Marco Politi torna a diffamare Benedetto XVI

Marco PolitiPiù volte abbiamo segnalato le menzogne di Marco Politi, sedicente vaticanista del Fatto Quotidiano. La sua ultima diffamazione è sempre contro Benedetto XVI, per cui sembra provare una forma di ossessione, riesumando addirittura il caso del prete pedofilo Stephen Kiesle e accusando il card. Ratzinger di averlo coperto.

Ha lanciato questa accusa durante la prima conferenza internazionale della SNAP, associazione che dovrebbe proteggere le vittime dei preti pedofili. Un’organizzazione fasulla, che non intende presentare ai tribunali i documenti con i quali accusa ai sacerdoti e il cui solo obiettivo è quello di infangare la Chiesa: lo ha ammesso in tribunale il presidente David Clohessy -cioè colui che ha invitato Marco Politi- ammettendo di aver pubblicato informazioni false contro la Chiesa cattolica. Lo stesso Clohessy non si è mai scusato con le vittime che dovrebbe proteggere, né ha mai preso le distanze, dal suo stretto collaboratore all’interno della SNAP, Steve Taylor, arrestato nel 2008 per possesso di oltre 100 video-immagini pedo-pornografiche. Addirittura la fondatrice della SNAP, Barbara Blaine, ha scritto diverse lettere in sua difesa chiedendo ai magistrati di chiudere un occhio.

La SNAP ha anche tentato di incriminare Ratzinger sul caso di padre Lawrence C. Murphy, ma un anno fa le accuse sono state ritirate perché, come ha spiegato l’avvocato Jeffrey S. Lena, «sapevano che avrebbero perso se avessero continuato a perseguire il caso. Non volevano una pronuncia negativa da parte del giudice». Marco Politi consumò fiumi di inchiostro su questa vicenda per aggredire Ratzinger, ma ha accuratamente evitato di segnalare, al contrario dei suoi colleghi, la notizia che la denuncia era stata ritirata. Strano, perché lo stesso vaticanista scriverà poco dopo un delirante articolo sull’etica giornalistica e il dovere di informare correttamente.

Marco Politi, dicevamo, ha voluto riesumare in questi giorni una vicenda nata (e chiusa) nel 2010 a causa di un errore dell’agenzia Associated press«nel 1985 il cardinale Ratzinger in una lettera al vescovo di  Oakland sulla riduzione allo stato laicale di un prete, che ha abusato di due ragazzi, soppesa i pro e i contro dell’espulsione rispetto alle reazioni della comunità parrocchiale», ha detto Politi alla conferenza della SNAP.

Ecco i fatti: il 6 novembre 1985 con una lettera in latino il card. Ratzinger a mons. John Stephen Cummins,vescovo di Oakland (California), manifestava dei dubbi sulla concessione della dispensa dallo stato laicale richiesta dal prete accusato di molestie padre Stephen Kiesle. Il sacerdote voleva infatti evitare il processo canonico da parte della Chiesa (parallelo a quello statale) e aveva chiesto di lasciare la chiesa con la scusa di doversi sposare. Il cardinale Ratzinger scrisse che, per il bene della Chiesa e dei fedeli, la risposta doveva essere negativa. Inoltre era stato Giovanni Paolo II ad aver impartito di rifiutare le richieste di sacerdoti che rinunciavano all’abito talare prima dei 40 anni (padre Kiesle ne aveva 38). Nel frattempo la diocesi di Oakland poteva naturalmente proseguire l’indagine penale suscettibile di portare Kiesle alla dimissione dallo stato clericale, non su sua richiesta ma come pena per gli abusi compiuti. Il caso è stato ben spiegato da Massimo Introvigne, ma anche da p. Joseph Fessio nel 2010 (e da tanti altri). Ringraziamo il blog di Raffaella per aver seguito con costanza tutta la vicenda.

Occorre anche ricordare che nel 1985 la Congregazione per la dottrina della fede non aveva alcuna competenza per i casi di pedofilia, che venne accordata solo nel 2001. Dunque anche volendo l’allora cardinale Ratzinger non avrebbe potuto ridurre allo stato laicale il sacerdote (espellerlo dal sacerdozio), ma andò comunque oltre ai suoi compiti e presentò invece al vescovo di Oakland i suoi dubbi sull’accettare le furbe richieste di questo sacerdote.

Il vaticanista di Repubblica, Paolo Rodari ha scritto nel 2010: «Sul caso di Stephen Kiesle è invece l’Associated Press a fare disinformazione. Ovvero ad accusare, senza sapere nulla di ciò che scrive, Ratzinger di aver coperto un prete pedofilo». Accusare senza sapere ciò che si scrive, ecco la vocazione professionale di Marco Politi.

22 commenti a Marco Politi torna a diffamare Benedetto XVI

  • cirillo ha detto:

    Quest’uomo mi fa sinceramente schifo!!

