Benedetto XVI in Germania: in un giorno distribuiti 28 mila biglietti

Il 22 settembre 2011 Benedetto XVI visiterà la Germania e, dando un’occhiata ai preparativi, sembra che replicherà il successo riscattato in Gran Bretagna (cfr. Ultimissima 20/9/10).

La Conferenza episcopale tedesca ha infatti confermato un vero e proprio “boom” di richieste per i biglietti: nel solo primo giorno di distribuzione, la pagina web www.papst-in-deutschland.de ha registrato 28.000 richieste e 52.000 accessi. Il server ha avuto addirittura problemi di gestione dati ed è stato necessario allestire una pagina web provvisoria.

Questi biglietti, ricorda l’agenzia SIR, vengono distribuiti per partecipare alla messa che si svolgerà il 22 settembre a Berlino davanti al Castello di Charlottenburg, ai Vespri mariani ad Etzelsbach il 23 settembre, alla messa che si celebrerà l’indomani a Erfurt, alla veglia di preghiera per i giovani a Friburgo e alla messa e Angelus previsti a Friburgo per il 25 settembre.

Su questo blog, in continuo aggiornamento, sono raccolte tutte le notizie sul grande evento.

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18 commenti a Benedetto XVI in Germania: in un giorno distribuiti 28 mila biglietti

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  1. Aleister Crowley ha detto

    Qui e’ troppo facile.
    Gioca in casa.

  2. Roberto ha detto

    Forse è il caso di cambiare il titolo, mi sembra improbabile che “vendano” i biglietti per partecipare alla s.Messa.

    • Redazione UCCR ha detto in risposta a Roberto

      Grazie Roberto, effettivamente non si parla di “vendita” ma solo di “distribuzione”.

  3. Francesco B. ha detto

    Come mai i biglietti? Hanno paura di fare folle troppo numerose? Sono per ragioni di sicurezza?

  4. Rebecca ha detto

    Quest’uomo ovunque va è un successo. Mi ricorda certe folla descritta dai Vangeli attorno a Gesù…

    • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Rebecca

      Forse è per questo che è così odiato? Per invidia?

      • Aleister Crowley ha detto in risposta a Michele Santambrogio

        No, ha il difetto di non essere un grande comunicatore.
        E’ odiato e vilipeso quanto (o forse piu’) di quanto lo fu Woitila, ma il ricordo della sua persecuzione e’ sbiadito in quello della sua beatificazione.
        Fa’ rabbia perche’ dimostra che la Chiesa non e’ morta ed e’ ancora un importante polo di attrazione.

        • Greta ha detto in risposta a Aleister Crowley

          Non sono mai stato convinto della critica di non essere un grande comunicatore. Questo è un papa che comunica con gli intellettuali sopratutto, è chiaro che non può venire capito da molte persone in tutti i suoi discorsi.

          • Aleister Crowley ha detto in risposta a Greta

            Si’ lui e’ un grande teologo.
            Ha un pensiero molto profondo (qualcuno dice piu’ profondo di GPII) della Chiesa e della sua funzione nel mondo contemporaneo.
            Giovanni Paolo II invece sapeva molto bene comunicare con i popoli attraverso i media.
            Il problema e’ il paragone su questo aspetto tra i due papi.

        • Larry SFX ha detto in risposta a Aleister Crowley

          è la sua personalità, è più riservato rispetto al suo predecessore.
          Per non parlare di quelle foto orribili che mettono sui giornali…

          • Aleister Crowley ha detto in risposta a Larry SFX

            Lui attualmente e’ forse il piu’ perseguitato in occidente.
            Viene attaccato in ogni momento per gli scandali della pedofilia dei sacerdoti.
            E’ stato anche citato dagli atei militanti per “crimini contro l’umanita’”.
            L’occidente odia se stesso; e non se ne rende conto.

            • Piero ha detto in risposta a Aleister Crowley

              Infatti, e’ l’uomo piu’ odiato al mondo:
              1 miliardo di musulmani
              900 milioni di induisti
              diciamo meta’ di cristiani (i cosiddetti cattolici adulti): 600 milioni
              almeno meta’ degli occidentali che non si riconoscono in nessuna religione in particolare…
              Il conto e’ presto fatto.
              Si, e’ vero, lo dico sempre, l’occidente odia se stesso, ma se ne rende conto e se ne compiace.

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