Ma la radio della Rai non è la radio di “Repubblica”
- Ultimissime
- 04 Mag 2013
Qualche giorno fa su Repubblica è apparso un articolo a firma di Giovanni Valentini (sosia di Ciccio Graziani, foto a sx?) di chiaro stampo laicista (ovvero contro la presenza pubblica di qualsiasi aspetto religioso).
Questa l’accusa di Repubblica: «con l’ avvento di Papa Francesco non si può tollerare oltre lo scandalo mediatico e civile di un direttore dei giornali radio – di una radio pubblica di uno Stato laico – che siede in permanenza nel Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali di uno Stato straniero come il Vaticano». Al centro dell’accusa Antonio Preziosi, direttore dei Gr Rai e “consultore” pontificio. La Rai, continua Valentini, «non è un’emittente confessionale che deve “evangelizzare” il pubblico».
Per mettere le mani avanti, Valentini scrive di non avere «alcun pregiudizio, né a livello personale né soprattutto a livello editoriale, nei confronti della Chiesa e più in generale del fenomeno religioso: tant’è che proprio in questo fine settimana la “Repubblica” terrà a Bari un’importante anteprima della sua “Festa delle Idee” dedicata appunto al rapporto tra fede e ragione». Ah beh, una manifestazione che proprio ha dimostrato il “loro” pregiudizio: un evento a gran maggioranza laicista (Odifreddi, Veronesi, Bodei) al quale hanno invitato come controparte Vito Mancuso, cioè uno che la pensa come loro. Aver intervistato il card. Camillo Ruini non è certo servito a mascherare gli evidenti intenti della manifestazione.
Ma, tornando a Valentini e alle sue accuse, quale scandalo vedrebbe? Nei Consigli Pontifici, come ha spiegato Avvenire, ci sono da sempre credenti cattolici e di altre religioni e anche non credenti, tra cui una trentina di Premi Nobel e scienziati di gran nome, come Carlo Rubbia, John Carew Eccles ecc. Valentini chiederebbe che vengano cacciati da incarichi scientifici statali per incompatibilità questi studiosi? E tutti i docenti universitari membri della Pontificia accademia delle scienze sociali? E cosa dire al rettore dell’Università di Bolgona Ivano Dionigi, che è anche presidente della Pontificia accademia di latinità? E’ evidente che vi sia una malattia incurabile di anticlericalismo laicista.
Oltretutto occorre far presente una cosa che Valentini non sa, o che non vuole far sapere: uno dei più importanti programmi di Radio3, intitolato “Prima Pagina”, è condotto anche da Massimo Giannini, vicedirettore di Repubblica. Dunque, potremmo anche noi usare le stesse parole di Valentini: «non si può tollerare oltre lo scandalo mediatico e civile di un conduttore dei programmi radio – di una radio pubblica di uno Stato laico – che siede in permanenza nella direzione di un quotidiano di stampo laicista, come “Repubblica”. La Rai non è un’emittente confessionale che deve “evangelizzare” il pubblico al laicismo anticlericale».
Ovviamente non abbiamo nulla contro il doppio incarico di Giannini su Radio3 e nella direzione del quotidiano diretto da Ezio Mauro, ci interessa far presente tale fatto semplicemente per mostrare la ridicolaggine e l’ipocrisia delle accuse laiciste di Giovanni Valentini e di Repubblica.
10 commenti a Ma la radio della Rai non è la radio di “Repubblica”
Mah…veramente non sapevo che laicità volesse dire “contro” la presenza pubblica di qualsiasi aspetto religioso, al massimo indifferente, o equidistante…si imparano sempre cose nuove…
Non impari nulla se non impari a leggere. La laicità è un’invenzione del cristianesimo (“dare a Cesare quel che è di Cesare”), è il laicismo che invece è contro la religione come fatto pubblico. Rileggi l’articolo, ciao bello 🙂
“Qualche giorno fa su Repubblica …” e già qui capisci che il proseguio sarà al limite della demenzialità, ed infatti… 🙂
Per la cronaca Prima Pagina di Radio3 è condotto da diversi giornalisti di diversi giornali, a turno. Il paragone con il direttore dei GR Rai che siede permanentemente nel Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali mi pare un po’ azzardato. La cosa inoltre non sarebbe sicuramente scandalosa se Preziosi non avesse assunto atteggiamenti più di una volta “filovaticani” nell’orientare le notizie dei GR, atteggiamenti che hanno portato a diverse polemiche e dimissioni di suoi collaboratori, oltre che ad un notevole calo (tipo Minzolini) dei dati di ascolto dei GR Rai e di Radio Uno, che lui pure dirige.
Commento inutile, nell’articolo si specifica che il programma è diretto “anche da Massimo Giannini”, vicedirettore di Repubblica che ha più volte assunto posizioni filolaiciste. Il paragone è corretto anche se dalla tua parte c’è odio e razzismo laicista, dalla nostra nessun problema di un doppio incarico di Giannini.
excusatio non petita, accusatio manifesta!
Ma perchè questi laicisti non hanno il coraggio di gettare la maschera e mostrare finalmente la loro vera natura giacobina? Dicano una buona volta che per loro la laicità dello Stato equivale all’ateismo di Stato, anzichè fingersi tolleranti e privi di pregiudizi. Perché il pregiudizio c’è, eccome se c’è, ed è inutile nasconderlo. Perché se Preziosi avesse trasformato Radio Rai in una sorta di Radio Maria, avrei potuto capire. Ma non mi risulta che Radio Rai trasmetta rosari e prediche h24, quindi a conti fatti è tutta una questione di pregiudizio, perchè per il laicista pseudogiacobino non è ammissibile che un cattolico lavori nel pubblico, dacché per il suddetto laicista pseudogiacobino pubblico=laico=ateo.
Lo Stato laico non riconosce nessun diritto di precedenza agli atei, si leggessero la Costituzione di cui parlano sempre ma che in realtà non conoscono.
Ti dirò di più, il giornale radio di Radio1 è assai meno filo-vaticanista del Tg1 di Minzolini. Soltanto lì sono riuscito ad avere notizie sul fallimento del referendum in Svizzera contro il suicidio, e altri ragguagli di tenore simile dal mondo, su temi concernenti famiglia, aborto e affini…
neofascisti, sono solo neofascisti
al posto dell’olio di ricino usano il killeraggio mediatico, ma la sostanza è la stessa
Se si parla a favore della Chiesa e si trasmettono la S. Messa e trasmissioni religiose è ingerenza del Vaticano (che vaglielo a spiegare che lo Stato della Città del Vaticano e la Chiesa Cattolica sono due entità distinte, ma non vado OT), mentre se si getta fango contro la Chiesa è libertà di espressione.
Direi proprio che è uno strano concetto di libertà, non trovate?
Del resto, aveva ragione G.K. Chesterton a dire che “Gli uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell’umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa”.
quello che assomiglia a ciccio Graziani? Graziani mi pare dotato di uno sguardo molto più intelligente.
A parte ciò l’articolo non fa una grinza ma lasciamo che “gli esperti” di comunicazione si scatenino nelle loro sdegnate e squallide chiassate sui fogli ben noti per obiettività