Maria Montessori era cattolica: smontata la leggenda nera
- Ultimissime
- 20 Ott 2013
Maria Montessori è stata pedagogista e scienziata, ma anche femminista e pacifista e una delle intellettuali italiane più famose nel mondo. La sua opera è ancora molto studiata, ma è soprattutto il suo “metodo” ad essere vivo in moltissime scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. E a lei fanno riferimento, in alcune opere, celebri pensatrici come Martha Nussbaum.
Il famoso “metodo Montessori” è un approccio educativo basato sull’indipendenza e sul rispetto per il naturale sviluppo psicologico dell’alunno, la curiosità del bambino è il vero motore dell’apprendimento che lo porterà a sviluppare al massimo tutto lo spettro delle proprie capacità, a patto ovviamente che la sua crescita si svolga in un ambiente educativo predisposto a tutto questo.
Una pensatrice di tale livello non poteva non essere strumentalizzata dalle correnti laiciste in versione anticattolica, ed è ciò che è stato fatto per anni creando la leggenda della “pedagogista anti-cristiana”.
E’ pur vero che molte sue idee furono criticate (non a torno) all’interno del mondo cattolico come eccessivamente progressiste e femministe e la sua adesione alla Società teosofica la avvicinò alla Massoneria.
Se Pio XI condannò il naturalismo pedagogico (senza però mai citarla), diversi Pontefici apprezzarono il metodo montessoriano. Da Benedetto XV a Pio X, fino alle lodi di Paolo VI nel 1970 quando partecipò ad un congresso montessoriano in occasione del centenario della nascita di Montessori. Pio XII le accordò un’udienza privata e una benedizione, il futuro Giovanni XXIII celebrò la messa per le partecipanti al IV Convegno nazionale Montessori.
Un libro appena pubblicato, “Montessori. Dio e il bambino e altri scritti inediti” (Editrice La Scuola, pp. 363) curato e introdotto dallo storico Fulvio De Giorgi, ha smontato la “leggenda nera”. Montessori era donna di fede e non rinnegò mai la sua appartenenza alla Chiesa cattolica.
Non solo, ma come spiega la casa editrice, nei testi inediti appena pubblicati -ritrovati nell’archivio romano di Luigia Tincani, fondatrice delle Missionarie della Scuola (e della Lumsa, la Libera Università degli Studi Maria SS. Assunta), e “confermati” dall’Associazione Montessori internazionale di Amsterdam- vengono espresse le “vere idee montessoriane”, “religiose” e “pedagogico-religiose”, come pure le sue ipotesi di educazione religiosa del bambino. Nel volume si trova anche un testo di “Regole” di una Pia Unione, quasi una Congregazione religiosa o, meglio, un Istituto secolare, datato 1910 e scritto da varie mani, compresa una parte nella quale è riconoscibile la grafia di Montessori. In una lettera del 1949 della Montessori a madre Tincani dall’India, in cui, insieme al malcontento e alle proteste sull’egemonizzazione del suo metodo in territorio indiano da parte di teosofi e non-cattolici, domanda un aiuto per ricevere un appoggio dal Vaticano per un progetto guidato da Gesuiti.
I vari testi pongono la Montessori molto vicina ad autentica spiritualità cristiana, aperta alle correnti “moderniste” (da qui nasce l’ostilità verso il cattolicesimo anti-modernista che ha dato lo spunto per la leggenda laicista). Si scoprono inoltre dati biografici inediti: l’avvicinamento ad ambienti cattolici come le Missionarie francescane di Maria; il Sodalizio religioso tenuto segreto e un’udienza privata, il 20 maggio 1947, da Pio XII.
La redazione
13 commenti a Maria Montessori era cattolica: smontata la leggenda nera
“pedagogista anti-cristiana“, come se possa essere un complimento… Almeno una volta c’erano anticlericali che però per il Cristianesimo portavano rispetto, ora siamo passati al livello 2.0 anche in questo?
E’ molto difficile non condividere buona parte dei valori cristiani, verrebbe da chiedersi cosa insegna una pedagogista anticristiana, ad odiare il prossimo? Sottointeso che è la famiglia che, se credente, si può occupare dell’istruzione religiosa del figlio con gli strumenti offerti dalla Chiesa.
Io avevo sempre sentito dire che proveniva da ambienti massonici. Ma può benissimo essere che col tempo se ne sia discostata e abbia maturato simpatia verso la Chiesa.
Erano o sono ammesse le donne nella massoneria???
purtroppo possono essere vere entrambe le cose.
