I devoti cattolici hanno una vita sessuale più soddisfacente
- Ultimissime
- 23 Ott 2013
Cattolici e sessualità. Uno studio ha mostrato che le persone sposate che frequentano la chiesa vivono una sessualità più piacevole, un’occasione per ribadire la visione della Chiesa sul sesso.
«Il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così». Queste la parole di Giovanni Paolo II del luglio 1994.
Egli ha proseguito: «Nel prendere la decisione di generare o di non generare essi devono lasciarsi ispirare non dall’egoismo né dalla leggerezza, ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze […]. Quando dunque si ha motivo per non procreare, questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Resta però anche il dovere di realizzarla con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell’incontro coniugale nella sua dimensione unitiva e procreativa, quale è sapientemente regolata dalla natura stessa nei suoi ritmi biologici. Essi possono essere assecondati e valorizzati, ma non “violentati” con artificiali interventi».
Interessante il recente l’articolo del dott. Gregory K. Popcak, direttore dell’ente cattolico “Pastoral Solutions Institute”: catechizzati da amici, familiari e dai media, ha scritto, tutti pensano che la Chiesa cattolica odi il sesso, utilizzato solo per mantenere la donna in un costante stato di gravidanza, molte coppie credono che la Chiesa non abbia nulla di interessante e utile da dire sul sesso. Se siete una di queste coppie sposate, ha proseguito Popcak, benvenuti. Vorrei condividere qualcosa con voi che i vostri amici, la famiglia e i media non sanno. La Chiesa cattolica, anzi Dio, vuole che voi abbiate una vita sessuale incredibile, sempre più appassionata e che duri il più lungo possibile.
Nel luglio scorso su “US News & World Report” è stato pubblicato un articolo con questo titolo: “I devoti cattolici hanno una sessualità migliore, dice lo studio”. L’articolo riprende le affermazioni del “Family Research Council”, basate su decenni di ricerca, in particolare uno studio dell’Università di Chicago che ha rilevato una sessualità più piacevole e più frequente tra le persone sposate che frequentano la chiesa almeno una volta a settimana (nell’articolo vengono poi citati come precedenti altri studi che nulla c’entrano). Popcak, autore di numerosi libri sulla sessualità nella dottrina cattolica (come “Holy Sex! A Catholic Guide to Toe-Curling, Mind-Blowing, Infallible Loving”), ha spiegato i motivi di tali risultati: per avere un rapporto sessuale soddisfacente, è necessario coinvolgere tutto noi stessi: fisicità, dimensione relazionale e spiritualità. Se i tralascia una qualsiasi di queste tre dimensioni, si rende il sesso meno interessante e piacevole. I devoti cattolici, coloro che usano i metodi di pianificazione naturale (NFP), sono pronti a coinvolgere tutte e tre queste dimensioni per la loro sessualità coniugale. I metodi naturali, infatti, rendono la coppia intimamente consapevole del corpo, questi metodi chiamano la coppia a comunicare ad un livello più profondo rispetto alle altre sulla natura del loro desiderio sessuale per l’altro. Infine, i cattolici che fanno uso dei metodi naturali si rendono conto che il sesso non è solo un atto fisico, ma spirituale (pensiamo al Cantico dei Cantici.
Per tutto questo, ha spiegato, i devoti cattolici sono gli amanti migliori perché capiscono che il sesso non è solo sesso. Esso è in ultima analisi, anche uno strumento per diventare migliori, più passionali, più autenticamente amorevoli e la gioia che sperimentano in camera da letto è un segno di quello sforzo che facciamo per diventare ciò che Dio ci chiama ad essere. Essere grandi amanti ovviamente non si riferisce solo a ciò che accade in camera da letto, ma a come ci si relaziona tutto il giorno, l’uno con l’altra e viceversa.
La sessualità è un dono di Dio e per questo va preso seriamente, ma non certo osteggiato. La Chiesa non l’ha mai fatto, nonostante tanti pensino così, l’astinenza completa è una vocazione scelta solo da alcuni (sacerdoti, suore ecc.) ma non è richiesta ad ogni cattolico. Allo stesso tempo il sesso non va concepito solo a fini procreativi: l’attività procreativa deve essere un’attività responsabile soggetta alla virtù della prudenza e se la virtù della prudenza esige la sospensione dell’attività procreativa, i coniugi possono usufruire dei naturali periodi di infecondità della donna. Questo perché la sessualità ha anche una finalità unitiva. La Chiesa insegna che quando si hanno motivi seri per non procreare (motivi medici, economici o sociali, ha spiegato Pio XII), questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. E’ utile approfondire tutto questo leggendo la riflessione del compianto dott. Bruto Maria Bruti.
Resta però anche il dovere di realizzare questa sessualità non a scopo procreativo, con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell’incontro coniugale, quale è sapientamente regolata dalla natura stessa nei suoi ritmi biologici. Lo sanno bene tutte le coppie che frequentano i corsi prematrimoniali organizzati dalle Diocesi, a cui viene loro insegnato l’uso dei cosiddetti metodi naturali per la regolazione della fertilità. «La Chiesa è favorevole alla regolamentazione naturale della fertilità, a quei metodi cioè fondati sull’ascolto delle indicazioni e dei messaggi forniti dal corpo», è stato spiegato su “l’Osservatore Romano”. Ha concluso Popcak: «la Chiesa non ti dice questo perché vuole intrometterti nella tua vita. La Chiesa davvero vuole farti vivere tutta la passione e l’amore che Dio vuole darvi, essa ha veramente qualcosa da dire che i tuoi amici, familiari e la maggior parte dei media vuole dirti».
La redazione
72 commenti a I devoti cattolici hanno una vita sessuale più soddisfacente
L’amore deve essere vissuto in maniera totalizzante: ripenso alla Deus est Caritas di Benedetto XVI, in cui si parla della necessaria coesistenza di eros e agape.
