La Chiesa e i miracoli: questione di serietà scientifica
- Ultimissime
- 09 Apr 2014
Altro che faciloneria, l’approccio della Chiesa ai miracoli è serio e assolutamente scientifico. Lo testimoniano una scienziata atea che ha collaborato con il Vaticano e un’indagine laica apparsa su Il Fatto Quotidiano.
In molti pensano che la Chiesa veda miracoli ovunque.
Se si vuole fare santo qualcuno, dicono, in un attimo troveranno un miracolo e il gioco è fatto.
Niente è più lontano dalla verità, vediamo perché.
La scienziata atea che “impose” un miracolo alla Chiesa
Per comprendere l’approccio della Chiesa ai miracoli non si può prescindere dalla testimonianza di una scienziata atea che ha collaborato con il Vaticano.
E’ stato il sito web UCCR a parlare per primo in Italia di Jacalyn Duffin nel marzo scorso.
Fu lei a far cambiare idea al Vaticano, il quale aveva già rifiutato il caso di incredibile guarigione da leucemia mieloide acuta.
Alla rivista Tempi ha raccontato di aver ricevuto la richiesta da parte della Santa Sede di fare da testimone cieco per dei vetrini di midollo osseo, cioè un medico che analizza dei dati senza sapere niente di loro.
Duffin constatò un caso scientificamente inspiegabile relativo a Marie-Marguerite d’Youville, fondatrice delle Suore della Carità di Montreal, canonizzata nel 1990. Eppure dovette litigare con i teologi vaticani per far capire l’eccezionalità dell’evento: «Io sono una scienziata, nessuno può prendermi per stupida. Una volta consegnati i miei risultati sono andata in Vaticano al processo a testimoniare con una pila di documenti e di prove. Per me era una questione di principio, di scienza. Loro volevano la scienza e io gliel’ho data».
La serietà della Chiesa nel considerare la stretta evidenza scientifica nei casi di miracolo ha portato l’ematologa canadese Duffin a studiare 1400 casi miracolosi utilizzati nel processo di canonizzazione per diverse centinaia di santi nel corso di 400 anni, concludendo che in tutti (o in gran parte), la scienza era stata ampiamente presa in considerazione. Lo ha scritto lei stessa in un articolo sulla BBC.
Al National Post, Jacalyn Duffin ha ripercorso la sua collaborazione con il Vaticano con queste parole:
«Quello che mi ha davvero lasciato senza parole è che la Chiesa sembrava davvero interessata a non essere credulona. Quindi, di fatto, la Chiesa stava dando credito alla scienza. Non mi hanno mai chiesto di dire che si trattava di un miracolo. Volevano sapere se avevo una spiegazione scientifica del perché questo paziente fosse ancora vivo. Ho capito che non mi stavano chiedendo di sostenere le loro convinzioni. Non gli importava se fossi credente o meno, a loro importava la scienza».
L’indagine laica de Il Fatto Quotidiano su Chiesa e miracoli
In questi giorni, un’altra testimonianza dell’accuratezza scientifica della Chiesa quando si parla di miracoli è apparsa sorprendentemente anche sul Fatto Quotidiano.
Ecco cosa scrivono i due autori, noti anticlericali: Fabrizio d’Esposito e Carlo Tecce.
«Il Vaticano ha costruito un meccanismo per non confondere la mano divina con la mano di un impostore. Quando un fedele, o anche un ateo convertito, rivela di aver ricevuto una guarigione con l’intercessione di un uomo o una donna in odore di santità, che parrebbe al cospetto di Dio e così potrebbe intervenire per alleviare le pene ai sofferenti, la pratica non viene subito trasferita al palazzo in Vaticano. La procedura prevede una serie lunghissima, e complessa, di verifiche intermedie, teologiche certo, ma soprattutto scientifiche […]. Non ci sono corsie preferenziali per i pontefici, tutti si devono sottoporre all’itinerario contemplato dalla Congregazione», che si avvale di «una commissione di cinque medici più due periti, che possono essere anche atei o appartenenti a un’altra religione»
Anche Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, si è stupito di questa indagine laica ma obbiettiva su Chiesa e miracoli.
