Savita morta per malasanità, non per il mancato aborto
- Ultimissime
- 01 Nov 2013
Esattamente un anno fa moriva di setticemia Savita Halappanavar, la trentunenne indiana residente in Irlanda, caso che ha fatto molto parlare i quotidiani principali di tutto il mondo subito dopo gli eventi e che oggi nessuno ha più coraggio di citare, ora che tali eventi sono stati ufficialmente chiariti.
I media, come chiunque può verificare da solo tramite una ricerca sul web, diffusero infatti la notizia che Savita era morta in quanto l’ospedale di Galway avrebbe rifiutato di praticarle l’aborto terapeutico in nome della legge irlandese particolarmente restrittiva, sentendosi rispondere dal personale medico che l’aborto era rifiutato anche «perché siamo un paese cattolico». Proprio questa battuta è divenuta il grimaldello impugnato da associazioni abortiste (dunque contro i diritti umani, come quello principale: il diritto alla vita) come “Amnesty International” per tentare di forzare la legge irlandese (che infatti è stata leggermente modificata).
Tuttavia in queste settimane è stato pubblicato il report voluto dall’Health Information and Quality Authority, l’ultimo di tre già condotti sul caso: si rilevano ben 13 mancanze procedurali in cui il personale dell’ospedale sarebbe incorso, portando così in pochi giorni al peggioramento delle condizioni di salute della donna e alla sua morte. Un caso di malasanità dunque, dove le peggiori fatalità hanno fatto seguito agli errori umani e dove a nulla c’entrava il rifiuto di interrompere la gravidanza. Ce ne siamo occupati anche noi allora denunciando lo sciacallaggio mediatico e anticipando le conclusioni ufficiali.
Stranamente anche la pagina di Wikipedia (versione inglese) dedicata al caso è stata correttamente aggiornata con relative fonti: «Dopo la morte di Savita, i mezzi di comunicazione hanno incolpato la fatalità della morte al cosiddetto divieto di aborto negli ospedali cattolici irlandesi. Tuttavia, la terza e ultima indagine nazionale ha scoperto che non era questo il caso. La causa è stata identificata come negligenza medica, che ha portato ad una serie di controlli incompleti e procedure inadeguate». Se Wikipedia si è aggiornata, nessun quotidiano sembra aver riportato la notizia.
Come abbiamo già evidenziato, è attraverso la menzogna che l’aborto è entrato nel sistema legale italiano e americano, ed allo stesso modo continua ancora oggi ad essere giustificato. Dove sono i liberi pensatori?
La redazione
12 commenti a Savita morta per malasanità, non per il mancato aborto
Ma soprattutto, certa gente non si è stufata di farsi prendere per i fondelli? Se tutto quello per cui lottano è fondato sulla menzogna, questo li lascia davvero indifferenti e non li costringe e porsi delle domande?
Imbarazzante…
Porsi delle domande imbarazzanti,, caro Picchus, e’ una cosa che non piace fare.
La verità sempre, chi manipola sbaglia, anche in buona fede.
Se la ragazza non è morta per mancato aborto, deve essere detto.
Però attenti che deve valere per tutti e tutto, non solo dove fa comodo, già gli omissis e i semidetti son fin troppo abbondanti.
e in questo caso, dove sarebbe la verità nascosta dagli “altri“?
Avanti, sentiamo queste perle di saggezza…
Metti le mani in avanti eh? Centrato, sai già di cosa parlo allora, se sei onesto sarai d’accordo con me, no?
sei solo un troll venuto qui per provocare
Ho capito, ti riferisci al Health Information and Quality Authority che ha mentito, ovviamente pagato dal Vaticano, affermando non c’entrase nulla il rifiuto di interrompere la gravidanza con la morte di Savita…
Completamente d’accordo, caro amico!
Purtroppo, questi sbugiardamenti dovrebbero esser portati avanti anche dai media, organi di stampa e televisione.
Chiaramente, tutti quanti fanno i lecchini ai cattolici in campagna elettorale, una volta che ci hanno fregato il voto con le promesse da marinaio addio belli, quel che volevo l’ho avuto e arrivederci alle prossime elezioni.
Probabilmente solo l’Avvenire riporterà la seconda puntata della faccenda Savita.
Questa è una delle cose che conferma e accresce la mia ripulsa nei confronti della cultura intellettuale italiana di questi tempi.
Esistono due Italie: una si chiama Italia, l’altra Pitecolandia.
Geograficamente entrambe si sovrappongono e insistono sulla medesima zona litosferica, ma quando andiamo nel campo della cultura umana, la demarcazione tra le due è assai netta: non bisogna confonderle.
Difficile che i media dicano la verità. Se la dicono allora qualcuno dice subito che non bisogna essere complottisti e non creare allarmismi.
Stiamocene qui come tante pecore. Beeeee….è terribile, ecco cosa.
Ecco ciò che rende indegna la nostra nazione:
http://www.tempi.it/angela-ha-il-cancro-e-sfida-la-morte-per-dare-la-vita-alla-figlia-che-porta-in-grembo-l-italia-la-lascia-sola#.UnQCKnCmHpI
Ecco la Pitecolandia che menzionavo prima.
Quella donna da sola ha sconfitto i vecchi imbelli e disperati di Pitecolandia, e lei ne è uscita vittoriosa.
Nazione di vecchietti viziati e paurosi, che rabbia che fai !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cari amici, c’è poco da capire, lo spirito che anima i fautori dell’aborto è uno spirito omicida da cui nessuno è al sicuro, nemmeno gli attivisti della fabbrica della morte seriale che è l’industria dell’aborto.