Il direttore del CERN invita Benedetto XVI: «sarebbe un ospite molto gradito»
- Ultimissime
- 07 Dic 2011
Il direttore del Cern di Ginevra, ovvero l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare e il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle ha invitato Benedetto XVI a fare visita ai laboratori.
Il fisico Rolf Heuer, responsabile da due anni del Cern, ha partecipato ad una intervista per Repubblica, rispondendo alla solita giornalista da strapazzo Elena Dusi, la quale ritiene che il dialogo fra scienza e fede non sia mai stato difficile come oggi (sempre lei, per intenderci, è quella che scrive sempre “trovato il gene della felicità”, “trovato il gene del linguaggio”, “trovato il gene del pentimento” ecc..). Heuer le risponde: «I rapporti fra Cern e Vaticano sono molto buoni, ho avuto un incontro con papa Benedetto XVI nel giugno 2011. All’inizio del prossimo anno abbiamo in agenda la visita di un gruppo di cardinali al Cern». Queste le sue parole dopo l’incontro con il Pontefice.
Entrando più nel merito, sostiene: «La domanda su cosa esistesse prima del Big Bang riguarda noi tutti, non solo gli uomini di fede. Ma il rischio di incomprensioni è alto, soprattutto a causa di una mancanza di vocabolario comune. Chiesa e scienza devono lavorare per far coincidere i significati delle parole che usano, ma se riusciamo a superare questa difficoltà, il dialogo può portarci lontano. La teologia, la filosofia e la fisica sono tutte facce del sapere umano. Nessuna può escludere le altre».
E concludendo afferma: «Se il papa stesso deciderà di visitare il Cern non spetta a me deciderlo. Ma lui sa di aver ricevuto un invito. Sarebbe un ospite molto gradito». Recentemente Heuer ha partecipato, assieme ai migliori fisici del mondo, ad un incontro di scienziati organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano e intitolato “Subnuclear Physics: past, present and future” (cfr. Ultimissima 10/11/11).
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69 commenti a Il direttore del CERN invita Benedetto XVI: «sarebbe un ospite molto gradito»
Questa è il vero volto del sapere illuminato….
Heuer dce sopra: “La teologia, la filosofia e la fisica sono tutte facce del sapere umano. Nessuna può escludere le altre».”
Fede e scienza operano in campi non sovrapponibili in alcun modo (Teologia e Fisica) ma possono dialogare in un campo terzo, la Filosofia.
E dopo aver concordato il significato delle parole usate nel dialogo.
Un dialogo che può portare lontano.
Con buona pace di Pippa Odifreddo e Hack….
Figo sto nick name, si può semplificare e chiamarti direttamente Teo ;-)?
@andrea,
non prendermi in giro…non sono balbuziente…
Sono soltanto uno che non crede agli atei,come loro non credono in Dio…
ok, comunque davvero mi piace il nick, infatti la mia semplificazione non era ad eliminazione della supposta balbuzie, ma della doppia negazione che hai anteposto 😉
“La teologia, la filosofia e la fisica sono tutte facce del sapere umano. Nessuna può escludere le altre”: da incorniciare.
Che cosa rispondono quei partecipanti (scientisti) al nostro blog, per i quali c’è solo il sapere scientifico, mentre tutto il resto non vale niente?
E che rispondono quegli altri (positivisti, modellisti, ecc.) per cui non c’è nessun sapere, nemmeno scientifico, e tutto si riduce solo a tecnica e dominio dell’uomo sulle cose?
Ehm.. Perdona la mia ignoranza, ma cos’è il modellismo?
Sai, quelli che dicono in questo blog: non c’è la verità, perché le cose appaiono ai nostri sensi e alla nostra ragione in base a come siamo fatti noi, ma non possiamo sapere qual è la realtà vera, e quindi tra due “modelli” si tratta di vedere quello che funziona meglio, quello che è più utile, ecc.
aiuto Nadia nel dare concretezza all’insieme cui far riferimento, sono uno di ” quelli “, ma non mi definirei un modellista, ho distrutto un sacco di trenini da piccolo…
Riconosco che “modellista” è stata una parola inventata da me al momento per indicare quelli idealisti come te che non credono nell’esistenza della verità, ma solo nelle rappresentazioni (modelli) che gli uomini si fanno.
Ma tu, dal punto di vista filosofico, come ti definiresti con una parola esatta?
Grazie Nadia, perdonami voleva essere solo una battuta, la tua domanda è interessante, e non so se la mia cultura filosofica mi permette di risponderti con la precisione che meriti, nè tantomeno mi sono mai posto il problema di cercare qualcuno che pensandola esattamente come me si fosse inventato una classificazine. Ma se vuoi suggerirmi una potenziale classificazione che secondo te aderisce all’idea che ti sei fatta di me io poi me la studio e te lo confermo volentieri se riesco ad assimilarmici.
Nel tuo suggerirmi una possibile classificazione ti chiedo però di tener conto di questo aspetto(che mi ha causato una sfida verbale dialettica all’ultimo sangue con Nofex): non è che non io non creda nell’esistenza della Verità (con la V maiuscola, nel senso di verità assoluta): semplicemente non potendo affermare o dimostrare con certezza che il modello che ne faccio io o che ne fa un altro coincida con essa mi limito a dare valore al modello per impossibilità d’andare oltre. Questo per sottolineare che c’è un filo d’umiltà nella mia posizione legata al fatto che la razionalità, come ha detto qualcun’altro, è una proprietà del pensiero umano non necessariamente atribuibile a tutto ciò che è esterno ad esso, e a questa mi attengo. Visto che questo pensiero si è sviluppato ricevendo dei feedback che ne confermavano la validità dall’esperienza, mi limito a ritenere che sia potenzialmente vero per me, cio’ di cui riesco a fare un modello attraverso l’esperienza , o ciò ci cui altri riescono a fornirmi un modello che non sia incompatibile coi modelli che ho creato io (se poi li invalida perchè migliore, allora sono pronto a buttare i miei nel cesso e ad abbracciarne di nuovi ci mancherebbe)
scusa “sfida verbale dialettica” non significa niente, intendevo un “confronto dialettico” 😉
Procediamo per gradi. Tu credi che “la razionalità sia una proprietà del pensiero umano”, e non invece (come pensiamo noi cristiani) che essa sia un assoluto che ci viene da Dio e che ci permette la conoscenza (almeno parziale) del mondo, del bene e del male, ecc.
A questo punto ti chiedo, per classificarti meglio tra i diversi gruppi filosofici: tu credi che eventuali intelligenze aliene di questo Universo condividano la nostra razionalità (logica, matematica, ecc.) o no?
wow, questa è una domanda difficile…
Non potrei escluderlo, io ho infatti affermato che sia una proprietà del pensiero umano, il che non significa che sia una proprietà necessaria di qualunque altro pensiero possibile nell’universo, ma non ho indizi sufficienti per stabilirlo.
Bisognerebbe capire se io e l’alieno creeremmo modelli simili delle rispettive esperienze (lui delle mie ed io delle sue, sulla base delle rispettive testimonianze). Credo che se
1) la biologia dell’alieno fosse paragonabile alla nostra (basata su carbonio e ossigeno)e la permanenza in un ambiente comune fosse quindi possibile
2) potessimo inventare in qualche modo un linguaggio mutualmente comprensibile
–> Allora potremmo verificare se abbiamo una comune razionalità.
