Lo storico Paul Thibaud: «il nazismo e Hitler volevano eliminare il cattolicesimo»
- Ultimissime
- 27 Giu 2011
Non di rado si sente ancora qualche anticlericale sbraitare sostenendo che “Hitler era battezzato e ha avuto un’infanzia cattolica”. Francamente non si capisce come quest’argomento possa essere decisivo dato che la maggioranza di non credenti sono battezzati e hanno ricevuto un’infanzia cattolica (qualcuno, come Odifreddi, pure ex seminarista).
La confusione nasce dall’opportunismo politico di Hitler e dall’impasse della Santa Sede a condannare il dittatore per la paura di aggravare la situazione di cattolici ed ebrei in Germania. In Ultimissima 23/2/11 informavamo dell’uscita di un libro che riprende i discorsi del Führer in ambito privato, a tavola assieme a ospiti ed invitati. Dalle parole di Hitler, alcune citate nell’articolo, emerge chiaramente tutta la sua avversione per il cristianesimo, il cattolicesimo, i preti e la chiesa cattolica.
In uno studio francese recente, intitolato Il controcattolicesimo di Adolf Hitler, il filosofo Paul Thibaud, ex presidente dell’Amicizia giudeo-cristiana di Francia spiega che Hitler tentò di coniugare fin dall’inizio un discorso dai contenuti fortemente antievangelici e anticristiani con un’oratoria che a tratti imitava grossolanamente lo stile dei predicatori. Sarebbe cominciata così un’autentica «manovra hitleriana nei confronti del cattolicesimo che comporta tre aspetti, o tre tappe: neutralizzazione, asservimento, sostituzione». A livello locale, questo «gioco ostile» sarebbe stato presto affiancato dalla coercizione e dalla deportazione di «molti preti tedeschi nel campo di concentramento Dachau».
La tesi principale di Thibaud è dunque la volontà nazista di «sovvertire il cristianesimo», e infatti fin dall’inizio la rivoluzione nichilista hitleriana agì perfettamente come un polo negativo rispetto ai valori della Chiesa cattolica. È proprio per questo che quanto accadde in Germania assomiglia così tanto, nella sua dinamica, ai «movimenti apocalittici» medievali, pronti anch’essi a snaturare e capovolgere il messaggio cristiano, ricostruendo a livello sociale scenari immaginari di fine dei tempi.
27 commenti a Lo storico Paul Thibaud: «il nazismo e Hitler volevano eliminare il cattolicesimo»
Insomma, un forte anticlericale, come ce ne sono tanti oggi!
“discorso dai contenuti fortemente antievangelici e anticristiani con un’oratoria che a tratti imitava grossolanamente lo stile dei predicatori…più che altro come un pontefice dell’ateismo moderno.
Qualcuno ha mai verificato la possibile appartenenza di Hitler alla massoneria?
Giusto per capire…che differenza c’è tra gli obiettivi di Hitler verso il cristianesimo e quelli di Odifreddi o di Dawkins?
se fosse ancora vivo sarebbe entusiasta di partecipare ai raduni uaar 😀
In fondo gli obiettivi sono gli stessi. E’ già stato dimostrato come i satanisti appoggino le campagne dell’uaar…le avrebbe appoggiate anche Hitler e Stalin. La guerra alla chiesa non guarda in faccia a nessuno!
Ho quindi dedotto che la risposta alla mia domanda è: “nessuna” 🙂
Se era così anticattolico la Chiesa poteva evitare di siglare con lui un Concordato.
1) Il Vaticano, come stato, ha avuto rapporto con tutti, da Fidel Castro a Mussolini, da Hitler e Franco, con tutti ha cercato un dialogo.
2) Il Concordato è stato realizzato per poter garantire, da parte della chiesa, una maggiore garanzia per i cattolici tedeschi. Tuttavia gli accordi sono stati fin da subito infranti.
certe volte però certi prelati hanno proprio calato le braghe
il concilio vaticano 2 , per esempio, non ha mai condannato il comunismo
stavolta posto io la frase ad effetto del famosone di turno:
EINSTEIN, IL NAZISMO E LA CHIESA CATTOLICA
(Albert Einstein, da un articolo scritto sul Time Magazine, dicembre 1940)
“Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania (l’avvento del nazismo ndr), guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite”.
“Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell’arco di poche settimane”.
“Soltanto la Chiesa si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la verità”.
“Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento per essa un grande amore ed ammirazione, perché soltanto la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà intellettuale e la libertà morale”.
“Devo confessare che ciò che prima avevo disprezzato ora lodo”
ecco la fonte
http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,765103,00.html
pregherei la redazione di dedicarci un post.
