. I cristiani non hanno il primato sulla morale. Puoi essere una brava persona anche se non hai mai sentito parlare di Cristo, e questo perchè, A MIO PARERE, l’impulso a fare del bene è innato nella maggior parte delle persone, probabilmente per qualche motivo legato alla nostra evoluzione come mammiferi abituati a vivere in gruppi. Mentre da come la metti tu, sembra quasi che se tu non avessi mai sentito parlare di Cristo allora adesso non faresti alcun tipo di beneficenza, o la faresti solo se avessi un tornaconto. Gesù Cristo era sicuramente una brava persona, i suoi standard morali erano all’avanguardia per l’epoca. Ma non è necessario credere in lui per fare del bene. La tua ultima frase poi non ha senso e la trovo un po’ offensiva. Io non faccio del volontariato per sentirmi una brava persona. Io faccio del volontariato perchè vivo in un mondo di merda e non sopporto sapere di far parte di una ristretta minoranza di fortunati mentre tutti gli altri si vedono l’unica vita che hanno scivolargli via dalle mani. E, siccome non credo in una qualche giustizia divina, non posso restarmene con le mani in mano e fare finta di niente. Ecco perchè faccio beneficienza e se secondo non è un gesto gratuito quanto il tuo, allora la nostra conversazione si conclude qui.

                    • Locca ha detto:

                      *beneficenza

                    • Andrea Longhi ha detto:

                      Tu stesso hai detto che fai beneficienza per “i tuoi sensi di colpa”. Dunque l’attenzione è rivolta a te, non a colui verso cui fai beneficienza.
                      Sicuramente un uomo non cristiano sarà sicuramente una brava persona, forse migliore di molti cristiani. Tuttavia tutti noi, volenti o nolenti, siamo figli del cristianesimo, della cultura cristiana. Non è possibile parlare di emancipazione…un discorso del genere era fattibile fino al I° secolo, ma da lì in poi l’influenza del cristianesimo è arrivata in ogni angolo del mondo, atei compresi.

          • Nicola ha detto:

            Credo che la “vera” beneficienza, quella più nobile e disinteressata, sia condotta in forma anonima. Ma è impossibile stabilire chi la fa e perché la fa.

            • Andrea Longhi ha detto:

              Ognuno di noi può stabilire perché la fa o perché non la fa, fare “beneficienza” è secondo i cristiani fare “bene” agli altri e non primariamente a se stessi. Ognuno può verificare se il suo agire sia per “mettere a tacere i propri sensi di colpa”, dunque un bene a se stesso, o per una vera commozione dell’esserci dell’altro.

              • Nicola ha detto:

                Ci sono due ordini di critiche alla beneficienza. Il primo è quello di considerare gli atti di beneficienza come azioni calcolate e propagandistiche in funzione di un ritorno di immagine: in molti casi probabilmente è davvero così.

                Il secondo è quello secondo di accusare coloro che fanno beneficienza (eventualmente anche in forma anonima) di agire non per altruismo ma per mettersi a posto con la propria coscienza, per vivere meglio etc.. insomma riconducendola ad un atto di egoismo. Anche se fosse vero, questa critica è del tutto sterile per varie ragioni, es. (1) applicabile indistintamente a chiunque, (2) pretende di entrare nella mente dei singoli individui, ma (3) viene applicata anche a intere categorie di soggetti, però (4) l’altruismo è ben definito quando riferito alle azioni degli individui e non a meccanismi mentali inconsci, e cmq (5) questa “deprecabile” azione di beneficienza resterebbe in ogni caso un atto di moralità dettato dalla coscienza individuale.

                • Andrea Longhi ha detto:

                  Innanzitutto non c’è nessuna accusa, anche perché io per primo casco spesso in una concezione del genere. E’ un cascare da cui però cerco di riprendermi sempre.

                  Azioni propagandistiche? Probabilmente. Gesù diceva infatti: “Non sappia la mano destra quel che fa la sinistra”.

                  La seconda tua risposta manca però di guardare come si è originato il dibattito. E’ un rischio che è oggettivo e molto sbagliato in quanto si strumentalizza il bisogno dell’altro per un proprio fine, travisando completamente il concetto di carità.

                  • Nicola ha detto:

                    Certo ma, nel caso in questione, è difficile accusare un individuo di secondi fini (essendo tali fini “non materiali”) a meno che non si abbia una conoscenza più che approfondita dell’individuo in questione (ad es. se è un tuo amico; oppure se è il tuo paziente e tu sei il suo psicologo).
                    Accusare intere categorie di individui di fare del bene per opportunismo intellettuale, poi, non ne parliamo; è insensato. Non parlo di accuse da parte tua, ma di luoghi comuni; come ad esempio la sciocchezza che il non credente riduce tutto “ad avere”, non a dare.