Quanto ai metodi naturali, dipende da quale sia l’obiettivo della coppia. Se l’obiettivo della coppia è di non avere più figli, beh Ogino-Knaus ne ha generati parecchi…
Forse il metodo della temperatura basale è quello che coniuga meglio il naturale alla scienza, senza sterilizzare la donna con la pillola, frapporre una barriera fisica, o interrompere il rapporto. Che ne pensate?
Ammazza il metodo Ogino-Knaus è dell’anteguerra! 😀
Ormai si usa il Metodo Billings, testato e scientificamente valido e sicuro. Qui chi vuole informazioni: http://www.confederazionemetodinaturali.it/
Giusto! Il Billings è il miglior metodo:
1) Sicuro. Più della pillola, molto più del preservativo. Per fare meglio si deve ricorrere a impianti sottocutanei a rilascio lento o a metodi ancor più invasivi.
2) Senza effetti collaterali, a differenza di pillole ormonali ed altri metodi.
3) Immediatamente reversibile, a differenza della spirale o degli impianti sottocutanei.
4) Adatto a tutti. Sia alle donne giovani sia a quelle in pre-menopausa sia a quelle che stanno allattando. Adatto anche agli allergici al lattice o al vinile dei condom. Adatto a tutte quelle donne che per problemi di salute (ipertensione, tiroide, etc.) non possono assumere pillole ormonali.
5) Non interrompe il climax durante un rapporto (come il profilattico che deve essere indossato).
6) Rispettoso dei cicli naturali della donna. A differenza dei metodi ormonali, il ciclo della donna viene rispettato e non forzato.
7) Facile da usare. Si basa sull’auto-osservazione. Non è necessario assumere farmaci in giorni stabiliti, non è possibile “saltare” un giorno. Si può appliare anche in viaggio o vacanza senza problemi.
8) Gratuito.
Ho evidenziato il fatto che sia gratuito perché solo in Italia, il giro di affari degli anticoncezionali vale 550 milioni di euro (sono escluse le pillole dette di emergenza EllaOne e Ru486, le spirali, gli impianti sotto-cutane e le sterilizzazioni).
Quindi, chi enfatizza i miracoli di pillole e condom ha un palese conflitto di interessi… e non a caso i metodi naturali non trovano mai posto nelle rubriche mediche in TV… anzi, quando lo trovano sono farciti di errori, riportando dati falsi sulle statistiche e tacendo sugli effetti collaterali dei metodi ormonali e barriera.
Leggendo alcuni commenti sotto, voglio aggiungere.
9) I metodi naturali non impediscono il concepimento, indicano solo quali sono i giorni fertili e non fertili all’interno del mese. Quindi aumentano la consapevolezza dei coniugi, ma non influenzano la loro capacità di scelta.
Questo non ha senso, rileggiti.
…mi pare chiaro.
Se assumo la pillola, ho una spirale impiantata, non posso decidere volta per volta… i rapporti saranno certamente sterili finché non saranno finiti gli effetti degli ormoni o il ginecologo avrà rimosso la spirale.
Viceversa, se conosco quali sono i giorni fertili, posso decidere sul momento, in qualunque momento, di avere un rapporto o non averlo che potrà portare al concepimento.
Inoltre, il metodo naturale è come un termometro: lo strumento indica se ho o non ho la febbre; io decido se prendere l’aspirina o meno. Viceversa, i contraccettivi interferisono sempre materialmente sugli effetti del rapporto. Quindi i primi, aumentando la conoscenza, sono retti; i secondi, influenzando il naturale comportamento fisiologico ai fini di un godimento egoista, sono intrinsecamente disordinati.
…va meglio ora?
il metodo billings può essere aggiunto ad altri metodi (preservativo, estrazione) per renderlo ancora piu sicuro
Il preservativo e il coito interrotto sono talmente poco sicuri rispetto al Billings che statisticamente cambierebbe ben poco. Inoltre, si perderebbero tutti gli altri vantaggi del billings.
Casomai può essere associato aquello della temperatura basale, formando il metodo sintotermico.
“…l’obiettivo della coppia è di non avere più figli, beh Ogino-Knaus ne ha generati parecchi… …”.
Infatti, la prima è venuta proprio con Ogino-Knauss, trent’anni fa.
Quel metodo ha qualcosa che deve essere riveduto.
Comunque è stata la benvenuta, e poi ne sono seguite altre tre.
Ma no con Ogino-knauss.
Questo è del tutto scontato, già solo guardarsi negli occhi è estremamente carico di emozione.
Scusate, comunque non è vero che l’ astinenza non è per tutti, si raggiungono livelli di pace che la banale carne non darà mai.
Concordo. E con molte meno conseguenze…
Coito interrotto si, preservativo no. Perchè? Cosa c’è di sostanzialmente differente tra disperdere il seme in un involucro di plastica, o disperderlo su un lenzuolo? C’è qualche motivo razionale nell’individuare questa differenza?
il coito interrotto è un no: http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=1907
I metodi naturali sono altri, non il coito interrotto.
Cosa cambia?
Non è certamente la chiesa decidere o non decidere come le persone devono fare sesso.Non è che perchè la CHIESA e ossessionata dalla questione e perchè non ha nemmeno idea di come svolge un rapporto coniugale.E perfavore UCCR eravte un buon sito vi siete ridoti alla sciochezza nel momento stesso in cui postate paralogismi logici per sostenere una tesi insostenibile quella secondo la quale i cattolici avrebbero meno problemi coniugali o sessuali di altri partener.I devoti cattolici avrebbero secondo voi una vita sessuale migliore degli altri.Vediamo se è così:
Peccato che c’è una falla impressionante nello studio non si può equiparare il totale di un campione rappresentativo dei primi rispetto al totale del campione rappresentativo dei secondi e cioè l’equiparazione tra “non cattolici” e “cattolici” non puo avvenire in percentuale se a essere considerata a prescindere dalle percentuali di un totale (che fra l’altro nemmeno è stato postato)qual’è il campione nell’articolo proposto mentre dall’altra parte ci sarebbero quanti non cattolici,lo stesso numero?
