Antony Flew, arrivato a Dio dopo anni di ateismo granitico

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La conversione di Antony Flew a Dio. Dopo anni di ateismo scientifico, il noto filosofo britannico si è convertito al deismo a causa della scienza moderna. In un libro il racconto del suo percorso.


 

E’ di oggi la notizia che Stephen Hawkins ha cambiato idea : l’origine dell’Universo non è necessario pensare a Dio.

Attendiamo di leggere le sue spiegazione che sembrano riabilitare la screditata generazione spontanea.

Ma c’è chi ha cambiato idea anche in senso opposto.

 

Antony Flew: Dio dopo l’ateismo scientifico

«Credo che l’universo sia stato creato da un’Intelligenza infinita e che le sue intricate leggi manifestino ciò che gli scienziati hanno chiamato la Mente di Dio. Ritengo che la vita e la riproduzione abbiano origine da una Fonte divina».

L’autore della frase è uno degli atei più celebri del pianeta: Antony Flew.

Il quotidiano Avvenire racconta che lo stesso Antony Flew, filosofo inglese nato nel 1923 e morto lo scorso 8 aprile, docente in diverse università (Oxford, Aberdeen, Toronto), ha messo nero su bianco il suo percorso nel libro “Dio esiste. Come l’ateo più famoso del mondo ha cambiato idea” (Alfa e Omega 2010).

Dalla negazione granitica di Dio, Antony Flew è giunto all’adesione “scientifica” ad un Essere superiore.

 

Le accuse di demenza senile e la risposta di Antony Flews

Nel 2007, quando è stata pubblicata la versione originale, aveva suscitato un vespaio di polemiche, compresa la reprimenda del solito zoologo ateo Richard Dawkins, che aveva attribuito a una decadenza senile la conversione di Flew, suo maestro di un tempo.

Ma la reazione (infantile) di Dawkins è errata: Flew stesso ha previsto nell’introduzione questo genere di critiche e dimostra nello svolgimento del pensiero una chiara lucidità di giudizio e un ribaltamento completo e ragionato delle affermazioni fino a quel punto promosse.

 

Antony Flew, i libri del filosofo: da Lewis a Hume

Il super ateo ed ex marxista di Oxford fece la sua prima e pubblica professione di ateismo davanti ad un gigante del pensiero cristiano novecentesco, lo scrittore (e apologeta convertito) Clive S. Lewis, narratore delle celebri “Cronache di Narnia”.

Espose il suo pensiero sulla sua mancanza di religiosità in 35 opere, interpretando il pensiero di Wittgenstein in chiave anti-religiosa. Produsse poi altre due opere fondamentali, “God and Philosophy” e “The Presumption of Atheism”, nel quale, rifacendosi a David Hume, contrastando le tesi cosmologiche e morali a favore dell’esistenza di Dio.

 

La conversione a Dio di Antony Flew

Nel 2004 Antony Flew arrivò a Dio.

Si accorse infatti di aver sbagliato tutto: ad aiutarlo lo sviluppo scientifico.

Per l’occasione scelse una platea importante, un convegno a New York. La motivazione della conversione era opposta e speculare alla negazione di un tempo:

«Perché credo così, pur avendo esposto e difeso l’ateismo per più di mezzo secolo? È per il quadro del mondo che è emerso dalla scienza moderna, in particolare credo che il materiale del Dna abbia dimostrato, con la complessità quasi incredibile delle disposizioni di cui si necessita per generare la vita, che l’Intelligenza debba essere stata così coinvolta nel far sì che questi elementi diversi operassero insieme».

Flew riconosce di essere sulla scia di altri che, come lui, hanno trovato nella ricerca scientifica una chiave per dimostrare che affidarsi a Dio non è una pia illusione. Tra gli altri, cita John Polkinghorne, pastore anglicano e grande filosofo della scienza di Cambridge, e Francis Collins, colui che ha portato a termine la mappatura del genoma umano e autore del fortunato “Il linguaggio di Dio” (Longanesi).

Sembra rischioso per un ateo riflettere troppo profondamente sulla propria posizione, può darsi che alla fine non ne sia più convinto.

Autore

La Redazione

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