Il biochimico Nowak: «l’evoluzione poggia su cooperazione, come il cristianesimo»

All’Università di Harvard, il direttore del programma di Evolutionary Dynamics si chiama Martin Nowak. Biochimico e matematico cattolico, nonostante la sua giovane età ha già alle spalle una brillante carriera nelle più importanti università europee: Oxford, Princeton e Harvard. Si occupa degli aspetti di biologia matematica, in particolare della dinamica delle malattie infettive, la genetica del cancro, l’evoluzione della cooperazione e del linguaggio umano. E’ membro dell’Accademia delle Scienze austriaca e ha vinto moltissimi premi, tra cui il Weldon Memorial Prize, ambito riconoscimento dell’Università di Oxford. Novak  fa anche parte della  commissione per la Templeton Foundation. Ha all’attivo circa 300 pubblicazioni scientifiche, di cui 40 si trovano su Nature e 15 su Science, le più grandi riviste scientifiche internazionali.

Settimana scorsa, in un’intervista rilasciata a NewScientist, ha parlato del suo ultimo libro, intitolato “SuperCooperators. Altruism, Evolution, and Why We Need Each Other to Succeed” (Free Press 2011).  Il tema, come si può immaginare è quello della capacità di cooperazione, che secondo Nowak è il successo dell’umanità e dell’evoluzione biologica. Riferisce dell’esistenza di 5 livelli diversi di cooperazione e della loro attendibilità scientifica.

Alla domanda più inerente all’ambito religioso, risponde: «A mio parere, un’interpretazione puramente scientifica dell’evoluzione non genera un argomento a favore dell’ateismo. La scienza non smentisce Dio, né sostituisce la religione. L’evoluzione non è un argomento contro Dio, non più della gravità. L’evoluzione spiega lo svolgersi della vita sul pianeta. Il Dio del Cristianesimo è “che Colui che senza il quale non ci sarebbe né evoluzione né tutto il resto». Il suo campo lavorativo inoltre è particolarmente suggestivo. Dice infatti: «Vedo gli insegnamenti delle religioni come la promozione verso un comportamento altruistico, di amore e perdono. Quando si guarda ai modelli matematici dell’evoluzione della cooperazione, troviamo che le strategie vincenti devono essere generosità, speranza e perdono. Ora, per la prima volta, possiamo vedere queste idee in termini matematici. Chi avrebbe mai pensato che si potresse dimostrare matematicamente che, in un mondo dove tutti pensano a sè stessi, la strategia vincente è quella di essere clementi e che chi non riesce a perdonare non potrà mai vincere?». Impressionante quindi l‘analogia con l’insegnamento cristiano, il quale -a differenza di tutte le altre religioni- è assolutamente fondato su questi aspetti. Il simbolo stesso del cristianesimo, la croce, è l’espressione di un sacrificio per amore.

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7 commenti a Il biochimico Nowak: «l’evoluzione poggia su cooperazione, come il cristianesimo»

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  1. Francesco B. ha detto

    gran bell’articolo, osservazioni molto interessanti

  2. Matteo ha detto

    Ma allora esiste il modello matematico dell’evoluzione…tempo addietro avevo letto il libro di Zichichi “Perchè io credo in cui che ha fatto il mondo” e diceva che l’evoluzionismo non ha uno stralcio di prova dimostrabile matematicamente.

    • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Matteo

      Hanno ragione entrambi. Nowak si rifersice alla microevoluzione, Zichichi alla macroevoluzione.

  3. Michy ha detto

    Davvero interessante, complimenti!

  4. Phantom ha detto

    Effettivamente il messaggio evangelico è unico in tutte le religioni, anche all’interno dell’ebraismo stesso in cui è nato. E’ rivoluzionario della cultura ebraica e proprio per questo impensabile che sia nato da devoti ebrei senza averlo riportato come descrizione della vita di Cristo. Interessante anche ciò che dice Nowak, appare evidente che la creazione rispecchia l’immagine e il cuore di Dio stesso.

  5. Luca Pavani ha detto

    Martin Nowak è intervenuto anche al convegno del 2009 “Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto”, promosso dal Vaticano sul dialogo con la cultura. E’ intervenuto assieme ad altri scienziati sul ruolo dell’evoluzione. Si dovrebbe trovare online…è molto interessante!

  6. Larry SFX ha detto

    dopotutto è questo che ci ha permesso di sopravvivere: l’altruismo, mettersi l’uno al servizio dell’altro senza che sia detto che ci si aspetti il contraccambio.
    Pare siano stati trovati dei resti di uomini primitivi che dimostrano che perfino loro si prendevano cura di individui ciechi o storpi, invece di abbandonarli al loro destino, o invece di “porre fine a una vita indegna di essere vissuta”…

    Meditate gente, meditate!

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