R. Lewandowski: «sono cattolico, non mi vergogno di Gesù»

Robert LewandowskiFacili le ironie dopo che le due più grandi squadre di calcio spagnole, Barcellona e Real Madrid, hanno preso quattro gol a testa nella partita di andata delle semifinali di Champions League contro, rispettivamente, Bayer Monaco e Borussia Dortmund.

Cristiano Ronaldo e compagni hanno ancora gli incubi di notte a forza di pensare a Robert Lewandowski, attaccante del Borussia Dortmund autore di tutte e quattro le reti segnate al Real Madrid. L’attaccante, scartato in Italia dalla Roma, è uno dei trascinatori anche della sua nazionale, la Polonia. Un campione che non ha timori a parlare pubblicamente della sua fede cattolica, anzi, ha anche aderito alla campagna dei cattolici polacchi chiamata “Non mi vergogno di Gesù”, dicendo: «Il mondo oggi sta andando molto veloce e a volte ci dimentichiamo i nostri valori e ciò che è veramente importante. La fede mi aiuta non solo in campo ma anche fuori da esso per cercare di essere una brava persona e seguire una strada giusta per la mia vita. Aderisco a questa campagna perché io sono cattolico e non mi vergogno di Gesù e di avere fede in Lui. So che Dio sempre mi guarda».

Un altro campione del calcio è certamente Lionel Messi, che ha recentemente dichiarato di voler dedicare il prossimo Mondiale al suo connazionale Papa Francesco. Javier Zanetti, capitano dell’Inter e anche lui argentino, ha avuto proprio avuto il privilegio di incontrare recentemente il Pontefice: «E’ stato un incontro emozionante perché quando è stato eletto, il primo desiderio che ho avuto è stato quello di incontrarlo», ha dichiarato. «Ho potuto farlo ed è stato un privilegio. Ho trovato di fronte a me una persona semplice, con un cuore enorme, che impiegherà tutte le energie necessarie per aiutare i fedeli». Ha poi aggiunto, da cattolico praticante: «La fede è cosi importante nel mondo e noi gli siamo tutti vicini».

Lasciando da parte l’onnipresente mondo del calcio, diamo spazio all’atletica: Daniele Greco ha vinto nel marzo scorso la medaglia d’oro nel salto triplo agli Europei in Svezia, ma ha un solo rimpianto: «Domenica, per più motivi, non sono riuscito ad andare in Chiesa», ha detto. «Cantavo nel coro della parrocchia di Galatone», una fede semplice vissuta con amici e fidanzata. «Ma per la mia attività non potevo seguire sempre le prove. Così ora, alla domenica, alternandomi con Federica e con Massimiliano alla chitarra, presto servizio alla comunità da solo. Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte». Una fede vissuta anche nello sport: «Non cerco di migliorarmi per la mia gloria, che è vana. Ma per quella di Dio. Condivido questo dono con Francesca. Quando ci siamo fidanzati, l’anello è stato un rosario. Dalle nostre parti si dice che il vento unisce i fumi e il Signore unisce le persone». Al punto che i due, a breve, trascorreranno qualche giorno di vacanza a Medjugorje.

25 commenti a R. Lewandowski: «sono cattolico, non mi vergogno di Gesù»

  • edoardo ha detto:

    “…. il vento unisce i fiumi e il Signore unisce le persone…”.
    Che bella questa frase!
    Bisogna che la inserisca nel mio frasario, senza toglierla al legittimo autore.
    Una specie di “Dio li fa e poi li accoppia”.

    • edoardo ha detto:

      …fumi, no fiumi, accidenti!
      Però anche fiumi non sarebbe sbagliato, perché il vento causa lo spostamento di masse d’aria, dunque le precipitazioni, dunque il ruscellamento superficiale e l’infiltrazione, dunque i rivoli che si uniscono in torrenti e le sorgenti che a sua volta restituiscono acqua alla superficie che va in torrenti, i torrenti si uniscono a formare fiumi, dunque i venti con seimila passaggi uniscono i fiumi.

