Journal of Psychiatry Research: «maggior rischio di suicidio per figli dei divorziati»

Come la cultura laicista tiene sempre a sottolineare, la legge sul divorzio è stato il primo vero e grande successo anticlericale della storia contemporanea. I divorzi dal 1970 triplicarono e gli effetti sulla famiglia furono devastanti. Una conquista radicale basata su una “presunta” libertà e -come si era ampiamente detto- non nessun benessere o grado di modernità. Lo dimostra un’ennesima ricerca sociologica, pubblicata su Psychiatric Research e diffusa da ElMundo. Gli autori, Esme Fuller-Thomson e Angela Danto dell’Università di Toronto (Canada), hanno infatti rilevato che «sia i bambini che gli adulti, maschi e femmine, figli di genitori divorziati sono più propensi a pensare seriamente al suicidio rispetto ai figli di famiglie intatte». Hanno poi aggiunto: «Ci sono comunque molti studi precedenti che mostrano un legame tra il divorzio e l’idea del suicidio. I figli dei divorziati hanno un rischio che è tre volte maggiore». Dopo aver descritto le modalità attraverso le quali lo studio sociologico è stato realizzato, i ricercatori specificano: «La stragrande maggioranza dei figli di genitori divorziati sono allevati dalla madre e molti hanno poco o nessun contatto con il padre. La conseguenza è che essi possono essere più vulnerabili». E non è finita: i figli dei divorziati tendono ad avvertire più in profondità i problemi sociali, spesso finiscono a svolgere lavori meno retribuiti e a fare uso molto più frequentemente uso (o abuso) di fumo e alcol. «La letteratura scientifica -continuano i ricercatori- indica che i bambini traggono grande beneficio dal disporre di un modello sano di sesso maschile. Perdere la figura paterna può influire nella socializzazione e gravare sulla salute mentale». La notizia è apparsa anche su ScienceDaily e BrainPhysics.  Un precedente studio (cfr. Ultimissima 1/12/10), eseguito dalla Gerontological Society of America (GSA) ha inoltre dimostrato che i bambini che sperimentano il divorzio dei genitori hanno oltre il doppio di probabilità di soffrire di un ictus. Ricordiamo anche che il mondo laicista e le sette razionaliste esultano ancora oggi per l’aumento di divorzi e la conseguente sofferenza dei figli coinvolti (cfr. Ultimissima 30/7/10).

8 commenti a Journal of Psychiatry Research: «maggior rischio di suicidio per figli dei divorziati»

  • Francesco ha detto:

    Se molta gente ci pensasse due volte prima di sposarsi avremmo meno matrimoni, ma quelli che avremmo sarebbero felici e saldi.

    • Michele Santambrogio ha detto:

      In realtà basterebbe tornare ad imparare perché ci si sposa e cosa significhi il matrimonio. Ma la gente è masochista.

  • Enrico da Bergamo ha detto:

    Triste ma realista, mi chiedo ma quegli uomini che rottamano la moglie per cercarne una più giovane pensano a questi fatti? oppure quelle donne che perseguono la carriera e si rifiutano di svolgere il loro ruolo in famiglia pensano a tutto ciò? L’egoismo è il male alla base di molti divorzi.

    • Massimo Ponzoni ha detto:

      E’ la conseguenza diretta del riduzionismo materialiasta…siamo divisi in naturalisti e teisti: i primi riducono l’uomo ad un fascio di istinitvità da soddisfare nell’immediato come fanno appunto gli animali e i secondi valorizzano l’uomo e elo elevano dal lato animale puntando sulla sua razionalità

  • Michele Santambrogio ha detto:

    Evviva le vittorie dei radicali!!!!!

    • Luca Pavani ha detto:

      Tutte per questa sorta di autodeterminazione e libertà che non esistono poi sulla carta, infatti le si raggiunge sempre a discapito di altri.

      • Roberto Arrati ha detto:

        come si fa a pensare che una cosa come la vita sia mia se non l’ho scelta io ne l’ho creata?

    • Enrico da Bergamo ha detto:

      si dimostra ancora una volta come i rqadicali propugnano la morte e non la vita come soluzione dei problemi.