Certo se l’alieno arrivasse qui con un’astronave e con un vocabolario della sua lingua (magari associato alle immagini come si fa coi bambini) direi che potrei ammettere che vi siano le precondizioni perchè la razionalità sia comune. Se non altro il muoversi nello stesso ambiente significa aver padroneggiato le stesse leggi fisiche ed aver quindi teorizzato il modo di “controllarle”, Resterebbe da verificare se i suoi modelli sono migliori dei miei, magari più esaustivi. (Se arriva con un astronave che sta in una qualche forma di sospensione gravitazionale, posto che sia addirittura possibile, avrei qualche indizio sulla bontà dei suoi modelli per intenderci)
insomma se tali alieni vivessero in ambienti assimilabili ai nostri e governati dalle stesse leggi, sarebbe logico dedurre, posto che abbiano avuto a disposizione un tempo sufficiente, che siano giunti a conclusioni simili alle nostre, ma rispetto ai criteri con cui vi giungerebbero posso solo fare ipotesi.
Ma diciamo che la formula dell’attrazione gravitazionale modellizzata da loro, non potrebbe essere molto diversa dalla nostra, pena fare delle previsioni sbagliate e perdere tutti i satelliti,sbagliare ogni colpo di fucile e non saper evitare una mela… 😉
Spero di essere stato chiaro, devo ammettere che è la prima volta che mi pongo il problema.
Mi viene un dubbio però, nell’ipotesi che intelligenze aliene condividano la razionalità che tu definisci poter possedere questa caratteristica di esserer cristiana, qualora tali intelligenze non avessero esattamente la nostra stessa forma fisica, non fossero state (o non stessero per esser) visitate da una figura corrispondente a quella di Gesù, non si presenterebbero delle pericolose dicotomie sui potenziali concetti di Dio, in senso appunto cristiano? (ok sto andando off topic, ma il tuo interrogativo è stato molto stimolante)
Non ho capito bene la tua risposta, Andrea. La ripeto: eventuali intelligenze aliene presenti nel nostro Universo (questo qui, studiato dalla fisica, con le sue galassie, a 3+1 dimensioni, ecc.), indipendentemente dalla loro struttura fisica (al carbonio come noi, al silicio, al ferro, ecc.) condividono con noi, secondo te, la stessa logica? si o no?
Per noi cristiani, la risposta è sì, perché c’è un unico Logos (quello del Creatore) e le creature, se sono intelligenti, ne condivideranno una parte.
Così le eventuali intelligenze aliene potrebbero essere più avanzate di noi o meno in matematica o in fisica, ma non potrebbero avere un’altra matematica o un’altra fisica.
Quanto alla questione teologica che mi poni riguardo a Gesù, noi sappiamo che Gesù è l’incarnazione di Dio che è venuto a salvare l’uomo, caduto col peccato originale di Adamo. Nulla possiamo dire (né mai la Chiesa si è pronunciata), sullo stato di grazia di eventuali altre creature presenti nell’Universo e dotate come noi di intelligenza e libera volontà.
beh scusa tu, sono io che faccio fatica a ragionare per assoluti non avendo i mezzi per indagare, comunque rileggendo la tua domanda diciamo che la risposta è tendenzialmente più si che no. Ma non ovviamente per gli stessi motivi cui fai riferimento tu. la definizione di alieni manca intrinsecamente della precisione sufficiente a rispondere in modo esaustivo.
Qualunque essere viva in una realtà governata da leggi (che sintetizzano una prevedibilità dei fenomeni), deve, proprio per sopravvivere, trovare e codificare in qualche modo, anche solo istintivo (come fanno gli animali) tali leggi in forma di regole più o meno complesse da seguire.
quindi direi che parità di ambiente –> parità di leggi –> parità di regole ma eventuali alieni potrebbero anche essere meno intelligenti di noi e più assimilabili agli animali, oppure molto più intelligenti di noi e vedere quella che tu chiami razionalità come un banale insieme di astrazioni della realtà pari a quelle che noi attribuiamo ad mammifero evoluto (delfino, scimpanzè)
Quindi la risposta è: si se l’alieno è intelligente quanto noi, non necessariamente se lo è meno o più.
Se mi dici che a questo punto sono cristiano è la fine 😉
Grazie per la delucidazione su Gesù, che mi è chiara, se mai è il postulato: ” a sua immagine e somiglianza” che andrebbe un po’ in crisi nel caso di incontro con alieni diversi da noi, che a quel punto avrebbero tutto il diritto di sentirsi discriminati, anche se la Chiesa non fa questa ipotesi. La stiamo facendo noi visto che hai ipotizzato eventuali intelligenze aliene.
Ma perché tu pensi che si tratti di somiglianza fisica e invece è somiglianza morale, di umanità, quel che c’è dentro all’uomo e che potrebbe benissimo esserci dentro gli alieni, la stessa umanità.
Non esiste una netta demarcazione tra ambiente ed organismo biologico, così come la celebre nicchia ecologica adatta per certi organismi è solo una caricatura. Senza gli esseri viventi piante, non avremmo il 20% di ossigeno in atmosfera, che è fondamentale per la vita biologica. Gli organismi quindi non solo determinano l’ambiente, ma lo rendono accogliente per altri organismi i quali a loro volta trasformano l’ambiente, e di questa trasformazione approfittano altri organismi, e così via. Anzi, alcuni organismi sono di fatto ambienti per altri organismi. Ed ogni organismo vede il medesimo ambiente in maniera diversa, ovvero interagisce solo con certi elementi, ignorandone altri. Ci provarono a fare un ragionamento della nicchia ecologica con una sonda mandata su Marte, come a dire: “se portiamo una nicchia ecologica adatta alla vita e se esiste un solo batterio allora la dovrà riempire.” Ma di quale vita parlavano se non di quella terrestre? E non si può portare una nicchia ecologica terrestre senza conoscere nulla dell’organismo extraterrestre. Paradossalmente avrebbero potuto portare un microhabitat adeguato solo conoscendo a fondo l’organismo in questione.
Il Paradosso di Fermi ci fa dire che non esistano forme di vita intelligenti extraterrestri…e forse nemmeno terrestri.
Inoltre, in quanto cristiano, non posso credere che esista un’altra forma di vita intelligente. Anche l’intelligenza ha i suoi limiti ambientali, e mi spiego. Hanno scoperto un satellite di Giove, chiamato Europa, grande pressapoco come la Luna (mi pare tremila chilometri di diametro) e che è completamente ghiacciato. In particolare si stima che lo spessore del ghiaccio vari dai quindici ai venti chilometri. La forza gravitazionale e la particolare orbita del satellite determinano delle contrazioni ed espansioni continue del satellite (diciamo che si schiaccia come una pallina da tennis colpita dalla racchetta per poi ritornare nello stato di riposo). Si crede che questi movimenti possano generare calore negli strati interni del satellite, il quale potrebbe sciogliere lo strato inferiore della spessa copertura ghiacciata. Se così fosse ci potrebbe essere dell’acqua allo stato liquido (proprio H2O) protetta dal vuoto cosmico dal ghiaccio soprastante. Potrebbe quindi esistere qualche forma di vita extraterrestre, anche se non intelligente? Mettiamo che esista qualche forma intelligente. E’ ovvio che non saprebbe nulla dell’universo che osserviamo. Il cielo per questi esseri sarebbe il ghiaccio. E’ anche ovvio che se sviluppassero un’intelligenza sarebbe affatto diversa da quella umana e cmq limitata dal loro ambiente. Inoltre non potendo osservare come noi lo spazio infinito, come potrebbero credere in Dio onnipotente creatore dell’universo e di tutte le cose visibili ed invisibili? Per questa ragione ritengo, a prescindere dal Paradosso di Fermi, che non possano esistere forme di vita intelligenti extraterrestri.
