Bimba sopravvissuta all’aborto muore dopo cinque anni

Mariangela, la bimba che non doveva nascere, era comunque riuscita a sopravvivere all’aborto. Ha portato le conseguenze di quel violento e disumano rifiuto da parte dei genitori per cinque anni essendo nata con gravi problemi respiratori. Rifiutata per la seconda volta, è stata affidata ad una casa famiglia. Alla fine, una broncopolmonite recidiva l’altro giorno se l’è portata via.

«Vivace, affettuosa, regalava grandi sorrisi, ci ha dato molta felicità », così la ricordano i genitori affidatari della comunità Papa Giovanni XXIII, nel padovano, l’associazione fondata da don Oreste Benzi. Era sopravvissuta all’ospedale di Padova a un parto prematuro indotto a 22 settimane, utilizzato come tecnica abortiva. I genitori naturali l’avevano rifiutata perché l’ecografia mostrava che era senza bulbi oculari. Ma la piccola ha continuato a vivere e arrivata a un mese di vita fu presa in carico dal reparto padovano di neonatologia che si è battuto per dare alla bimba la possibilità di vivere e di avere una famiglia. In seguito venne fu affidata alla Comunità Papa Giovanni XXIII e accolta da una casa famiglia dove è stata cresciuta amata, accolta e accudita, giorno e notte, per cinque anni.

I responsabili della Comunità cattolica fanno sapere che «è profondo il dolore per la perdita di Mariangela. Resta il ricordo dolce di questi anni vissuti insieme e delle molte gioie che la piccola, con i suoi sorrisi, sapeva regalarci. La piccina ha potuto comunque assaporare la gioia di amare ed essere amata per ciò che era».

Un’altra bambina morta perché si sono voluti rispettare i (presunti) diritti della donna. Un’assurdità, così come spiega davanti al Parlamento australiano Gianna Jessen, la sopravvissuta all’aborto più famosa del mondo. Qui sotto il video con traduzione.

43 commenti a Bimba sopravvissuta all’aborto muore dopo cinque anni

  • Hugo ha detto:

    Ma questa bambina non aveva il diritto di crescere sana?

    • Damiano ha detto:

      ma forse prima di tutto aveva il diritto di nascere, e poi il diritto di essere curata, seguita, amata…

  • Gloria ha detto:

    chi è in grado oggi di amare gratuitamente?

  • a-ateo ha detto:

    la libertà di una persona adulta finisce dove inizia la libertà degli altri soggetti, specie se deboli.
    Quando una nave affonda tutti abbiamo diritto di salvarci però si dice: “Prima le donne e i bambini!”.
    E l’ultimo a salvarsi è il comandante della nave.
    Il diritto all’aborto è il sovvertimento di questa regola.
    Il risultato è ignobile, oggettivamente ignobile, come il salvarsi del Comandante per primo, facendo valere il proprio grado.

  • Laura ha detto:

    Video bellissimo

  • Tano ha detto:

    Arrivederci Mariangela, hai ricevuto e donato amore a molti, anche se non erano i tuoi genitori.

  • gabriele ha detto:

    solo il fatto che è sopravvissuta a 22 settimana dimostra che era una persona
    ma l’aborto a 22 settimane non è vietato

  • Chiamata ha detto:

    La Caina è riservata proprio a queste persone, e poi c’è gente che dice che Dio è ingiusto perchè ha creato l’inferno.

    • Lucio ha detto:

      La storia di questa bambina e’sconvolgente ma dobbiamo lasciare a Dio il diritto di giudicare i suoi genitori…

      • Luca ha detto:

        Sarò un cattivo cristiano, ma mi sembra che la comunità umana abbia qualcosa da dire prima su questo punto

  • Antonio72 ha detto:

    Ma questa bambina non aveva diritto di nascere, sana o non sana? E poi che significa sana? Vi è stato un caso recente in USA dove una coppia (lesbica) di sordomuti ha deciso di avere due figli, ricorrendo ovviamente alla fecondazione assistita, entrambi sordi! Questo caso assurdo di eugenetica, potrebbe fare da apripista ad una selezione sempre più mirata e precisa delle caratteristiche fisiche e forse un giorno anche mentali, del nascituro. Come nel film Gattaca (USA 1997) in cui vi è una vera e propria società suddivisa in classe sociali ferree ed insuperabili, tra chi è programmato geneticamente e quindi rasenta la perfezione fisica e mentale ed ha un’elevata aspettativa di vita, e chi invece è concepito naturalmente. Ovviamente solo gli appartenenti alla prima classe sono considerati soggetti validi e possono ricoprire i ruoli più prestigiosi della società a differenza degli ultimi, non-validi, la cui esistenza è segnata allo svolgimento dei lavori più umili o umilianti. Nel caso della coppia di sordomuti non è la società che si arroga il diritto di selezionare direttamente i più validi, ma sono gli stessi genitori. Ma il loro è un punto di vista soggettivo e particolare di cosa significhi la parola “validità” o “sanità”. A questo punto non ha più senso parlare di procreazione, ma proprio di programmazione (magari un domani con un software ad hoc) di chi abbia il diritto di esistere e chi no. Questa visione disumana ed orribile è forse il futuro che si prospetta per l’umanità? Qualcuno dirà che con l’eugenetica non ci saranno più aborti perché tutti vorranno programmare un figlio sano, robusto, intelligente, alto e magari con gli occhi azzurri. Gli altri semplicemente non avranno diritto di esistere perché bassi, brutti, poco intellgenti o ritardati, ecc.. Ovviamente Mariangela fa parte della seconda categoria e quindi non doveva nascere ed un domani probabilmente non nascerà, perché imperfetta. Ricordiamoci tuttavia che è proprio dall’imperfezione che spesso è scaturita la genialità che ha fatto progredire l’umanità. Dalla perfezione studiata a tavolino spesso scaturisce la mediocrità. Mariangela era un essere umano unico ed irripetibile, come tutti noi, e nessuno (nemmeno i suoi genitori) possono decidere arbitrariamente che non venga mai alla luce, ovvero che stabiliscano a priori le qualità particolari che la bimba deve possedere per essere degna della vita. In questo senso sia la coppia di sordomuti sia i genitori di Mariangela, la prima in senso positivo, l’ultima nel senso opposto, hanno creduto di avere un’autorità che compete solo a Dio. E sarà sempre peggio…io sono pessimista.

    • Leonardo Paolo Minniti ha detto:

      Grande film “Gattaca”…

      In fondo il mettersi al posto di Dio è lo stesso atto commesso da Adamo ed Eva, è il peccato originale. A conferma di quali abomini si compiono se non si tiene in conto la Genesi e di quale verità porta la Bibbia sull’uomo.

  • Matteo ha detto:

    “W il laicismo! finalmente è morta!” 🙁 questo è quello che direbbero i sostenitori dell’aborto…. invece a NOI cattolici ci rimane da dire “l’uomo fa veramente schifo!!! preghiamo per questa bimba!!!” 🙁

    • Carlo Mes ha detto:

      Chi sostiene la legge sull’aborto non e’ mai contento per la morte di una anima innocente.

    • Damiano ha detto:

      occhio, ché il nemico è un altro, non l’uomo…

    • Marco ha detto:

      L’uomo non fa schifo. L’uomo è libero di fare schifo, ma è anche libero di fermarsi e dire: “dove diavolo stiamo andando?”

    • joseph ha detto:

      In effetti, come Carlo Mes, aveva notato, avevo inveito contro un utente (a cui chiedo ancora scusa) interpretando malamente un suo commento, che m’era parso del tipo “Che senso ha avuto far nascere una persona solo per farla morire a 5 anni?”, mentre invece intendeva esttamente il contrario. M’era andato il fumo agli occhi perchè frasi del genere sono un ritornello, nelle discussioni coi pro choice….

    • tommaso ha detto:

      bè dai… l’uomo fa schifo no… diciamo solo “preghiamo per loro, perchè possano capire, e per la bimba, che possa godere della luce del volto di Dio”

  • Grazia ha detto:

    Mi sembra strano che una cosa del genere sia permessa dalla legge… intendo non l’aborto che è regolato e non può avvenire dopo un certo numero di settimane, ma il parto prematuro come tecnica abortiva. Qualcuno mi sa dire di più?

    • Jack ha detto:

      Sinceramente non credo sia legale in Italia.

    • StefanoPed ha detto:

      Ciao Grazia.

      La tecnica descritta si chiama “induzione del travaglio e parto prematuro” e non mi risulta sia vietata dalla legge italiana. Viene utilizzata tra la 12a e la 22a settimana di gestazione, quando il feto non è in grado di sopravvivere (normalmente) al di fuori dell’utero materno. Si tratta di un parto a tutti gli effetti, provocato farmacologicamente con le prostaglandine.

      L’effetto è l’espulsione del feto che ha come conseguenza la cessazione delle sue attività vitali come conseguenza della sua immaturità (soprattutto respiratoria e metabolica).

