L’astrofisico Bersanelli: «la grandezza di Chi ha dato origine all’universo»

Il fisico italiano e docente di astrofisica all’Università degli studi di Milano, Marco Bersanelli, collaboratore presso l’Istituto di Fisica Cosmica del CNR e presso l’Agenzia Spaziale Europea, è a capo della progettazione e sviluppo del Low Frequency Instrument utilizzato dal satellite Planck Surveyor. Il suo campo quindi è quello della cosmologia con particolare specializzazione nell’osservazione dell’universo primordiale attraverso il Fondo Cosmico di Microonde.

Il Corriere Cesenate ha recensito un incontro da lui tenuto al Palazzo del Ridotto di Cesena dove l’astrofisico ha spiegato che il satellite Planck a cui sta lavorando, sta cercando da poco meno di un anno di spingersi fino a pochi attimi dopo il Big Bang, quando il nostro universo era appena nato. Ha poi aggiunto: «possiamo forse spiegare scientificamente da dove tragga origine quella massa iniziale da cui tutto è nato? Probabilmente no, in quanto la scienza si occupa di studiare ciò che è fisico e tangibile, lasciando l’ambito metafisico a filosofia e religione. Ma forse, studiare sempre più a fondo la perfezione che muove l’universo può essere il modo migliore per comprendere la grandezza di Chi gli abbia dato origine».

Il 6/10/05 l’astrofisico cattolico aveva parlato al settimanale Tempi del movimento dell‘Intelligent Design americano: «nelle università americane molti scienziati trovano la teoria del “disegno intelligente” più adatta del “neo-darwinismo”a spiegare l’evoluzione. Il movimento neo-creazionista chiamato “Intelligent Design” è sicuramente un passo avanti per il tradizionale mondo creazionista americano, finora dominato da gruppi fondamentalisti protestanti che pretendono di usare nelle scuole la Bibbia come testo scientifico di cosmologia e biologia. Quelli dell’Id invece sono scienziati seri, formati nelle migliori università Usa, ben attrezzati per alzare la qualità del dibattito. Un merito che tutti dovrebbero riconoscere».

Parlando dei neo-darwinisti (tra i quali Dawkins, Cavalli Sforza ecc..) ha anche lui sostenuto: «se l’evoluzione biologica è un fatto supportato da innumerevoli evidenze fossili e genetiche, il “neo-darwinismo” è solo una teoria, non da tutti ritenuta soddisfacente, che cerca di spiegarne i meccanismi. Una teoria indebitamente esaltata per ragioni ideologiche. Lo stesso termine “neo-darwinismo” è diventato ambiguo, sinonimo di una posizione filosofica più che di una ipotesi scientifica. E’ la stessa intransigenza dei vetero-creazionisti, questa volta al servizio del dogma materialista e scientista». Dopo aver rilevato delle lacune nel metodo ortodosso-creazionista, chiuse l’intervista dicendo: «L’uomo razionale e libero non ha paura della libertà di Dio, non gli detta condizioni. Può invece ammirarne l’opera, anche grazie alla scienza, se non è offuscato dal pregiudizio».

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