Presumo proprio di no,infatti è come dire:
80% di di 100 persone contro il 40% di un milione di persone.
Complimenti,Non significa niente.
Ci mancherebbe altro,capirai cosa vuoi impedire alle persone di avere figli.
E al solito questa sarebbe la volonta di Dio.Non c’è ombra da nessuna parte nel vangelo o no in cui sia detto come le persone devono fare sesso,quando devono avere sesso,e con chi,a dirlo siete rimasto solo tu,e la tua dottrina.Non si parla di metodi naturali vs metodi artificiali.
…Il tuo Vangelo deve essere guasto:
“Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Mt 5, 27-28)
“…Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Ed egli chiese: “Quali?”. Gesù rispose: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso…” (Mt 19, 17-18)
scusami, ma faccio proprio fatica a comprendere molte cose che dici. Capisco che è solo un commento ad un blog e non un documento ufficiale, ma faccio proprio fatica a capire ciò che vuoi dire a causa della sintassi e della grammatica del tuo commento. Specialmente nella prima parte.
Per quanto riguarda il fatto che il Vengelo non menzioni esplicitamente metodi naturali e artificiali… beh, grazie tante, è stato scritto 2000 anni fa! Se è per questo, non vengono nemmeno menzionati esplicitamente aborto ed eutanasia!
Perfetto rispieghiamo con waord anesso:
a)Un’infinita di coppie usano il profilatico come anticoncezionale in che senso compiono adulterio,la dove per adulterio si intende avere rapporti al di là del proprio coniuge.Il vangelo menziona l’adulterio,spiegami come hai fatto a dedurre dall’aldulterio che un marito che è con il suo coniuge pecca in quanto usa il profilatico.In base alla deffinizione stessa di adulterio.
Puo essere quindi che chi usa il profilatico con sua moglie/marito,quindi che intraprende comunque un rapporto con il suo coniuge stia contemporaneamente e che stia anche usando il profilatico,facendo sesso con altri al di fuori del suo coniuge,tale da poetr affermare che sta compiendo adulterio?
b)Se invece al contrario una persona coniugata intraprende rapporti sessuali,ma non con il suo coniuge ma con un’altra persona,nonostante usi il metodo billings, sta avendo contemporanemente rapporti con sua moglie perchè usa il metodo billings?
E
mettiamo che A usi il profilatico durante il rapporto con sua moglie,e che B usi il metodo billings con un partner che invece non è sua moglie ma essendo comunque sposato domando:chi dei due è adultero chi usa il profilatico con sua moglie o chi usa il metodo billings con la sua amante?
E quindi cosa c’entra il metodo billings o il profilatico sulla parola:ADULTERIO.
Già sarà ma è impressionante quanto quella affermazione che voi stessi postate sia in questo senso molto più razionale di quello che affermi tu 2000 anni dopo.
Grazie per la pazienza.
a) Allora, innanzitutto non lo deduco io, ma la Tradizione e il Magistero della Chiesa (cfr. Catechismo). Ora, quali siano tutti i passi della Bibbia e del Vangelo da cui lo deducono e quali siano tutti gli scritti dei Padri della Chiesa, dei teologi e dei Papi che lo suggeriscono, ovviamente non lo so (non essendo io né un esegeta né un teologo). Nel mio piccolo, però, ti faccio notare due cose: 1) Gesù dice: “chiunque guarda UNA DONNA per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei “. Una donna, una qualsiasi donna, anche tua moglie. Se trasformi l’atto sessuale nella sola realizzazione di un tuo desiderio egoistico, lussurioso o di possesso dell’altro stai peccando. 2) per mezzo della ragione è possibile arrivare ad una conclusione simile ed infatti una teoria filosofica – l’etica delle virtù – dice praticamente le stesse cose della Chiesa (ad es. prova a cercare gli scritti di Botturi o di Samek Lodovici sull’etica dell’affettività);
b) perdonami, ma il tuo punto b) è davvero illogico. E’ un livello di illogicità così squisitamente elevato che non riesco nemmeno a commentarlo. Non lo dico con cattiveria, magari stavi solo scherzando e non ho colto l’ironia. Però è semplicemente folle. 🙂
Giusto, è proprio così.
Anche Giovanni Paolo II spiego che la frase di Gesù è relativa a qualunque uomo e qualunque donna, anche all’interno della coppia.
Utilizzare un pezzo di plastica tra te e tua moglie, trasforma l’atto sessuale da amore a possesso. Infatti, se usi il preservativo (o qualunque altro mezzo atto a escludere il concepimento), trasformi tua moglie in un oggetto di piacere e non la consideri più persona in quanto tale. Ossia:
1- non rispetti i ritmi naturali del suo corpo, non sei in grado di accettare che per 5 giorni sia fertile, pretendi da lei il piacere e percio usi uno strumento meccanico.
2- escludi a priori in concepimento, come naturale e diretta conseguenza dell’atto che stai compiendo. Ossia non accetti nuovamente tua moglie come possibile madre.
Ovviamente il ragionamento può essere rivolto anche al maschile…
Sbaglierò, ma se pure i testi citati nel link sono atti di magistero, non impegnano comunque l’infallibilità dello stesso. Insomma, diamo tempo al tempo…
Come sempre, se ti prendi la briga di rispondermi, mi prenderò la briga di leggere quanto mi consigli, non importa quanto lungo.
Quanto tu hai postato mi ha confuso enormemente più le idee, e credo che anche voi le abbiate meno chiare del previsto, perchè questo sacerdote afferma in maniera assolutamente chiara che:
“1. al di là di quello che possono dire i singoli sacerdoti confessori, c’è l’insegnamento della Chiesa.
A questo insegnamento il Signore ha garantito lo spirito di infallibilità.