  • Alberto ha detto:

    Un’associazione per le vittime dei “preti” pedofili? È perché non per le vittime di tutti i pedofili? Mi sembra una palese strumentalizzazione per di più a sfondo razzista. Esiste forse un’associazione per le vittime degli stupratori marocchini? Oppure dei ladri di appartamento obesi? Oppure un’associazione per le vittime degli scippatori in blue jeans?

    • Alberto ha detto:

      Anzi, a rigor di logica bisognerebbe creare un’associazione per le vittime dei pedofili di ogni categoria; una per i commercialisti pedofili, una per i veterinari pedofili, una per i fruttivendoli pedofili ecc..
      E naturalmente, per par condicio, una per le vittime degli atei pedofili.

  • edoardo ha detto:

    Fin tanto che non lo si tocca sul vivo, che non si veda recapitare una raccomandata di tribunale con l’invito a comparire per rispondere ad un querela per diffamazione con la richiesta di risarcimento danni morali, lui continuerà a farlo.
    Ed in una certa ottica fa bene: e chi dovrebbe calunniare, uno che rischia di morsicarlo ben bene? E’ chiaro che va dove sa di poter calunniare senza doverne rispondere nelle aule di tribunale.

  • controinformato ha detto:

    calunniate! calunniate!
    qualcosa resterà

  • Emanuele ha detto:

    Politi è presidente onorario di un nuovo filone di giornalisti: gli antivaticanisti. 😉

    • edoardo ha detto:

      No, è solo un banale intellettuale di Pitecolandia che appoggia il culone flaccido sulla poltrona davanti al pc tutto il giorno, e da simile campo di battaglia conduce le sue offensive eroiche.
      Ce ne sono a migliaia come lui.
      E questo a prescindere dal Vaticano, Palazzo Madama, Monte Citorio, Monte Ortigara e Monte Cetona, e pure il Monte Subasio.
      L’ideale sarebbe che si iscrivesse a quella ghenga Facebook di auto-estinzione del thread di sotto.
      Ma tanto a che servirebbe? Parlano, parlano di auto-estinzione, ma tanto mica la fanno!

      • Emanuele ha detto:

        ok, ma quante persone riesce a traviare?

        Mi dirai che se uno da retta a Politi è già traviato di suo… Ma ricordiamo che a furia di calunniare qualcosa resta attaccato…

        Politi, Augias, Nuzzi, etc. a furia di mostrare la Chiesa come ricettacolo di ogni nefandezza, i loro effetti li hanno ottenuti… Sapessi quante persone praticanti nella mia parrocchia sono convinte che la Chiesa abbia coperto i pedofili o che Benedetto xii vestisse in modo troppo sfarzoso oppure che il Vaticano sia la sede di tutte le immoralità…

  • Sophie ha detto:

    Papa Benedetto è di Dio, ecco perchè il mondo lo odia tanto…

  • Eigub Etted ha detto:

    Lungi da me affermare che nella chiesa sia tutto marcio, ma, come in tutti i posti del mondo ci sarà del marcio pure lì.
    Difendere è giusto, sarebbe però corretto ammettere i propri torti, prima di sparare a zero, non sull’ argomento, ma sul soggetto, il che denota insicurezza e/o malafede.

    Non si può pensare che tutti siano stupidi o non capaci di intendere e volere.

  • Pino ha detto:

    Il Fatto Quotidiano svolge una funzione importantissima. Come i liquami vengono indirizzati nelle fogne e smaltiti nei depuratori per evitare che, come accadeva secoli fa, si riversino nelle strade provocando epidemie, allo stesso modo è bene che un certo giornalismo di m….a possa scaricarsi attraverso canali ad hoc creati per non contaminare il resto dell’informazione. Il Fatto Quotidiano svolge esattamente questa funzione, di indubbio carattere sociale, incanala tutte le informazioni più false e demenziali che altrimenti potrebbero spargersi su tutti i mezzi di informazione inquinando l’ambiente in modo nocivo per la salute pubblica. I Padellaro, i Politi, i Travaglio, i Colombo ed altre decine di fanfalucari in servizio permanente effettivo possono scaricare i loro liquami mediatici mediante uno scarico fognario apposito, il loro giornale.

    • Alberto ha detto:

      Hai ragione, in fondo è una specie di Vape della disinformazione.

    • Emanuele ha detto:

      …sì, ma non scordiamo che il Fatto ha quasi il numero di lettori di Avvenire… Anzi se contiamo le versioni on-line, il Fatto vince alla grande. La cosa grave é che la maggior parte sono giovanissimi…

      Insomma, non deve essere sottovalutata l’influenza nefasta di certi articoli.

      • Pino ha detto:

        nessuno sottovaluta l’influenza nefasta di un simile giornale. Infatti ne vediamo i risultati nella società italiana.

  • Kosmo ha detto:

    Curioso come un giornalista possa dire menzogne a proposito di Benedetto XVI e passarla liscia, e poi invece un blog che “accusa” nientemeno Furio Colombo di aver commesso il “terribile crimine” di aver fondato il Fatto Quotidiano sia passibile di denuncia.