PS
Inoltre nel caso di Europa si commette l’errore della nicchia ecologica. Siccome l’acqua è alla base della vita qui sulla Terra, lo deve essere per forza anche da qualche altra parte nell’universo. Sono certo che se mandassero una sonda su Europa, le farebbero scavare un bel buco tondo e calerebbero una lenza con attaccato all’amo un carnoso vermiciattolo fosforescente.
Ovvero lo stesso errore fatto su Marte: c’è l’acqua, ergo ci deve essere il pescegatto!
@ Carlo,
comprendo la direzione e lo spirito della tua interpretazione, ma non credo che l’immagine morale sia un concetto mai esistito.
Devo dedurre che, con una simile libertà interpretativa il concetto ” Dio si è fatto uomo”, sia potenzialmente traducibile in “DIo si è fatto alieno” da qualche altra parte?
mi sembra un po’ relativistica come interpretazione di affermazioni che dovrebbero essere cariche di verità assoluta.
@ Antonio,
“Il Paradosso di Fermi ci fa dire che non esistano forme di vita intelligenti extraterrestri…e forse nemmeno terrestri. ”
Ritengo il paradosso forse più valido nella seconda tua accezione che nella prima, quella originale.
Se vivo su un’isola nel Pacifico non posso necessariamente ammettere di essere solo al mondo perchè nessuno ha mai (o ancora ) comunicato con me. Se poi la comunicazione potesse avvenire solo con bottiglie alla deriva poi…
Si tratterebbe comunque di capire se la Terra sia o meno quest’isola.
Certo c’è da fare tutto il discorso sull’età dell’universo, le scale temporali e spaziali, la probabilità che si possano sviluppare forme di vita su base diversa dalla nostra, sulla necessità che una civiltà duri abbastanza da poter arrivare a comunicare.
ma bisogna tirare in ballo anche il principio antropico, anche posto che noi fossimo la decima civiltà sviluppatasi non è logico assumere che la prima si sarebbe posta queste stesse domande? E non è quindi altrettanto logico pensare di non poter escludere di essere noi la prima?
Perchè indipendentemente dalla comunicazione e dalla verifica sperimentale, la sola possibilità che altre civiltà possano svilupparsi a mio modesto avviso manda in crisi (come tu ammetti implicitamente, correggimi se ho frainteso) l’intero sistema di pensiero cristiano.
D’accordissimo sulla mia eccessiva banalizzazione del concetto ambiente/organismo. Direi che è sicuramente ancora da risolvere il tema dell’origine della vita (e capirai, dirai tu, non saremmo qui a discutere forse ;-), delle due l’una o la vita si genera da ricombinazioni casuali della materia che la costituisce oppure viene accesa in qualche modo in un ambiente che per quanto inospitale presenta le caratteristiche idonee per il suo sviluppo (ma questo è irrilevante, perchè si potrebbe presupporre che se un ente ha il potere di crearla abbia anche quello di modificare l’ambiente opportunamente) , nei vari passaggi inoltre ciò che era velenoso diviene a volte indispensabile (pensa all’ossigeno), quindi definire accogliente un ambiente è relativo.
Concluderei dicendo che mi piace pensare alla possibilità (che non possiamo escludere) che la vita non esista (sia esistita/esisterà ) solo sulla Terra, e ritengo abbia molto senso continuare ad indagare.
Purtroppo credo inoltre che anche se fosse dimostrato che l’insorgere della vita fosse così’ raro da essersi verificato solo qui non potremmo dire di essere stati amati ma solo fortunati (anzi nemmeno questo, perchè l’inesistenza non comporta pentimenti o paragoni, per definizione 😉
@ Antonio,
concordo sull’acqua, potremmo trovare mille pianeti con acqua di cui nessuno senza vita? Probabilmente si, immagino plausibile che si possa annientare interamente la vita sulla terra lasciandovi solo acqua, dimostrando quindi la possibilità almeno teorica di un simile stato.
Il problema è, se trovo dieci posti con acqua e senza vita, posso già dedurre che tutti gli altri 990 non la avranno?
@ Andrea
Penso che tu ti possa definire un positivista.
Tu non credi in una logica universale; tu sei un idealista, filosoficamente parlando; tu non credi all’esistenza della verità, perché non credi che con la logica e con i suoi sensi l’uomo possa avvicinarsi alla realtà delle cose, ma che la realtà di come sono le cose è inconoscibile. Tu pensi che la scienza non dà conoscenza, ma solo modelli per dominare il mondo e rendere più facile la vita.
Hai solo un problema, Andrea, grosso come una casa. Ma non è solo tuo, appartiene a tutti i positivisti del mondo: se non credete che si possa sapere la verità, perché filosofate? se voi per primi pensate che quello che dite non ha valore universale, perché mettete tanto impegno nel difendere le vostre posizioni?
Lui ti risponderebbe dicendo che è per arrivare ad un modello migliore, ma rimane un’assurdità…..a chi vuoi che importi un modello migliore di un altro se non esiste alcuna verità? E’ come dire non posso permettermi uno spazzolino da denti però ho una spazzola che si avvicina molto, molto di più del tuo rastrello.
Ho risposto, perchè non ero ancora morto, ma ti ringrazio d’aver fatto le mie veci per qualche minuto 😉
Però scusa, ora non puoi decidere anche di che cosa (pure sbagliando) mi debba importare o meno, o di cosa debba importare a quelli che non la pensano come te.
@Nadia
E simil-positivista sia ! (per ora, non che non mi fidi della tua diagnosi, ma lasciami verificare e fare eventuali distinguo rispetto a cose su cui non fossi d’accordo).
distinguo:
“tu non credi all’esistenza della verità, perché non credi che con la logica e con i suoi sensi l’uomo possa avvicinarsi alla realtà delle cose” più che non crederci non credo se esiste di poterla comunque conoscere, è un filo diverso.
“Tu pensi che la scienza non dà conoscenza, ma solo modelli per dominare il mondo e rendere più facile la vita.” Beh per me la conoscenza è l’insieme dei modelli che mi creo, la conoscenza assoluta non posso nemmeno definirla, diciamo che mi “inorgoglisco” se incontro persone che creano modelli simili ai miei perchè vuol dire che sono stato bravo ed accurato nel crearli e sembrano avere un senso maggiore, mi sembra accettabile che ci possa essere un piacere o una soddisfazione in questo che non implichi il desiderio di dominare alcunchè. La parte sul dominio del mondo, infatti, e rendere più facile la vita mi sembra un po’ ridicola, perchè non credo che il mondo sia dominabile nè conosco persone che cerchino di complicarsi la vita a parità di altri fattori…
Mi spiace che subendo questa classificazione, io di colpo finisca ad incrementare le fila di quelli che già ti annoiano 😉 creandoti per giunta un grosso problema.
io non difendo un bel niente, se mai mi difendo, in questo caso dall’accusa (non tua personale ovviamente) , di non essere nemmeno degno di riflettere sulla mia esistenza e il mio destino.