              • Locca ha detto:

                Ma i sensi di colpa non si creano da soli, nel mio caso si formano perchè MI IMPORTA aiutare la gente e mi importa se il mio midollo risulta compatibile per un trapianto. E mi importa non perchè voglio imitare Gesù, ma perchè [vedi sopra] Se non me ne importasse, non avrei nemmeno i sensi di colpa. Secondo me inverti la causa con l’effetto o sono io che mi sono espresso male. E le brave persone esistevano anche prima di Cristo. I secoli bui sono venuti dopo (ovviamente non per colpa di Gesù).

                • Nicola ha detto:

                  A quanto pare, anche se “ti importa” di aiutare la gente, sei comunque un egoista che pensa solo a a curare la propria coscienza. Infatti “ti importa” stare meglio con te stesso, cioè, “ti importa” evitare il malessere derivante dai sensi di colpa. questo perché sei un non credente e riduci tutto ad avere, non a dare. Solo da credente potrai vivere la beneficienza come reale atto d’amore caritatevole e disinteressato. Disinteressatissimo.

                  • Locca ha detto:

                    Logica fallace. Non ho detto che mi importa stare meglio, ho detto che mi importa degli altri e, siccome mi importa degli altri, ho i sensi di colpa se non lo faccio. Sono egoista? Se fossi egoista me ne fregherei assolutamente e non avrei sensi di colpa. Dovete capire che non avete il monopolio sulla morale e non l’avete mai avuto (la Storia insegna). La spinta a fare del bene è innata nell’uomo, con o senza Gesù Cristo. Se ritieni che solo i credenti possano fare del bene disinteressato, (anzi disinteressatissimo) allora sento un po’ puzza di superbia. Ricordi? La Superbia? I sette peccati capitali?
                    Hai peccato amico mio, forse è meglio che vai a fare un po’ di beneficenza per riportare a zero il bilancio. Chissà ora chi è quello disinteressatissimo…

                    • Panthom ha detto:

                      “ho i sensi di colpa se non lo faccio”
                      Lo fai per mettere a posto i tuoi sensi di colpa. Sei egoista.

                      “Dovete capire che non avete il monopolio sulla morale e non l’avete mai avuto (la Storia insegna).
                      Il monopolio sulla morale? E cos’è la morale, Locca? Esiste la morale? Ma non sei mica non credente tu? E come nasce la morale? Perché credi alla morale senza prove? La storia cosa insegna, per esempio?

                      “La spinta a fare del bene è innata nell’uomo”
                      Assolutamente no. Esiste il fare del bene per riceverne dell’altro. In natura non esiste la gratuità, non esiste occuparsi dell’altro rimettendoci la pelle, ad esempio perché andrebbe contro la sopravvivenza. Il cristianesimo ha rivoluzionato la storia, e chiunque lo conferma. Mi pare insensato tentare di emanciparsi, no?

                      “Se ritieni che solo i credenti possano fare del bene disinteressato”
                      Assolutamente no. Ma anche i non credenti vivono in una cultura cristiana, te lo ricordo.

                    • Locca ha detto:

                      @phantom Sono ateo, significa che non credo in dio, perchè non dovrei credere nella morale? Ho detto che ho i sensi di colpa perchè mi interessa aiutare gli altri, non il contrario. Un po’ come “l’uomo ha creato dio a sua immagine e somiglianza e non il contrario”.
                      Se guardi i nostri cugini primati (prendi gli scimpanzè) hanno un comportamento che va oltre il “tu gratti la schiena a me e io la gratto a te”. Perciò credo che l’origine della nostra morale vada ricercata nel nostro processo evolutivo e non in un libro di dubbia origine.

                    • Panthom ha detto:

                      Se sei ateo allora devi credere solo a ciò che può dimostrare la scienza. La morale non può essere dimostrata dalla scienza, dunque sei contraddittorio o anche tu un finto ateo.

                      “ho i sensi di colpa perchè mi interessa aiutare gli altri
                      No, tu hai detto che fai beneficenza perché hai i sensi di colpa…è molto diverso…ora stai correggendo il tiro man mano…

                      “Se guardi i nostri cugini primati (prendi gli scimpanzè) hanno un comportamento che va oltre il “tu gratti la schiena a me e io la gratto a te”.
                      Ma chi lo dice? Sei uno zoologo?? Esiste in natura il perdere la vita per salvarla ad un altro? Dunque Darwin ha fallito quando ha parlato di selezione naturale alla base dell’evoluzione…una delle due per favore…

                    • Panthom ha detto:

                      “perchè non dovrei credere nella morale?
                      Perché non puoi dimostrarne l’esistenza, non puoi toccarla o vederla, dunque la religione atea proibisce di credere a ciò che non si può toccare e vedere. Giulia lo ha ripetuto tantissime volte in tanti altri articoli.

                      Non ho mai visto uno scimpanzè, mi bastano gli studi scientifici per capire che non è mai stato osservato un comportamento certamente gratuito.

