Il neurofarmacologo Vescovi: «da agnostico dico no alle staminali embrionali»
- Ultimissime
- 19 Nov 2011
Il neurofarmacologo Angelo Vescovi, tra i più importanti studiosi di cellule staminali adulte a livello internazionale, dal 1998 ricercatore presso l’Istituto neurofarmacologico Besta di Milano e direttore scientifico della casa Sollievo della Sofferenza di san Pio di san Giovanni Rotondo, è stato intervistato da IlSussidiario.net in merito al grande appoggio dato da Benedetto XVI alla ricerca sulle staminali adulte.
Questo tipo di sperimentazione, ha detto il Pontefice, «apre le possibilità per curare malattie croniche degenerative riparando il tessuto danneggiato e ripristinando la sua capacità di rigenerazione». La Chiesa, ha continuato, «offre il suo incoraggiamento a quanti sono impegnati nel condurre e sostenere la ricerca di questo tipo, sempre con la condizione che essa sia portata avanti col dovuto riguardo per il bene integrale della persona umana e il bene comune della società». Nessun problema etico, ha aggiunto, «quando le cellule staminali sono prese dai tessuti di un organismo adulto, dal sangue del cordone ombelicale al momento della nascita, o dai feti che sono morti per cause naturali». Il Pontefice ha voluto anche ribadire il no all’uso delle staminali da embrioni: «La distruzione anche di una sola vita umana non può mai giustificarsi in termini di beneficio che può plausibilmente portare a un’altra».
Nonostante il suo cognome, il professor Angelo Vescovi si dichiara agnostico e -come già hanno fatto altri scienziati recentemente– ha ribadito un concetto ancora poco accettato: «Condivido quel che ha detto il Papa nel modo più assoluto. La realtà è che dietro la spinta a procedere sulle cellule staminali embrionali c’è una spinta di carattere economico. Si sono spesi 40 milioni di dollari per anni senza produrre nulla, con una sperimentazione che è anche rischiosa nei confronti del paziente per il modo in cui viene condotta. Ma soprattutto non si possono fare affermazioni per giustificare tali sperimentazioni dicendo che essa è l’unica possibile».
«La logica del Papa», conclude il neuorofarmacologo, «e lo dice uno che è agnostico e ribadisce il suo essere agnostico, è straordinaria. La scienza che pensa di produrre la vita umana al fine stesso di distruggerla per creare delle cellule è una scienza che si dichiara sconfitta. Una scienza che crea vita per distruggerla con lo scopo di aiutare la vita ha fallito la sua concezione: è una tecnologia applicata, ma non al servizio dell’uomo».
11 commenti a Il neurofarmacologo Vescovi: «da agnostico dico no alle staminali embrionali»
bravo, eco uno che non segue a ruota la logica laicista
ce l’hanno contro di lui, gli hanno anche distrutto il laboratorio
E’ vero?
si http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1178
terrorismo ateo
Dunque non si tratta di questioni religiose, ma scientifiche.
sul serio?
bravo, la cosa “simpatica” è che si tratta di semplice logica, non occorre scomodare la filosofia, l’etica e quanto meno Dio.
Mi ha stupito la posizione del Papa sugli embrioni morti per cause naturali. Sarò più realista del re, ma quel tipo di sperimentazione non potrebbe indurre in tentazione qualche biologo, diciamo così, “disinvolto”?
Ciao Joseph. Se ci pensi bene è un po’ la stessa cosa del trapianto di organi: è immorale la tratta di bambini (vivi) per l’espianto e la vendita di organi mentre è un meraviglioso atto d’amore donare i propri organi quando si muore.
La persona umana è sempre persona umana; l’organo donato è sempre un organo ma mentre nel primo caso parliamo di un orrendo delitto nel secondo caso parliamo di un atto d’amore!
🙂
Questo l’avevo intuito. Il problema è che la posizione in oggetto prevede una fidcia negli “addetti ai lavori” che forse (anzi sicuramente) il Papa ha, o invita ad avere. Io non ho tutta questa fiducia nella natura umana (e scusa se offendo in qualche modo la categoria a cui appartieni, non è, ovviamente, mia intenzione). Se espiantare organi da un nato è possibile, figuriamoci cosa potrà succedere agli “invisibili”. In sostanza, l’idea del Papa è retta in sè (e come non potrebbe?), ma apre la porta a scenari davvero poco affascinanti.
P.S.: Nonostante tutto, sono anch’io favorevole al trapianto di organi, anche se spero che i miei, quando sarà il momento, siano troppo vecchi, troppissimo vecchissimi per essere utilizzati. In questo sono molto egoista, lo so…..
espiantare ILLECITAMENTE, ovviamente
Caro Joseph, il tuo ragionamento è corretto, la tua paura comprensibile ed la tua sfiducia nei confronti di qualcuno ahimè condivisibile.
Ma, vedi, secondo me ci sono cose buone in sè che l’uomo può rendere cattive senza togliere la bontà che c’è nella cosa in se’. In questo senso, credo, debbano essere interpretate le parole del Santo Padre.
Poi è certo che occorre vigilare perchè l’uomo, lo sappiamo bene, è capace di cose orribili. Ma per paura della cattiveria dell’uomo non possiamo negare la bellezza e la santità di tante cose!
🙂
A proposito: non credo sia egoismo volersi bene e sperare di essere chiamati (possibilmente) in Paradiso il più tardi possibile e dopo avere “consumato”, facendo del bene agli altri a gloria di nostro Signore, i nostri organi. Credo, anzi, che usare la nostra vita fino in fondo per dare lode a Dio e fare il bene dei fratelli sia molto apprezzato dal Padre.
🙂