      In rari casi, soprattutto nei casi più vicini alle 22 settimane, il feto può sopravvivere e ciò pone il problema della rianimazione di questi bimbi così immaturi e incapaci di sopravvivere senza un adeguato supporto medico.

      Diverso è il caso della cosiddetta “nascita parziale”, una tecnica terribilmente crudele, per fortuna vietata dalla legge italiana (ma in altri Paesi ammessa, purtroppo). Tale metodo consiste in tre fasi: prima viene effettuata un’estrazione parziale del feto dall’utero attraverso l’uso di una pinza; in secondo luogo la testina del feto viene svuotata mediante una cannula aspiratrice per permetterne il passaggio attraverso la cervice uterina e infine il feto, ormai evidentemente morto, viene estratto completamente.

      Negli Stati Uniti, che io sappia, era legale fino al 2003. In seguito (credo ma dovrei verificare) il ricorso a questa tecnica è stato ristretto ai casi in cui sia in serio pericolo la vita della madre.

      Perdonatemi la descrizione di questa tecnica e della sua crudezza: quando parliamo di aborto parliamo anche di questo, purtroppo. Come possa una madre sopportare questo genere di azioni non riesco a capirlo. Se non con la mancanza di un’informazione adeguata. Mi rifiuto di pensare che una donna consapevole di questo, come di altri metodi abortivi, possa accettare di sopprimere il proprio feto in maniera così cruenta.

      Per inciso, ricordo che in realtà la legge 194/1978 (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/RU_486/legge194.pdf) prevede all’Articolo 6 che “L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata: a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna; b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.”

      In altre parole, purtroppo l’aborto è sempre possibile.

      • Piero ha detto:

        Caro GRANDISSIMO StefanoPed (ma non puoi cambiarti il nick? Quel suffisso ha un che di “inquietante” 😉 ),
        questa tecnica era descritta anche nel libro di Socci “Il Genocidio Censurato”.
        Adesso non ricordo esattamente, ma diceva che era tuttora legale negli Stati Uniti (mi sembra di ricordare che dicesse fino al 6 mese). La chiamava “aborto tardivo”…

        • StefanoPed ha detto:

          Caro Piero, a scanso di equivoci Ped sta per “Pediatra” e non per … “pedone” (;-)).

          Comunque, visto che abbiamo un “Veterano Illuminista” tra noi che ci ha chiamati “Cattovaticanisti” (!!!) potrei in effetti migliorare il mio nick in “CattoPediatra” oppure in “Quellocheavrestesemprevolutosaperedalpediatraenonavetemaiosatochiedere”.

          Che ne dici di “Stefano Pediatra” o di “Stefano Bruni” visto che dopo avervi raccontato di Linda ormai ho un nome e un cognome (e magari fra un po’ vi mando anche una caricatura fattami da un mio giovane paziente)?

          🙂

        • StefanoPed ha detto:

          Ah, grazie per la tua conferma. Ricordavo bene allora. Sì, i termini “nascita parziale” e “aborto tardivo” indicano entrambi la barbara pratica che ho descritto poco sopra.

          • Piero ha detto:

            io ricordavo che nel piccolo cranio (sempre tratto dal libro) inserivano una soluzione fortemente salina per distruggere il cervello e poi estrarre “il frutto dell’IVG”…
            Pero’ non posso controllare perche’ non ho sottomano il libro…

            • StefanoPediatra ha detto:

              Et voilà!

              🙂

              • StefanoPediatra ha detto:

                Ovviamente questa doveva essere la risposta al commento di Piero delle 17:53! 🙂

                • Piero ha detto:

                  Un’altra possibilita’ era “GrandeStevens” 😉

                  • StefanoPediatra ha detto:

                    Come Cat?

                    No, no: meglio “Stefano” (nome che mi piace tantissimo e cui sono affezionato essendomi dato dai miei genitori e che mi porto addosso da 46 anni) associato a “Pediatra” (professione bellissima che mi appassiona).

                    🙂

  • gabriele ha detto:

    http://www.centrosangiorgio.com/aborto/video/urlo_silenzioso.AVI
    per scaricare ‘l’urlo silenzioso’ di Bernard Nathanson

  • StefanoPediatra ha detto:

    Ciao. Di seguito il link ad una storia che vale la pena leggere!

    http://www.il-dono.org/articoli/testimonianze/camilla-una-bambina-sopravvissuta-all%60aborto.html