«Ho incontrato Gesù Cristo grazie alle riviste atee dell’Urss»

Rivista atea russiaNon era per nulla facile essere cristiani a Leningrado, quando la Chiesa e i cattolici erano perseguitati e la religione completamente bandita in tutta l’Unione Sovietica. L’ateismo era l’unico culto accettato e ufficializzato come religione di Stato, sia Stalin che Lenin lo propagandavano nelle università e attraverso le riviste di ateismo scientifico.

Lo sa bene Alexey Yandushev-Rumyantsev nato nel 1973 in una famiglia ortodossa, senza battesimo per paura del governo. In un’intervista ha ricordato che durante l’infanzia era continuo l’attacco alla religione da parte dei media guidati dal governo: «Si trattava di far credere alla gente che le chiese stavano perpetuando una mitologia senza base scientifica, al fine di controllare le menti delle persone e di ottenere i loro soldi», ha spiegato in un’intervista. In realtà non poi molto diverso da quanto accade ancora oggi su “Repubblica” o sul “Fatto Quotidiano”.

Ma la propaganda non riuscì a spegnere la sua fede e quella di moltissimi altri. Anzi, il suo interesse per Dio aumentava: «Un giorno mi sono imbattuto in una rivista dal titolo “Scienza e Religione”, pubblicata dalla Società atea dell’Unione Sovietica. Erano pubblicazioni che nessuno leggeva, ma si trattava di un argomento che mi interessava molto. Sentivo che quello era l’unico modo che avevo per sapere qualcosa di più sulla religione. Per cinque anni ho dovuto leggere tra le righe di quella rivista».

Ha proseguito: «Ero interessato alla religione, non alla tesi della rivista. Pertanto, anche se gli articoli propagandavano l’ateismo in realtà citavano anche la Scrittura, parlavano della Chiesa e di Gesù Cristo. Io, non avendo accesso ad altre fonti, mi rifacevo con quelle. Ho iniziato a pensare che se quella gente parlava così male della Chiesa, forse allora non era in realtà così male». A poco a poco Alexey si rese conto che Dio lo stava guidando attraverso questi testi. A 15 anni chiese il battesimo ortodosso al padre, in seguito volle cercare la comunità cattolica di San Pietroburgo. Era il 1989 e, «dopo un periodo di formazione, ho chiesto di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica».

Dopo essersi laureato presso l’Università cattolica di San Tommaso d’Aquino, Alexey ha sentito la vocazione per diventare sacerdote, nel 2000 è entrato in seminario e nel giugno 2007 è stato ordinato. Oggi racconta ai suoi parrocchiani come per anni il popolo russo ha mantenuto viva la fede nonostante la repressione. L’ex presidente del Consiglio italiano Massimo D’Alema, esponente del Partito Comunista disse: «ho visto il museo sovietico dell’Istituto di Ateismo Scientifico, è qualcosa di aberrante, uno dei peggiori esempi di volgarità intellettuale».

La redazione

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16 commenti a «Ho incontrato Gesù Cristo grazie alle riviste atee dell’Urss»

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  1. «Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8, 28);

  2. Florian ha detto

    sono stato in russia parecchie volte e sono convinto che se le chiese cattolica e ortodossa nel corso dei secoli avessero concorso,anche in maniera minima, a migliorare la condizione del popolo russo anziche’ opporsi ostinatamente all’introduzione di qualsiasi diritto,miglioramento,progresso,non ci sarebbe mai stata una rivoluzione cosi violenta e devastante come quella del 1917.
    Germania 1500 Inghilterra 1688 Francia 1789….Sapete come si dice…con il tempo maturano sempre gli interessi !

    • Mattia ha detto in risposta a Florian

      Scusa, ma che c’entra la Chiesa Cattolica in Russia? Forse non tutti lo sanno, ma la Santa Sede all’epoca vide con favore la caduta degli zar proprio perché questi ultimi perseguitavano i cattolici e cercò anche di fare un concordato con il regime comunista oltre ad opere benefiche (fra il 1922 e il 1923 forni aiuto a oltre 100.000 persone durante la terribile carestia fino a quando la missione cattolica non venne interotta per imposizione del governo bolscevico). Risposta di Lenin e poi di Stalin: feroce persecuzione antireligiosa…