                    • Locca ha detto:

                      Non so tu chi sia per dirmi in cosa dovrei credere. Mi sembra che la morale sia un concetto astratto che io personalmente attribuisco al mio voler fare del bene nella società in cui vivo. Concetto che trovo slegato dal fatto che uno credo o no in Dio.
                      Ho detto che :” non lo faccio perchè mi sento in obbligo verso qualcuno, sia questo la società o Dio, ma lo faccio perchè è più forte di me, i sensi di colpa mi ucciderebbero.” E poi ho spiegato che i sensi di colpa non si causano da soli, e non li avrei se non me ne fregasse niente.
                      Non devo essere zoologo per fare un’affermazione del genere, come non devo aver studiato legge per parlare delle faccende giudiziarie del papa. Si è osservato in natura che alcuni scimpanzè hanno l’istinto a consolare gli esemplari che hanno perso uno scontro. Ad avviso degli zoologi è una forma primitiva di morale, che con l’uomo si è evoluta.
                      No, Darwin non ha fallito, semplicemente nei mammiferi sociali come i grandi primati, il bene della comunità è correlato alla sopravvivenza dell’individuo, e quindi alla sopravvivenza della specie.

                    • Panthom ha detto:

                      Quindi per Locca: morale = concetto astratto= mio voler fare del bene
                      Con quali termini scientifici puoi dimostrare di avere ragione? Gli atei razionalisti devono solo basarsi su ciò che possono dimostrare, lo ripetete in modo imbarazzante ogni giorno.

                      “Si è osservato in natura che alcuni scimpanzè hanno l’istinto a consolare gli esemplari che hanno perso uno scontro”
                      Come puoi dimostrare che lo scimpanzè consoli per essere poi consolato a sua volta? Fa sempre parte del “ti gratto la schiena e poi tu la gratti a me”. Quello che conta in natura è la sopravvivenza di sé e della specie, non c’è nessun barlume di carità e di gratuità, concetti esclusivamente umani e particolarmente post- cristiani.

                      “No, Darwin non ha fallito
                      CI mancherebbe altro!!!! Oddio cosa ho mai pensato!!!!!! 😀

                      “il bene della comunità è correlato alla sopravvivenza dell’individuo
                      Esattamente, non c’è nessun tipo di gratuità, ovvero del fare senza aspettarsi nulla in cambio, nemmeno la sopravvivenza della specie. O forse pensi che i missionari diano la loro vita perché la specie continui??

                    • Nicola ha detto:

                      Se sei ateo allora devi credere solo a ciò che può dimostrare la scienza. La morale non può essere dimostrata dalla scienza. Dunque sei contraddittorio o anche tu un finto ateo.

                      Questa è da incorniciare.

                    • Franz ha detto:

                      Bravo, e infatti è proprio da incorniciare….gli atei possono aderire solo a ciò che è dimostrato, questo è il razionalismo. Sei ateo o non sei ateo? Prendi una decisione una volta nella tua vita!

                  • Locca ha detto:

                    @Nicola Scusami,non avendo letto i tuoi commenti sopra, non avevo colto il sarcasmo…Il fatto è che la tua risposta era fin troppo realistica 🙂

                    • Maffo ha detto:

                      Più che realista è completamente fuori luogo perché non ha capito nulla di quanto detto da Gennaro 🙂

                  • Gennaro ha detto:

                    Si può aiutare l’altro anche in modo egoista, ovvero usando il bisogno dell’altro per sistemare la propria coscienza. Questo lo rischia di fare chiunque ovviamente, anche io.
                    Spero che i nostri due amici detrattori, Nicola e Locca, possano alzare il livello del dibattito e non strumentalizzare le opinioni degli altri.

                    • Locca ha detto:

                      In realtà stiamo disperatamente cercando di difenderci dall’accusa (mossa da parte vostra) di fare del bene solo per un tornaconto personale. Non vedo come io possa aver abbassato il livello del dibattito, sinceramente.

                    • Jack ha detto:

                      Parte nostra? Parte vostra? Ma cos’è una guerra? E quali sono i tuoi alleati Locca? L’accusa è rivolta a te che dici di placare i tuoi sensi di colpa facendo beneficenza…sai che roba! Detto poi da uno che odia centinaia di missionari che mettono da parte la loro vita vivendo in condizioni estreme per aiutare a trovare una vita dignitosa ad altri…

      • Damiano ha detto:

        Pascal insegna 🙂

    • Nicola ha detto:

      La domanda è interessante. Se vuoi provo ad abbozzare qualche possibile risposta da non credente, o da non cattolico. Basta che poi non ti incavoli, eh!! : )

      • Gennaro ha detto:

        L’importante è che:
        a) rimani rispettoso
        b) non concludi che tutti i credenti della storia (90% delle persone) siano persone pazze, illuse, paragonabili ai malati di mente, paragonabili a chi crede di essere rapito dagli ufo.