Ai singoli sacerdoti su questo punto non ha garantito niente”
E, di seguito:
“(..)Pio XI nella Casti Connubii: “Non vi può essere ragione alcuna, sia pure gravissima, che valga a rendere conforme a natura e onesto ciò che è intrinsecamente contro natura. E poiché l’atto del coniugio è, di sua propria natura, diretto alla generazione della prole, coloro che nell’usarne lo rendono studiosamente incapace di questa conseguenza, operano contro natura e compiono un’azione turpe e intrinsecamente disonesta…”
Questo concetto è ribadito in modo molto chiaro e con precisi riferimenti ufficiali dal sacerdote, e non presta il fianco a fraintendimenti. E’ assolutamente evidente che anche i cosiddetti metodi di pianificazione familiare (non sapevo cosa fossero, ho dovuto documentarmi) sono volti ad uno studio per consentire una vita sessuale con meno probabilità possibili di avere figli, dunque assolutamente non con finalità procreative, anzi deliberatamente per puro piacere. Come devono essere interpretate, dunque, queste frasi in netta contraddizione che leggo nell’articolo di questo sito?
Come si fanno conciliare le posizioni di Pio XI e di Pio XIII? Uno dice che il sesso è rigorosamente per fini procreativi, l’altro che in condizioni speciali si può continuare a fare sesso cercando col lanternino condizioni che abbassino le possibilità di nascita.
Cosa non ho capito?
Sulla differenza tra metodi naturali e non naturali ti rimando all’articolo di Giorgio appena più sotto, che mi pare esaustivo.
Invece, per quanto riguarda le parole di Pio XI, la ti faccio notare che dice “studiosamente INCAPACE”. I metodi naturali non rendono “studiosamente INCAPACI” di procreare perché il rapporto sessuale è COMPLETO e la capacità di procreare resta, sia pur con poca probabilità. Il preservativo, invece, toglie la capacità di procreare perché rende per sua natura INCOMPLETA l’unione sessuale. Si finisce per procreare solo quando succede qualcosa che non va (es. il preservativo si rompe).
Detto in altri termini: 1) con i metodi naturali, riduci la probabilità di avere figli, ma resti APERTO all’eventualità che avere figli sia conseguente all’unione con tua moglie perché hai un’unione completa 2) con i metodi non naturali, invece, si vuole chiudere l’eventualità di avere figli, rendendo il rapporto sessuale incompleto.
Non è un po’ipocrita, secondo te, questo metodo? In fin dei conti sta a cavillare sull’amore.
L’amore è una cosa seria, lo stesso dicasi del sesso. Ipocrisia è non vedere i traumi generati dalla scissione sessantottina del sesso dall’amore, chiunque dovrebbe apprezzare chi invece si impegna seriamente a vivere una vita sessuale con totale dono di sé (anche fisico) ma rispettosi dell’altro, come solo i metodi naturali possono permettere.
Che c’entra il sessantotto? La scissione è vecchia come l’uomo. Le case di tolleranza le han chiuse negli annin cinquanta, ergo la scissione c’era ben prima. E dire che solo i metodi naturali permettano un impegno serio è un non guardare in faccia alle molte coppie serie che non li usano. Sono però d’accordo che bisogna apprezzare che mette serietà e impegno e ci prova coi metodi cosiddetti naturali. Che poi tanto naturali non sono, visto che è nato prima il budello di pecora che il termometro, ma che, insomma ammetto che possano comunque essere la base di una splendida avventura di coppia finanche invidiabile.
Hai ragione, ma la liberazione sessuale del ’68 ha concentrato proprio il suo messaggio su questo.
Non voglio mettere in dubbio la serietà delle coppie, dico che solo i metodi naturali permettono un impegno serio nel senso che solo essi permettono di prendere sul serio la sessualità come dono di sé. Il contraccettivo impedendo questo non potrà mai garantire una sessualità di questo tipo.
Si chiamano “naturali” perché rispettano il ciclo naturale della fecondità della donna…spero fosse una battuta la tua 😀
Secondo me ti perdi un po’ di passaggi logici. Ma visto l’entusiasmo che ci metti, va bene anche così. Infatti se la tua visione ti rende gioioso è un peccato chiederle conto dei passaggi saltati. Mi ritiro in buon ordine.
Mi lasci perplesso…nomen omen. Ho la mia opinione e mi sto confrontando, ma evidentemente qualcuno non desidera confrontarsi.
Ti pregherei di farmi notare i passaggi poco logici o saltati, penso che il dialogo si basi su questo, no? I metodi naturali permettono il dono totale e fisico di sé, i contraccettivi no: è un’evidenza logica. Buon ritiro!
Paolo Viti non volevo farti rimaner male. Nel caso mi scuso. Ho inteso benissimo che cerchi sinceramente il confronto, però senza offesa, sei un po’ disarmante. Cosa posso dirti se mi dici chè un’evidenza logica che l’amore con pillola o profilattico non permette dono totale di sé. A me pare un’affermazione che in sé non ha alcuna evidenza. Come se io ti dicessi è una evidenza logica che la pasta col ragù è più buona di quella col tonno. Prova a spiegarsi meglio, magari. In cosa la pillola della mia partner o un sottile strato di lattice rende il nostro dono non totale. Anzi, per favore, parti a monte: che significa per te dono totale? Partiamo da lì.
Scusami Paolo, scrivo questo e abbandono la discussione, non voglio fare il provocatore. Davvero secondo te i metodi naturali non sono solo un cavillo? Non è ipocrita rifiutare il preservativo, ma invece farsi i calcoli con penna e carta su quando non si dovrebbe essere fecondi, per spassarsela senza rischi? Se il sesso ha senso solo in funzione della riproduzione, e non del piacere fisico che procura, perchè dovrei cercare di evitarla in tutti i modi naturali possibili? Se io fossi credente, a me sembrerebbe la stessa cosa, una presa in giro.