Esiste un linguaggio attraverso il quale le persone si scambiano opinioni sulle proprie esperienze o che esprime astrazioni su concetti che in qualche modo da queste derivano (anche magari solo dall’esistenza). Tramite questo linguaggio scambio le mie opinoni o le mie verità relative con te e le confronto. La drammaticità del non potersi aggrappare ad una verità assoluta mi lascia del tutto indifferente. E credo che la sensatezza della mia voglia di confrontare le mie opinioni con quelle di altri anche al puro scopo di ricerca personale o passatempo non sia criticabile sulla base della classificazione che viene fatta di me.
L’equazione : se non è assolutamente vero non è degno d’essere indagato credo sia da limitarsi a framework di pensiero diverso dal mio. Ti leggerai pure un fumetto oltre a filosofeggiare ogni tanto, diciamo che io affronto entrambi i temi con la stessa spensieratezza, ma senza necessariamente togliere al secondo la serietà che merita. solo che questa serietà non la vincolo all’assoluta conoscibilità o verità, tutto qua.
Ormai questa per fortuna è l’opinione di tutti gli scienziati minimamente seri.
La scienza sperimentale moderna è figlia della Chiesa Cattolica.
Ai giornalisti di “La Repubblica” – cioè del finanziere maestro massone Carlo De Benedetti – non interessa informare correttamente ma fare ideologia per influenzare l’opinione pubblica…
La finalità è sempre quella: mettere in ridicolo i credenti, il Papa e la Chiesa Cattolica.
La mia impressione e che fino a quando non avranno scorticato vivi tutti i cattolici, questi non si fermeranno…
Il direttore del CERN può dire quello che vuole, ma i fatti ci dicono che l’acceleratore di Ginevra è stato realizzato con lo scopo ben preciso di confermare delle teorie che allontenerebbero l’ipotesi di un Disegno Intelligente. In un certo senso la fisica vuole liberarsi una volta per tutte dell’ingombrante presenza di Dio, così come, in modo del tutto coerente, la biologia vuole liberarsi dell’uomo, inteso come creatura ad immagine e somiglianza di Dio. Non crediamo che le teorie scientifiche cadano dal cielo o che siano totalmente neutre. Sono scritte da uomini, i quali sono condizionati dal proprio tempo, ed in questo momento il processo storico prevede una palese scristianizzazione del mondo (ormai la parola secolarizzazione è obsoleta, oggi l’attacco è diretto, non riflesso). Tutti questi hanno la lingua biforcuta, non cascateci! Il Papa fa buon viso a cattivo gioco, ma scommetto che è ben consapevole del pericolo. Per es. vi ricordate quando alcuni scienziati fanfaroni fecero circolare la voce, che poi risultò fasulla, della possibilità durante gli esperimenti del CERN della creazione di buchi neri, che avrebbero potuto, in linea teorica, inghiottire la materia circostante, anzi proprio tutta la Terra e forse anche la stessa Galassia?
Secondo voi cosa spinse a far circolare queste idiozie, che ovviamente vennero puntualmente pubblicizzate dai mass-media? Ve lo dico io, cari miei, qual era ed è ancora il loro movente. Detta in parole semplici è come se dicessero: Noi scienziati possiamo ricreare in laboratorio la genesi del mondo, noi scienziati potremmo, se volessimo, causare la fine del mondo; ergo: Dio non può esistere! Questa non è una posizione antiscientifica in senso generale, ma di questa scienza in questo periodo contingente, perchè anche la scienza risente della cultura predominante del suo tempo.
In quanto fisico respingo ogni singola frase del tuo intervento!
Ma nessuna teoria cosmologica o biologica può mettere in discussione Dio e la fede, cioè se alcuni davvero pensano una panzana del genere forse occorre che si informassero sulla teologia cattolica. Per esempio la posizione sulla creazione nel cattolicesimo è quella dell’argomento cosmologico tomista si basa che Dio è creatore ontologico non accidentale dell’universo.
Quanto alla scienza “biforcuta” dissento da cattolico osservante e praticante perché una cosa sono le affermazioni di alcuni “scienziati” altre sono le affermazioni fatte da uomini di scienza seri preparati che svolgono il loro lavoro tranquillamente senza smanie ideologiche. Su Dio la scienza non può rispondere quindi si mettessero l’anima in pace gli anti-teisti e fino adesso le teorie scientifiche scoperte sono compatibili con la fede e la dottrina cattolica.
Forse è bene che alcuni “scienziati” imparassero un pò di teologia cattolica se vogliono fare un confronto con la fede ed è bene che i credenti prima di avventurarsi su questioni di scienza approfondissero questioni di scienza (e magari anche di teologia).
Deve essere terribile lo smacco degli scienziati cui ti riferisci: vogliono dimostrare che la genesi biblica è una favoletta per dementi, ed evidenziano che l’intero universo è regolato da leggi che rimandano ad un’intelligenza superiore.
Per la verità credo che non siano atei ma semplicemente anticlericali all’ennesima potenza. Perché spesso nelle loro parole emerge la loro “fede” in un’intelligenza superiore, ma si rifiutano di chiamarla Dio e dicono che se fosse Dio non è quello dei cristiani o delle religioni.
E torno a dire che forse non avranno mai letto nulla sul Cristianesimo salvo magari libri di critica già confezionati da autori vissuti qualche tempo fa senza fare fatica di formarsi un’opinione propria, costruire una critica propria…e li chiamano liberi pensatori, razionalisti. In confronto la buonanima di Gino Bramieri non faceva ridere come loro.
E’ difficile contrastare razionalmente il loro anticlericalismo perché è basato su menzogne confezionate a partire dalla verità (del resto il loro maestro ha usato questa tecnica già nel paradiso terrestre).
Alcuni esempi:
– la chiesa non paga l’ICI sulle mense caritas… la chiesa non paga l’ICI;
– la chiesa afferma che il preservativo non risolve il problema AIDS… la chiesa è responsabile della diffusione dell’AIDS;
– la chiesa è tollerante nei confronti di coloro che utilizzano la genesi come libro scientifico… la chiesa è antiscientifica;
– alcuni sacerdoti sono pedofili… i preti sono pedofili.
Appunto è come parlare con i bambini capricciosi.
Come mi disse qualcuno: la fisica e la biologia, come scienze, non hanno un bersaglio o un fine, ma solo un metodo. Se acquisiscono un fine diventano apologia o ideologia.
Caspita Antonio…ma mi diventi complottista ora??
No, realista, o almeno è quello che penso. Prendiamo la teoria darwiniana della sopravvivenza del più adatto. Guarda caso quando fu formulata, le ideologie razziste erano diffuse, come oggi lo è quella dell’esportazione della democrazia, e parlo nel mondo occidentale, appunto per spiegare la superiorità della razza bianca (in particolare quella anglosassone) e giustificare il colonialismo a discapito delle “razze inferiori”. O forse crediamo che il razzismo fu inventato da Hitler, e magari anche l’antisemitismo?