    • Locca ha detto:

      Da non credente ti posso dire che è un risultato che non mi stupisce affatto. Avere fede in un dio, in qualsiasi religione, è sicuramente una grande fonte di speranza, una consolazione e, per alcuni, una spinta a fare del bene. E’ una cosa che bisogna riconoscere alla fede in generale. Tuttavia, per alcuni (me) risulta difficilissimo credere in qualcosa che non può essere provato scientificamente e che, fino a prova contraria (sto cercando di essere il più gentile possibile per non offendere nessuno), risulta quindi un’illusione, nonostante fornisca una solida fonte di speranza e felicità. Per alcuni è più importante perseguire la verità e vivere in un mondo reale, che vivere in un’illusione e essere felici. Ma questo è solo il parere di uno che non ha avuto il dono della fede.

      • Gennaro ha detto:

        Grazie per la tua gentilezza. Però non sono d’accordo: qualsiasi religione non ha un Dio come è Gesù. Il buddhismo non ha nessuna forma di etica o di morale ma, anzi, per allontanarsi dal male propone l’elevazione spirituale, ovvero il menefreghismo. Maometto non ha fatto nulla di buono nella sua vita, nulla di caritatevole, ha ammazzato dei cristiani, ha sposato delle bambine ecc…gli islamici non hanno alcun punto di riferimento dal punto di vista morale. Gli ebrei basano la loro etica sui milioni di divieti contenuti nel Talmud, ma in realtà è un modo per vivere la loro fede in modo ottimale.

        Solo il cristianesimo è rivolto fin da subito all’amore agli altri, alla carità. Tant’è che il simbolo della sofferenza e del soccorso è la croce, essa appare sugli ospedali di tutto il mondo. Tant’è che le opere di carità sono opere cristiane, le opere islamiche di carità non le ho mai sentito, missioni buddhiste nel Terzo mondo non ce ne sono. Ebrei missionari non ne ho mai sentiti.

        L’illusione? Il 99% delle persone che sono apparse sulla terra ha basato la sua vita su un’illusione. Solo quell’1% sarebbe emancipato? Mi sembra improbabile.

        “risulta difficilissimo credere in qualcosa che non può essere provato scientificamente”. Questa è una posizione accettabile nell’800 durante il positivismo. Oggi non è più possibile sostenerla, quando ormai tutti si sono accorti che il 99% delle cose sui cui basa la vita l’uomo (amore, affezione, amicizia ecc…), il 99% delle cose che sa, che ha imparato, che dice ai propri figli non sono per nulla basate su una dimostrazione scientifica.

        Ti risponde comunque Einstein, e ringrazio Norberto per aver citato questa frase in un altro articolo,: «“Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può essere osservato non esiste. Questa concezione è scientificamente insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che uno “può” o “non può” osservare. Uno dovrebbe dire: “Solo ciò che noi osserviamo esiste”. Il che è ovviamente falso» (Brian, Einstein a life, 1996).

        • Locca ha detto:

          Infatti sono stato attento a mettere “e, PER ALCUNI, è una spinta a fare del bene”. Il Cristianesimo è la religione che più di tutte OGGI (IERI è un’altra storia) fa della beneficenza. Magari può avere secondi fini, magari lo fa per semplice proselitismo, non sono qui per discuterne, ma almeno si impegna a rendere migliore la vita di altri esseri umani, e alla fine è questo che a me importa. Per le altre religioni, tutto questo è più difficile perchè non hanno un unico governo centrale che possa gestire un piano di beneficenze importante come quello cattolico, anche se ci sono comunque organizzazioni benefiche musulmane, induiste, ebraiche e buddiste.
          Non è vero che non esistono spiegazioni scientifiche per l’amore, l’amicizia, l’affezione etc…se sei interessato posso consigliarti qualche libro di neurofisiologia che illustra meravigliosamente quello che avviene nel cervello quando due persone si innamorano, ma forse non ho capito la tua affermazione e tu puoi illuminarmi spiegandomi cosa intendi con quel 99%.
          Sull’affermazione di Einstein, nulla da dire, sono d’accordo. Infatti non dico che SICURAMENTE Dio non esiste. Sarebbe irrazionale. Dico solo che, basandomi sulle prove che ho, trovo che sia molto improbabile.

        • Locca ha detto:

          Se posso permettermi una precisazione, il simbolo della croce a cui ti riferisci tu (il simbolo della sofferenza e del soccorso è la croce, essa appare sugli ospedali di tutto il mondo) ha in realtà un’origine diversa dalla croce del Cristo. E’ infatti una croce greca, non latina, ed è stata scelta in onore della bandiera svizzera ed è simbolo di neutralità.

          • Panthom ha detto:

            L’orgine è sempre cristiana.

            • Locca ha detto:

              L’origine della bandiera svizzera sì, ma la Croce Rossa la ha adottata per motivi slegati al culto di Cristo. Uno dei principi sui quali si fonda l’organizzazione è infatti la neutralità, da sempre vessillo della Svizzera.

