La Sindone e le “terribili” accuse di MicroMega e Odifreddi
- Ultimissime
- 30 Mag 2010
L’ultimo numero della rivista Micro Mega (tiratura 15mila copie, meno del bimestrale di estetica femminile La pelle beauty) è dedicato allla Sacra Sindone. La rivista è diretta dall’ateo marxista e scientista Flores d’Arcais, famoso per la sua ridicola convinzione: “sulla base di ricostruzioni scientifiche abbiamo ormai avuto risposta alle grandi domande del passato: sappiamo tutto, sappiamo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo (e in un certo senso perfino: che cosa possiamo sperare)” (Flores d’Arcais e Angelo Scola, Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede, dibattito pubblico alla Normale di Pisa 7/1/08, Marsilio 2008, pag. 17-20).
Probabilmente se lo avesse sentito il compianto Hermann Bondi, celebre matematico e cosmologo, gli avrebbe ripetuto: “coloro che parlano della scienza come se fosse il loro dio, e che ritengono di essere sulla via di una completa compresione di tutto, sulla certezza totale, non si sorprenderà se le dico che mi fanno ridere: sempre che non mi salga la pressione e non vada fuori dai gangheri!” (H. Bondi intervistato da Russell Stannard, La scienza e i miracoli, TEA 2006, pag. 220). Per l’occasione è scesa in campo la sua firma migliore (sic), il solito bigotto Piergiorgio Odifreddi (ecco qui due gruppi Facebook dedicati a lui: “il matematico deficiente“ e “Anch’io voglio essere querelato e/o denunciato da Odifreddi“).
Risposte alle “terribili” accuse di Odifreddi.
Il giornalista Enzo Pennetta, su Libertà e Persona, gli ha dedicato un articolo. Il cavallo di battaglia di Odifreddi (oltre ad affermare: “anch’io non sono particolarmente impressionato dalla riproduzione di Pesce Delfino o Garlaschelli”), è la presunta incoerenza dei “fedeli” che rifiutano la datazione della Sindone ottenuta col metodo del radiocarbonio, accettando però l’autenticità delle reliquie di san Paolo dedotta in seguito ad una datazione eseguita con lo stesso metodo.
1) Anzitutto, è difficile sostenere che l’autorevole rivista scientifica “SIS magazine”, attraverso la quale la Società di Statistica italiana (oltre ad altri numerosi istituti) ha realizzato recentemente uno studio in cui dimostra la totale inattendibilità dei risultati al radiocarbonio e sposta la datazione della Sindone al I° secolo (crf. Ultimissima 12/4/10) sia composta da “fedeli” e religiosi.
2) In secondo luogo, l’atteggiamento diverso adottato ha una motivazione razionale. Infatti la Sindone, oltre ad essere un materiale diverso dalle reliquie di Paolo di Tarso, ha subito un percorso eccezionale per un reperto archeologico. E’ stata infatti esposta al pubblico e maneggiata ripetutamente nel corso dei secoli (sopratutto nella zona da cui si è prelevato il campione per la datazione), e sottoposta ad una contaminazione da parte dei fumi dell’incendio del 1532, ha subito un inquinamento del tessuto che ne rende difficoltosa la datazione. I resti attribuiti a san Paolo sono invece rimasti isolati dall’ambiente esterno e la probabilità di contaminazione è assolutamente minore.
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