Prendiamo più recentemente la scoperta del DNA e lo studio del genoma, che avrebbero dovuto essere la panacea di tutti i mali. Ovviamente in quanto a terapia genica siamo a zero, mentre per quanto riguarda le applicazioni commerciali ed i brevetti, guarda caso, la manipolazione genetica va alla grande, e provate ad indovinare chi ci guadagna? Gli stessi biologi che chiedevano i finanziamenti pubblici per la ricerca. Naturalmente con il feticcio DNA ci hanno fatto credere che siamo tutti determinati dai nostri geni, e quindi, in un certo senso, è giusto che ci sia una demarcazione netta tra poveri e ricchi, visto che i primi sono predisposti geneticamente a soccombere. E come funziona il mercato globalizzato capitalista? Non funziona un po’ come la selezione naturale darwiniana? Ovviamente alcune si sono dimostrate delle panzane, e presto toccherà anche alle altre. Come ripeto il CERN di Ginevra ha lo scopo principale di scovare la cosiddetta particella di Dio, il bosone di Higgs, che dovrebbe confermare il cosiddetto modello standard. Poi si cercano anche le prove per confermare la teoria delle stringhe o quella inflazionaria, che prevedono che l’ordine dell’universo si sia formato, per così dire, in corso d’opera. Mi viene quasi il sospetto, visto che l’acceleratore americano è stato chiuso, almeno da come risponde il direttore del CERN all’intervistatrice, che l’ultimo esperimento, intendo quello del neutrino, non sia stato poi così tanto casuale. Diciamo la verità, dalla messa in servizio dell’acceleratore si credeva chissà cosa, ed invece una delusione dopo l’altra. Anzi mi ricordo che già all’avvio dovettero fermare tutto per guasti meccanici, ed oggi il direttore ci viene a raccontare che entro la fine del 2012 l’acceleratore sarà ancora fermato per lavori di manutenzione e potenziamento. Cioè: soldi, soldi, soldi.. E come si possono giustificare i corposi finanziamenti al CERN nel bel mezzo di una pesante crisi economica? Con qualche notizia sensazionale, magari qualcosa che possa sommuovere addirittura le fondamenta delle leggi fisiche conosciute, come quella della relatività, per esempio. Infatti tutti sanno bene o male, anche i più profani e gli ignoranti, che la velocità della luce non è superabile e quindi… Quindi aspettiamoci qualche altra bufala mass-mediatica anche nel 2012.
Lo stesso Masiero ci ricorda che l’interpretazione delle teoria della relatività fu scelta per eliminare completamente l’esistenza di uno spazio-tempo assoluto. Anche gli stessi scienziati che fecero il famoso esperimento per verificare l’esistenza dell’etere, erano dubbiosi. Sta di fatto che venne fuori l’interpretazione relativistica. Sarà un caso, in un momento storico dove il relativismo, e questo ce lo ricorda sempre il Papa, domina il mondo? Per quanto riguarda le neuroscienze ho citato più volte gli esperimenti che hanno apparentemente un unico scopo: confutare il libero arbitrio dell’uomo, ovvero avvicinare ancor più l’uomo allo scimpanzè!
Secondo me, ed in questo la penso diversamente da Masiero, le interpretazioni delle teorie scientifiche non vengono solo dopo la loro formulazione, ma sono anche il fondamento della loro formulazione. Ed anche l’esperimento deve essere interpretato. La presunta obiettività e neutralità delle scienze naturali è una balla, mi dispiace ma è quello che penso. Come in tutti gli altri settori umani, anche la scienza, essendo fatta da uomini, può essere soggetta a diverse interpretazioni. Ma le interpretazioni non sono qualcosa al di fuori della scienza, ma sono la scienza stessa, o meglio la scienza raccontata con il linguaggio umano e quindi elaborata con il pensiero. La matematica invece non pensa un’acca e non può interpretare alcunchè, dato che è completamente astratta. Una volta che hai detto due per due uguale a quattro, hai detto tutto. Ma poi a cosa si riferiscano quei numeri, se alle pere, alle banane, ecc. è tutt’altro discorso.
Ma la più grande balla che ci raccontano è la bontà della tecnologica, e mi riferisco anche alle innovazioni in campo medico e farmaceutico! Ovviamente la tecnologia non può essere separata dalla scienza, esattamente come la carne non può strapparsi dalle ossa. La tecnologia fornisce alla scienza gli strumenti senza i quali essa non potrebbe fare alcunchè, e le scoperte scientifiche servono per affinare e potenziare questi stessi strumenti. E’ quindi una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta e si autosostiene seguendo una legge proporzionale: + scienza -> + tecnologia -> + scienza -> tecnologia, e così via, e per quanto ne sappiamo, potrebbe andare avanti all’infinito, sempre che il Pianeta regga l’impatto distruttivo della tecnologia. Mi si dirà, ma la tecnologia serve l’uomo per migliorare la sua qualità della vita, ecc… Anche queste sono balle, perchè l’unico scopo della scienza-tecnologia è potenziare sé stessa. Le malattie che causano oggi i decessi, ovvero i tumori e quelle cardiocircolatorie, non sono affatto la causa, ma degli agenti. Le cause vanno ricercate nello stile di vita che ci impone proprio il progresso tecnologico.
La tecnologia fa come quel bambino che gioca sulla spiaggia: prima costruisce un bel castello di sabbia e poco dopo lo distrugge! Ma ovviamente ci raccontano solo quello che costruiscono e non ciò che distruggono. Abbiamo parlato fino alla nausea e ci siamo scandalizzati della mucca pazza, senza renderci conto che siamo anche noi uomini la mucca pazza!
E con tutti i farmaci che assumiamo le difese immunitarie naturali dell’uomo stanno indebolendosi. La tecnologia in definitiva sta via via indebolendo il corpo umano, o meglio lo rende dipendente da se stessa. Senza la tecnologia un uomo moderno non sopravviverebbe un mese! Eppure, l’uomo ha vissuto tranquillamente per migliaia, milioni di anni senza assumere alcunchè.
Sono praticamente in disaccordo su tutto, tranne forse quando scrivi:
le interpretazioni delle teorie scientifiche non vengono solo dopo la loro formulazione, ma sono anche il fondamento della loro formulazione
che è probabilmente vero. Ma dimentichi che poi è la Natura a pronunciarsi sul successo o l’insuccesso della teoria, per cui c’è un limite all’autoreferenzialità della ricerca scientifica. Per esempio: se mai al Cern scopriranno la particella “di Dio”, la scopriranno perché la particella di Dio esiste. Non perché un complotto internazionale guidato da una combriccola di scientisti ha taroccato i dati in favore di quel razionalista ateo di Peter Higgs. Sei d’accordo almeno su questo? Oppure pensi davvero che il Cern esista in virtù di una colossale bufala mass-mediatica?
E’ vero, Antonio, che “le interpretazioni delle teorie scientifiche non vengono solo dopo la loro formulazione, ma sono anche il fondamento della loro formulazione”: questa è esattamente la visione di Lakatos della scienza, a correzione di quella più ingenua di Popper. Però, è anche esatto quello che dice Nicola a riguardo: ovvero, che c’è a valle sempre il controllo dell’esperienza. Proprio per continuare nell’esempio che hai fatto sulla relatività, se l’esperienza confermerà la superluminalità del neutrino, cadrà l’interpretazione filosofica di Einstein.
Gli scienziati sono uomini: come vuoi che non mettano nel loro lavoro, più o meno consciamente, le loro Weltanschauung? Però, è questo il bello della scienza, alla fine ogni teoria è controllata dall’esperienza.
“Eppure, l’uomo ha vissuto tranquillamente per migliaia, milioni di anni senza assumere alcunchè.”
Questa frase è veramente assurda.
Chi ha vissuto per milioni di anni? I bambini affetti da fibrosi cistica? Chi aveva bisogno di un trapianto di cuore? Gli anziani con la TBC? La gente col cancro? O chi prendeva il tetano? Erano loro a sopravvivere???