Non devi spiegare a me quanto sia innocua, ed anzi fondamentale in un rapporto di coppia, una serena vita sessuale. Lo so benissimo. La differenza è che se fossi stato credente queste parole non mi avrebbero soddisfatto per niente. Ma io non è che non credo perchè ci sono delle regole che non mi piacciono. Se credessi, immagino che con sacrificio cercherei di fare quello che Dio vuole, e la mia coscienza mi direbbe che sto barando.
E chi lo dice che il sesso ha senso SOLO in funzione della riproduzione E NON ANCHE in funzione dell’unione con il partner e del conseguente piacere? Di sicuro non la Chiesa. 😉
Caro Umberto, hai assunto (forse senza leggere l’articolo) che il sesso ha senso solo in funzione della riproduzione. Ma l’articolo dimostra proprio l’opposto (basta leggere la citazione di Giovanni Paolo II all’inizio)
Nonostante l’articolo si insiste con la leggenda che la Chiesa vede la sessualità solo come mezzo di riproduzione…è incredibile questo comportamento di chi dovrebbe essere un libero pensatore.
Prima di commentare sarebbe bene leggere l’articolo ed informarsi. Questo comunque mi convince sempre di più che chi non è d’accordo con la posizione della Chiesa è perché per il 99,9% vive nel pregiudizio, conseguente ad una scarsa o nulla preparazione e informazione.
Ma certo che ho letto l’articolo, il problema è che mi hanno risposto, in buona fede, con un articolo che diceva il contrario esatto. Questo:
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=1907
Io non vivo nel pregiudizio più di te, Paolo.
mi sento chiamato in causa visto che ti ho risposto io con quell’articolo dei frati domenicani e ho anche provato a spiegarti perché non dice affatto il contrario di quanto contenuto nel post di UCCR… Cosa non ti è chiaro?
Caro Umberto,
i calcoli con carta e penna servono solo per valutare quali sono i gironi fertili e non fertili, ma in nessun modo possono interferire con il rapporto. La scelta resta alla coppia che può decidere se avere o non avere un rapporto.
I metodi contraccettivi invece impediscono il concepimento indipendentemente dal fatto che la coppia abbia o non abbia un rapporto.
Ora, ammeno che non si pensi che la Chiesa vieti i rapporti nei giorni infertili e vieti l’astinenza in quelli fertili, non capisco dove sia il problema. Come ho scritto sopra, Dio, non la Chiesa, ha stabilito che la maggior parte dei giorni i rapporti sono infertili, ma comunque appaganti.
Ipocrita sarebbe non accettare questa cosa…
Onestamente, non mi sembra ipocrita. Se io amo una persona, la amo per tutto ciò che è. Anche per la sua capacità di procreare. Quindi, se la amo, resto aperto alla possibilità che dalla nostra unione ne derivi la conseguenza di avere un figlio.
Ipocrita sarebbe, semmai, dire “ti amo per tutto ciò che sei (tranne per quel maledetto seme che potrebbe generare un figlio)”. E, quindi, agire per impedire l’unione completa. Questo mi sembrerebbe ipocrita. Sì.
quoto 100%
…le persone si prendono per intero, non solo i pezzi che fanno comodo!
Sull’ipocrisia vedi sotto Emanuele alle 14:43. Solo se si fa quello che dice lui in quel post l’accusa cade.
🙂
…anche i metodi naturali, se studiosamente applicati, sono illeciti. Questo lo sottolinea anche Giovanni Paolo II.
La pianificazione in se e per se non può essere un male, poiché è prevista dalla natura. La donna, infatti, è fertile solo in alcuni giorni e, posso garantirti, che nessuan articolo del catechismo impone di fare l’amore solo i giorni fertili.
Quindi il Creatore ha previsto che l’uomo e la donna possano accoppiarsi senza procreare (a differenza di certi animali che si accoppiano solo durante l’estro). Questo non può essere peccato, perché è conforme al disegno di Dio.
Se dunque è possibile l’accoppiamento nei giorni non fertili è anche possibile decidere di non accoppiarsi nei giorni fertili. Il metodo Billings indica solo quei giorni, non interferisce con la decisione dei coniugi.
E’ peccato usare il metodo Billings come tecnicismo per evitare in qualunque modo la procreazione.
E già che ci sono per farvi capire il nonsenso:
Comìè che il profilatico è contro natura ma quello di non avere figli non sarebbe contro natura?
Forse la natura (qui da intendersi natura in sesno biologico) ha predisposto i sudetti a non avere figli?
Giusto per farti capire quanto fai sorridere a una persona media culrura quando li fai la predica su tali metodi su “contro” “pro naturae”.
E’ naturale imporsi di non avere figli?
Peccatore.
E’ chiaro che la scelta procreare/non procreare va fatta cum grano salis. E’ sufficiente la frase di Giovanni Paolo II menzionata ad inizio articolo per rispondere in modo esaustivo al tuo interrogativo.
Per quanto riguarda i riferimenti evangelici che credi non esistano te ne cito uno:
Mt (19,5) “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due saranno una cosa sola.”
Matteo 19,5 è di una profondità sconvolgente!
1) Nel testo in greco si dice una sola carne: è ovvio che il profilattico dal punto di vista concettuale evita l’unione carnale. Come dire “saranno una cosa sola, ma con una parete divisoria”
2) Una unione col coitus interruptus è chiaramente una unione parziale. Come dire “saranno una cosa sola per un po’ e poi torneranno ad essere cose distinte per non compromettersi troppo”
3) Con la pillola l’unione avviene con una donna chimicamente corretta, sterilizzata temporaneamente per far sì che l’unione non sia legata alla filiazione. Come dire “l’uomo, che per costrizione chimica non può essere generato, lascerà sua madre e suo padre”. Sarebbe un controsenso
Come vedi la cosa non tiene minimamente dal punto di vista logico.
Quanto alla scelta di non avere figli, il diritto canonico proibisce il matrimonio in chiesa se si dichiara apertamente di non volere figli.