          • Nicola ha detto:

            E’ una sciocchezza che la croce appaia sugli ospedali di tutto il mondo: in quelli islamici c’è la mezzaluna. Ovviamente è una sciocchezza anche l’inesistenza di opere islamiche di carità, o organizzazioni islamiche di beneficienza.

            •     ha detto:

              E naturalmente è una sciocchezza anche solo il paragonare il senso di solidarietà e carità islamico a quello cristiano.
              Quello islamico è solo un “sostenere un musulmano in difficoltà affinchè poi possiamo essere di più per distruggere gli infedeli”, cosa distante anni luce dal senso cristiano.
              Ma questo Locca/Loffa ci fa o ci è?
              “il simbolo della croce a cui ti riferisci tu ha in realtà un’origine diversa dalla croce del Cristo. E’ infatti una croce greca, non latina, ed è stata scelta in onore della bandiera svizzera ed è simbolo di neutralità.”
              E quindi gli ospedali secondo questo scelgono la bandiera della svizzera per la neutralità?
              E secondo lui la croce latina e quella greca hanno significati diversi?
              E le chiese a croce greca?
              http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_della_Piet%C3%A0_(Bibbona)
              http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_delle_Carceri
              http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Biagio_(Montepulciano)
              http://it.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Santa_Maria_della_Consolazione
              Ma per favore! Ma chi sei il fratello di Luca Giurato?

              • Locca ha detto:

                In effetti, sì, la Croce Rossa adotta la bandiera Svizzera con i colori invertiti per richiamare la neutralità della nazione. Se cerchi la sua storia ti illuminerai di sapienza. Per quanto riguarda le piante architettoniche delle chiese a croce greca non so cosa c’entrino sinceramente…

                •     ha detto:

                  ho capito che sei solo un troll anticlericale per cui è inutile risponderti.
                  non sei manco interessato alle risposte che uno ti dà.
                  fatti meno canne e butta un pò meno veleno.
                  non può che farti bene.

                  • Locca ha detto:

                    Sono interessato alle risposte se pertinenti. Non capisco semplicemente cosa c’entri la croce greca della pianta di alcune chiese con il fatto che il simbolo della Croce Rossa sia un riferimento alla neutralità dell’organizzazione e non al culto di Cristo. Altrimenti avrebbero potuto scegliere la croce latina, no?
                    ps: Si scrive “po’ ” con l’apostrofo e non con l’accento.

                • Karma ha detto:

                  Sbagliato. La storia della bandiera, come quella di tutte le bandiere europee con la croce, dice altro. L’origine è cristiana: http://en.wikipedia.org/wiki/Flag_of_Switzerland

                  • Locca ha detto:

                    Mi fate un po’ sorridere. Quoto il commento di sopra: “L’origine della bandiera svizzera sì, ma la Croce Rossa la ha adottata per motivi slegati al culto di Cristo. Uno dei principi sui quali si fonda l’organizzazione è infatti la neutralità, da sempre vessillo della Svizzera.”
                    Nel senso che l’origine della bandiera svizzera è cristiana ecc…
                    Sono comunque contento che siate andati a vedere…

                    • Karma ha detto:

                      Sorridi pure, evidentemente sei autoironico…finora un militante così ossessionato non era mai arrivato 🙂

                    • Locca ha detto:

                      Perchè militante? Solo perchè sto tentando (evidentemente invano) di difendere la laicità proclamata della Croce Rossa (sono stato pioniere e ho fatto il volontario del soccorso per un anno prima di trasferirmi) e di far notare che non è necessario essere cristiani per fare del bene?

                    • Maffo ha detto:

                      1) Croce Rossa-laicità: nessuno ha sostenuto il contrario, soltanto che l’origine di quel simbolo è cristiano, indipendentemente dalla volontà della croce rossa Il fondatore, Dunant, era un fervente calvinista cristiano: http://en.wikipedia.org/wiki/Henry_Dunant

                      2) non è necessario essere cristiani per fare del bene: nessun ha mai detto il contrario, hai strumentalizzato soltanto le affermazioni che hai letto.

                    • Ottavio ha detto:

                      “Mi fate un po’ sorridere”: non sai quanto sto ridendo io per i tuoi tentativi… 😀

            • Norberto ha detto:

              E’ una croce e la croce da 2000 anni ha un simbolo solo: Cristo.

              La Croce sulla bandiera Svizzera e i suoi colori nascono nel Sacro Romano Impero: http://en.wikipedia.org/wiki/Flag_of_Switzerland

              L’origine è sempre cristiana.

            • Karma ha detto:

              Gli ospedali nascono in casa cattolica, quelli islamici hanno la mezzaluna? Evidentemente un simbolo religioso, come quelli europei.