Suo padre fu un protagonista del risorgimento quindi, come gran parte di coloro che ne fecero parte, era massone o era vicino a quegli ambienti. E’ vero che la massoneria tradizionale non ammette donne ma questo non esclude che potesse essere una simpatizzante. Sono comunque contento di sapere che grazie al suo lavoro con i bambini, specialmente quelli svantaggiati, abbia sviluppato una vicinanza al magistero della Chiesa
Protagonista del Risorgimento mi sembra un po’ troppo, non mi risulta abbia mai ad azioni di rilievo. Per parte di madre Maria Montessori era comunque nipote dell’abate Stoppani. In ogni caso la matrice ideale della famiglia sembra piuttosto essere stata rosminiana. Il fatto è che ci furono numerosi cattolici che aderirono al Risorgimento, Quintino Sella per dire il più noto, Domenico Berti per dirne un altro meno noto ma assai importante. Molti di essi si richiamavano idealmente a Rosmini, o almeno così affermavano. Tutti falsi cattolici e massoni? può darsi, di massoneria non mi intendo né voglio intendermi. Comunque ritengo che identificare il Risorgimento con la sola Massoneria sia storicamente falso e controproducente dal punto di vista apologetico oltre che distruttivo per l’Italia (che non ne ha bisogno, purtroppo). Naturalmente posso sbagliarmi.
Il Risorgimento è il frutto della nefasta alleanza tra casa Savoia e massoneria… Durante tale epoca i cattolici sono stati perseguitati (es. Leggi Siccardi).
Purtroppo parteciparono anche sedicenti cattolici a questo scempio… Sono quelli che oggi chiameremmo “cattolici adulti”, come Cavour o D’Azeglio.
I veri cattolici erano con il Papa, non dietro a briganti come Garibaldi, gran maestro massone. E neppure erano con il re, pronto a svendere parti d’Italia (Nizza e Savoia), pur di conquistare il ricco meridione per farne terra di razia e sopruso…
Il concetto di educazione cosmica montessoriana è tutto tranne che cristiano. Certamente poi la Montessori apparteneva alla società teosofica e non aggiungo altro. Solo un esempio di educazione cosmica contenuto in un tesi di un insegnante montessoriana:
“L’interdipendenza è oggi universalmente riconosciuta
come la legge fondamentale che regola l’universo e la
vita sulla terra confermando l’attualità del pensiero
scientifico e pedagogico della Montessori, espresso
sinteticamente nell’immagine seguente:
Dall’alto in basso si possono osservare, nell’ordine: il Sole,
cioè l’energia cosmica; l’aria, l’agente gassoso,
l’atmosfera (non precisamente indicata perché avvolge e
compenetra tutto); la terra, l’agente solido (le rocce, la
litosfera); l’acqua, l’agente liquido (l’idrosfera).
Scendendo, a sinistra, troviamo le immagini di alcuni
animali: cavallo, pecore, uccelli, mucca (la cosiddetta
«mucca cosmica»).
Questi animali comprendono e sottendono l’intero regno
animale, invertebrati inclusi, come farfalla, lombrico,
corallo.
A destra vi sono le piante: alcuni alberi e soprattutto vi è
l’erba, nutrimento della «mucca cosmica». Gli animali e
le piante rappresentano la cosiddetta dimensione organica
del mondo, la biosfera. Finora gli agenti esaminati sono
sei; il settimo è l’essere umano”.
“Maria Maria Montessori afferma che il bambino e l’uomo
sono due esseri diversi: il bambino non è ancora l’uomo,
l’uomo non è più il bambino, ma l’uno è il costruttore
dell’altro. Sono due esseri diversi che hanno funzioni
diverse, ma entrambe cosmiche.
L’educazione cosmica non consiste nel trasmettere la
cultura al bambino. E’ molto di più: è far sentire il bambino
inserito nel cosmo come essere umano, creatore della
Supernatura, cosciente, libero. Tutte le altre creature, al
contrario, non sono libere perché vivono seguendo leggi
cosmiche, alle quali non possono disobbedire”.
http://www.scuolamanzoni.it/matmont/contributi.pdf
Segnalo anche:
http://www.montessori.it/iniziativeedeventi/premioeducazioneepace/2006/manifesto.htm
i nuovi documenti pubblicati testimoniano invece che la Montessori era allarmata proprio dall’uso in senso teosofico che delle sue teorie si facevano. Sarà opportuno quindi rileggere le sue opere e le citazioni tratte da queste tenendo presenti i nuovi documenti.
Anche non mettendo in dubbio che la Montessori fosse allarmata dall’uso teosofico delle sue teorie (ma era o non era teosofa?), rimane il fatto che la sua visione del mondo è incompatibile con la fede cattolica.
Confermo: non era cristiana e sostenne l’eugenetica
La dottoressa credeva che la scienza avrebbe fornito soluzioni a tutti i problemi dell’umanità e sconfitto ogni tipo di «degenerazione»
di Lucetta Scaraffia, da Avvenire, 5/6/2007
http://www.totustuustools.net/educazione/montessori_scarafia.htm
Ringrazio Grazia Honegger Fresco per le precisazioni. Il mio articolo su Maria Montessori si è basato sui documenti disponibili, documentazione è ben più ricca di quella conservata dall’opera da lei fondata e dalla famiglia, e io l’ho usata rispettando le regole delle ricostruzioni storiche. Come ha fatto anche Marian Schwegman: ogni storico è poi libero di trarre da queste fonti l’interpretazione che vuole, senza bisogno dell’approvazione della nipote della Montessori o dell’istituzione da lei fondata. E mi sembra un po’ eccessivo qualificare come studioso «serio e scrupoloso» solo chi, come il pedagogista Butturini – che del resto ha studiato il pensiero della Montessori, non la sua vita – non delude le aspettative della famiglia e dei montessoriani.
