Paolo Villaggio e l’ateismo perfetto: «credo nella magia e nel suicidio»
- Ultimissime
- 09 Dic 2010
Paolo Villaggio è intervenuto all’interno della trasmissione «Un giorno da pecora» di Radio 2. Il comico 80 enne, invecchiato cinicamente come la sua creatura Fantozzi, ha pensato di utilizzare l’occasione per sbrodolare la sua accanita anticlericalità. Ripetendo pedissequamente certe litanie care al duo fantozziano Pannella/Bonino ha accusato la Chiesa nientepopodimeno di antichità, di avere ancora filosofia medioevale su tutto: «eutanasia, preservativi e via dicendo. Se non si rinnova, muore». Ha poi attaccato anche Benedetto XVI: «Questo Papa, che parla molte lingue – soprattutto il tedesco – senza dubbio se comparisse sul balcone di piazza San Pietro con la sua voce ma vestito come Himmler farebbe svenire di paura molti ebrei». Il comico è stato subito interrotto dal ministro Gianfranco Rotondi, anche lui presente alla trasmissione: «Questa è una provocazione inaccettabile. C’è un limite all’ironia – ha detto – Lei non ha il diritto di mancare di rispetto nei confronti del Pontefice e degli ebrei, che sono morti davvero». Ma non è certo finita qui. L’incontenibile Villaggio, continua Il Tempo, ha poi continuato con molta coerenza rispetto al suo ateismo: «Sto pensando seriamente al suicidio, so già la data della mia morte, me l’ha detta una maga russa. Ha rivelato a una decina di miei amici la data della loro morte con 20 anni di anticipo». Accuse noiose e fantozziane alla Chiesa e al Pontefice e una vita depressa, tanto da non desiderare altro che suicidiarsi. Come se non bastasse la fede -assolutamente non in Dio (per l’amor del cielo!!)- ma nella magia, nei maghi, magari nell’astrologia. Chi sceglie di non voler credere a Dio si ritrova a dover credere in altri idoli, altre divinità (la magia, la scienza, la politica, il lavoro, il denaro ecc…) che rispondano all’esigenza di significato della vita. E se non funzionano? Suicidio collettivo, è chiaro. Un articolo molto ironico è anche apparso su Libero.
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