«L’aborto non è un diritto», arriva anche in Italia la “Carta di San Josè”

I San José Articles sbarcano finalmente anche in Italia. Ne abbiamo spiegato i fondamenti in Ultimissima 15/10/11, dove spiegavamo che essi sono il primo documento scientificamente e giuridicamente fondato, elaborato da esperti internazionali di ogni campo del sapere, che riafferma laicamente e in ossequio ai dettati del diritto internazionale la dignità della persona umana sin dal concepimento.

Mercoledì 9 novembre 2011, la “Carta di San José” – questa la dizione italiana usata per indicare il documento – è stata presentata alla Camera per iniziativa di Luca Volontè, deputato dell’Udc e presidente del gruppo del Partito Popolare Europeo al Consiglio d’Europa, coadiuvato da Giuseppe Benagiano, già Segretario Generale dell’International Federation of Gynecology and Obstetrics, per affermare la dignità della persona umana e negare che a livello internazionale possa esistere il diritto di aborto.

Parlandone su “La Bussola Quotidiana”, Volontè spiega che «la “Carta” demolisce ogni tentativo delle lobby filoabortiste di affermare un qualunque “diritto all’aborto”, ancor più un “diritto umano all’aborto”. Erano presenti più di una ventina di deputati appartenenti a diverse forze politiche e i media hanno diffuso la notizia in modo adeguato». Il deputato racconta anche delle altre presentazioni a livello internazionale: «Austin Ruse, presidente dello statunitense Catholic Family & Human Rights Institute, all’Onu, Anna Zaborska al Parlamento Europeo e io stesso, attraverso una dichiarazione scritta, all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa». Questa iniziativa è fondamentale perché «trova d’accordo sensibilità politiche differenti. Al di là degli schieramenti partitici o delle convinzioni religiose personali, il fatto che la scienza e che il diritto internazionale riconoscano la dignità della persona sin dal suo inizio è un dato incontrovertibile e raccoglie il consenso sia di laici sia di cattolici». Ora quindi «Il documento verrà usato come strumento – e di grande efficacia – nella vita politica nazionale e internazionale, e, auspicabilmente, anche nella vita culturale dei Paesi a cui gli estensori, i firmatari e i sostenitori appartengono, così come negli organismi internazionali in cui essi fossero eventualmente impegnati».

Il presidente del Pp al Consiglio d’Europa chiude facendo un quadro generale sulla politica pro-life, che appare molto positivo: «Se fino a qualche anno fa un certo pregiudizio era giustificato, con realismo occorre dire che di recente numerose cose sono cambiate. L’approvazione di un documento fortemente impegnativo per la Promozione della Obiezione di Coscienza al Consiglio di Europa di Strasburgo – il 7 ottobre 2010 – e l’approvazione di un primo “limite” all’aborto on-demand sempre a Strasburgo quest’anno sono piccoli segnali molto importanti. La stessa Corte dei Diritti Umani di Strasburgo nonché la Corte di Giustizia del Lussemburgo stanno emanando sentenze molto positive e rispettose della dignità del concepito».

18 commenti a «L’aborto non è un diritto», arriva anche in Italia la “Carta di San Josè”

  • a-ateo ha detto:

    una donna e un feto…
    diritti e doveri per la donna…
    soltanto diritti per il feto….
    i diritti della donna finiscono dove iniziano i diritti dell’incolpevole feto…
    Difficile da capire?

    • Antonio72 ha detto:

      Tenendo anche conto che il diritto del feto e quello donna spesso coincidono, visto che nel grembo materno non si sviluppano solo feti di sesso maschile. Sarebbe più corretto dire il diritto della madre e non della donna in genere. Ma anche qui ricadiamo nell’errore, visto che una donna che abortisce non può di certo divenire una madre (non conta se abbia avuto gravidanze precedenti). In definitiva la contrapposizione vede una madre in potenza contro un neonato (maschio o femmina) in potenza. Vi è quindi un rapporto perfettamente paritario, come prevede giustamente il comma 3 dell’art. 40 della Costituzione irlandese. E non si può nemmeno invocare la maggiore coscienza o consapevolezza della donna rispetto al feto, perchè allora dovrebbe valere anche nel rapporto madre-neonato o addirittura in quello madre-bambino. L’unica eccezione ammissibile è quella in cui la vita della madre fosse in serio pericolo. Ma anche in questo caso a decidere dovrebbe essere la madre stessa e non lo Stato.

