Il filosofo Spaemann: «grazie a Nietzsche teorizzo il legame tra Dio e verità»

Segnaliamo la bella intervista realizzata da La Stampa al filosofo cattolico Robert Spaemann, conisderato uno dei massimi pensatori tedeschi viventi (forse europei), professore emerito presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco. E’ in Italia in questi giorni ospite del X ciclo di seminari della Scuola di Alta Formazione Filosofica di Torino (su Avvenire un’anticipazione del suo discorso). In libreria, edito da Lindau, è presente il suo ultimo libro: “Tre lezioni sulla dignità umana“.

Il prestigioso pensatore, compagno di ricerche di papa Benedetto XVI e da lui molto apprezzato, è autore di una moderna dimostrazione di Dio, una tesi che muove da presupposti nietzscheani. Il destino vuole che sia proprio il più alto nemico di Dio che la storia abbia mai avuto, Friedrich Nietzsche, ad aver contribuito maggiormente a preparare il terreno per il suo lavoro: «Contrariamente a quanto si crede», spiega Spaemann, «Nietzsche è il migliore teorizzatore del legame tra Dio, l’esistenza e la verità. Negare Dio equivale a dire che si nega la verità. Nella visione nietzscheana, gli uomini si limitano a conoscere i propri stati d’animo soggettivi. Ma se ci basiamo sull’identificazione tra il mondo e la sua rappresentazione, le rappresentazioni non coincideranno mai. Se vogliamo essere reali dobbiamo rimanere attaccati all’esistenza di Dio, che è il garante dello spazio della verità, entro il quale il soggetto può recuperare la propria identità oltre l’autocoscienza istantanea».

Il filosofo tedesco critica il Superuomo di Nietzsche, creato per sostituire Dio: «Il Superuomo ha accantonato la verità, a esistere sono solamente le interpretazioni del mondo. Ma l’Übermensch è pura fantasia. Gli uomini hanno dimostrato di non volere il Superuomo, bensì l’Ultimo uomo, quello che crede che la felicità sia divertimento, una vita piena di comodità, in cui si consumano le droghe. Ma io dico che ogni sostituto di Dio abbassa l’uomo. È la definizione di Dio l’essere insostituibile».

Prendendo spunto dalla proposta del card. Ratzinger nel 2005, quando chiese a tutti di «vivere come se Dio fosse», Speamann sottolinea che questa è una necessità: «La verità è una sola e non si basa sulla reciprocità. L’uomo è capace di verità perché senza di essa, intesa oggettivamente, non si riesce a rendere ragione dell’esperienza. Al fondamento di questa garanzia c’è Dio».

24 commenti a Il filosofo Spaemann: «grazie a Nietzsche teorizzo il legame tra Dio e verità»

  • alèudin ha detto:

    finalmente non sarò più preso per pazzo quando dico che Nietzsche mi ha aiutato nella mia conversione, ci sono passi delle sue opere che se decontestualizzati potrebbero essere stati scritti da un Padre della Chiesa.
    Questo per dire che lui, secondo me, aveva centrato il cuore del Cristianesimo ma non lo voleva accettare.

    • Antonio72 ha detto:

      Pensa che ho avuto una discussione con un uaarino il quale sosteneva esattamente il contrario, sempre riguardo a Nietzsche. La sua filosofia fu per lui una sorta di antidepressivo ateista.
      Vi è anche un interessante ma complicato rapporto Nietzsche-Dostoevskij, per quanto riguarda la figura di Cristo.
      Insomma, pare che Nietzsche ciascuno lo tiri per la giacchetta, ovvero lo interpreti come più gli aggrada. Secondo me c’è un appunto da fare a Robert Spaemann. Non è vero, che gli uomini non abbiano mai dimostrato di volere il superuomo. Purtroppo ricordiamoci le interpretazioni di superuomo che fecero un imbianchino con i baffetti ed un certo D’Annunzio in Italia.

      • alèudin ha detto:

        è vero, anche io ho conosciuto un ateo che mi ha detto “Nietzsche è il mio Cristo”, effettivamente il pensiero del tedesco è talmente affilato e geniale che si presta a questi contrasti.
        Io comunque intendevo dire che nel suo spiegare il perchè del suo odio verso il Cristianesimo spiegava molto bene l’essenza del Cristianesimo stesso.
        Ad esempio quando dice “Dio è morto e l’abbiamo ucciso noi!”, forse lui lo diceva con fierezza io invece ne sono rimasto colpito interpretandola come “Noi non testimoniando Cristo lo uccidiamo”.

        • A86 ha detto:

          È molto affascinante il pensiero di Nietzsche però la modernità ha dimostrato quanto sia inadeguato per l’uomo. Il cristianesimo rimane invece continuamente attuale. Tutto passa ma Lui rimane attuale.