In tutti questi milioni di anni chi sopravviveva non aveva queste cose. Se mi dici che ora danno antibiotici per raffreddori e robe varie ti capisco, ma dire che la medicina è inutile o dannosa…
Mi spiace dissentire, ma il darwinismo sociale è diverso dal darwinismo come teoria di Darwin dell’evoluzione. Le estensioni negative sono strumentalizzazioni e queste non fanno di una teoria qualcosa di sbagliato. Altrimenti pensiamo solo alle interpretazioni di certi gruppi cristiani in America dei testi sacri che arrivano fino a compiere gesti inconsulti, non è imputabile a Dio o alla Bibbia.
Non condivido il pessimismo di Antonio, per almeno tre motivi motivi.
Innanzitutto non esiste un complotto degli scienziati per la scristianizzazione del mondo, della fisica per liberarsi di Dio, della biologia per liberarsi dell’uomo, ecc., ecc. Questa è, da un lato una generalizzazione ingiusta verso tutti quegli scienziati, cristiani, cattolici, ma anche semplicemente agnostici, che fanno onestamente il loro lavoro quotidiano, in un campo, quello scientifico, che come ha detto giustamente Fabio, è nato in Occidente sotto l’impulso delle istituzioni cattoliche medievali non per caso, ma nella convinzione cristiana che il mondo sia stato creato da Dio, regolato dalle Sue leggi e che l’uomo possa, in quanto partecipe della ragione divina, arrivare a conoscerle.
In secondo luogo, è una critica sbagliata alla fisica, alla biologia, ecc. quella di dire che le scienze si vogliono liberare da Dio: le scienze naturali DEVONO prescindere da Dio nel loro metodo, altrimenti diventano filosofia, teologia, ecc., e non sono più scienze naturali, ovvero ricerca di come un fenomeno evolve da un altro fenomeno. E’ assolutamente sbagliato dire che il progetto in corso al Cern è stato fatto contro il Disegno intelligente: ma scherziamo? Il progetto del Cern ha una serie di finalità scientifiche, non metafisiche. E qualunque sia il suo esito, aprirà nuovi problemi alla fisica, che non potranno mai, nemmeno lontanamente, sfiorare il campo della trascendenza. Se avalleranno il multiverso, che cosa cambia? Da dove è nato?Perché? Chi ha fondato le leggi della teoria delle strighe e della meccanica quantistica e della relatività generale da cui sarebbe nato? Antonio, dire che la fisica possa dimostrare l’inesistenza, o anche la sola non necessità di Dio, significa parlare da parte tua esattamente da scientista, anche se ti chiedo subito scusa perché so bene che non lo sei. Però, cerca di non contraddirti!
In terzo e ultimo luogo, non bisogna mai confondere le scienze naturali con le applicazioni tecniche. Queste ultime sì possono essere buone o cattive, non le prime. La tecnica è uno strumento, va controllata e deve essere a favore dell’uomo. E se teniamo ben presente questo, allora capiamo quali sono i veri nemici dell’uomo, della Chiesa e del Papa: sono gli interessi economici (della pillola da distribuire in Africa con i fondi dell’Onu, e poi delle medicine anti aids a ruota, e delle cellule staminali embrionali, dell’eugenetica, della finanza virtuale, delle armi, ecc.) che, premettendo il profitto all’uomo, propugnano un relativismo morale che ha solo nel cristianesimo l’ultimo strenuo oppositore.
Ma almeno la parte finale del suo intervento secondo me è condivisibile. Quando, prima dell’arrivo del celebre esperimento dei neutrini, il tema del giorno della fisica “da bar” era l’isolamento dell’antimateria, lessi in un articolo su un giornale gratuito (ok, non il top dell’autorevolezza) in cui un fisico italiano del CERN affermava che questa scoperta avrebbe avvicinato l’uomo a comprendere “come e PERCHE’ (maiuscolo mio) è stato creato l’universo”.
Io personalmente interpreto questo “PERCHE'” come un chiaro tentativo di esautorare qualunque riferimento supernaturalistico del mondo, in qualunque modo sia inteso: la “scienza” si occupa non solo dei “come, ma anche dei “perché”. Quindi sono anch’io un po’ preoccupato, anche se non quanto Antonio.
Preoccupato di che cosa?
Della “HYBRIS”.
Chiedo scusa per l’ignoranza: qualche altro indizio?
Diciamo, tentativo di sostituirsi a Dio per potenza e sapienza.
Con ciò non intendo che la sapienza e la potenza tecnica siano cose negative, tutt’altro, ma tutto dipende dalle motivazioni e dalle intenzioni.
La fisica, come tutte le scienze naturali, non può rispondere ai “perché” ma solo a “come” un fenomeno (causa) evolve in un altro fenomeno (effetto). E questo proprio per lo statuto di scienza naturale e per i suoi protocolli di funzionamento.
Nel caso, poi, della creazione dell’Universo, la fisica non può nemmeno parlare di “come”, se con l’avverbio intendesse spiegare la causa “prima” che ha originato l’Universo, perché dovrebbe porre apoditticamente questa presunta causa prima (che so? il vuoto quantistico + le leggi della meccanica quantogravitazionale o la teoria delle stringhe) come dati assoluti, e così si trasformerebbe in metafisica e arresterebbe la sua attività di ricerca. Col che ammazzerebbe se stessa. No, come ha spiegato bene Arno Penzias in una recente conferenza stampa in Italia, qualsiasi cosa produrrà l’esperimento in corso al Cern, rinvierà ad altri fenomeni che indurranno nel futuro altri esperimenti che rinvieranno ad altri fenomeni…
Ciò che hai letto nel giornale o è uno svarione del giornalista o è una dichiarazione di uno scienziato che ha parlato a sproposito secondo la sua ideologia scientista.
Come scriveva di recente Pennetta, in un suo bellissimo intervento riguardante l’evoluzione scientifica ed il darwinismo ideologico, difendendo le nostre ragioni di fede noi difendiamo anche le scienze; mentre gli scientisti, facendo della scienza un uso ideologico, tradiscono prima di tutto la scienza.
Per questa ragione trovo sbagliato l’intervento di Antonio, che è caduto proprio nella trappola scientista!
Penso che lei sappia bene che mi trovo d’accordo con lei. Quello che mi preoccupa è che ricordo bene di aver letto quel virgolettato, con tanto di “come E PERCHE'”. Ora, so bene che il giornale in cui l’ho letto non è attendibile, che le interviste vengono tagliate e adattate e spesso fraintese, ma penso che sia indubbio che alcuni scienziati credono o fanno credere che con l’indagine scientifica si possa arrivare a stabilire i perché della vita, il significato dell’universo e magari anche le leggi morali naturali, e che una cosa del genere abbia una buona probabilità di far presa su gente che ne discute davanti a un caffé o in pausa pranzo, perché è stimolante, abbastanza facile da capire e non comporta grandi responsabilità. E’ questo che mi preoccupa.
Sul fatto del rinvio infinito dei fenomeni sono d’accordo, d’altronde l’ho anche scritto. E’ vero che la scienza non può rispondere ai “perchè”, ma non è necessario nessun “perchè” alla cosmologia per sbarazzarsi definitivamente dell’ipotesi del Disegno Intelligente.