      • a-ateo ha detto:

        ottima spiegazione, caro antonio72.
        Mi piacerebbe sapere anche qualcosa di giuridicamente valido a proposito dei doveri di una donna, e/o madre potenziale che sia…
        Non si parla mai di doveri…sempre di diritti.
        Eppure ricordo che almeno Mazzini correlava profondamente diritti e doveri.

  • Panthom ha detto:

    Questo Pp comincia a piacermi davvero…

  • Qumran ha detto:

    vediamo se avranno successo, me lo auguro perché ce n’è davvero bisogno. Grazie a tutti gli esperti e specialisti che si sono messi in gioco, non è scontato!

  • lorenzo ha detto:

    Renato Balduzzi, il neoministro della Salute è un fedelissimo di Rosy Bindi; speriamo non abbia le “ampie vedute” dell’attuale presidente del pd riguardo i principi non negoziabili.

    • Pino ha detto:

      non solo, è stato il suo consulente giuridico, quello che ha scritto i DICO.

      • gabriele ha detto:

        che schifo, ma dovevamo aspettarcelo
        il governo Monti è il governo dei banchieri internazionalisti e massoni
        secondo me sarà lui a fare matrimoni omo, eutanasia etc.

        •     ha detto:

          secondo te perchè l’hanno abbattuto al precedente?
          Lo “spread” di cui tutti si riempiono la bocca, ti risulta calato?

          • Klaus ha detto:

            Il 12 novembre era a 570 punti. Il 19 novembre a 470. Se non sbaglio, è un calo del 12% circa. Poi, certo, se i fatti contrastano con l’ideologia tanto peggio per i fatti …

          • Klaus ha detto:

            No, sbagliavo, è il 18% circa.

            •     ha detto:

              In Francia è salito del 380%. Pure Sarkò si deve dimettere?
              Obama ha perso la tripla A. Si deve dimettere?

              Certo, il nostro è un paese alla bancarotta.
              Uno dei più bassi livelli di indebitamento PRIVATO al mondo (fa gola il torchio eh?)
              Il TERZO PAESE AL MONDO per riserve auree (fanno gola eh?)
              Un paese con il tasso di proprietà di immobili (e non carta straccia!) tra i più alti al mondo.
              Il paese europedo meno esposto con il sistema bancario con la carta straccia dei titoli greci come Francia e Germania (e questi bisogna farli pagare a qualcuno no?)
              Un paese subito, dopo Germania, che PRODUCE, non carta straccia finanziaria.
              Alle Frattocchie non te lo dicono questo eh?

              Ah come per magia adesso di spread non si parla più.

        • francesco ha detto:

          Potrebbe proporlo, ma non penso che questo parlamento lo voti, ma comunque temo che sia questione di tempo, prima o poi riusciranno a farlo passare.

    • Paolo Cattani ha detto:

      se è un fedelissimo della più bella che intelligente non è un fedelissimo dell’insegnamento cattolico: il che sarebbe anche legittimo, se non fosse mascherato da “cattolicesimo adulto” (E sì che Cristo ricordava come occorra farsi “bambini”…)

      • Pino ha detto:

        ma ormai oltre al cattocomunismo abbiamo il cattomassonismo, ormai tutti sembrano diventati fedeli chierichetti…….

  • a-ateo ha detto:

    @lorenzo,
    mai visto qualcosa di più eloquente.
    E’ un video duro da vedere, ma vale quanto mille discorsi.