@Stefano: grazie per aver tirato fuori questo argomento. Il concordato è stato firmato nel 1933 quando di Hitler non vi era ombra (parlo dell’Hitler che poi si è rivelato essere un dittatore). Come di Norberto gli accordi fuorono rinnegati dalla politica nazista ed è proprio per questo che Pio XI, con l’ausilio di Pacelli (futuro Pio XII) scrive l’enciclica Mit brennender Sorge e lo fa in tedesco, per la prima volta, accusando direttamente il nazismo.
In Germania come reazione scoppia la guerra ai cattolici e le tipografie che l’hanno pubblicata vengono chiuse, i preti espulsi o internati nei campi.
Questo spiega anche perché Pio XII fu costretto in seguito ad essere silenzioso pubblicamente ma molto “rumoroso” per vie private, come tante volte è stato dimostrato anche qui.
Ti ringrazio per le informazioni, soprattutto per il riferimento all’enciclica. Furono in molti a prendere un abbaglio all’inizio.
Verissimo, d’altraparte il mondo era concentrato sull’URSS…e poi c’erano poche premesse sull’avvenire della più grande organizzazione criminale della storia…tuttavia ritengo che il Concordato sia stato inconsapevolmente decisivo, avendo tenuto a bada Hitler per un pochino, almeno verso i cattolici tedeschi. Che ne dici?
Non ho le competenze per darti una risposta. Comunque i tuoi ed alcuni altri post sono una opportunità per avere un valido inquadramento storico.
Stefano ha usato una delle tanti frasi studiate a tavolino che gli atei ripetono continuamente a seconda degli argomenti, queste risposte servono a poco perché a loro interessa sparare la frase e andare via, indipendentemente dal fatto che stiano dicendo qualcosa di corretto o no, l’importante è entrare nella testa della gente.
Volevo chiedervi una cosa a riguardo, probabilmente in questo forum vi sono persone piu’ informate di me. Due delle accuse spesso ribadite contro la Chiesa sono:
– Pio XI e/o i suoi rappresentanti fecero sciogliere il partito popolare tedesco dopo la sigla del concordato con lo stato tedesco, rappresentato in quel momento dal regime nazista, dando dunque a quest’ultimo completamente campo libero;
– verso la fine e subito dopo la seconda guerra mondiale, gerarchi nazisti vennero aiutati da prelati della Chiesa cattolica per espatriare in Sudamerica.
Devo ammettere che di fronte a queste accuse ho difficolta’. Voi che ne pensate?
Allora, rispetto alla prima questione che poni sinceramente non l’ho mai sentita. Non credo proprio che Pio XI abbia facilitato lo scioglimento, anche perché l’ascesa del Nazismo è causata da un’alleanza sbagliata tra DNVP, NSDAP e la Stahlhelm. Che in quel periodo, siamo attorno al 1931-1933 (pochi mesi dopo la salita al potere di Hitler) in Vaticano non ci fosse il benché minimo segnale su quello che stava per accadere è provato. Anzi, la Chiesa era favorevole al partito nazista (allora era un partito come gli altri, sconosciuto) perché era apprezzata ogni voce contraria al terribile comunismo. Anche Hitler ci giocò molto su questa approvazione incosapevole. Ovviamente finché in Vaticano non capirono che aria tirasse.
La seconda questione è tuttora aperta, alcuni esponenti della chiesa erano sicuramente a favore di Hitler, ma questo altri parteciparono al tentativo di attentato verso il Fuhrer…la chiesa aiutò a fuggire migliaia di ebrei tedeschi con i passaporti falsi ed è possibile che molti nazisti se ne siano approfittati. La cosa particolare è che in molti vogliono accusare di questo Pio XII perché, sostengono, tutto quello che avveniva nei conventi era sotto la sua direzione. Peccato che però non valga lo stesso principio quando si scopre che i conventi aiutarono a nascondere gli ebrei o ad aiutarli a scappare. Cmq, la questione è ancora decisamente aperta.
– Sto cercando di recuperare un po’ di informazioni a proposito. Su Wikipedia (con tutte le prudenze del caso), si legge
“In fact, during the concordat negotiations, Cardinal Pacelli had acquiesced in the party’s dissolution, but he was nonetheless dismayed that it occurred before the negotiations had been concluded. One of Hitler’s key conditions for agreeing to the concordat, in violation of earlier promises, had been the dissolution of the Centre Party, which occurred on July 5.” http://en.wikipedia.org/wiki/Reichskonkordat
Sembra proprio che fossero con le spalle al muro.
