Bioetica per tutti: nuovo glossario a cura di Carlo Bellieni

GlossarioSe l’etica, oggi, è una disciplina guardata con astio perché pare un attentato alla libertà dell’Uomo, la bioetica ancor di più è vittima di pregiudizi simili perché nuota nelle profonde e vaste acque delle scienze naturali.

Eppure la bioetica, come giustamente sottolinea il professor Carlo Bellieni (neonatologo, bioeticista e consigliere nazionale Associaz. Scienza e Vita), non segue principi, ma la realtà. La realtà, per  chi ama la freschezza del sapere, è l’unica cosa che veramente conta per ogni disciplina scientifica; ecco perché la bioetica diventa indispensabile,  non solo per lo scienziato in quanto tale, ma per ogni altra persona umana che vuole godere della massima espressione positiva della vita.

Il problema è che non tutti possono permettersi di studiare bioetica, non tutti hanno il tempo e le energie per capire i “mattoni” che le fanno da fondamenta. Tuttavia, da qualche settimana, il professor Bellieni cura un nuovo progetto finalizzato ad aprire la bioetica a chiunque.

Una bioetica proposta in modo semplice, piacevole, chiaro e che non si fonda su norme preconfezionate, bensì sulla ragione (partendo dal principio che nessuna censura che nega il reale va accettata), sul realismo (cambiare le idee in base alla realtà e non falsare la realtà per farla assomigliare alle proprie idee) e sull’empatia (amore o comunque interesse per la realtà).

Alla domanda: “perché proporre un glossario ragionato di bioetica?” il professor Bellieni risponde così: “Perché è la ragione che ci aiuta a capire “il perché” delle cose e delle scelte. Non bastano gli slogan o le definizioni. Come insegna Papa Francesco, dobbiamo imparare ad essere buoni medici dell’etica, e il buon medico non pensa di far sparire i sintomi e basta, ma pensa come far sparire la malattia. Il ragionare sui termini ci induce per forza ad un’azione di attacco alla radice dei problemi.

Il link della pagina è: Glossario ragionato di bioetica per tutti. Il sito, settimana dopo settimana, presenterà nuove voci che permetteranno ai lettori di creare un rapporto utile e costruttivo con la bioetica.

Michele Blum

6 commenti a Bioetica per tutti: nuovo glossario a cura di Carlo Bellieni

  • Umberto P. ha detto:

    Un medico che nella professione si rifà agli insegnamenti del papa, però, da evidentemente la sensazione di essere appiattito sulle posizioni dettate dalla Chiesa, dunque non al di sopra delle parti, e non convinto delle proprie idee per motivi scientifici. Specie se su TUTTE le posizioni aderisce ai precetti religiosi impartitigli. Ma non lo conosco, magari mi sbaglio e su altri temi ha un pensiero proprio che non coincide con “quello che ci si aspetta che pensi”.

    • Paolo Viti ha detto:

      Commento sciocco, il pregiudizio domina sempre nelle menti meno convinte. Concepire la persona cattolica come sottomessa alla Chiesa ha lo stesso valore di chi concepisce il non cattolico come sottomesso a Satana.

      Le tematiche di bioetica sono affrontabili con la sola ragione, tant’è che alleati della Chiesa sono innumerevoli non credenti, non cristiani e non cattolici. Le ragioni della Chiesa, oltretutto, sono le uniche valide tant’è che non sei in grado di portare una sola argomentazione convincente e sostenibile contro di esse e sei costretto ad incappare nella fallacia ad personam.

      Quando diventerai grande capirai il rispetto degli altri, della libertà altrui, dell’opinione altrui e della professionalità altrui, e magari imparerai ad argomentare le tue opinioni (capendo ovviamente che sono insostenibili, pena la continua contraddizione). Ma non ti conosco, magari mi sbaglio.

      • Umberto P. ha detto:

        Appunto, non mi conosci. Rileggiti e cerca di mettere in atto quel discorsetto sul rispetto.
        Personalmente, proprio per una questione di rispetto, evito di commentare il tuo “Le ragioni della Chiesa, oltretutto, sono le uniche valide tant’è che…” perchè sposterebbe la discussione nell’offtopic e nel ripetere tautologicamente i soliti concetti da entrambe le parti.

        • Paolo Viti ha detto:

          Potevi usare questo secondo commento per confutare la posizione della Chiesa e invece ancora una volta ti dedichi alla fallacia ad personam.

          Tu e le tue ragioni appiattite, inculcate dal laicismo…contento di essere trattato come tu tratti gli studiosi cattolici?

    • Michele Blum ha detto:

      Intervengo solo per dire la mia, tenendo conto che potrei sempre essere in errore.

      Secondo me un medico che ha un’etica costruita solo sulle sue idee, non è detto che sia per forza un buon medico e, anzi, potrebbe diventare potenzialmente pericoloso.
      Pericoloso perchè sarà giudice e legislatore di cos’è bene e di cos’è male (a mo’ di: “ogni testa è un tribunale”), rischiando di banalizzare o addirittura annullare il giuramento che ogni dottore è chiamato a onorare.

      Inoltre secondo me non si può screditare l’insegnamento di un’istituzione (in questo caso la Chiesa) solo perchè quest’ultima è tale, sarebbe da prevenuti. Piuttosto, andrebbe screditato un insegnamento per i suoi contenuti nocivi, ad esempio quando attenta alla vita umana (penso ai testimoni di geova che vietano categoricamente le trasfusioni di sangue o i trapianti d’organi).

      Oggi, da questo punto di vista, la Chiesa può essere solo criticata per i suoi continui Sì alla vita.
      Cosa che non cambierà mai fino a quando la Chiesa continuerà a servire il Dio che si chiama Vita per antonomasia. Da un punto di vista medico, comunque, questo non ustruisce l’obiettivo primo di salvare la… VITA umana. Anzi, sicuramente l’aiuta.

  • Li ha detto:

    Mah! Una lettera in più o in meno non fa differenza tra il distinguere qualcuno o qualcosa (vedi l’esempio della parola nero e negro).

    Quello che è nella nostra mente può essere pregiudizio per altri, ma qual’è il metro giusto? Direi che si segue in base alla moda del momento, più che di come sarebbe appropriato.