Can. 1096 – §1. Perché possa esserci il consenso matrimoniale, è necessario che i contraenti almeno non ignorino che il matrimonio è la comunità permanente tra l’uomo e la donna, ordinata alla procreazione della prole mediante una qualche cooperazione sessuale.
Aspetto le tue obiezioni, perchè le obiezioni servono per maturare nel dialogo.
Sul fatto che i metodi contraccettivi naturali possano essere migliori rispetto agli altri mi avete convinto. Rimango perplesso su altre tematiche sessuali. Per esempio il divieto di rapporti sessuali prematrimoniali. A parte il fatto che ci si sposa sempre più tardi, ma se non ci dovesse essere una intesa sessuale? Sono ammessi i preliminari come “forma di prova”?
Caro Corrado, credo che anche qui su UCCR siano stati mostrati articoli che mostrano come chi ha rapporti sessuali preliminari ha meno probabilita’ di avere una relazione durevole.
La questione che dice Max è importante anche se secondaria. La questione centrale è invece il significato stesso della sessualità.
Puoi trovare risposte adeguate qui: http://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risponde-il-teologo/Rapporti-prematrimoniali-cosa-dice-la-Chiesa e in questo bellissimo video: https://www.uccronline.it/2013/01/24/castita-prematrimoniale-le-convincenti-ragioni-in-un-video/
Pensa se cadesse il divieto: chi decide quando è giusto avere rapporti sessuali e quando no? Coppie che convivono da x anni, fidanzatini, adolescenti alle prime armi? Viene lasciato tutto alla soggettività degli individui, che molte volte sono dei perfetti irresponsabili. Si genera una spirale di concupiscenza.
Io su questa cosa ci ho riflettuto parecchio, perchè alla fine dà fastidio: il grosso di noi vorrebbe avere rapporti sessuali e godere fuori dal matrimonio.
Il paletto deve esserci e deve essere un punto di riferimento perfetto. Se cade il paletto si entra nella sfera della discrezionalità. La Chiesa deve indicare il cammino di perfezione e non il male minore, almeno a mio modo di vedere. Se poi si sceglie il male minore…è una scelta individuale che però non deve pretendere l’avallo della dottrina.
Il dubbio sulla liceità dei rapporti prematrimoniali mi fu levato d’un colpo alcuni anni fa con un ragionamento illuminante che suonava grossomodo così: siamo stati riscattati col sangue di Cristo, siamo figli di Dio, e non ci apparteniamo. Quindi nel matrimonio non è l’uomo che prende la donna e viceversa, ma è Dio che accompagna, che presenta, che dona reciprocamente i propri figli nell’unione sponsale (basta vedere come nel secondo capitolo della Genesi è Dio che presenta, che porta la donna all’uomo). Nel matrimonio sacramentale c’è quindi l’accoglimento reciproco come dono di Dio, non l’appropriazione. Fino a che Dio, col sacramento dice “figli miei, siete adesso l’uno per l’altra”, il consumare un rapporto sessuale, con tutto quello che ciò implica sotto il profilo della condivisione della sfera più intima e profonda dell’essere umano, della totalità che si esprime e si realizza solo nel matrimonio, è un peccato, è un “mancare l’obiettivo”, è uno snaturare quella profondità, è una illecita appropriazione di un altro figlio di Dio, libero e riscattato col prezioso sangue del Salvatore.
Non so se sono stato chiaro, non è facile trattare un argomento così profondo e delicato in poche righe, ma per me questo argomento ha tranciato le gambe ad ogni giustificazione che potesse tentarmi in direzione opposta.
…i rapporti sessuali possono deteriorarsi anche dopo il matrimonio (malattie, senescenza, incidenti, etc.)
Cosa dovrebbero fare un coniuge? Lasciare l’altro perché non funziona più?
Il periodo di fidanzamento serve proprio a questo… accetto l’altra persona, senza fini utilitaristici (compreso il godimento sessuale). Se poi c’è amore vero, posso assicurarti che si trova anche l’intesa sessuale…
La pianificazione naturale è intanto pianificazione. E questo vuol dire che tra i suoi scopi è quello di separare, con metodi naturali, il coito dalla procreazione. Il guaio è che questa impostazione etica considera male non già la separazione del coito dalla procreazione, ma la separazione del coito dalla procreazione perseguita con metodi non-naturali. In altre parole, è una impostazione etica che considera legittimo il perseguimento del piacere fine a sé stesso a patto che ciò avvenga secondo metodi naturali. Come a dire: non è male l’omicidio, ma il suo perseguimento con metodi non-naturali, come la rivoltella. E’ legittimo invece con metodi naturali, come la clava, anche perché in questo caso non abbiamo la certezza assoluta di uccidere, ma soltanto una certa probabilità di farlo.
E’ infatti legittimo il conseguimento del piacere come momento unitivo della coppia, avendo la sessualità un fine unitivo oltre che procreativo. Ma l’unione è scambio e lo scambio per essere tale dev’essere totale.
Le tue analogie con l’omicidio non sarebbero venute in mente nemmeno a Vito Mancuso!
Luigi, la tua impostazione filosofica verso la vita è piena di contraddizioni e cerchi di trovarne agli altri? 😉
Veramente “momento unitivo” è proprio una espressione alla Vito Mancuso! In ogni caso, se il piacere sganciato dalla procreazione è legittimo, allora vengono meno ragioni etiche forti contro l’uso di metodi c.d. artificiali. Mi dispiace dirtelo — ma è opportuno dirlo –, Paolo Viti, ma tu non sei in grado di capire i miei commenti.
Momento di unità…suvvia in fondo era mezzanotte inoltrata.
Verrebbero meno le ragioni etiche contro l’uso dei metodi artificiali? Ovviamente no, essi non vengono esclusi perché il piacere inteso come passionalità di coppia è scisso dalla procreazione ma perché impediscono il dono totale di sé e quindi sono ultimamente una non-unione, una finzione del dono. Inoltre sono un positivo rifiuto all’apertura alla vita.
