Fausto Bertinotti e la stima per Giovanni Paolo II
- Ultimissime
- 06 Mag 2011
Sorprese molto quando nel settembre dell’anno scorso Fausto Bertinotti ricevette un premio alla memoria di Giovanni Paolo II (cfr. Ultimissima 21/9/11).
Ex leader di Rifondazione Comunista, sindacalista, uomo delle istituzioni e non credente critico, come si auto-definisce, ma aperto alle domande fondamentali. Bertinotti ha sempre provato per il Papa polacco ammirazione e stima per la sua visione dell’uomo.
Si è rifiutato di intervenire nei giorni scorsi ai talk show televisivi. Ha concesso invece un’intervista a Il Sussidiario, dove dichiara: «E’ stato un Pontefice unico e necessario per il movimento operaio. Ricordo un suo discorso in occasione del Natale ai lavoratori, in cui disse: la Chiesa non ha le parole adatte per parlare con voi. Una prova di grande umiltà che poteva dare solo chi ha avuto un’esperienza diretta nel mondo del lavoro. E lui coi lavoratori ci era stato, come manovale nelle fabbriche della Solvay, e a fianco degli operai nella pagina più esaltante del sindacato della seconda metà del 900. Il suo atteggiamento di ascolto era rivoluzionario, quando invece domina la cattedra, nella Chiesa come nella politica, la presunzione di interpretare tutto, di dominare il pensiero».
Bertinotti parla anche di sé: «Wojtyla puntò politicamente sulla presenza e sull’amicizia, come comunità aperta al mondo. E, per usare la formula paolina, sul non essere “né servi né signori”. Su questa idea di uomo non posso che sentire una sintonia totale. Sono costretto a fare a meno del finale di questa formula, cioè né servi nè signori, ma “in Cristo”. Continuo a pensare che la politica può esercitarsi in maniera alta solo in quanto accetta il carattere finito dell’uomo…ma mi piace insistere sul tema del rapporto tra verità e ricerca della verità, che interessa oggi ogni persona inquieta come me».
9 commenti a Fausto Bertinotti e la stima per Giovanni Paolo II
E’ sempre molto divertente quando coloro che mitizzavano altri ideali al posto di quello cristiano, siano costretti a fare marcia indietro.
E’ per questo allora che non conta + una cicca a sinistra?
Non è vero! Rimane un grande punto di riferimento.
Questo e’ probabilmente uno dei motivi per cui non puo’ convertirsi.
più spazio agli atei e meno agli invasatei!
Ma credo che Bertinotti non sia stimato da tutta la sinistra, sarà certamente stimato da Vendola e il suo partito, meno che mai da i comunisti troskisti di Ferrando e dai comunisti di Ferrero e Diliberto. Il problema della conversione non sta nel fatto che lui stia a sinistra, ma sta al fatto se lui ritiene di essere credente. Vendola, sebbene non mi piaccia un granchè, è comunque credente e comunista. Il problema non è politico spetta alla volontà.
Non credo proprio che Bertinotti sia credente
Il problema è quel simbolino con la falce e il martello, che dovrebbe essere bandito almeno quanto la svastica e consorelle!
Invece è sempre lì, nessuno li accusa di apologia di Reato?
La SCUSA (perche’ di questo si tratta) ufficiale e’ che l’Italia non ha mai sperimentato il comunismo, mentre ha sperimentato il fascismo…