Gianni Gennari, infatti, ha commentato ironico: «Tutti a informarci sui loro sentimenti scettici, ma ammettendo che il discorso è serio. Leggi e viene spontanea la replica della domanda del “cieco nato”, che però era tornato a vedere: volete diventare discepoli anche voi? Sareste benvenuti a bordo di questa “barca” di Pietro che da duemila anni naviga: avanti c’è posto!».
24 commenti a La Chiesa e i miracoli: questione di serietà scientifica
Mi si perdoni la battuta facile… se Il Fatto Quotidiano dice queste cose, allora e’ un miracolo.
Il miracolo vero avverrebbe se tutti quegli ateoni laicheggianti si rendessero conto dello stretto legame fede-ragione che permette alla Chiesa e alla cristianità di conservare l’attendibilità della loro testimonianza e la veridicità di un Dio che si è rivelato all’uomo (come dice un noto canto liturgico, si è fatto come noi per farci come Lui) e che continua a rendersi presente nella storia attraverso un progetto di amore.
Che il miracolo venga dal “basso” si può interpretare in diversi modi. Ovvero è Dio che ci da la forza di compiere cose che vanno oltre la nostra comprensione, ma questo a tutti e non a qualcuno privilegiato. E’ logico cioè ritenere che Dio non intervenga direttamente ma la sua potenza fa si che intervengano le leggi spirituali che Lui stesso ha creato. Quindi il miracolo sarebbe alla portata di tutti. Solo così ci sarebbe vera giustizia.
Perchè a tutti? chi non è disposto a credere ad un intervento di Dio, anche se questo avvenisse, non ci crederà mai, per qui lascia che sia Lui a decidere, il come, il dove il quando a chi parrà a Lui.
Secondo Mancuso, e’ l’ energia della mente umana che in un solo giorno ha fatto ricostruire il bacino dilaniato da un cancro ad un miracolato di Lourdes ?
Da un sostanziale ateo come Mancuso Vito, mi stupirei ascoltare
affermazioni sensate.
https://www.uccronline.it/2013/07/04/ecco-cosa-pensano-i-veri-teologi-
di-vito-mancuso/
Bè la Fede di Gesu è legata ANCHE alle opere “anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere” proprio perché non è uno sforzo intellettuale alla Mancuso la fede, ma un’apertura alla novità, e tra l’altro le parole che dice l’intellettuale sono bestemmia, perché svilisce l’opera dello Spirito Santo, come fosse un ingombrante accessorio.
beh il buon Dio a quanto pare deve chiedere a Mancuso il permesso di intervenire: nega la semplice ipotesi soprannaturale. Nella coroncina di Padre Pio vengono riportate le parole di Gesù che invitano il credente a chiedere, a non aver paura di chiedere, a chiedere con fiducia x facilitare il rapporto e la conoscenza con Dio Padre.
Uno scienziato non può “imporre” di riconoscere un miracolo alla Chiesa cattolica per il semplice motivo che la scienza non ha mai osservato ne decretato la sospensione in alcun momento di alcuna legge fisica.
Dovresti leggere meglio (magari levandoti la mortadella ideologica dagli occhi):
1) nell’articolo “imporre” è messo (non casualmente) tra virgolette, più che altro per far capire l’aspetto insolito della vicenda, non certo perché la Chiesa si faccia imporre alcunché da chicchessia, ad esclusione di Nostro Signore;
2) tutto l’articolo mostra l’esatto contrario di quanto vai affermando: è stata proprio una scenziata – e per giunta atea – ad aver osservato un fatto inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze fisiche.
