Oscurati i gruppi Facebook contro Yara Gambirasio creati da cyberbulli atei

In Ultimissima 28/2/11 facevamo notare come diversi gruppi che deridevano con macabro sadismo la morte di Yara Gambirasio (e ironizzavano sui suoi genitori), postassero contemporaneamente insulti anche verso il Santo Padre e i cristiani. Osservavamo che gli stessi che si sbellicavano dalle risate intitolando e animando gruppi come «Yara e Sara due bimbe minchia in meno» o «Dammi tre parole: Gambirasio senza prole», erano gli stessi che, tra una bestemmia e l’altra, usavano lo stesso tipo di “humor” contro esponenti della chiesa e del mondo cattolico, dicendosi contemporaneamente “fan” dell’UAAR, MicroMega e di tutta una serie di personaggi del panorama ateistico nazionale. Comportamenti presenti esclusivamente sul web, luogo in cui l’illusorio anonimato permette l’abbandono di ogni freno inibitore e scatena la perversione e la frustrazione accumulatasi nel cervello di questi soggetti. Illusorio anonimato perché di fatto -leggiamo su Il Corriere della Sera– tutti i gruppi sono stati chiusi e la polizia postale ha chiesto anche di potere risalire agli amministratori. Il quotidiano cita anche il gruppo (che al momento di scrivere è stato definitivamente oscurato) «Sarah Scazzi contro Yara Gambirasio (Schieramento Sarah Scazzi)». Il giornalista riporta le parole di uno degli amministratori (un certo Pà Pasalaqua), il quale deve evidentemente aver letto l’articolo che l’UCCR ha scritto in proposito. Tant’è che scrive: «Ci definiscono cyberbulli atei. Lol [cioè, risata…]». Condividiamo l’ironia dell’articolista de Il Corriere, il quale risponde: «Che ci sarà da ridere, però, non si capisce». Qualcuno è arrivato perfino a difendere questi personaggi (lo leggiamo dai commenti che il nostro articolo ha ricevuto) riducendo questo comportamento a semplice “Humor Nero”. Come se classificare questo tipo di ironia ne giustificasse l’uso e rendesse l’insulto meno offensivo verso le persone coinvolte in queste tragedie. Altri invece sostengono che sbeffeggiare la vicenda di Yara o di Sarah Scazzi sarebbe educativo verso i giornalisti e i bigotti che creano il caso mediatico e fanno finta di dispiacersi.

Continuiamo a ritenere che una visione cristiana della vita e della morte, partendo dalla misteriosità dell’essere e dalla universale fratellanza degli uomini -figli di un unico Padre- aiuterebbe sicuramente ad attenuare perversioni del genere. Le numerose eccezioni presenti nella società dimostrano soltanto l’esistenza di persone non credenti che -consapevolmente o meno- possiedono uno sguardo sicuramente molto più cristiano verso l’uomo, di tanti sedicenti cattolici “adulti”.

19 commenti a Oscurati i gruppi Facebook contro Yara Gambirasio creati da cyberbulli atei

  • Sandro ha detto:

    grandi! Siete riusciti a portare il cyber bullismo ateo (seppur solo come citazione) sul principale quotidiano nazionale!

  • Falena Verde ha detto:

    Una buona notizia

  • Fabrizio ha detto:

    Quali sono i capi d’accusa per cui la polizia postale cerca gli amministratori?

    • Micky ha detto:

      Gli stessi per cui si chiudono i gruppi contro i bambini down

      • Fabrizio ha detto:

        Non hai capito. OK chiudere il sito e Ok cercare di risalire agli amministratori dei gruppi, ma con quali capi d’accusa li si manda alla sbarra una volta acciuffati?

        • Micky ha detto:

          Fabrizio ma che odifreddo ne so io??? Studio fisioterapia non giurisprudenza..! Non li mettereanno certo in carcere però se li cercano evidentemente hanno commesso un reato. Oppure pensi che anche la polizia postale sia segretamente guidata da Bagnasco?

          • Fabrizio ha detto:

            Se studi fisioterapia e non lo sai faresti meglio a non rispondere. C’è qualcuno che studi giurisprudenza e possa darmi una mano a capire?

            • Enrico da Bergamo ha detto:

              Io sono ingegnere, un esperto di cose legali può spiegarmi se si rientra in questa fattispecie di reato.

              Chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino ad euro 516.

              Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica o telefonica, o con scritti o disegni, diretti alla persona offesa.
              La pena è della reclusione fino ad un anno o della multa fino ad euro 1.032, se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato.

              Le pene sono aumentate qualora l’offesa sia commessa in presenza di più persone. »

            • Micky ha detto:

              Non capisco perché non dovrei dire il mio parere. Scommetto che sei anche contro l’obiezione di coscienza dei farmacisti e dei medici vero?

  • gabriele ha detto:

    Dovreste però scendere anche in strada; conosco gente che ha insultato Yara per la sua morte.

  • dr.evil ha detto:

    maleddetti cyberbulli pagheranno prima o poi

    • Roberto Arrati ha detto:

      Pagheranno nel senso che se hanno commesso reati è giusto che siano puniti dalla legge italiana.

  • Francesco ha detto:

    Una buona notizia in questo web senza morale

  • daniele ha detto:

    ottimo!! farebbe piacere sapere, anche dell’interdizione perpetua dall’uso di qualsiasi social network per i deficienti che hanno creato tali gruppi

  • daniele ha detto:

    vorrei aggiungere che a mio parere i fautori di tali gruppi potrebbero incorrere nella violazione dell’art 724 del codice penale, articolo che sanziona con una pena amministrativa pecuniaria (sostanzialmente irrisoria) chiunque bestemmi pubblicamente, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità e chiunque compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.

    • Fabrizio ha detto:

      Grazie della risposta, non essendo in replica al mio commento non l’avevo vista subito.

  • Inenascio Padìdio ha detto:

    Secondo me, c’è un solo modo per rinsavire i fautori di tali disgustosi gruppi. Occorrerebbero delle sonore QUERELE da parte dei familiari delle giovanissime vittime Sarah Scazzi e Yara Gambirasio, i quali familiari, probabilmente, sono ignari di tali infami comportamenti.
    Trattasi di gravi reati, che contemplano 4 anni di carcerazione, punibili unicamente a “querela di parte”.

    • Francesco Santoni ha detto:

      Se è per questo, occorrerebbero anche delle sonore sberle da parte dei genitori di questi idioti, ma ho paura che se sono quello che sono, è perchè ci sono stati educati così.