Mettiamo che venga validata la teoria inflazionaria. E’ vero che non si saprebbe cmq il perchè ci sia l’universo e quale sia la sua origine, tuttavia si potrebbero spiegare molti “come”, il principale dei quali è l’ordine dell’universo. E se spieghiamo l’ordine spontaneo, che se ne fa la scienza o chiunque altro di un Ordinatore? Si potrebbe sempre dire che il Creatore abbia creato il caos originario dal quale si è determinato l’ordine che vediamo. Mi capisci che sarebbe un brutto colpo per il credente. Mettiamo che la scienza riesca a spiegare la mente umana nei dettagli più minuti dei meccanismi neurali. Ma come la mettiamo con il libero arbitrio? Avrebbe ancora senso la colpa, il peccato dell’uomo e tutto il resto? Anzi, avrebbe ancora senso l’uomo? E lo scopo principale delle neuroscienze è proprio quello di spiegare la mente umana.
Mi dispiace, ma questi sono gli scopi principali delle scienze. Quando si entra in un pagliaio a cercare un ago, si parte dal pressuposto di cercare l’ago e non qualcos’altro. Non è vero che la scienza prosegua alla cieca o non abbia obiettivi. Molte teorie sono già bell’è pronte, vanno solo validate sperimentalmente, così come accadde anche con la teoria della relatività.
Per quanto riguarda la presunta confusione tra scienza e tecnica, non esiste alcuna confusione, sono due facce della stessa medaglia. Altrimenti dovresti credere che la fisica moderna possa rinunciare agli acceleratori di particelle. E questi ultimi cosa sarebbero, se non grandiosi apparati tecnologici progettati da tecnici specializzati? Anche il progresso scientifico è un’applicazione delle innovazioni tecnologiche, anzi è il più importante di tutti gli altri. E non facciamo gli ingenui con il solito ritornello delle tecnica che benefica l’uomo.
Nel mondo moderno la tecnologia è lo strumento più potente che esista e le nazioni che ne detengono le redini, comandano il mondo! Inoltre come ben sappiamo tutti, anche se spesso ce ne dimentichiamo, le innovazioni tecnologiche vengono applicate in campo militare, molto prima che nei settori civili. Non meraviglierebbe sapere che i militari siano avanti tecnologicamente di un decennio rispetto alla società civile.
Molto prima della costruzione di una centrale nucleare civile, l’uomo aveva già fatto esplodere le bombe devastanti. Anzi il nucleare civile è una naturale conseguenza dell’applicazione militare.
Se l’uomo avesse avuto la testa sulle spalle avrebbe cestinato subito la scoperta della potenza devastante dell’atomo. Già oggi è un miracolo che siamo qui a parlarne, e tra qualche decennio, quando andranno in esaurimento i combustibili fossili, non è un conforto sapere che malgrado tutte le crisi economiche che abbiamo attraversato, l’immane potenza nucleare distruttiva è praticamente ancora tutta lì, a disposizione.
Ma non capisci? Nel momento in cui lo scienziato mette sul piatto d’argento le sue scoperte e le consegna a qualcuno, è già una scelta etico-politica!
Quindi questa separazione netta tra scienza ed applicazioni scientifiche esiste solo sulla carta. La scienza dispone e l’etica risponde. Ma secondo me dovrebbe essere esattamente il contrario!
Antonio, sono d’accordo con tutto quello che dici riguardo ai pericoli insiti nella scienza. Il peccato originale è nato appunto da lì, dalla conoscenza del bene e del male e dalla volontà di sostituirsi a Dio.
Ma la soluzione non è di opporsi alla scienza!
Prendi atto di tre cose:
1) che la voglia di sapere l’uomo ce l’ha nel sangue, e questa è una traccia del logos divino. “Nati non foste per esser come bruti, ma per avere virtute e conoscenza!”;
2) che la scienza è un’invenzione del cristianesimo medievale;
3) che c’è in Vaticano un’Accademia Pontificia dedicata alle scienze, che è forse il più importante luogo d’incontro mondiale interdisciplinare a livello scientifico.
Che cosa si deve fare, dico io? DIFENDERE la scienza, difendere il realismo a livello filosofico (li vedi chi sono gli scientisti che si scontrano in questo blog con noi? sono idealisti, nelle varie declinazioni kantiana, schopenhaueriana, positivista, neopositivista, ecc.), difendere la scienza come avvicinamento approssimatico e progressivo alla verità SENZA PORRE RESTRIZIONI, porre invece limiti alle applicazioni tecniche disumane ed inumane.
Lo so che oggi è difficile distinguere tra scienza e tecnica, ma in questa distinzione e, soprattutto, nella prevalenza della morale naturale e della politica sulla tecnica, dobbiamo seguendo l’esempio del Papa fare la nostra lotta quotidiana nei nostri ambienti di lavoro.
Non abbiamo alternativa. Una posizione antiscientifica (alla Antiseri), oltreché contro la verità e contro Dio (secondo la mia visione religiosa), sarebbe persa in partenza.
Il punto della questione è quando affermi: “porre invece limiti alle applicazioni tecniche disumane ed inumane.”
Come si fa a distinguere l’umano dall’inumano, quando è appunto la tecnica applicata che rende l’uomo disumano! Se ci pensi bene, non può essere nient’altro. E chi ha il compito di tracciare questa linea di demarcazione? Hai detto bene il cristianesimo medioevale, ma togli il cristianesimo e ridicolizza ogni teologia, avvilisci la filosofia (perchè non si vorrà dire che la filosofia contemporanea sia filosofia vera), ma allora cosa rimane?
Rimane il potere, ecco cosa rimane…. sia a livello globale che individuale. L’ho già detto, l’etica deve venire prima della scienza e non dopo. Se viene dopo si adegua. Da parte mia l’ho più volte chiamata l’etica del “si può fare, si fa!”. In pratica non esiste alcuna etica e questo perchè si vuole spazzare via l’etica cristiana che è alla base di qualsiasi etica occidentale. Prima ti togli il terreno sotto i piedi, e poi pretendi anche di non barcollare?
Quelli come me li definiscono oscurantisti…va bene, ma qualche paletto si deve metterlo, altrimenti sono guai. Anche lo stesso tecnologo pazzo Kurzweil prevede che un giorno l’uomo dovrà mettere un limite alle nanotecnologie. Ovviamente questo è un paradosso di Kurzweil, perchè prevede questo limite dopo aver ampiamente superato qualsiasi limite di decenza umana. Vorrai obiettare dicendo che Kurzweil è un folle! Io dico che è solo molto più sfacciato di altri.
Per quanto riguarda il CERN sono d’accordo che si passerà da una particella all’altra e così via. Non fu lo stesso Heisenberg ad affermare che la suddivisione della materia, dopo un certo punto, non ha più senso. Quindi cosa fanno al CERN esperimenti insensati? Per me tutto quell’apparato grandioso è insensato. Ma ci rendiamo conto che abbiamo costruito una circuito di 23 chilometri di diametro per far correre e collidere particelle microscopiche, perchè lo zoo attuale delle particelle non ci soddisfa per niente. E non ci basta mai la potenza e nemmeno l’energia, l’avrai letto nell’intervista che a fine dell’anno prossimo aumenteranno la potenza della giostra.
E’ come voler sparare ad un moscerino con un cannone! E questa me la chiami anche razionalità? E se non ci bastassero i venti chilometri? E se ci servisse un acceleratore delle proporzioni dell’orbita terrestre?