I tuoi commenti non si possono capire perché non sono né sostenuti da ragioni credibili e, sopratutto, non partono da assunti veri e, quindi, qualsiasi conclusione risulterà errata. Ti ripeto: hai tanto lavoro da fare per giustificare le contraddizioni esistenziali della tua vita…lascia perdere le presunte contraddizioni degli altri, non sono alla tua portata.
Ammettiamo che in futuro, esista un metodo che consenta tramite, esempio, analisi della saliva, di determinare con un margine di errore inesistente, la fertilità della donna, e che una coppia sposata in Chiesa, si accoppi solo durante i giorni fertili, non sarebbe di fatto l’esclusione della possibilità di generare, con di fatto, la nullità del sacramento matrimoniale?
Ops, ovviamente, giorni NON fertili, 😀
…sì sarebbe un grave peccato! A meno che la coppia non sia cosciente che la condizione economica, sociale o di salute sia gravemente pericolosa per la nascita di un figlio.
Tale coppia, come dice Giovanni Paolo II, dovrà vivere la sua vocazione genitoriale aiutando gli altri: impegnandosi con famiglie in difficoltà, dedicandosi all’educazione dei piccoli, etc.
Allora non diciamo che è accettata anche una sessualità slegata dall’eventuale procreazione, quindi mi domando: perchè i metodi anticoncezionali naturali sono accettati? Perchè più fallibili rispetto agli altri? Ma anche se fosse così, bisognerebbe accettare pure gli altri, perchè in misura minore, fallibili anch’essi…
Però mi piace che sottolinei il fatto che la condizione economica o sociale possa essere un serio impedimento nella ricerca di un figlio, cosa che non tutti ammettono.
Sì, purché non diventi una foglia di fico e si abbia piena fiduca nella Divina Provvidenza… E soprattutto si consideri questi impedimenti come contrari al bene della coppia e non come scusante per vivere a piacimento.
Va anche detto che spesso gli impedimenti sono transitori: un lavoro si può provare, da una malattia si può guarire. Ci sono poi casi in cui la situazione non si risolve mai.
L’importante è appunto il desiderio di paternità come via di santificazione. Tale desiderio si potrà (dovrà) esprimre in modo diverso come ho detto sopra.
Ritardare indefinitivamente la nascita dei figli in attesa di una promozione, di una casa più spaziosa, di un “periodo migliore” spesso nasconde la volontà di non fare figli. I contesti socio-economici diventano in questo caso solo paraventi.
Rispetto all’ipotetica domanda iniziale, la vocazione cristiana del matrimonio è quello di generare la vita. Quando ci sono seri motivi per non farlo (o non farlo più) è lecito usare i metodi naturali. Cosa non è chiaro?
Perché i metodi naturali sono leciti? Se leggi il Catechismo trovi le ragioni che stai cercando: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
Cara titti,
come ho spiegato sopra, i metodi naturali non sono anticoncezionali, ma indicano alla coppia quali sono i giorni fertili e quali no, lasciando alla coppia completa autonomia di decidere se avere rapporti in quei giorni oppure no.
Gli anticoncezionali (ormonali, barriera, chimici, etc.) in realtà sono sempre una forzatura poiché pongono un doppio limite all’accettazione completa dell’altra persona.
Da una parte, infatti non si accetta che l’altra persona sia datore di vita. Quindi, come ha detto qualcuno sopra, accetto tutto di te, ma non il tuo ovulo (o sperma). Questo perché non voglio che la mia vita sia completamente modificata dalla nostra unione (spirituale e carnale).
Dall’altra, impone al partner una forzatura. Poiché io voglio godere, tu devi diventare strumento di godimento. Non accetto i tuoi (miei) ritmi, ma li forzo al mio desiderio. Cosa appunto diversa dai metodi naturali dove appunto si rispettano proprio i ritmi del corpo della donna. Quindi anche in questo caso non accetto il coniuge (e me stesso) per quelli che siamo, ma impongo che divantiamo quello che vogliamo.
Questo doppio processo viene chiamato da Papa Giovanni Paolo II “cosificazione”, nel senso che trasformo le persone in cose. Infatti, mi aspetto che la TV o la lavatrice eseguano esattamente quello che voglio, quando lo voglio. Se pretendo questo da me e dagli altri, sto trasformando le persone in cose.
Caro Emanuele, sono tutti discorsi apparentemente molto belli, ma da un lato denotano in chi li ha elaborati (non mi riferisco a te, ma a chi te li ha consegnati, GPII?) una conoscenza delle dinamiche di coppia quanto meno di seconda mano. Da un altro lato quando parlano del partner come strumento di godimento, mostrano una concezione della sessualità puramente meccanica, oserei dire pornografica. Non sto dicendo che questi problemi non esistano, ma che non coincidono necessariamente col problema contraccettivo. Il fatto di non saperli separare è un limite che rende questa teoria solo falsamente profonda. E questo ne spiega il totale insuccesso anche tra la stragrande maggioranza dei cattolici. E non è la tentazione del piacere che li rende sordi a queste parole, ma il fatto che queste parole pur portando qua e là germi di vero nel loro complesso sembrano sorde alla realtà.
…questa mi mancava… Con quello che gira in rete e TV, sarebbe la Chiesa ad avere una visione pornografica?
Quello che ho cercato di spiegare (per informazione sono sposato e padre, quindi non ho dati di seconda mano) è che se non si accetta la persona nella sua interezza, quindi anche come soggetto capace di procreare, si trasforma la persona in cosa.
La persona diventa mezzo e non più fine della relazione. Nulla cambia se i due partner sono consenzienti, perché entrambi “cosificano” l’altro e se stessi.