– Purtroppo, quello che succede quando fai presente quello che Pio XII fece per gli ebrei, ti rispondono “ah si, il Vaticano diede anche finti passaporti ai mostri nazisti…”
Ah, ecco, grazie. Così ne approfitto anch’io per informarmi di più. Io capisco questo che per fare questo benedetto Concordato che avrebbe garantito la sopravvivenza del cattolicesimo in Germania, Hitler chiedeva la dissoluzione del partito di centro. Sbaglio? Bisogna ricordare che Hitler nel ’33 non era assolutamente nessuno, un comune politico come tanti altri, forse un pò su di giri ma comunque una voce contraria al comunismo sovietico. La questione è molto complessa e bisogna evitare chi giunge a conclusioni sempliciste.
Per la seconda questione è la stessa cosa. L’opposizione alla Chiesa è così feroce che su ogni argomento c’è la prontezza per dire “ah si, ma tanto anche…ecc..”. Se non sono i mostri nazisti sono le crociate, se non sono le crociate è l’inquisizione e così via a ciclo continuo. Indipendentemente dalla verità.
Grazie Flavio per la tua pazienza.
L’antifascista Francesco Nitti ha invece detto nel 1945: «Nell’ora più trista della vita dell’Europa in cui il nostro continente è stato più minacciato dalla barbarie del nazismo, cioè dalla crudeltà metodica e scientifica e per pregiudizi di razza, per volontà di potenza, la persecuzione più crudele ha infierito, il Papa Pio XII ha sentito allora il dovere, nella misura delle sue possibilità, di difendere la causa dell’umanità. In nome del cristianesimo ch’è umanità, ha inteso che tutti i perseguitati appartenevano alla stessa famiglia, anche quelli che per la loro origine, per le loro idee, per la loro azione erano considerati come nemici della Chiesa. Il giorno in cui ebrei, massoni, socialisti, comunisti, radicali sono stati sotto la minaccia di morte, il Papa ha fatto aprire loro come rifugio, in Italia come in Belgio e come in Francia e altrove, le chiese, i monasteri, i conventi, monaci e preti si sono prestati, per volontà del Pontefice, a salvare quanti erano in pericolo e, nel nome di Cristo sono stati salvati non pochi ch’erano ritenuti nemici di Cristo» (Dichiarazione al teatro San Carlo di Napoli, 3 ottobre 1945).
si, e massoni, ebrei socialisti etc. hanno ringraziato il papa riempendolo d’accuse
soprattutto i massoni, da sempre nemici di Cristo
A parte gli ebrei che si sono convertiti proprio grazie all’operato della Chiesa, come ad esempio il capo rabbino di Roma di quel tempo, cioè Eugenio Zolli, fattosi battezzare subito dopo la fine della guerra con il nome di “Pio” in onore a Pacelli.
«Allo stesso modo, c’è chi crede che noi (Rockefeller) siamo parte di una Cabala segreta che opera contro gli interessi degli Stati Uniti, definendo me e la mia famiglia “internazionalisti” e accusandoci di cospirare con altri in tutto il mondo per costruire una struttura politica ed economica globale e più integrata; un mondo unito, se volete. Se questa è l’accusa, mi riconosco colpevole e ne sono orgoglioso».
david rockfeller, ebreo
Una discussione piena di acredine esplose durante la riunione di gabinetto settimanale israeliana, la settimana, scorsa fra il primo ministro Ariel Sharon ed il suo ministro degli esteri Shimon Peres. Durante la discussione in questione, Sharon rispose gridando a quanto aveva precedentemente riferito Peres, dicendo: <>
Secondo la radio religiosa (ebraica) israeliana, “Col Yisrael”, mercoledì, Peres avvertì Sharon che, rifiutando di tenere conto delle incessanti richieste americane per una tregua con i Palestinesi, si finirebbe col mettersi contro gli Stati Uniti danneggiando gli interessi israeliani.
A questo punto, un furioso Sharon si volse per rispondere a Peres dicendo: “Ogni volta che noi facciamo qualcosa tu mi vieni a dire “gli americani faranno questo”, “gli americani faranno quello”… Voglio dirti una cosa molto chiara, NON PREOCCUPARTI PER LE PRESSIONI AMERICANE SU ISRAELE, NOI, IL POPOLO EBRAICO, CONTROLLIAMO L’AMERICA, E GLI AMERICANI LO SANNO!>>
La radio israeliana disse anche che Peres e gli altri ministri del gabinetto misero in guardia Sharon dal dire cose simili in pubblico perché ciò <>