Ti ricordo che le “attuali conoscenze fisiche” sono ciò che volgarmente chiamiamo scienza visto che quelle future non le conosce nessuno. A meno che non voglia arrogarti il diritto di chiamare “scientifico” ciò che non è stato ancora scoperto.
L’articolo peraltro vuole far osservare come, in questi frangenti, la Chiesa sia – e non raramente – molto più severa e assai meno “credulona” di molti suoi denigratori, soprattutto di quelli che sono convinti che proclami miracoli per attirare fedeli.
Ma non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
La scienziata ha solo ribadito come l’evento uscisse dalla statistica del caso, non ha mai parlato di miracolo, per il semplice motivo che nessuno scienziato serio può mai usare quel termine in quanto la scienza non ha mai assistito ad un evento riconducibile alla volontà di un qualche essere soprannaturale. I miracoli sono definiti tali solo da chi gli ritiene tali per fede. Con la scienza non hanno nulla a che vedere.
La scienziata non ha negato il fatto aprioristicamente come avviene di solito anzi lo ha testimoniato ed ha riconosciuto la serietà della Chiesa Cattolica. Il linguaggio della scienza non usa la parola miracolo, che appartiene alla fede, ma non esclude di fronte a fatti che non sa nè spiegare nè dimostrare, l’intervento e la presenza di Dio. La scienza galileiana può arrivare forse a spiegare il come ma non il perchè.
Esattamente come gli uomini primitivi additavano i successi inspiegabili a volontà divine… non è infatti un caso che i miracoli odierni sono molto meno spettacolari e sorprendenti dei miracoli dell’antichità. Negli ultimi anni si parla infatti solo di guarigioni spontanee, guarigioni che guarda caso avvengono sotto l’ombrello di tutte le religioni del mondo, anche in quelle cosiddette “false”, e che avvengono anche tra i non credenti, cioè tra chi non ha mai pregato nessun dio e nessun santo. Parlare oggi di miracoli è infatti pura superstizione, almeno da un punto di vista razionale. Poi con la fede si può dire ciò che si vuole, anche che la Terra ogni tanto sospende il suo moto giratorio…
Lei da x dimostrato ciò che non è/non sarà dimostrato e generalizza. Non è questo superstizione, atto di fede? I fatti sono i fatti e la serietà della Chiesa Cattolica in materia di miracoli è un fatto testimoniato anche dalla scienziata atea. Dovrebbe apprezzare che la Chiesa indichi alla scienza strade che essa non è ancora in grado di percorrere. La teoria tolemaica rielaborata ai tempi di Galilei da Tycho Brahe era una, x quei tempi, valida teoria scientifica poi abbandonata. Ma come si spiega e si riproduce galileianamente l’avvenimento a Fatima della rotazione del sole vista da migliaia di persone e riportata anche dai giornali?
Ahah, il miracolo del sole di Fatima… la informo che la stessa Chiesa (quando ormai non poteva più difendere la ridicola storia del Sole prima immobile e poi ballerino) ha riconosciuto che è impossibile che la Terra avesse alterato la propria rotazione e che quello che fecero i pastorelli fu prevedere che ci sarebbe stato un fenomeno atmosferico (tipo parelio -anche se più plausibile l’ipotesi di una suggestione collettiva). Come vede, anche questo miracolo è stato ridimensionato e, come ho detto prima, più la scienza avanza più i miracoli affievoliscono. Un caso? Direi proprio di no.
La stranezza xò se non ricordo male è stato il fatto che i segni della pioggia erano spariti. Ma non è questo il punto. Ho parlato di fatto riportato dalla stampa, fatto visto da migliaia di persone NON di miracolo. Fatto a cui lei non da e non sa dare una spiegazione scientifica. Anzi fa una IPOTESI di una suggestione collettiva. Ancora una volta si cerca di negare un fatto e questo è superstizione e malafede. Accanto a varie ipotesi ci può stare, visto le coincidenze, l’ipotesi di fede xchè comunque sia la scienza può spiegare il come ma non il perchè.