Il fatto che poi pochi cattolici mettano in pratica tutte queste cose (o almeno tentino, con i propri limiti) sarebbe tutto da dimostrare. Comunque, il bene ed il male non si decide a maggioranza… altrimenti in Italia sarebbe lecito corrompere e rubare!
…di grazia, quale sarebbe questa realtà?
Ribadiscono che non mi riferivo a te circa i dati di seconda mano, non mi sarei permesso.
Ma è proprio il nesso logico che manca “se non si accetta la persona nella sua interezza come soggetto capace di procreare” ma se io qualche figlio lo faccio e qualcuno lo blocco prima, mica sto negando che il mio partner è capace di procreare. In un rapporto tra due persone mica si assolutizza il singolo atto, ma la continuità temporale delle relazioni. Parlassimo di una chiusura totale alla procreazione forse ti seguirei, ma se ogni singolo atto sessuale è ridotto a un punto e a capo ogni volta dove stampa relazione?
Ribadisco che per me parlare della dinamica del singolo atto senza considerare la psicologia che ci sta intorno è pornografia. Ridurre la questione a un fatto di barriere o meno, di ovulazione o meno è vedere nell’atto sessuale null’altro che un rimescolamento di corpi e di umori. Una concezione povera e squallida. Mi spiace ma la chiesa qui ne esce con le ossa rotte.
Il bene e il male non si decidono a maggioranza, ma il principio di maggioranza dovrebbe fornire almeno uno spunto di riflessione. Qualcosa non quadra. Nei cuori della gente? Forse, ma è un punto di arrivo, non un punto di partenza.
Scusa i refusi è questo maledetto t9
…no! casomai è di Giovanni Paolo II che vede nel rapporto sessuale due aspetti inscindibili: quello unitivo e quello procreativo.
uno dei due senza l’altro è sbagliato. E’ dunque sbagliato anche avere rapporti sessuali con il solo fine di procreare senza accettare il godimento che ne deriva. Il piacere sessuale è previsto da Dio ed è cosa buona (come dice il Catechismo).
…come a dire: non è male l’omicidio, ma il suo perseguimento con metodi non-naturali, come la rivoltella. E’ legittimo invece con metodi naturali, come la clava, anche perché in questo caso non abbiamo la certezza assoluta di uccidere, ma soltanto una certa probabilità di farlo…
I metodi naturali sono metodi “concessi” da Dio alla disponibilità della persona, al contrario dei metodi non naturali. Ecco una delle tante differenze (non importante ma che costituisce, appunto, una differenza).
…il tuo ragionamento è contorto.
I metodi naturali non impediscono il concepimento, ma indicano solo quali sono i giorni fertili. La coppia deciderà se avere rapporti in quei giorni.
Non è possibile imporre alla coppia di avere rapporti solo nei giorni fertili, dato che il Creatore ha stabilito che non tutti i rapporti arrivino al concepimento. Riconoscere quei giorni non è peccato, come non lo è astenersi nei giorni fecondi.
Peccato sarebbe usare i metodi naturali per escludere definitivamente la possibilità di avere figli. Si tratterebbe di un tecnicismo artificioso per evitare quello che è previsto da Dio, ossia la procreazione. L’unica eccezione come ho critto sopra riguarda particolari situazione di grave disagio sociale, economico e di salute del nascituro.
Quindi i metodi naturali completano quella che si chiama “maternità e parternità responsabile”… non mettere al mondo figli in condizioni di comprovato grave pericolo è responsabile.
Il coitus interruptus è lecito? Alcuni prelati sostengono di si, ma non è del tutto chiaro
…no!
Interrompe l’atto sessuale e non accetta le conseguenze che Dio a previsto. Peraltro, rende il rapporto poco edificante, con l’uomo costretto a comportarsi come una valvola di salvataggio più che a concentrasi sul piacere suo e della moglie. La moglie, inoltre “subisce” i tempi del marito che non necessariamente coincidono con i suoi.
Sarebbe interessante sapere chi sono i citati “prelati”… Ad dir la verità in rete c’é qualche sito burlone che si spaccia per dispensatore di consigli da confessionale. Probabilmente il Francesco delle 10:32 é uno dei visitatori occasionali.
…vorrei precisare che mi è capitato anche a me di sentirmi rispondere in confessionale: “scegliete il metodo che vi procura meno danno”. La frase è stata pronunciata da un vescovo e quindi è degna di riflessione.
Lì per lì sono rimasto perplesso, ma credo che il senso fosse che se ci sono problemi sessuali all’interno della coppia, non ha senso mettere il crisi il rapporto con quelli atteggiamenti che anche Papa Francesco chiama da “farisei”. Nel senso che l’aspetto formale (benché importante) non può pregiudicare la stabilità della coppia.
E’ un po’ il criterio con cui Papa e vescovi permettono il preservativo in caso uno dei due coniugi sia sieropositivo e la coppia non è matura per un’astinenza assoluta. Oppure è lo stesso criterio con cui il catechismo raccomanda prudenza in caso di masturbazione: si deve tener conto che spesso la sessualità è viziata da messaggi esterni, quasi mai conformi al Vangelo. Tali comportamenti, una volta radicati, sono difficili da estirpare nonostante l’impegno della persona. Esistono infatti casi di masturbazione compulsiva (porno dipendenza) che non possono essere trattati come chi, in piena facoltà, ritiene la masturbazione una via lecita per darsi piacere.
Infatti, la Chiesa indica l’ottimo, il punto di arrivo. Ma spesso le coppie devono percorrere un cammino difficile per arrivare al quel punto. L’importante è dunque aver capito che i metodi anticoncezionali sono intrinsecamente sbagliati e impegnarsi per vivere il rapporto (anche sessuale) in modo corretto. Durante il cammino non sarebbe giusto imporsi sacrifici o impegni che poi non si è in grado di perseguire, senza fare danni al rapporto.
Insomma, in questi casi credo che l’aiuto di una guida spirituale o almeno di un bravo confessore sia essenziale.