              ” l’inesistenza di opere islamiche di carità, o organizzazioni islamiche di beneficienza
              Puoi citarmi alcune associazioni di volontariato islamiche? Vorrei almeno 10 nomi (P.S. Caritas è cattolica, dunque non vale 🙂 )

              • Locca ha detto:

                Non conosco nomi di associazioni di volontariato islamiche, e men che meno potrei arrivare ad elencartene dieci siccome vivo in Europa. La disputa sul simbolo della Croce Rossa da parte dei soliti fondamentalisti islamici è basata sulla stessa cattiva interpretazione che ne fate voi. Non è un simbolo religioso, è un’organizzazione che non ha e non fa distinzioni di sesso, razza e religione.

                • Karma ha detto:

                  “Non conosco nomi di associazioni di volontariato islamiche
                  Dunque non puoi provare che ne esistono e ti ricordo che gli atei non possono credere a ciò che non possono provare.

                  “Non è un simbolo religioso, è un’organizzazione che non ha e non fa distinzioni di sesso, razza e religione.
                  La Croce Rossa NON esprime un simbolo religioso, ma l’origine del simbolo che ha scelto è religioso, anzi cristiano.

                  • Locca ha detto:

                    Ho anche specificato il perchè non ne conosco, ma mi sembra irragionevole pensare che non ne esistano affatto! Mi vuoi dire che nei paesi islamici non esiste nessuna associazione di volontariato, nemmeno i volontari del pronto soccorso? Dai…

                    • Karma ha detto:

                      In Iraq? In Tunisia? Trovameli…gli unici sul territorio sono missionari cristiani…il resto sono medici pagati.

                • Karma ha detto:

                  Eppure il web c’è per essere globalizzati no? Strano….conosciamo tutto quello che c’è fuori dall’Europa (tranne negli stati in cui c’è l’ateismo di stato e quindi la censura come Korea e Cina)

              • Nicola ha detto:

                Gli ospedali nascono in casa cattolica
                ..e dopo questa sciocchezza, hai perso ogni credibilità.

        • Nicola ha detto:

          è davvero agghiacciante come in 5 righe tu abbia liquidato tutta la “concorrenza”, per poi concludere che il cristianesimo è l’unica religione orientata alla carità.

          •     ha detto:

            E’ proprio così.

            • Locca ha detto:

              Hanno una superbia agghiacciante. Credono di essere gli UNICI in tutto il mondo a fare della beneficenza disinteressata Dopo quasi 2000 anni di crociate, inquisizione e caccia alle streghe, schiavismo, genocidi, oscurantismo e favoreggiamento alle dittature fasciste, OGGI dicono di essere gli UNICI a fare del bene disinteressato…non ho parole…

              •     ha detto:

                sei un povero troll anticlericale.
                Se leggessi i dossier in questo stesso sito (ma sai leggere togliendoti i tuoi paraocchi?)
                Ancora con queste stronzate delle crociate, i roghi, l’inquisizione?
                stai messo bene

                • Locca ha detto:

                  Non so cosa tu intenda per “stronzate”, comunque era per dare dell’enfasi alla frase principale. Avete per caso dei dossier dove spiegate che in realtà la colpa per l’inquisizione e le crociate era dei laicisti omosessuali del ’68?

                  • Norberto ha detto:

                    No, semplicemente l’Inquisizione e le crociate non furono eventi come quelli descritti dagli omosessuali laicisti del ’68, seguendo l’esempio del laicismo e positivismo ‘800esco.

                    La prima non fu una questione cattolica, ma protestante e secolare. Le seconde furono una guerra di difesa dei cristiani in Terra Santa, in queste guerre morirono comunque il 90% dei cristiani, tuttavia, come fanno notare gli storici, i crociati salvarono l’Europa dall’invasione islamica. Grazie crociati!!

                    • Locca ha detto:

                      Quindi non era una guerra tra religioni? Cavolo! E io che ho sempre pensato così! E l’inquisizione? Anche lì hai un’altra interpretazione?

                    • Norberto ha detto:

                      @Locca: il tuo tentativo di distrarre dall’argomento è abbastanza patetico, forse gli argomenti sono già finiti?

                    • Norberto ha detto:

                      Esattamente….tra religioni perché l’ateismo è una superstizione recente e di nicchia. Comunque una guerra di difesa dei cristiani attaccati in Terra Santa. Sull’Inquisizione oggi gli storici non si basano più sulle favole illuministe ma hanno per fortuna dati stabili e sicuri, come ti è stato mostrato in altre risposte.

                    • Locca ha detto:

                      Aspetta…l’inquisizione non era cattolica ma protestante e secolare? Accipicchia, e io che ho sempre pensato che il Sant’Uffizio fosse cattolico!

                    • Igloo ha detto:

                      C’era sicuramente l’Inquisizione cattolica, ma l’uso sbagliato dell’Inquisizione (che aveva lo scopo dei nostri tribunali moderni) è dovuto a quella protestante e secolare.

                      Qui potrai dare un colpo mortale all’ignoranza in cui versi: http://www.storialibera.it/epoca_medioevale/inquisizione/

                    • Locca ha detto:

                      @ E il Sant’Uffizio (cattolico) non ha mai mandato nessuno al rogo?

