Studio USA: le persone più istruite sono anche quelle più religiose

«Se non hai una laurea allora avrai meno probabilità di alzarti preso la domenica mattina per andare in Chiesa», queste le conclusioni di uno studio presentato durante il recente meeting annuale dell’“American Sociological Association”. Dopo aver analizzato i dati di una vasta indagine nazionale realizzata dal General Social Survey (dati dal 1972 al 2010), i ricercatori hanno scoperto che le persone tendono a diventare più religiose, cioè praticanti, più migliorano la loro istruzione.

La ricerca ha trovato infatti che i bianchi americani non laureati hanno due volte più probabilità di non frequentare più la Chiesa rispetto a coloro che sono in possesso di un diploma di scuola superiore. Quindi i più istruiti tendono ad essere anche più religiosi. In particolare la ricerca ha rilevato che il 37% dei bianchi moderatamente colti – quelli con il diploma di laurea delle scuole superiori, ma senza i quattro anni di college – partecipa alle funzioni religiose con meno frequenza del 1970 (calo del 50%). Invece, tra i laureati bianchi, il “dropoff” è meno rapido, con il 46% di frequenta regolare ai servizi religiosi nel 2000, rispetto al 51% degli anni ’70. In 30 anni è dunque calato del 5%. Schwadel ha quindi dichiarato: «Con più anni di istruzione, non si è relativamente più propensi a dire “io non credo in Dio”, ma si dira: “credo in un potere superiore”».

Le motivazioni che i ricercatori hanno dato di questo calo nella fascia meno colta della popolazione, è che le istituzioni religiose tendono a promuovere valori come la famiglia, l’istruzione, il matrimonio e la genitorialità, ma si è notato che i bianchi meno istruiti hanno meno probabilità di sposarsi o rimanere sposati e possono dunque sentirsi emarginati dai loro coetanei religiosi. I ricercatori hanno giustamente espresso preoccupazione: «Questo sviluppo rafforza l’emarginazione sociale degli americani meno istruiti che si trovano sempre più scollegati dalle istituzioni del matrimonio e del lavoro», ha detto Andrew Cherlin, co-autore della ricerca e professore di sociologia e di politica pubblica presso la Johns Hopkins University. W. Bradford Wilcox, professore di sociologia presso l’Università della Virginia, ha invece dichiarato che chi non frequenta la chiesa perde potenziali benefici: «le congregazioni religiose possono essere uno dei pochi settori istituzionali dove gli americani meno istruiti possono rivolgersi per avere sostegno sociale, economico ed emotivo di fronte ai tempi duri di oggi, ma sembra che sempre più pochi di loro scelgano di farlo».

Questa nuova ricerca, oltre a confermare un precedente studio realizzato dalla Baylor University (cfr. Ultimissima 18/4/11), oltre a confutare la tesi popolare che vuole la religiosità collegata alla poca istruzione dell’individuo, è anche importante per la Chiesa, perché sappia rivolgere ancora più attenzione a questa fascia della popolazione.

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31 commenti a Studio USA: le persone più istruite sono anche quelle più religiose

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  1. Maffo ha detto

    Come sgretolare in poche righe il castello anti-teista costruito in anni e anni di faticosissime perdite di tempo.

  2. gabriele ha detto

    beh, tutti i libri di Odifreddi, Augias e Co sono rivolte a persono che hanno una conoscenza minima dei dogmi religiosi, così è più facile rimbambirle con la loro propaganda

  3. Nofex ha detto

    Interessante il fatto che non sono più religiose in generale, ma addirittura più praticanti.

  4. Greta ha detto

    Ma non si può accedere allo studio originale? Qualcuno sa come arrivarci?

    • StefanoPed ha detto in risposta a Greta

      Ho provato a cercare un po’ sulle riviste specializzate (si tratta infatti di uno studio scientifico). Non ho trovato nulla. Ho però trovato in rete l’informazione che i risultati dello studio sono in via di pubblicazione (e dunque non ancora pubblicati) sulla rivista “Journal Review of Religious Research”.

      Evidentemente la notizia trae origine da un comunicato stampa dell’autore con conseguente intervista.

      • axl ha detto in risposta a StefanoPed

        Fermo restando che ogni parte(atea e religiosa)porta acqua al suo mulino con decine di ricerche…Journal Review of Religious Research questa rivista mi sembra un pò di parte!