  • Renato Valsecchi ha detto:

    Rimpiango moltissimo uno come Nietzsche…guardate a che brodaglia si è ridotta oggi l’ateismo…si scannano per fare le seconde sindoni e a fare proselitismo sugli autobus…peccato davvero che sia già tutto finito!

  • Falena-Verde ha detto:

    Non ho capito. In poche parole, Spaemann fa coincidere Dio con la Verità?

    • alèudin ha detto:

      sarebbe opportuno leggere il libro per intero ma dall’articolo desumo che Spaemann faccia notare che ci sia un legame indissolubile tra Dio e la Verità, che la verità ed il suo Arbitro debbano essere per forza al di fuori delle parti altrimenti si cade nel soggettivismo/relativismo.

      Come diceva Bobbio : Se manca il chiodo a cui appendere l’etica, allora nessuna etica è razionalmente possibile e quel chiodo non può che venire da un Legislatore fuori di noi, da Dio

    • Fabio Moraldi ha detto:

      Non è che l’intervista spieghi moltissimo…si, bisognerebbe leggere il libro..

  • Michele ha detto:

    Beh, Nietzche è il classico esempio di pensatore troppo pessimista per lasciarsi andare al cristianesimo, pur riconoscendone le qualità.

    • Karma ha detto:

      Ne riconosceva la qualità? E dove, scusami?

      • lorenz ha detto:

        Lo considerava il peggiore dei nemici dell’uomo. L’unica qualità che ne riconosceva era la grandezza.. però per lui in negativo

        • Karma ha detto:

          Appunto..

          • Michele ha detto:

            E’ vero, scusate, evidentemente i ricordi vaghi su Nietzche mi si sono mischiati con altri ricordi ancora più vaghi 🙂
            Fail mio.

            • Karma ha detto:

              Addirittura provava ribrezzo per il cristianesimo perché aveva impedito che i più deboli potessero essere sacrificati…insomma…ci siamo capiti…

            • lorenz ha detto:

              In effetti il caro Nietzsche tradiva una certa simpatia per il personaggio di Gesù. Per lui il cristianesimo era stato creato non tanto da Gesù, ma da Paolo di Tarso, come estrema rivalsa dei deboli sui forti (e del rancore sui valori positivi). Questo aspetto di essere la religione dei deboli che così si rivalgono sui forti era già dell’ebraismo, ma ha raggiunto l’estremo proprio con il cristianesimo, la religione che ha messo pure l’Onnipotente in croce.

  • Ugo La Serra ha detto:

    “Nella visione nietzscheana, gli uomini si limitano a conoscere i propri stati d’animo soggettivi. Ma se ci basiamo sull’identificazione tra il mondo e la sua rappresentazione, le rappresentazioni non coincideranno mai. Se vogliamo essere reali dobbiamo rimanere attaccati all’esistenza di Dio, che è il garante dello spazio della verità, entro il quale il soggetto può recuperare la propria identità oltre l’autocoscienza istantanea”

    Quello che non è affatto chiaro è come “rimanere attaccati all’esistenza di Dio” magicamente farebbe coincidere le rappresentazioni.

    • alèudin ha detto:

      nessuna magia, Dio è un centro più ci avviciniamo a lui più ci avviciniamo al prossimo, come i raggi della bici.

      C. S. Lewis diceva che più ti davi a Dio più Lui ti dava te stesso.

      • Ugo La Serra ha detto:

        Quello che non è chiaro è il meccanismo. Cioè che correlazione c’è tra le due cose.

        • alèudin ha detto:

          ti rispondo con una poesia di Frossard:

          Gesù è la Verità

          «Dal momento
          in cui abbiamo inteso Cristo affermare:
          “Io sono la Verità”,
          noi cristiani sappiamo ciò che nessun altro
          aveva potuto insegnarci,
          noi sappiamo che la verità è una persona.
          Non è venuta ad aggiungere un ‘idea
          alle nostre idee
          né a sottrarci quelle che già avevamo.
          Essa NON ci propone un sistema, ma un’amicizia».

          • Ugo La Serra ha detto:

            Non mi sembra una risposta filosoficamente logica.

            • alèudin ha detto:

              non si tratta di filosofia ma di una persona, di più della poesia che ho postato non saprei spiegarle, mi sembra che dica già tutto, la ringrazio di averla letta.

    • Jack ha detto:

      Per rimanere attaccati all’esistenza di Dio occorre semplicemente mantenere attivo il cervello e rimanere coerenti con il proprio cuore. Nell’ateismo si può solo lasciarsi andare una volta alzato il muro dell’ideologia e della solitudine.