                    • Jack ha detto:

                      Sicuramente si, ha fatto tanti errori, forse tanti quanti ne fanno i tribunali oggi. Ma chi ha usato i tribunali in modo persecutorio sono stati i protestanti, in Germania ad esempio, e poi lo stato. Tantissimi detenuti chiedevano di essere spostati nelle carceri vaticane perché molto più umane e accoglienti. Ma queste cose vi permettono di saperle?

                      Se chiedi il permesso di leggere, ti consiglio il bellissimo libro “Elogio dell’Inquisizione”: http://www.ibs.it/code/9788886583404/maistre-joseph-de/elogio-dell-inquisizione.html
                      E per cominciare questo articolo: http://www.storialibera.it/epoca_medioevale/inquisizione/articolo.php?id=251

                    • Locca ha detto:

                      @Norberto. No, sinceramente era una digressione che mi incuriosiva troppo. E comunque sì, ho finito gli argomenti. Se volete considerarmi ancora egoista perchè sono un ateo che fa della beneficenza, allora non so più come difendermi…

                    • Norberto ha detto:

                      Lo ricordo ancora una volta: l’hai detto tu stesso che fai beneficenza per placare i tuoi sensi di colpa…dunque l’attenzione è rivolta a te stesso…io sto commentando quello che tu hai detto, che corrisponde alla realtà descritta da Gennaro: moltissimi non fanno vera carità (credenti e non credenti) ma sfruttano la sofferenza degli altri per sistemare la loro coscienza. Tu hai detto una frase che corrisponde in pieno….ora ritiri? Bene, sono contento.

              • Gennaro ha detto:

                “Credono di essere gli UNICI in tutto il mondo a fare della beneficenza disinteressata”
                Assolutamente no, ci sono tantissime persone di buona volontà e non cristiane che fanno veramente il bene dell’altro. Tuttavia la carità nasce in ambito cristiano e si afferma nella storia.

                “Dopo quasi 2000 anni di crociate, inquisizione e caccia alle streghe, schiavismo, genocidi, oscurantismo e favoreggiamento alle dittature fasciste, OGGI dicono di essere gli UNICI a fare del bene disinteressato”
                Nulla di tutto questo corrisponde ad un punto di vista storico, dunque è una pura diffamazione e discriminazione di una classe sociale di persone. Potresti essere perseguitato penalmente secondo me.

                “non ho parole
                Questa è una bella notizia 🙂

                • Locca ha detto:

                  Potrei essere perseguitato penalmente perchè ho ricordato le malefatte del mondo cristiano? Ti prego di farlo, denunciami!
                  E’ quello che ho detto io, ci sono persone che fanno del bene indipendentemente dal loro credere in Cristo o no, ma a quanto pare dai commenti precedenti, i tuoi colleghi non la pensano così.

                  • Gennaro ha detto:

                    Sono diffamazioni gratuite e senza prove verso un’istituzione (la Chiesa) e oltre un miliardo di persone, perciò: «Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065. Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516 Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate».

                    I miei colleghi rispondo perfettamente alla tua strumentalizzazione delle mie parole.

              • Nicola ha detto:

                Calma, però; lasciamo perdere inquisizione e caccia alle streghe. Questa sciocchezza della carità come valore esclusivamente cattolico, per fortuna, la sostiene solo un tizio che non è rappresentantivo dell’intero pensiero cattolico. E’ una sciocchezza, certo, ma non mi pare il caso di generalizzare.

                • Locca ha detto:

                  Ero solo curioso, non sapevo che esistessero altre interpretazioni alle crociate e all’inquisizione.
                  E per fortuna, sì, non tutti pensano che essere cristiano sia una prerogativa necessaria per fare della beneficenza…

                  • Franz ha detto:

                    In realtà questa è l’interpretazione accettata, l’alternativa è quella nata in ambito illuminista e alla quale tu aderisci. Ma era abbastanza ovvio, la vostra religione è piena di dogmi!

                • Norberto ha detto:

                  La carità è un valore nato essenzialmente nel cristianesimo, mi pare si stia dicendo una cosa assolutamente ovvia. Carità cristiana è un termine comune e che si sente quotidianamente in televisione o sui giornali, al contrario di “carità islamica o carità illuminista o carità laica”.
                  Oggi non è certo una questione solo cattolica, per fortuna. Tantissimi hanno adottato la cultura cristiana facendola propria, pur mantenendosi legittimamente non credenti. Tutto questo lo si dice dall’inizio soltanto voi due (Nicolocca…per unirvi) state travisando tutto perché partite dal pregiudizio che avete in testa piuttosto che guardare la realtà.

          • Gennaro ha detto:

            E’ l’unica orientata fin nel suo statuto….questo non vuol dire che sia l’unica che faccia carità. Ma fin dalle origini si basa su un Uomo che ha dato la sua vita per salvarne altri….conosci altri esempi in giro?

