UAAR di Pisa: «nessuno ci ascolta, nessuno ci dà retta»
- Ultimissime
- 07 Feb 2011
Mentre nella Marche si ride per l’iniziativa del Vigile Urbano dell’UAAR che vuole analizzare chimicamente le ostie consacrate per trovare un cambiamento bi0logico delle specie eucaristiche, in Toscana il caposezione dell’UAAR, Giovanni Mainetto, ha già nostalgia dei bei secondi di notorietà ricevuti quest’estate (cfr. Ultimissima 4/8/10). Ha pensato così di approfittare dell’attenzione della stampa rivolta alla sua associazione ad Ancona per intervenire anche lui (così magari, sommando le iniziative, l’UAAR riesce finalmente ad accaparrarsi un trafiletto in penultima pagina de “Il bollettino parrocchiale di Abano Terme”…). E’ tornato quindi ad insistere con la storia della campane, sostenendo di esserne ancora particolarmente infastidito. Purtroppo pare sia anche l’unico ad esserlo, dato che a nessuno importano i suoi ben più molesti schiamazzi: «A inizio settembre – ricorda Mainetto – abbiamo inviato le nostre semplici proposte alla Commissione Comunale competente, che aveva asserito che ci avrebbe ascoltato, così come era avvenuto per altre Associazioni. Da Settembre a oggi sono passati quasi 5 mesi e non ne abbiamo saputo più nulla, né ufficialmente né ufficiosamente. A Ottobre abbiamo raccolto firme per un’analoga proposta e le abbiamo inviate al Sindaco di Cascina. Anche qui siamo in attesa di un cenno di risposta». Quest’estate Mainetto pareva porre la questione in termini catastrofici: “rivolta popolare”, “la città di Pisa si spacca”, “migliaia di lettere di protesta ed esasperazione ricevute dall’associazione UAAR”…sembrava veramente che anche le campane in cima alla famosa torre pendente avrebbero dovuto tacere per sempre. Il sindaco però, Marco Fillippeschi, eletto grazie ai voti del Partito Democratico, Partito Socialista, Italia dei Valori e Lista civica Per Pisa, aveva pacatamente risposto: «Con tutta sincerità non mi pare che la questione “campane” sia fra le priorità che Pisa deve affrontare in questo periodo: non mi sembra proprio, infatti, che le notti pisane siano “assillate” dai rintocchi delle campane». Ma dalle parole che Mainetto ha pronunciato in questi giorni, riprese esclusivamente da PisaNotizie.it, quotidiano online locale preso giustamente dall’esigenza di rimpiersi di notizie, si capisce l’ideologia frustrata che si cela dietro a questa insistenza: «I nostri politici politicanti, se possono, non affrontano mai questioni, neanche quelle più banali come questa, quando sono anche solo leggermente controverse e possono, come in questo caso, scalfire il privilegio anche simbolico che finora ha detenuto la Chiesa Cattolica sulla popolazione italiana». Privilegio simbolico per i cattolici e e neanche un campanellino per quei quattro gatti di non credenti, questo è il ragionamento. Ma un altro punto di vista, leggermente più razionale, vuole che il suono delle campane sia percepito come una dolce e tradizionale melodia (e anche un servizio alla popolazione) apprezzato dalla maggior parte della popolazione italiana. Non si capisce mai, comunque, se questa gente sia nostalgica dei regimi governativi ateo-comunisti imposti alla popolazione o sia soltanto imbevuta di litri di laicismo scaduto. A suo tempo (cfr. Ultimissima 4/8/10) era anche intervenuta anche l’associazione di storici Amici di Pisa, con parole decisamente esplicative e condivisibili: «Pensavamo che queste persone, in modo razionale e asettico, avessero di che ridire sullo spaccio di droga a tutte le ore del giorno e della notte in pieno centro storico. Pensavamo che queste persone avessero qualche cosa da ridire sulla movida notturna che genera forti squilibri sociali irrisolti. Pensavamo che queste persone avessero a cuore la buona gestione della città nei suoi molteplici aspetti. Capiamo benissimo che ogni Associazione abbia il proprio fine sociale. E’ però ingiusto, da irrilevante minoranza, porsi gratuitamente di traverso alla volontà della stragrande maggioranza della popolazione, imprigionando in un eccesso di democrazia il comune sentimento popolare, di tradizione e di storia. Perché quella di Pisa è storia con la S maiuscola. Gli altri cercano di farla a tutti i costi, senza costrutto. E che hanno paura che un rintocco di campana possa sconvolgergli un’anima inquieta». Nulla di tutto ciò importa ai razionalisti, la loro ideologia impone di aver problemi solo con le ostie consacrate e con le campane della città.
9 commenti a UAAR di Pisa: «nessuno ci ascolta, nessuno ci dà retta»
Ma questi rimbambiti ci credono veramente?? So io dove infilargliela una bella campana…
Ho saputo che appena fanno una manifestazione si trovano la digos alle calcagna, evidentemente è tutta gente schedata e pericolosa…
Non conoscevo la uaar prima di un mese fa. ho letto le cazzate che dice e diciamo che sono diventato di colpo un ateofago (se così si può dire)…ho molti amici non credenti ma non sapevo che esistesse gente che si gonfiasse per il proprio ateismo, che, come dicono i miei amici, è sempre un di meno. l’ateismo non propone nulla di bello, non propone una vita migliore ne un cambiamento umano. la gente invece rinasce letteralmente con Cristo. Credo che all’ateismo ci si possa solo abbandonare, non ha alcuna capacità attrattiva.
L’ateismo è l’oppio delle menti
è impossibile che ai uaar diano fastidio i rintocchi delle campane!!!!
………………alla loro veneranda età ci sentono ancoraaa?!?!?!
Ahahahahahhaha 😀 😀 😀
andate a vedere le foto delle loro assemblee! Ahaha il più giovane potrebbe essere coetaneo di Vladimir Il’ič Ul’janov, per gli amici Lenin… 😀
Condivido la tua impressione: la maggioranza è gente attempata dai capelli bianchi…credo che siano ancora rimasugli dei 68ini…hai in mente quei nostalgici delusi dalla disillusione della rivoluzione sessuale, libertina e anticlericale di quegli anni? Praticamente è gente che ora è tutta nei media ma sono finalmente vicini alla pensione…
Ahahaah!! Esattamente, gli atei stanno diminuendo non per via delle conversioni ma perchè stanno morendo tutti di vecchiaia!!! Ahahahahah 😀 😀
Per quanto apprezzi i commenti sarcastici, non dimentichiamoci che sono anche loro nostri fratelli, che hanno bisogno delle nostre preghiere anche piu’ degli altri.
E’ vero, non dimentichiamoci però che il buonismo ha fallito e ci ha ridotti ad una maggioranza continuamente discriminata.