Il fenomeno del perelio non è una fantasia ma è un qualcosa di osservabile e perfettamente spiegabile. Anche le suggestioni collettive sono fenomeni ben conosciuti e dimostrabili empiricamente. Nessuno ha invece potuto affermare un un minimo margine di sicurezza che quel giorno a Fatima ci sia stata alcuna sospensione delle leggi naturali. Una qualsiasi mente razionale e scientifica deve propendere quindi per l’ipotesi del perelio o della suggestione collettiva ma non quella del miracolo, giacchè non vi è nessuna prova che indichi che quel giorno sia avvenuto un miracolo. Se lei crede razionalmente ai miracoli deve apportare un qualche tipo di prova, altrimenti rimangono ciò che per il momento si sono dimostrati essere: inganni, suggestioni, remissioni spontanee di malattie o altri eventi simili.
Il miracolo non può essere dimostrato scientificamente xchè in quel caso si dimostrerebbe l’esistenza di Dio che invece va cercata con il cuore e con la ragione alla luce della persona di Gesù. Lei continua ad affannarsi con spiegazioni scientifiche fasulle e consolatorie come il perelio/suggestione collettiva che mal si adattano all’avvenimento di Fatima. E come Fatima ci sono tanti altri fatti che riguardano la fede di cui la scienza non può fare altro che constatare la verità e prendere atto senza inutili e ridicole contorsioni. La scienza galileiana dimostra vero ciò che è vero, falso ciò che è falso ed infine x ciò che non sa accredita le varie ipotesi. E tra queste ipotesi c’è quella dell’intervento divino opportunamente confermata dalle testimonianze, dalle circostanze e dai rilievi scientifici. Ci sono stati dei bellissimi articoli sul sito (eccezionale)dell’Uccr in cui lei può trovare migliori argomentazioni delle mie. Buona Domenica delle Palme.
“evento che esce dalla statistica del caso”: è incredibile come riuscite a prendervi in giro da soli. E così vi riservate di credere in ciò che ancora non avete scoperto. Se non è superstizione questa…
Hai ragione, il pensiero ateistico è una superstizione:
crede nel nulla creatore, che ‘a caso’ ha partorito
l’uomo e l’universo.
Da avanspettacolo.
E infatti, se avessi letto la risposta, io non ho detto (né l’articolo lo dice) che la scenziata “ha riconosciuto un miracolo”. Questa frase te l’hai inventata per avere l’appiglio per i tuoi sproloqui.
Lo scenziato è serio anche quando riconosce la propria impotenza a spiegare un avvenimento/fenomeno (corredato di dati scientificamente osservati e osservabili).
Lo scenziato è invece un buffone quando di fronte a questi ultimi tira fuori frasi del tipo “è insignificante perché ce lo dice la statistica” o del tipo “prima o poi lo spiegheremo, per ora facciamo finta che non sia successo”.
Io non ho detto che la scienziata “ha riconosciuto un miracolo”, è il tono dell’articolo che vuole far credere che se uno scienziato non sa spiegare un fenomeno, allora è lecito pensare che questo sia opera di un essere soprannaturale.
Mi spiace, ma tu sei nella posizione di chi afferma che se non sa spiegare un certo avvenimento, allora quell’avvenimento non ha ragione di esistere. Tanto è vero che pur di negarlo ti inventi le cose: “remissione spontanea di malattia” è una delle tue perle. La scienziata atea (e rileggilo ‘sto articolo una buona volta!) ha escluso che possa essere avvenuta.
Sei (siete) così accanito nel vomitare addosso alla Chiesa che arrivi a negare pure la realtà. Non è un buon segno, io – se fossi in te – mi preoccuperei. Tante malattie iniziano così…
attenzione,
l’unico che è risorto è Cristo, per gli altri miracoli da voi citati non si parla di resurrezione bensì di “rianimazione”.