  • Eigub Etted ha detto:

    Sicuramente cime di cultura e sapienza, Messi e co.

    • Vauro ha detto:

      Credo che occorra rispetto anche per le persone ignoranti, prive di cultura e sapienza, per questo rispetto Pierpippo Odifreddi.

    • Francesco B. ha detto:

      Mia madre professoressa di matematica dice sempre “la laurea non cura l’imbecillità”.

    • Daphnos ha detto:

      Se sono filosofi o scrittori credenti non vanno bene perché non conoscono la scienza, se sono scienziati credenti non vanno bene perché non sono liberi da pregiudizi oppure non fanno bene il loro lavoro, se sono persone comuni che vivono la propria fede nella quotidianità non vanno bene perché non hanno letto più di 1000 libri. Esiste una qualche categoria di credenti verso cui aprire la mente, o no?

      • Eigub Etted ha detto:

        Per me l’ importante è argomentare (senza sofismi), spiegare sinceramente la propria posizione, il perché, le certezze, i dubbi, l’ onestà intellettuale, il resto sono battibecchi da partito preso.

      • Emanuele ha detto:

        Sì, quelli che stanno zitti…

        Il credente perfetto, per gli atei moderni, è quello che prega di ascosto a casa sua. Guai andare in chiesa, magari in processione… Qualcuno potrebbe seguirlo ed entrare in chiesa pure lui…

        Poi non deve criticare nessuna legge statale… O meglio, quelle che hanno un minimo sospetto di legami con il cristianesimo vanno demolite a tutti i costi, quelle atee richiedono devozione assoluta (es. 194). Così chi spara nella folla rischia di diventare un eroe del popolo, chi critica i matrimoni gay merita l’ergastolo…

        Il perfetto credente non deve criticare nessun comportamento umano, soprattutto perché la casta sacerdotale che lo comanda è campione di ogni immoralità. Guai poi criticare altre religioni… Sono tutte migliori del cattolicesimo, più pure, più vere, più tolleranti, etc.

    • Sophie ha detto:

      Sai, il cuore non ha nulla a che vedere con la laurea.

      • Eigub Etted ha detto:

        Il cuore no, ma il cervello si.

        • Sophie ha detto:

          Lo sai che a Santa Bernadette dicevano che non era intelligente e che era semplice di testa?

          • Sophie ha detto:

            …. e che Dio non guarda l’intelligenza ma ben altro?

            • Castigamatti ha detto:

              I nostri schemi non sono i Suoi!

              • Sophie ha detto:

                Ma da una società che insegna che il valore delle persone si misura in base al quoziente intellettivo, che t’aspettavi?

                • manuzzo ha detto:

                  Perché? si misura in base al quoziente intellettivo? E comunque, come si misura il quoziente intellettivo? sicuri che le misurazioni che proviamo a fare siano davvero perfettamente indicative dell’intelligenza di una persona? avere una laurea significa essere intelligenti? e il trota dove lo mettiamo?

                  Mi dispiace, un discorso con troppi se e troppi ma, per i miei gusti.

                • Castigamatti ha detto:

                  Si può essere la persona più intelligente del mondo, avere cinque lauree e saper tutto, ma se non si sa amare e se non si è amati si vale meno di zero

      • Castigamatti ha detto:

        Dio ci parla in molti modi, anche attraverso la testimonianza di queste persone, che non hanno nulla di speciale, se no che portano Cristo nel loro vivere quotidiano e nel loro lavoro!

    • beppina ha detto:

      Acc… mi sono persa la diretta della sciocchezza delle 14:24 .

  • Castigamatti ha detto:

    “tutto posso in Colui che mi dà forza”…

  • Franceschiello ha detto:

    Visto che siamo in tema, mi permetto di segnalare questo interessante articolo
    http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/chiesa-church-iglesia-sport-sport-sport-24049/