  • Nicola ha detto:

    Non avevo mai sentito dire la locuzione abbastanza sterminata.
    Una ricerca o è sterminata o non lo è. Abbastanza sterminata suona strano :-/

    • Maffo ha detto:

      Io si, e anche spesso 😉 , anzi in modo abbastanza sterminato.

    • Samba ha detto:

      Finalmente un non credente che si fa vivo….sul contenuto non hai nulla da dire?

      • Nicola ha detto:

        Sul contenuto… nulla da eccepire!

        • Samba ha detto:

          Avrai pur un parere in quanto non credente, no? Possibile che tutti i commenti che lasci siano solo provocazioni? Prendi posizione seriamente ogni tanto, no? Io sono interessato!

          • Nicola ha detto:

            Scusa, leggo che le donne che vanno in chiesa sono allegre e contente. Buon per loro; che posizione dovrei prendere?

            ps – Non ti permettere, io sono spiritualista! Pure il test [quantosei.cattolico.info] me l’ha confermato!! :_)

            • Samba ha detto:

              Tu non vai in Chiesa e chi non va in Chiesa, anche valutando gli studi precedenti, si dice che sia mediamente più depresso. A me non interessa nulla….ma tu non hai nulla da dire? Dunque confermi?

              • Nicola ha detto:

                ?? E’ uno studio statistico, Samba. Dice che le donne di chiesa hanno ​27% di probabilità in meno di essere depresse in media.

    • Xlove ha detto:

      Io invece ho sentito questa: “Mi piacerebbe inoltre vederla tornare ad occuparsi di televendite televisive, cosa in cui ha sempre mostrato una ammirevole professionalità. Un suo sincero ammiratore”, fantastico!

    • Redazione UCCR ha detto:

      Grazie Nicola, correggiamo la controversa espressione.

      • Nicola ha detto:

        Bravi! Non voglio sostituirmi alla redazione, ma cambierei anche il titolo.
        Il presente titolo,

        “le donne che frequentano la chiesa sono meno depresse”,

        sembra indendere che la depressione sia una condizione naturale della donna (di default), in cui appunto una donna può essere più o meno depressa di un altra.
        Chiaramente non è così; ma il titolo non è felice.

        • Carlo ha detto:

          indendere, ma hai il raffreddore?
          Il titolo diventerebbe troppo lungo: “le donne che frequentano la chiesa hanno meno probabilità di essere depresse”…meglio leggere il contenuto per capire.

  • Luigi ha detto:

    Lo studio è molto interessante e può essere un inizio per ulteriori approfondimenti. Il suo peccato originale è che ci sono troppe variabili non controllate tale per cui non sappiamo se le donne sono più felici a frequentare ad una certa Chiesa rispetto ad un’altra. Quindi se è la religiosità in generale che ha un effetto benefico o uno specifico credo.
    Non sappiamo se sono più felici rispetto a donne che partecipano ad associazioni non religiose per cui ciò che le rende più felici potrebbe non essere la religiosità ma l’ appartenenza ad una comunità, alla condivisione di valori con altre persone, alla mancanza di solitudine etc..Non sappiamo nulla dei due campioni analizzati se non che frequentano o meno una o più determinate Chiese. Per questo motivo non possono essere dedotte conclusioni ma solo orientamenti. Inoltre mi domando dal momento che frequentare Scientology o una chiesa metodista rende più felici che cosa vogliamo dimostrare? Avere speranza in qualcosa di oltremondano aiuta a vivere meglio, sentire un sermone regolarmente ci rende più felici..Mi sembra che questo studio manchi di prospettiva tanto che alla fine rischia di risultare inutile.

    • Karma ha detto:

      Tutte le cose che chiedi non sono molto verificabili. Tieni conto che le indagini vengono tutte fatte negli USA, dove l’80% è cristiano e il 50% è cattolico…insomma anche il campione ne risente. Inoltre si parla di confessioni religiose e sopratutto di chiese. Sicuramente bisogna tenere conto che la nostra natura di uomini aderisce positivamente quando anche il comportamento sociale è in linea con essa. Evidentemente la nostra natura è fatta, è orientata verso qualcosa rispetto che verso altro.

      Questa è la cosa più interessante su cui riflettere anche grazie a studi come questi.

  • Luigi ha detto:

    Dipende se un programma di ricerca è ben strutturato, si possono avere molte informazioni. Invece di indagare su campioni così estesi ma troppo eterogenei se fossero più mirati molto si potrebbe fare. Io ad esempio escluderei dallo studio tutte coloro che abbiano avuta una diagnosi medica di malattie mentali come depressione maggiore di cui oggi è molto accreditata l’origine genetica (ad esempio, ma ci possono essere molti altri esempi). Inoltre confronterei le donne che frequentano funzioni religiose con donne che frequentano altre associazioni etc.
    Inoltre negli USA i cattolici sono circa il 25%. La maggioranza è protestante (50%) da quando sono nati. Rigore ed onestà nel riportare i dati è d’ obbligo. Altrimenti dimostriamo tutto e il contrario di tutto.