        • Michele Santambrogio ha detto in risposta a axl

          I tuoi dubbi possono sembrare legittimi…ma le ricerche scientifiche non si basano sul criterio di autorità, tutti possono verificare i metodi utilizzati e volendo riformulare la ricerca per verificarne la correttezza. Inoltre occorre dire che molti sociologi della religione e storici della religione sono non credenti, proprio perché non è affatto necessario il proprio punto di vista.

        • stefano ha detto in risposta a axl

          In realtà il lavoro è pubblicato su questa rivista da membri afferenti all’American Sociological Association (associazione “scientifica” indipendente) solo in quanto si tratta di un tipo di ricerca adatto ad essere pubblicato su questo genere di rivista.

          Mi spiego meglio. Anche in campo medico, accanto a riviste “generaliste” che accolgono interventi scientifici inerenti i più svariati argomenti, esistono riviste scientifiche specializzate in determinati argomenti: l’American Journal of Gastroenterology and Nutrition, il Journal of Pediatrics, Haematology, e così via. Queste riviste pubblicano lavori scientifici sugli specifici argomenti che il loro nome indica chiaramente.

          Il Journal Review of Religious Research non è una rivista confessionale ma una rivista specializzata in pubblicazioni inerenti la sociologia in rapporto alla religione. Dunque non si tratta di una rivista “di parte”.

          🙂

  5. Daniele ha detto

    I laicisti dicono: “Solo le persone poco istruite possono credere in Dio”.
    Invece questa ricerca dimostra proprio il contrario!
    Un altro duro colpo per le lobbies laiciste!
    Quindi studiare serve non solo per farsi una cultura personale o per lavorare ma anche, indirettamente, per aumentare la propria Fede! Bene, bene!
    Onoriamo – studiando – la nostra intelligenza e così aumenteremo anche la nostra Fede!
    Quindi è “out” chi stupidamente si ostina a dire che Fede e ragione sono due ambiti inconciliabili!
    Attenzione però che la cultura, il sapere, non si trasformi in supponenza. Il Signore infatti dice: “Ti ringrazio Padre perché queste cose non le hai rivelate ai sapienti, ma ai piccoli”. Qui “i sapienti” non sono coloro che han studiato (altrimenti un cristiano che studiasse commetterebbe peccato…) e “i piccoli” non sono coloro che son rimasti ignoranti: piuttosto “i sapienti” sono i saccenti, coloro che cioè mettono la propria cultura, la propria ragione e il proprio “io” al posto di Dio, mentre “i piccoli” sono coloro che, studiosi o non, hanno l’umiltà – e anche l’intelligenza! – di arrendersi al dato di fatto che l’uomo non basta a se stesso e che la ragione, per quanto progredita, non potrà mai dare all’uomo le risposte ultime che esso cerca, risposte queste che solo Dio gli può dare.

    • Daniele ha detto in risposta a Daniele

      E, anzi, è proprio chi studia a sperimentare più degli altri i limiti della ragione, che poi sono i limiti dell’uomo… Per questo chi studia è più propenso a sentirsi “piccolo” dinanzi a se stesso e a ciò che lo circonda. La conoscenza, la vera conoscenza, rende tristi, tristi perché ci fa vedere i nostri limiti, le nostre incapacità, i nostri fallimenti. Ma non c’è da disperare: infatti chi studia arriva prima o poi a riconoscere che la ragione non può dare le risposte di senso e allora abbraccia la Fede, la sola che dà all’uomo ciò di cui ha bisogno.

    • diego ha detto in risposta a Daniele

      Questo succede in america, dove in ogni dollaro c’è scritto “in dio crediamo”. Ma se la stessa ricerca fosse fatta in europa? in Cina? in India?

      • M-17 ha detto in risposta a diego

        Vero ci ho pensato a volte anche io ma le obiezioni sarebbero 2 (riguardo agli Usa):
        1) gli americani con laurea di conseguenza sarebbero incapaci di autoformarsi un giudizio critico… cosa di per se oggettivamente difficile da dimostrare(dopotutto ben 2 dei 4 paladini dell’ateismo sono americani… percui no non penso possa essere così( se la religione fosse davvero un vincolo impossibile da rompere tu non saresti ateo …)
        2)Questa ricerca non valuta il retroterra culturale percui non ha senso parlare di dove è fatta… la ricerca dice se IN AMERICA hai livello di studio x sei religioso y se invece hai titolo di studio x1 sei religioso y1 tutto qui percui il retroterra non ha senso…
        Se la ricerca fosse fatta in europa secondo me si vedrebbe che in piccole percentuali( non avrei mai pensato la gmg attirasse così tanti giovani 2 mil son veramente tanti) si passa dalle religioni tradizionali al deismo-teismo (certo vai nella tanto sbandierata rep ceca e vedi un 19 % religiosi tradizionali ma poi in realtà il 50% crede in uno spirito o forzavitale superiore percui sinonimo di Dio…si è perso il cristianesimo e si è andati al teismo…).
        Su paesi Bric inutile parlarne(l’india è il paese più religioso del mondo) i livelli religiosi sono stellari… per un ateo molto meglio la campionatura USA… sulla Cina sarebbe bello averli dei dati ma al momento non penso sia un paese dove le libertà sono tutelate tanto da avere un quadro generale serio e credibile….