      • Florian ha detto in risposta a Mattia

        Se e’ per questo c’e’ anche chi ha visto nel comunismo in URSS la fase piu’ decisa e violenta del processo di avvicinamento della Russia all’Europa,iniziato con Pietro il Grande.Ma io stavo facendo un discorso generale intendendo dire che a maggior oppressione della popolazione e a maggiori privilegi delle chiese puo’ corrispondere una reazione (nella stessa misura) piu’ violenta e piu’ ideologicamente orientata. Non mi interessava scendere nei dettagli : del resto fu la mente acuta dello stesso Dostoevski (memorie del sottosuolo,1864) a spiegare come Cattolicesimo e Ortodossia fossero spiritualmente simili,in opposizione al mondo Protestante e al Liberalismo.E chi ha letto “i fratelli Karamazov” sa quanto fosse importante la struttura ideologica religiosa per mantenere l’ordine del regime zarista. Quando poi,com’e’ noto, lo zarismo ebbe la peggio,a pagare le conseguenze furono quelle chiese,avendo il nuovo regime gioco facile nell’additarle all’odio popolare,malgrado la costituzione di Stalin “garantisse” la liberta’ religiosa e quella di Lenin citasse pari pari alcuni versetti della Bibbia.
        E allora chissa’,forse se non ci fossero stati i pogrom antiebraici dell’800,l’analfabetismo di massa,l’opposizione a ogni progresso persino nel campo medico (vaccinazioni ecc),l’assenza di uno stato di diritto (per le donne adultere in molte zone era ancora previsto il seppellimento da vive) e uno spirito un po’ piu’ aperto alla cultura degli Altri,forse la Storia avrebbe preso un’altra strada.
        Diciamo che e’ stato lo “strano” modo della Russia (un paese con 2000 anni di storia meno di noi) di dotarsi di strade,scuole,ospedali,leggi basate sul diritto. E’ la Storia,bellezza.

        • Franceschiello ha detto in risposta a Florian

          Non ho letto Dostoevski (è una mancancanza alla quale devo cercare di porre rimedio al più presto), ma mi si lasci dire che la tesi secondo la quale Cattolicesimo ed Ortodossia sono spiritualmente simili, è una grossa sciocchezza.
          Quello delle differenze tra spiritualità cattolica e spiritualità ortodossa è un argomento assai complesso. Volendo semplificare, possiamo dire che per quanto riguarda il rapporto Fede-Ragione, i cattolici sono più razionali dei loro fratelli ortodossi (un esempio che spiega perfettamente la situazione: i cattolici non ebbero paura ad adottare un calendario scientificamente valido quale era ed è il calendario gregoriano, invece gli ortodossi ancora oggi usano il calendario giuliano che è scientificamente obsoleto).
          Per quanto riguarda il rapporto Chiesa-Stato, anche qui cattolici ed ortodossi la pensano molto diversamente. A differenza degli ortodossi infatti, i cattolici non hanno mai accettato di diventare una semplice stampella del potere secolare (è esemplare il caso di Papa Gregorio VII vs l’Imperatore Enrico IV).

          Comunque sia, il ruolo della Chiesa Cattolica nella storia russa è sempre stato assai marginale. Il passaggio di Rumyantsev dall’ortodossia al cattolicesimo mi ha quindi molto stupito, e mi sarebbe piaciuto conoscere qualche dettaglio in più su questo ultimo passaggio.

        • Mattia ha detto in risposta a Florian

          Ripeto la domanda: se la persecuzione contro la Chiesa ortodossa era dovuta al fatto di essere complice degli zar, perché allora perseguitare anche i cattolici che dagli zar erano perseguitati (ma repressioni ebbero anche gli ebrei, i musulmani, i buddisti, i protestani ovvero tutte le religioni)?
          Tra l’altro tu parli di odio popolare, ma la persecuzione contro la Chiesa ortodossa in Unione Sovietica fu dovuta principalmente al gruppo bolscevico, non a iniziative popolari al punto che si ebbero parecchie resistenze da parte della popolazione e lo stesso Stalin dovette stipulare una sorta di “accordo” nel ’43 (stessa cosa in Francia durante la rivoluzione al punto che lo stesso Napoleone stipulò un concordato nel 1801). Strano modo poi di dotarsi di strade, scuole, ospedali, leggi basate sul diritto in uno stato che è stato, insieme alla Germania nazista, uno dei più criminali della storia…

  3. nicola ha detto

    Lenin e Stalin non hanno perseguitato i cristiani più di quanto hanno fatto e stanno facendo altri. Si pensi alla fine che hanno fatto e stanno facendo le antichissime comunità di Iraq, Siria, Palestina. Altro che Stalin!
    Senza ricordare che Stalin fece imbarcare su un aereo tre icone della Madonna perché volando su Mosca proteggesse la città dall’invasione nazista. E a fine guerra incontrò i maggiori metropoliti ortodossi per ringraziarli del loro contributo. Le religioni nell’ex URSS potevano costituire un fattore divisivo dirompente e Stalin è noto per aver considerato con attenzione il problema delle nazionalità. Buona parte delle notizie sul personaggio sono opera dei suoi oppositori interessati, gli atlantici in particolare, gli stessi che ora hanno preso di mira Putin per aver rifiutato di fare il loro vassallo.