Venendo alle contestazioni, la Montessori, come quasi tutti i medici di allora – e come il suo collaboratore (nella prima fase) Montesano – era convinta che la scienza avrebbe fornito soluzioni a tutti i problemi dell’umanità e, in particolare, sconfitto quella «degenerazione» che vedeva in atto, «anteponendo le ragioni dell’eugenica a quelle della morale» (così Babini e Lama). Passo decisivo sarebbe stato un mutamento della concezione della maternità grazie alla «scelta cosciente e libera» del proprio compagno come contributo alla rigenerazione della razza. Anche nell’intervento al congresso del 1908 – il primo in Italia sulla questione sessuale – la prospettiva è quella eugenetica (benché il termine non appaia), tanto che la Montessori parla della necessità di compilare le anamnesi degli scolari per rilevare eventuali elementi patologici o degenerativi. Ma non c’è da stupirsi se condivideva, almeno in questo primo periodo, le opinioni più diffuse nel suo ambiente, opinioni che la ponevano in aperta contrapposizione con il cattolicesimo.
Nonostante una generica propensione alla spiritualità, la Montessori infatti non fu mai vicina al pensiero cristiano, come del resto la scelta teosofica – documentata e confermata dalla sua vita successiva – rivela molto chiaramente. Il movimento teosofico, fondato dalla medium russa Helena Blavatskij a New York nel 1875 e diffusosi rapidamente in Europa con regolare espansione almeno fino agli anni Venti del Novecento, si fonda infatti sull’idea che tutte le religioni contengono un fondo comune, segreto, che appartiene al livello superiore di una spiritualità accessibile solo a pochi eletti (i soci più «avanzati»). La teosofia è legata alla massoneria in molti modi: sia dal punto di vista culturale e spirituale sia per legami personali – il cofondatore Olcott era massone e Annie Besant, succeduta alla Blavatskij, ebbe un alto grado massonico nella loggia francese Droits Humains, l’unica aperta anche alle donne – e della massoneria condivideva la generica spiritualità di tendenza orientalistica e le posizioni anticristiane, da cui, poco dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, si distanziò Rudolf Steiner, fautore invece di un cristianesimo esoterico.
Senza dubbio l’adesione alla teosofia allontanò la Montessori dalle posizioni positiviste che caratterizzarono la prima parte della sua attività, ma probabilmente rafforzò la militanza femminista, perché la Società teosofica, in cui più di una donna occupava posti di primo piano, si era sempre schierata a favore delle richieste emancipazioniste, partecipando anche, con uno striscione, alle manifestazioni suffragiste in Inghilterra.
Il rapporto con Mussolini – ricostruito nel 2000 su documenti dell’Archivio di Stato da Giuliana Marazzi – iniziò nel 1923 su precisa sollecitazione del figlio Mario, che si lamentava per la mancata diffusione del metodo in Italia, sperando di trovare appoggio nel nuovo capo di governo. Fino ai primi anni Trenta i rapporti fra Mussolini e la Montessori furono quasi idilliaci, come conferma la loro corrispondenza, che rivela un’ammirazione personale probabilmente reciproca. Ne derivarono sostanziosi frutti: nel 1924 il duce costituì come ente morale l’Associazione Opera Montessori (di cui nominò presidente Giovanni Gentile) e fondò un ramo dell’opera a Milano, dove si tenne il primo corso di formazione nazionale per insegnanti. Presidente onorario del corso fu lo stesso Mussolini, che regalò all’opera 10.000 lire del proprio fondo personale.
Nel frattempo si aprivano scuole che adottavano il metodo montessoriano: solo a Roma, 5 Case dei bambini, a cui nel gennaio del 1929 si aggiunse la Regia scuola del metodo Montessori, corso secondario dove s’insegnava anche cultura fascista. Si moltiplicarono pubblicazioni periodiche dell’opera, mentre già nel 1926 la Montessori aveva ottenuto la tessera fascista ed era divenuta membro onorario del partito. Come ho scritto, nel 1934 si consumò la rottura per le continue ingerenze del partito nella nomina degli insegnanti, e la Montessori e il figlio lasciarono l’Italia. Ma con il duce la Montessori condivideva un forte sentimento patriottico e un culto dell’autorità – intesa certo come meritata autorevolezza – che consentirono una decina di anni di buona collaborazione.
Tutto questo non per infangare la memoria di una grande donna, ma per riportarla alla sua dimensione storica e al rapporto concreto con gli eventi e con le persone del suo tempo, al fine di capire le radici culturali delle sue idee. Per farne un personaggio storico, non un santino.
…leggendo i commenti mi par di capire che la Montessori sia ancora una figura controversa. Non sarebbe meglio rianalizzare documenti come quelli postati da Mondinelli, prima di parlare di leggende nere? Se poi vogliamo parlare di un pedagogo senza macchie, perché non parlare di Don Bosco?