E poi anche se trovassimo quello che cerchiamo, sappiamo che sarebbe il punto di partenza per un’altra ricerca, come alla caccia del tesoro, solo che il tesoro non si troverebbe mai! Insomma…quando finirà questa follia!
Non vorrei che la razionalità dell’uomo sia circolare e non lineare, ovvero a voler strafare si ritorna al punto di partenza, e cioè alla brutalità. Se vuoi possiamo anche paragonare Dio al Sole…ti puoi avvicinare solo fino ad un certo limite, superato il quale cominci ad ardere!
“Paulatim et quasi pedetentim in cognitionem veritatis” (Tommaso d’Aquino). Hai presente i trascendentali tomistici, Antonio? Essere, verità, bontà, bellezza, amore: di tutti e cinque, l’uomo ha una sete infinita, insaziabile. Di essere, perché non vuole morire; di verità, perché non si stanca mai di conoscere; ecc. Questa insaziabilità non è una traccia, per noi cristiani, della discontinuità antropologica? del fatto che noi uomini non siamo stati creati per questo mondo finito?
I problemi da te sollevati riguardano l’etica e la politica, non la scienza.
Mi riguardano come cristiano e come cittadino, non nel mio lavoro di scienziato.
Per me, e questo è il vero punto di divisione tra noi, la scienza è insieme alla filosofia e alla teologia un assaggio in terra del Paradiso.
@giorgio masiero,
Splendido!
Splendidamente detto!
Mettiamo che la scienza riesca a spiegare la mente umana nei dettagli più minuti dei meccanismi neurali. Ma come la mettiamo con il libero arbitrio?
Se sei davvero convinto del libero arbitrio, non dovresti temere che la scienze neurologiche possano scalfirlo. Ma se ho capito bene in effetti non hai questo timore.
Mi pare che per te sia un problema di strategia:
Mi capisci che sarebbe un brutto colpo per il credente.
E anche su questo secondo me puoi stare tranquillo; le scoperte scientifiche producono sempre più domande che risposte e, su questo, la teologia cattolica ha un’esperienza bi-millenaria e ineusaribili risorse retoriche per evitare ogni trappola. Detto in altri termini: l’ateismo di matrice scientista è talmente innocuo che, per il cattolico, sarebbe una pessima strategia quella di assumere posizioni anti-scientifiche per combatterlo.
Sono ancora d’accordo con Nicola, con la sola sostituzione di un aggettivo, “razionali” al posto di “retoriche”: la Chiesa ha un’esperienza bi-millenaria e inesauribili risorse razionali per battere lo scientismo.
Sì.. tra l’altro ho definito lo scientismo come “innocuo”, ma potremmo definirlo “controproducente” anche qualora affrontato razionalmente. A quanto ne so l’ateismo più avanzato (e se vogliamo, più insidioso) non è quello ancorato a basi esclusivamente scientifiche, ma è quello che contrasta le religioni nel loro stesso terreno della filosofia (logica, metafisica…).
In realtà dico questo pensando alla teologia cattolica; potrebbe valere un discorso diverso per le teologie delle chiese americane (in quel contesto i rilievi di Antonio potrebbero avere maggiore fondamento).
Faccio davvero fatica a farmi venire in mente un filosofo che metta in difficoltà il cattolicesimo però….
Quelli della teologia della liberazione per esempio, spuntato fuori dal dentro casa …
Come può il vero cristiano aver timore delle ricerche scientifiche?
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
31) Creato a immagine di Dio, chiamato a conoscere e ad amare Dio, l’uomo che cerca Dio scopre alcune “vie” per arrivare alla conoscenza di Dio. Vengono anche chiamate “prove dell’esistenza di Dio”, non nel senso delle prove ricercate nel campo delle scienze naturali, ma nel senso di “argomenti convergenti e convincenti” che permettono di raggiungere vere certezze.
Queste “vie” per avvicinarsi a Dio hanno come punto di partenza la creazione: il mondo materiale e la persona umana.
283) La questione delle origini del mondo e dell’uomo è oggetto di numerose ricerche scientifiche, che hanno straordinariamente arricchito le nostre conoscenze sull’età e le dimensioni del cosmo, sul divenire delle forme viventi, sull’apparizione del l’uomo. Tali scoperte ci invitano ad una sempre maggiore ammirazione per la grandezza del Creatore, e a ringraziarlo per tutte le sue opere e per l’intelligenza e la sapienza di cui fa dono agli studiosi e ai ricercatori. Con Salomone costoro possono dire: “Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose, per comprendere la struttura del mondo e la forza degli elementi. . . perché mi ha istruito la Sapienza, artefice di tutte le cose” (Sap 7,17-21).
284) Il grande interesse, di cui sono oggetto queste ricerche, è fortemente stimolato da una questione di altro ordine, che oltrepassa il campo proprio delle scienze naturali. Non si tratta soltanto di sapere quando e come sia sorto materialmente il cosmo, né quando sia apparso l’uomo, quanto piuttosto di scoprire quale sia il senso di tale origine: se cioè sia governata dal caso, da un destino cieco, da una necessità anonima, oppure da un Essere trascendente, intelligente e buono, chiamato Dio. E se il mondo proviene dalla sapienza e dalla bontà di Dio, perché il male? Da dove viene? Chi ne è responsabile? C’è una liberazione da esso?
285) Fin dagli inizi, la fede cristiana è stata messa a confronto con risposte diverse dalla sua circa la questione delle origini. Infatti, nelle religioni e nelle culture antiche si trovano numerosi miti riguardanti le origini. Certi filosofi hanno affermato che tutto è Dio, che il mondo è Dio, o che il divenire del mondo è il divenire di Dio (panteismo); altri hanno detto che il mondo è una emanazione necessaria di Dio, che scaturisce da questa sorgente e ad essa ritorna; altri ancora hanno sostenuto l’esistenza di due princìpi eterni, il Bene e il Male, la Luce e le Tenebre, in continuo conflitto (dualismo, manicheismo); secondo alcune di queste concezioni, il mondo (almeno il mondo materiale) sarebbe cattivo, prodotto di un decadimento, e quindi da respingere o oltrepassare (gnosi); altri ammettono che il mondo sia stato fatto da Dio, ma alla maniera di un orologiaio che, una volta fatto, l’avrebbe abbandonato a se stesso(deismo); altri infine non ammettono alcuna origine trascendente del mondo, ma vedono in esso il puro gioco di una materia che sarebbe sempre esistita (materialismo). Tutti questi tentativi di spiegazione stanno a testimoniare la persistenza e l’universalità del problema delle origini. Questa ricerca è propria dell’uomo.
Grazie, Lorenzo, per ricordarci che c’è un Catechismo della chiesa cattolica, che forse anche noi cristiani conosciamo poco. Io parlo per me, ma l’estratto che ci hai donato è di una ricchezza incredibile!
http://www.vatican.va/archive/ITA0014/_INDEX.HTM
Nella storia della scienza e della tecnologia ogni scoperta scientifica senza nessun eccezione, ogni innovazione tecnologica inizialmente è nata con la motivazione di esser usato a scopo di bene. Il primo che ha l’ispirazione cerca di usare per il bene, dopo fatalmente viene il secondo a raccogliere i frutti del male in modo evidente, esattamente come nella storia del Genesi.
Se nella storia della scienza e della tecnologia si trova un esempio opposto, allora in quel caso il male ha nascosto il primato del bene falsificando la storia.