    • Florian ha detto in risposta a nicola

      insomma,stalin secondo te era buon amico della chiesa cattolica e ancor di piu’ di quella ortodossa,e la sua fama di sanguinario assassino immeritata. interessante. ricordo che quando visitai la russia per la prima volta,nel 1992,alcuni giorni furono dedicati alla visita dei (molti) ruderi delle chiese fatte distruggere da lui. Non san basilio,per fortuna : di quella fece il museo dell’Ateismo. per non parlare di come ancora in piena perestroika negli anni 80 fosse considerato uno stigma l’aver ricevuto il battesimo…
      e’ vero che stalin cerco’ di piegare la religione ai suoi voleri e ai suoi scopi,specialmente durante la guerra.E’ vero che la sottrazione al culto pubblico di migliaia di icone antiche,oltre che rappresentare il presupposto un fiorente mercato semilegale ne preservo’ anche molte dall’usura. Quello che per valore artistico si decise di preservare,e’ vero,fu preservato. E usufruito in privato,come nella cappella del Cremlino ancora oggi ricoperta di stupende icone,senza finestre per il luccicore emanato da quelle.
      be’ via,diciamo la chiesa ortodossa di russia conobbe giorni migliori….del resto la chiesa ortodossa in russia non ha mai piu’ riacquistato il peso politico che ebbe prima del 1917.

    • gladio ha detto in risposta a nicola

      Un brav’ uomo che ha fatto tanto bene ai poveretti.

      In Ucraina , ad esempio, lo ricordano ancora adesso con gratitudine per l’ operazione ” Holodomor” grazie alla quale almeno un milione di contadini hanno evitato di morire di fame.

      Coi suoi oppositori politici si è sempre dimostrato un leale e democratico interlocutore.
      Amante del dibattito e della dialettica rifuggiva l’imposizione forzata delle proprie idee tanto che il suo capolavoro, l’ opera che lo consegnò alla storia rendendolo celebre in tutto il mondo fu il completo smantellamento di quella fitta rete di campi di internamento ( i famigerato G.U.L.A.G. ) estesa dagli Urali al Pacifico consentendo il ritorno alle loro case di milioni di deportati, sani, salvi e ben pasciuti.
      Sotto la sua amministrazione fiorirono le religioni mentre edifici di culto sorgevano ovunque ( addirittura numerosi “musei dell’ ateismo” furono convertiti in chiese dall’ oggi al domani ).

      Dunque Nicola, dopo questa bella carrellata devi dirci una cosa, ma devi essere sincero e non avere timore che qui siamo tutti amici!: ma tu, ci sei o ci fai?

      • Mattia ha detto in risposta a gladio

        Non farci molto caso. Ho avuto delle precedenti discussioni con Nicola e da quel che ho capito per lui i “cattivi” sono solo gli occidentali in particolare gli americani e gli israeliani. Gli altri invece come Stalin, Mao Zedong o Saddam Hussein sono solo persone diffamate dalla sporca propaganda…

    • Franceschiello ha detto in risposta a nicola

      Sappiamo tutti che Stalin durante i momenti più critici della Seconda Guerra Mondiale fu preso da un fervore religioso del tutto inusitato (ne parla perfino Orwell in Animal Farm). In quell’occasione Stalin si comportò come si comportano certi atei che prossimi alla morte chiamano il prete al capezzale.
      I casi di cui tu parli sono casi straordinari. Ordinariamente, Stalin perseguitava i cristiani, eccome se li perseguitava!

      • Mattia ha detto in risposta a Franceschiello

        Più che altro penso che la sua sia stata una mossa politica: si rendeva ben conto che il popolo russo non era disposto a morire per il comunismo, ma era pronto a battersi per “Santa Madre Russia” e difatti dopo la guerra la persecuzione contro la Chiesa ortodossa ricominciò…

  4. Florian ha detto

    Be…un conto è la persecuzione che u cristiani subiscono nelle zone del mondo in cui la loro religione è “in competizione” con altre (africa, medio oriente ecc), un altro è il rifiuto della stessa a un certo punto da parte di alcune società europee che da quella furono profondamente influenzate….il mio intervento ovviamente verteva su quest’ultimo fenoneno storico.

  5. nicola ha detto

    L’ateismo di stato è una declinazione debole del laicismo di stato. Debole perché mentre l’ateismo di stato vuole uno stato areligioso, il laicismo di stato nelle forme realizzate usa la religione senza credere nelle sue verità, un’ipocrisia.
    Dawkins, o come diavolo si chiama, non è contrario alla religione tout court, lo è se non è ‘patriottica’. A ben vedere lo stesso rapporto con la religione hanno gli stati proposti come modello di progresso ed emancipazione, Svezia, Danimarca, Norvegia, Olanda,…. e dulcis in fundo, gli USA. In pratica gli stati ‘atlantici’.
    In conclusione la differenza fra gli zar e Stalin era che i primi ‘usavano’ la religione, Stalin no.

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