      • Hugo ha detto in risposta a diego

        In America? Cioè l’apice della ricerca scientifica.

  6. EnricoBai ha detto

    Concordo con Daniele…più cultura e sapienza si ha e più si rischia di illudersi e più ci si allontana dalla posizione che Gesù chiede, cioè la semplicità del bambino. Quindi i veri avvantaggiati sono in realtà i poco colti, che non si fanno troppe illusioni. E’ uno dei tanti paradossi del cristianesimo!

    • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a EnricoBai

      Non è un caso che i più grandi Santi della Chiesa siano quasi analfabeti. E’ vero, ce ne sono di dotti e sapienti, vedi Tommaso e Agostino su tutti, ma pensiamo alle apparizione mariane. Sempre è stata scelta una contadinella, un pastorello, giovanotti di un posto sperduto e dimenticato. Ignorantelli ma assolutamente determinati e intelligenti. Su di loro si è appoggiata la Chiesa. Ci sarà pure un motivo, no?

      • Johnny ha detto in risposta a Massimo Ponzoni

        ma pensiamo alle apparizione mariane. Sempre è stata scelta una contadinella, un pastorello, giovanotti di un posto sperduto e dimenticato

        Una classica obiezione atea che ho sentito migliaia di volte: “ma che senso ha che la Madonna appaia ad una pastorella?” ecc ecc…

    • Daniele ha detto in risposta a EnricoBai

      @EnricoBai: ma io ho detto una cosa diversa…

  7. nikon ha detto

    il video di un ateo devoto su Youtube che si fa chiamare “nessuno200” afferma che l’apparizione di Fatima sarebbe solo una montatura…

    http://www.youtube.com/watch?v=m_SBss2K0W8&feature=channel_video_title

    • Johnny ha detto in risposta a nikon

      magari con l’aiuto di Photoshop…

      • nikon ha detto in risposta a Johnny

        veramente nell’suo video “nessuno200” affermerebbe che secondo lui i bambini che avrebbero visto l’apparizione mariana a Fatima si sarebbero “inventati” l’apparizione, secondo “nessuno200” l’apparizione non è mai avvenuta, sarebbe stata inventata prima da pastorelli e poi dalla Chiesa cattolica per ingannare e controllare le masse e basta poi leggere e sentire cosa dice sulle Profezie dei segreti di fatima, secondo quest’ateo sarebbero soltanto dei Deliri irrazionali senza senzo e fondamento..

  8. Johnny ha detto

    veramente nell’suo video “nessuno200″ affermerebbe che secondo lui i bambini che avrebbero visto l’apparizione mariana a Fatima si sarebbero “inventati” l’apparizione, secondo “nessuno200″ l’apparizione non è mai avvenuta, sarebbe stata inventata prima da pastorelli e poi dalla Chiesa cattolica per ingannare e controllare le masse e basta poi leggere e sentire cosa dice sulle Profezie dei segreti di fatima, secondo quest’ateo sarebbero soltanto dei Deliri irrazionali senza senzo e fondamento..

    «Chi crede ai miracoli lo fa perché ha delle prove a loro favore. Chi li nega, è perché ha una teoria contraria ad essi»
    Gilbert K. Chesterton

    P.S.: e dove starebbe la sua “devozione”, visto quello che dice?

    • Johnny ha detto in risposta a Johnny

      Poi, visto quello che dice nel suo account youtube:
      L’Ateismo non è una Religione
      L’Ateo non ha fede nell’inesistenza di Dio, semplicemente non segue tale credenza.

      deve essre molto intelligente…

      • nikon ha detto in risposta a Johnny

        vedo che hai capito che è un idiota, l’ho capito pure io che è un idiota!!!

        P.S. l’ho chiamo “ateo devoto” solo come presa in giro, perchè guardando i suoi video e veramente un ateo di quelli “devoti”…

  9. Franz ha detto

    Ma tutti i laicistoni positivisti dove sono? Se la danno a gambe di fronte a ricerche del genere?

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