Il maestro Riccardo Muti: «la fede cattolica sostiene la mia speranza»
- Ultimissime
- 09 Giu 2011
Ad inizio febbraio 2011 il maestro Riccardo Muti, tra i più grandi direttori d’orchestra della storia italiana, è svenuto durante le prove della Chicago Symphony Orchestra ed è stato ricoverato in ospedale.
Con il tempo si è ripreso anche se lo spavento è stato molto forte. In questi giorni è stato intervistato dal quotidiano Avvenire e, oltre a parlare della sua città, Napoli, ha ricordato quei momenti: «noi uomini del Sud nasciamo con un profondo senso della morte. Sin da bambini siamo immersi in un clima fatto di campane a lutto, di processioni del Venerdì Santo, di Visita ai Sepolcri, di marce funebri suonate dalle bande. I problemi di salute che ho avuto di recente mi hanno fatto toccare con mano quello che so da sempre, che siamo legati a un filo e che basta un nulla perché questo filo si spezzi».
E continua: in quei momenti mi ha sostenuto «il senso della speranza che mi hanno trasmesso i miei genitori educandomi nella fede cattolica. Sapere di una vita oltre la morte che, certo, ignoro come potrà essere, mi fa guardare con serenità al presente. Me lo ha insegnato la fede. E anche la musica perché quando dirigo un Requiem, di Mozart, di Cherubini o di Verdi, quelle note mi trasportano oltre, nella dimensione dello Spirito».
13 commenti a Il maestro Riccardo Muti: «la fede cattolica sostiene la mia speranza»
Come si può assaporare quotidianamente certa musica e non pensare alla bontà di Dio verso l’uomo?
Come si può? Boh, io non ci trovo nulla di difficile..
Certo finché ascolti questo: http://www.youtube.com/watch?v=YJl739AA7bU !!!!!! Io diventerei ateo all’istante!!
L’hardcore più che musica è rumore.
Ma c’è gente a cui piace l’hardcore più che Muti. Sono gusti. Io ne ho altri.
Ma io non discuto i gusti. Dico che finché si ascolta l’hardcore non si può sperimentare cosa significa la commozione per l’essere al mondo, per le capacità dell’uomo, per l’intelligenza buona che deve esserci alla sua origine.
Non sapevo che fosse stato male!! Spero sia solo un malore passeggero!
” E anche la musica perché quando dirigo un Requiem, di Mozart, di Cherubini o di Verdi, quelle note mi trasportano oltre, nella dimensione dello Spirito»”…d’altraparte non esistono o sono rarissimi musicisti di questo calibro che non si sono seriamente posti di fronte a Dio.
Sono tantissimi i musicisti che sostengono che togliendo la fede dei grandi compositori, i pezzi da loro prodotti non avrebbero la stessa spinta. La musica, così come la pittura e l’arte in generale, è cresciuta sotto l’ombra del campanile.
Faccio i complimenti ad Avvenire per il suo aggiornatissimo sito web e per tutto quello che sta facendo!
Auguri al Maestro!
Mi unisco anche io agli auguri di guarigione.
come d’autunno sugli alberi le foglie